Questa storia è nata nella piccola scuola di Vho di Piadena. I ragazzi scopersero dalla finestra della classe una intensa e drammatica vita che
Lucia 25 Marco Di Tillo, Il giovane cavaliere 26 Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve 27 Donatella Bindi Mondaini, L'Isola dei Mulini 28 Ginevra
: usci dal buco, prese il volo, spari silenzioso nella notte e da quella volta non lo videro mai piú.
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la felicità ed ebbero tanti figli ai quali insegnarono le cose imparate nella vita: ad essere laboriosi per mantenersi onesti, ad essere buoni per
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finché, con un tonfo, cadde nella cenere del focolare, si rannicchiò in un angolino e col cuore che faceva tum tum... aspettò. Ad un tratto sentì dei
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, arrossì sulle punte dei petali, cercò di chiudere il viso nella corolla e con un filo di voce rispose: — Io... sono stata io... Cipí si mise a ridere
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I compagni, che stavano raspando la terra nella quale l'uomo aveva sparso la semente, lo chiamarono: — Vieni con noi, Cipí! Abbiamo trovato la fila
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attenti allora! Meglio la fame che la morte! — disse Cipí preoccupato. E Passerì: — Quella cordicella dove va? — Nella tana dell'uomo, — osservò
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parole passarono alle beccate e ci fu qualcuno che nella rissa perdette alcune piume. — Fate la pace! Basta, — supplicava Cipí, ma nessuno l'ascoltava
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I. Viveva nella città turca di Malatya un pittore di nome Sakumat, non giovane ma nemmeno anziano: aveva l'età in cui gli uomini saggi sanno stare in
ponte, comportandosi, nella quieta allegria del pasto, da buon compagno di viaggio. Ora Gentile non guardava piú il sole: ancora basso sull'orizzonte
visita segreta di Maometto, turbinavano convulse, mischiate, stordendolo come se avesse bevuto assai maggior quantità del vino liquoroso che invece, nella
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gioielli: come se fasto e ricchezza, restando in primo piano, liberassero nella figura, non piú ornata di quella di un facoltoso mercante, la natura
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nero, nella penombra delle foglie, non mostrò mai inquietudine o allarme, come se ritenesse giusto e necessario quell'indugio. Affascinato e commosso
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12. Come, al mattino, aveva soltanto schizzato il ritratto di Maometto, cosí nella seconda notte Gentile non tracciò che i primi segni di quello di
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un alone floreale, nella quieta luce delle torce, in un profumo di arance. — La benedizione di Allah scenda sui tuoi occhi, signore, — disse la
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dipingerli, se lei meno di altri deve sapere? — Domani non poserò per te, — disse il Sultano. - Nella piena luce del mattino sarai condotto nei giardini
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posti lontanissimi, e poi animali di ogni tipo. Tutte queste immagini mi sembrano belle e desiderabili, Sakumat, e stanno insieme nella mia mente
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tutte si mettevano nella bocca velata delle briciole rosse. «Sí, abbiamo mangiato il nostro signore, — dicevano, parlando insieme come un coro di vestali
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scomparvero dietro la prima barriera di gigli. Avvicinandosi, Gentile si accorse che il metallo del cancello era argento purissimo, lavorato nella parte
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ritocco, durante la lunghissima osservazione. Quando sbucarono nella piccola foresta di palmizi, e il pittore ne uscí silenziosamente, Amilah giaceva sulla
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si ribelli all'esistenza di tali serpi nella casa del mio signore, sono costretta a crederti: senza l'aiuto di qualcuno non avresti mai potuto arrivare
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la bella per non perderne l'immagine nella prossima morte; in cui, nell'immobilità della vasta camera, dei due uomini, di, ogni tenda e foglia, quella
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trasformato in un riccio furente, mi dilanierebbe da dentro, e mi farebbe morire. Posò la mano accanto all'altra, sulla seta bianca della veste, nella
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scelse solo una collana lavorata, che conservò per l'intera vita, e indossò solamente nella propria casa, come stola di un rito del ricordo. — Nobile
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accanto fra Diamante, stato novizio con lui a San Domenico, e come lui entrato, con assai meno valore, nello studio e nella pratica della pittura. Non
