l'intrico dei rami. - Ma, nonna, è tardi, capisci, è tardi! - replicò il fanciullo indicando con la manina il sole già alto nel cielo e che rideva
- guardando teneramente il compagno. E Dio ci ha aiutati, - mormorò il marinaro; poi ricadde nel mutismo nel quale da più di un'ora si era chiuso e che faceva
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sacerdote pregava. Al rumore dei passi che risonavano nel vuoto il sacerdote piegò la testa canuta e allargò le braccia col gesto di una vittima che si
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cuore di Alvise nel rivedere lo stemma argenteo e porporino del Veniero! E più ancora nel trovarsi alla presenza del grande ammiraglio. Questi fissò sui
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babbo, che ne intuiva la sensibilità artistica, la lasciava entrare a tutte le ore nel suo studio luminoso e le permetteva di toccare polveri, ciotoline
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capitane dei tre generali: don Giovanni d'Austria, con la reale nel mezzo; Marc'Antonio Colonna e la capitana di Savoia, a destra; a sinistra il Veniero
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, ordinò alle galee di raccogliersi nel vicino porto di Petala. A bordo delle navi, sotto i pennoni scheggiati e le vele a brandelli, ferveva intanto la
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comodo; ma quando Loredana usciva nel breve orticello, il cuore le dava un tuffo doloroso; perché laggiù, oltre il rio, c'era l'altro orticello
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insieme con la Santa Cattarina, riapparvero nel suo racconto. La nobile fanciulla l'ascoltava, assorta. Teodora Pisani Moretta aveva l'animo gentile e
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ignorava sempre la grande sciagura, e per nonna Bettina il cui viso diveniva ogni giorno più pallido e affilato. Ma che cosa ne sarebbe stato di lei se nel
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altro privilegio: quello di avere il proprio Doge nel Castaldo della loro comunità di pescatori. Codesto Castaldo seguiva con una barchetta il
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musica umana, accompagnava il destarsi di Loredana. Ella indugiava qualche minuto tra il tepore delle coltri e, nella luce incerta e nel silenzio
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bufera li aveva còlti nel mare Egeo e a stento erano riusciti a entrare nel piccolo porto di un'isola dell'Arcipelago. Avevano atteso colà che la
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Ravenna, rappresentante dell'impero romano. Alla fine del VII secolo, però, i Venetici si elessero un proprio duca, che nel loro linguaggio venne chiamato
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mare aperto, i due mercanti avevano portato il prezioso carico nel luogo più bello della nave e l'avevano posto sopra tappeti e drappi lussuosi! Il
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? - chiese Lucrezia, sorridendo a quella infantile gaiezza. - Nel cespuglio delle rose rosse. - Infatti un bel boccio appena appena dischiuso lasciava
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. Un moretto vestito di scarlatto le precedeva, portando i libri di preghiera. C'era, nel pallido viso di Teodora Pisani Moretta, una tale luce di
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Loredana si destò a notte inoltrata dal sonno profondo nel quale l'aveva piombata la grande stanchezza. Si guardò intorno, stupita. Un pallido raggio
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Bettina; mia figlia è un angiolo! - Mentre le due donne chiacchieravano, Loredana era uscita nel minuscolo orticello attiguo alla casa, tenendo sempre
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bambina tanta abilità nel cogliere i giuochi mutevoli della luce? Chi le ha insegnato la morbidezza dei contorni e la tenue sfumatura delle ombre? Dono
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virile, egli aveva giovato alla sua patria nelle cure dello Stato, nelle controversie legali, nel governo delle province e nelle più ardue
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. Dove lo aveva trascinato la furia cieca delle onde? Con un movimento inconscio le mani accarezzavano la sabbia e le dita affondavano nel suo tepore
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aveva contato il tempo nel lento sgranarsi delle aurore e dei tramonti. Mai, in quei giorni, una piccola alberatura era apparsa a rompere la
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BENVENUTI NEL PIANETA “MINORENNE”!
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COSÌ SI USA NEL NOSTRO PAESE! È UNA PALLA BOOMERANG!
POCHI MINUTI DOPO, LA MACCHINA SI IMPEGOLA NEL FANGO DI UN PANTANO...
OH... QUESTO? NEL CASO CHE CI SPORCHIAMO DI VERNICE, POTREMO PULIRCI COL SACCO!
CHE SPLENDIDA GIORNATA! BUCI E BENIAMINO APPROFITTANO PER ANDARE A COGLIERE NOCCIOLE NEL BOSCO...
NON HO PIÙ PITTURA. ANDRÒ A PRENDERNE UN POCO NEL SECCHIO DEL BABBO.
ASPETTTA UN MOMENTO, BENIAMINO... NON ANDIAMO CON LA TESTA NEL SACCO, E CERCHIAMO DI RICORDARE!...
SE FARETE TARDI NEL BOSCO POTRETE MANGIARE UNO SPUNTINO! IN QUESTO CANESTRO TROVERETE PANINI E BIRRA!
ALLARGATE LA STRADA, RAGAZZI! ALLARGATE LA STRADA! PASSO IO, FRATEL CONIGLIETTO, E VADO NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE!
SANTA INNOCENZA DELLA GIOVENTÙ! LUPETTO NON DUBITA DI NIENTE! COM’È FACILE METTERE NEL SACCO UN BAMBINO!
AH, CHE BELLEZZA TORNARE NEL PAESELLO... DOVE TUTTI MI VOGLIONO BENE PER ME STESSO, E NON PER IL MIO DANARO!
E ALLORA VOGLIO CHE TU RESTI NEL FIUME FINCHÈ NON MI SARÒ RIMESSO I VESTITI E AVRÒ ALZATI I TACCHI.
AVETE DIMENTICATO DI CHIUDERE LA PORTA DEL POLLAIO, E TUTTE LE GALLINE SONO SCAPPATE! IO ERO COSÌ OCCUPATO NEL LAVORO CHE NON ME NE SONO NEANCHE
OH... NON GLI SUCCEDE NIENT’ALTRO CHE QUESTO: LO ZIO ANNIBALE LO ACCOMPAGNA AL CONSIGLIO DI FAMIGLIA CHE SI È ACCAMPATO NEL BOSCO! NON SI SONO MAI
PER VENDICARSI, LA SERA SEGUENTE, GLI TESE UN AGGUATO... FELICE E CONTENTO EGLI STAVA LAVANDOSI NEL FIUME, QUANDO...
si apre la porta nel fondo.
Appare un vasto giardino, sotto il ciela stellato. Un grande cedro nel mezzo della scena. In distanza, nella sfondo, le montagne. Aria di primavera.
non si vede la fine, dovrà far pensare a quello che la Madre, nel Prologo, racconta di aver veduto in sogno.