La festa nel pineto
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Nel palazzo dei sogni
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Dello stesso autore nel catalogo Einaudi Menzogna e sortilegio L'isola di Arturo Lo scialle andaluso Il mondo salvato dai ragazzini La Storia
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, che qualche giorno prima era scomparso, ed ora, la notte, continuava a camminare, nel Palazzo del Sogno. — Andiamo a vedere se c'è Rosetta, — disse
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fazzoletto rosso e arancione. Si era messa perfino la collana, e cosí tutti allegri la vecchietta e Paolo Pietro entrarono anche loro nel corteo del Re.
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cappuccio e promise di tornare subito. Caterí si sedette nel cantuccio, vicino al letto, aspettando Rosetta, e intanto, per non annoiarsi, fingeva di
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le braccia come per dire all'omino: — Sono uno straccio, sí, sí. Mettetemi nel sacco e lasciate a Caterinuccia un soldo per la cena —. L'ornino capi
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nel tronco della Vecchia Quercia. Era un gufo molto gentile e freddoloso e aveva gli occhiali. Il suo berretto era rosso e bianco. Fu una vera
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indignatissima la rondine. — Io trasecolo. — Mah, cosí per dire, — mormorò il povero grillo; e si ritirò nel suo angolo. — È una stupida storia, — dichiarò
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Era presente anche la Regina delle Fate che parlava di una nuova servetta che aveva da poco assunta nel suo palazzo: — Si chiama Grigia, — diceva
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e Tit mangiarono ancora parecchio, e perlustrarono le sale, le stanzine, i corridoi; ma Bellissima non c'era. Allora si sedettero nel salotto verde
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di quella posizione e lanciò il suo pugnale in direzione di Tit. Tit si chinò in avanti con mossa ful- minea, e il pugnale andò a conficcarsi nel muro
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furono nel giardino, videro che la festa era al suo culmine. Sugli alberi si erano accese lampade di tutti i colori, e nel centro del prato girava una
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trombetta d'argento. La casina di legno rosso, al sole, pareva dipinta a nuovo, per la soddisfazione. Tit si addormentò, e nel frattempo lo scoiattolo
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Principessa delle Querce, — disse Tit a voce bassa. Caterí non aggiunse nulla. Aveva osservato che la voce di Tit tremava nel dire quel nome. Egli
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fate e tutte le lucciole vestite di seta verde; nel mezzo sotto una grande lampada aspettava il Principe Felice. Ma la Principessa non venne perché
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. Subito Caterí si ritirò nel suo cantuccio, e fece appena in tempo a sentire Tit che osservava con tristezza: — Io so perché la trombetta non suona piú
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nato con un collaretto. I bambini possono abitare la notte nel Palazzo, ma appena viene il giorno arriva un guardiano col berretto d'oro come ai Giardini
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Sogno, i cinque amici si ritrovano spesso, a casa di Caterì e nel regno di Tit; qui vivono le piú gloriose avventure, ad
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pietre in un forno, e ci faceva l'oro. — Poverini! Cosí é la vita! — esclamai, con voce profonda. E li invitai a colazione nel mio ricco palazzo tutto
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cancello è ancora chiuso. Mi siedo su una panchina, allora. Vedo arrivare Maristella, la vedo emergere dalla nebbia. È pallida e magra, nel suo viso chiaro
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La maestra ha detto alla mamma che sono un bambino orgoglioso. Cercherò nel dizionario il significato di questa parola. A me, invece, ha detto che
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- Andiamo? — urlo nel citofono senza scendere dalla bici. - Dove? — gracchia la voce di Maristella nel microfono. - A trovare Aziz. Non si era già
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lavoro. Forse adesso conosce dei ritmi nuovi, di quelli che suonano nel Perù o a Timbuktù.
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! Subito dopo scatta il verde e la macchina riparte. Noi pure. Nerone tiene la borsa saldamente tra i denti e le zampe ben larghe, nel tentativo di
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disposto a mantenerne due! Intanto la nonna, sorridente, passava sotto il portico con le uova appena raccolte avvolte nel grembiule, rimboccato come un
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a Novara, nel quartiere di Sant'Agabio. È più povero di noi. Vive e dorme in una casa con una porta di lamiera. La lamiera si accartoccia in un punto
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inconfondibile voce nasale. Ho pensato ad uno scherzo. - Nel gabinetto, naturalmente — ho risposto ridendo - e tu? - Non sei forse tu che fai la pipì per le
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ancora più forte per il dispiacere. Nel negozio di frutta e verdura la nonna compra datteri, meloni, sceglie da grandi ceste, annusa il pepe, la cannella
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interessa se il prosciutto è buono o cattivo. Non lo mangio e basta. Non lo so perché, però lo ha detto il papà ed è pure scritto nel Corano
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marmellata. Lascio cadere nel carrello una scatola formato famiglia di fazzolettini di carta da soffiarci tutti i nasi del mondo! Acciuffo con indifferenza
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pensarci due volte e seguiamo Nerone e la borsa nel furgone. Vorremmo salvare cane e borsa e andarcene, ma proprio adesso arriva il ragazzo delle consegne
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Finito di stampare nel mese di febbraio 2010 per conto di Falzea Editore s.r.l.
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