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riparo, oltre che del potente sgocciare, del sapore eretico che usciva di bocca al frate sconosciuto. La terza, che nella tresca d'inizio era finita, o
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all'estremità esterna della seconda fila di sinistra, e fissava gli spicchi di vetro arancione, oltre l'altare. Il caldo, avvertibile anche nella
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poneva domande su quale sentimento fosse a prevalere nella sua scelta così tempestiva. — Ho ben riflettuto, reverenda madre, — disse alla fine, pacata
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, su per le pendici, combatteva l'afa dei campi di grano ormai maturo, nella piana. — Perché lo chiedi, Diamante? — Per la tua faccia, e il tono... E
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provvedevano a quel lavoro, il burban fece chiamare il pittore, e cosí parlò: — Ti ho chiamato nella mia casa per fare a mio figlio un dono insolito... Ora
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, perché le consorelle piú vicine non si accorgessero della cosa. Piú tardi, nella solitudine quieta della cella, sedette a lungo davanti alla finestra
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, fervida e curiosa. Nella chiara stanzetta, piú tardi, si udirono dunque, mentre occhi scrutavano, mani si muovevano, pennello sfiorava, colore si
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, la soluzione. Il giorno dopo, il terzo, con l'ingombro quadrato come sempre ricoperto, al riparo da polvere e sguardi, Filippo arrivò nella stanzetta
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soglia ad arco nella prima stanza a cui si giungeva dopo aver passato tre tende poste a un passo una dall'altra, triplice ostacolo per l'aria di fuori
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nella quarta parete, a sinistra dell'ingresso da cui la pittura era partita, arrivava ad una città assediata. Coloratissimi accampamenti di soldati
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fu persa, attraversarono una zona brulla e asciuttissima: pochi alberi stenti, come sentinelle morenti di un bosco sconfitto, spiccavano nella conca
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passavano veloci, anche se non si sentiva suono di vento, coprendo e scoprendo il sole. Sebbene filtrata e indiretta, la luce nella stanza si
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. Il bambino chiese di trasportare il suo letto nella terza stanza, dalle pareti ancora intatte. Le guardava a lungo, in silenzio, tenendosi una mano
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10. — Sai, Sakumat, prima avevo pensato di fare il mare anche nella terza stanza, — disse Madurer, descrivendo con la mano una linea orizzontale
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, — disse Madurer, e lo prese per mano, — voglio spiegartelo da vicino. Ganuan segui il figlio finché si trovarono di fronte alle montagne, nella prima
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15. — Padre, vedi? Il prato si addormenta, — disse Madurer. Erano trascorsi nove mesi dalla crisi decisiva. Ora il bambino giaceva nella terza stanza
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mia casa è la tua, e dei tuoi eredi. Se non vorrai fermarti nella tua casa, porterai con te metà della mia ricchezza in oro, pietre, spezie e stoffe
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tunica gialla, molto piú ampia e comoda di quelle in uso a Venezia, e sorridendo nuovamente si chinò a versare vino dolce nella coppa del pittore
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accorse che gli strilli del bambino erano finiti. Aspettò di vederlo sbucare dall'ampia porta ad arco che si apriva nella stanza, e conduceva in
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provare gioia piú grande di quando, ancora ragazzi, ci teneva nella bottega, e guidava senza toccarle le nostre mani e la mente, facendoci considerare le
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delle barche di pescatori: nere lente e sottili, come rari insetti acquatici zigzagavano nella prima fascia di mare, senza arrivare mai ad incrociare
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, che avanzava lentissimo nella sua argomentazione. Guardò di nuovo il Sultano, fermo e, all'apparenza, concentratissimo; poi dedicò attenzione alle
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, immerso nella magica e torpida solennità della corte orientale, egli dubitava che mai addirittura sarebbe accaduto. In fondo, pensava remissivo
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l'inutile maestà del mio volto, con piú impegno e pazienza e bravura, nella notte, ritragga lei, imperatrice di bellezza. Fu il pittore, quasi oppresso
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