Nell'atto di nascita si fa menzione della presentazione del neonato o degli altri modi di accertamento della nascita.
Nell'uno e nell'altro caso deve risultare dallo stesso verbale la inserzione nel volume degli allegati dell'atto che è stato trascritto.
Nell'ipotesi preveduta nell'art. 107 del libro primo del codice civile l'opposizione può anche essere notificata all'ufficiale delegato, il quale in
Dal nome dell’Aguti, Dasyprocta aguti, rosicante molto diffuso nell’America meridionale, la cui colorazione è considerata come la colorazione tipica
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P, fattore d’estensione, che permette la formazione di pigmento nei peli e nell’iride; il recessivo p diluisce il colore dei peli e dell’iride, tanto
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intenso, come nella varietà introdotta nell’incrocio,
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l’uovo fecondato deve contenere anche quei caratteri che non dovranno estrinsecarsi nell’individuo nascituro, ma che rimarranno in lui latenti, per
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§ 1. Il valore del nucleo nei fenomeni dell’eredità. Primi esperimenti. — § 2. Il valore dei cromosomi nell’eredità. — § 3. Schema della concordanza
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§ 2. - Valore dei cromosomi nell’eredità.
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combinazioni a rimanere nell’uovo o ad
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diaginica nell’uomo. — § 4. Eredità diandrica. — § 5. Eredità olandrica e
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3. - Eredità diaginica nell’uomo.
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La questione del valore del cromosoma Y nell’eredità è stata molto discussa; il Morgan era giunto alla conclusione ch’esso fosse «geneticamente vuoto
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le proporzioni sono identiche, ma si applicano alle combinazioni opposte: anche qui dunque nell’83 % dei casi ritroviamo le combinazioni introdotte
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Lo stesso avviene per le coppie Bb, Cc, Hh, Ii, LI, Mm, nell’esempio su riferito, e soltanto le coppie Dd, Le, Ff, Gg si scambiano realmente di posto.
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; in a va nel globulo polare, in b rimane nell’uovo (da Goldschmidt, sec. Seiler).
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che avvengono invece nell’oogenesi. In altri animali si è visto che si possono riscontrare le seguenti possibilità:
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Perché le cellule delle ghiandole salivari larvali degenerano durante la metamorfosi e non si ritrovano nell’insetto adulto. Nelle cellule dei tubi
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Sarebbe più corretto dire metroclina (dal gr. μήτης, madre, e χίνειν, inclinare) ma il termine matroclina è ormai entrato nell’uso.
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non si vedono né nell’una né nell’altra delle due specie parenti. Uno dei casi più notevoli è quello descritto da Harrison (1916). Lycia hirtaria e
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NUCLEO E CITOPLASMA NELL’EREDITÀ
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in un modo o nell’altro, a ritornare alla diploidia. Le mutazioni aploidi perciò, se hanno spesso molta importanza
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Grossolanamente si può dire che, almeno nell’uomo e negli animali superiori, maschi e femmine sono in egual numero. Esaminando statisticamente questo
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Il rapporto primario nell’uomo avrebbe un valore che varia — secondo diversi autori — da 116,4 a 108,2 maschi su 100 femmine.
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Nelle farfalle il Seiler poté studiare il comportamento dell’eterocromosoma, e vedere che nelle uova, il cromosoma Z può rimanere nell’uovo o andare
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dimostrato una precoce individualità delle cellule della linea germinativa, le quali spesso, nell’embrione, risiedono
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. nell’Anguilla, D’Ancona, 1924-35).
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relazione quantitativa stabilitasi alla fecondazione, e di far deviare lo sviluppo in un senso o nell’altro. Anche in tal caso risultano intersessi.
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topo possegga un fattore che determina l’albinismo, quando constatiamo che nel topolino che ne nasce, effettivamente manca il pigmento nei peli, nell
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Anche nell’uomo vi sono ormai molte ricerche genetiche, ma sarebbe desiderabile che venissero ancora estese, e soprattutto che fossero condotte con
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Raffaele, G. - Lo sviluppo iniziale dei parassiti malarici nell’ospite vertebrato. Riv. di Malariologia, XVI, 1937.
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Enriques, P. - Nucleo e citoplasma nell’eredità: un equivoco tradizionale. A. Z. I., XV, 1930.
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Cap. XVI. - Nucleo e citoplasma nell’eredità.
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Brunelli, G. — La determinazione del sesso studiata nell’economia della specie. Roma, 1915.
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D’Ancona, U. - Sulla determinazione del sesso nell’anguilla. R. Comit. Talassogr. It., Mem. CXI, 1924.
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§ 6. - Il mendelismo nell’uomo 87
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§ 3. - Eredità diaginica nell’uomo 161
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§ 2. - Il valore dei cromosomi nell’eredità 146
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cap. XVI. – Nucleo e citoplasma nell’eredità 237
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, del genere Scardafella. La forma tipica, che si trova nell’America settentrionale e centrale (Scardafella
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il corso dei fenomeni nell’uno o nell’altro senso rispetto alla media: le loro azioni possono sommarsi od elidersi, e la probabilità di poter
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§ 1. Storia. — § 2. La dominanza e la segregazione. — § 3. L’indipendenza. — § 4. Il poliibridismo. — § 5. I reincroci. — § 6. Il mendelismo nell
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I fenotipi I e IV sono quelli introdotti nell’incrocio, corrispondono cioè ai genitori (P); i fenotipi II e II sono invece combinazioni nuove, in cui
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Insomma, ciascuna delle coppie di allelomorfi si comporta, nell’eredità, come se l’altra non esistesse. Estendendo questa conclusione anche al
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3) legge della indipendenza. - Se si incrociano individui che differiscono per più coppie di allelomorfi, ciascuna di queste si comporta, nell
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Negli animali però, non è altrettanto facile che nelle piante riconoscere il genotipo. Nell’esempio surriferito (l’incrocio fra
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§ 6. – Il mendelismo nell’uomo.
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Nelle sette coppie di caratteri analizzate dal Mendel uno degli allelomorfi era sempre completamente dominante nell’altro. Si vide poi che non è
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, fino a diventar bruni. Il biondo domina nell’infanzia, il bruno nell’età adulta.
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Fig. 23. – Dominanza limitata dal sesso nell’incrocio fra pecore di razza Suffolk, senza corna, e di razza Dorset, con corna (spiegazione nel testo
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