al saliscendi delle mezzine, immerse nell' acqua con un tonfo cupo e profondo, in quell'acqua usa un tempo a riflettere là giù nel suo specchio
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malor subitaneo, giaceva a terra supina, con le braccia aperte, come un gufo inchiodato. Nel cadere, la berretta erale scivolata dal cranio calvo, ch'ora
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confuso in quella penombra, la cornice d'oro opaco non dava riflessi, come a fatto sparita: e la bella figura emergeva sola nel vapore azzurrino della
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Pulquerrima prima di diventare Sua Maestà Rolando II. Fu una sera, durante un ballo a Corte: nel bel mezzo della quadriglia d'onore, che allora era
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appetito al momento di mangiarlo. In questo momento si sentiva cosí rimpinzata e cosí stretta nel busto che aveva continuamente paura di qualche rigurgito
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definitivamente. La primavera giunse e la battaglia ricominciò. Nel mese di maggio la Confederazione ebbe un'altra grande vittoria, a Chancellorsville, e il
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marito; Melania, nel salotto a pianterreno, parlava a bassa voce in un gruppo di vicini. Si affaccendava con aghi e forbici a modificare una veste di lutto
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ROSSELLA rientrò nel vestibolo e accese la lampada. La casa era soffocante, come se avesse conservato fra le sue pareti tutto il calore del
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pollo arrosto. La vecchia scrofa era finalmente stata catturata; lei e la sua schiatta grufolavano beatamente nel cortile posteriore dove erano stati
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un'ora prima nel recarsi a Jonesboro si era fermata a scambiare due chiacchiere. Ora, mentre tutte si affollavano alla porta, la videro giungere a gran
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. Ma per Rossella, che osservava le uniformi azzurre penetrare nel vestibolo, non si trattava di una cosa che riguardasse tutto il paese; era una
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si mettevano a battere follemente appena un soldato entrava dalla strada principale nel viale d'accesso di Tara. Ogni straccione barbuto poteva essere
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Era settembre; l'epoca di raccogliere il cotone. Will Benteen sedeva sui gradini dell'entrata, ai piedi di Rossella, nel piacevole sole del
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immediatamente come aveva sperato la segheria. Ma la sua delusione svaní nel vedere la radiosa felicità con la quale ella «accettò» la sua generosità
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nel breve intervallo aveva sollevato il sipario su una scena di nuovo orrore; un sipario che ella sentiva che non si abbasserebbe mai piú. In quella
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Franco erano già nel libro nero degli yankees a causa di Toni; e che il disastro poteva piombare sopra di loro da un momento all'altro. E proprio adesso
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un oggetto lucente dal luogo ove l'aveva nascosto la sera prima, tra le carte ingiallite nel casellario della scrivania. Udendo un singulto di Pork
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cuoca e bambinaia. Prissy e Pork rimasero a Tara in attesa che Will trovasse degli altri negri per aiutarlo nel lavoro dei campi; allora essi pure
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. Non si era mai trovata fuori a quell'ora sola; era un po' inquieta e avrebbe voluto essere a casa. Non vide il grosso Sam; e nel fermare il cavallo per
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sforzi di Rossella e di Mammy. La bambina gli piaceva in tutto, meno in una cosa: nel terrore che aveva dell'oscurità. Fino all'età di due anni, Diletta
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fretta; nel suo spirito Baldo, con la sua barba da patriarca, assumeva le proporzioni di un angelo vendicatore uscito dalle pagine dell'Antico
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la prima volta da molto tempo ella rise forte quando vide Rhett e Diletta che l'aspettavano alla stazione; rise divertita e infastidita nel tempo
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NEL periodo che seguí la sua malattia, Rossella notò in suo marito un mutamento; ma non riuscí a comprendere se questo le piaceva o no. Rhett non
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che a Rhett di svestirla e di metterla nel suo lettino che era accanto a quello di lui. Rossella era divertita e turbata nel vedere la mano di ferro
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Ma non era scritto nel libro del destino che la Giulia dovesse finir così: perchè anche le bambole, come noi e come le bestie, hanno, a quanto pare
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che non chiede da mangiare - diss'egli, respingendoli un'altra volta nel carretto. Rise anche la donna, perchè, secondo lei, il motto era assai
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, che si può dire vivesse nel campo, tranne poche ore della notte, e rassettavano la cucina. In questa più che in ogni altra stanza, era per loro il da
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davvero una creatura umana. A quella piccola voce la bambina sorrise; e sorridendo e premendosi la bambola, s'addormentò; ma la tosse le seguitava nel sonno.
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tosse. Non di meno seguitava a far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se in casa, a quando a quando, o nello spazzare o nel rigovernare i piatti
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, la Giulia stette dentro un cassone, tra un tanfo di muffa che ammorbava la poca aria circolante nel retrobottega. Presa che fu poi dalla sua nuova
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accosto un rumore, come d'una fragorosa risata. Nel tempo stesso un corpo pesante rotolò da una catasta di cenci, le passò su la testa, e venne a caderle a
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tristezza nel cuore della povera Giulia. - Capisco - riprese Orlando - a te rincresce d'aver perduto gli agi, la bellezza, tutto ciò che a molti sembra
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famiglie di Napoli è la Caracciolo, alla quale mi onoro di appartenere. Mio padre, secondogenito di Gennaro Caracciolo, principe di Forino, nacque nel
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lei rispondevano debolmente alle mie aspettative. Nel mese di marzo mi disse d'avere malata una sua figliuola; in quello di aprile, riferendosi alla
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esclusivamente in sè stesso, lo spirito mio si creò poco a poco un secondo monastero dentro il monastero medesimo, dove mi trovava confinata; e nel recinto di
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sue disgustevoli piaghe, soccorre il moribondo, oppure, divenuta madre, senz'aver cessato d'esser vergine, riscalda nel seno suo l'abbandonato
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un'eloquenza, fanatica può scolpire ancora nel cuore della gioventù, dopo d'avere per sì lungo tempo deturpata la ragione umana!» Generoso disdegno! Quanto
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parte delle monache che si trovano della fanciullezza nel chiostro, la scarsissima educazione ricevuta, fanno sì che la terza parte di loro o siano
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debbono pur toglierti la vita! Tra quella gente inferocita nel misfatto non si troverà per avventura taluno meno degli altri sanguinario, che interceda per
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protettrici nel chiostro. E il protettorato d'una monaca vale qualcosa! Parecchi ricchi gentiluomini ed ecclesiastici napoletani testarono ab antico in
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dissimulava il rimorso di avermi la prima volta fatta entrare nel monastero; mi promise adunque la sua cooperazione in ogni tentativo che sollecitar
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secondo piano, nella stanza a me assegnata presso la chiesa. La città di Napoli, travagliata nel 1526 da fierissima pestilenza, che la disertò di
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antivenire un sì grave fatto. Impaurito dagl'istinti vendicativi del cardinale, il canonico scrisse con mano tremante un viglietto, nel quale mi
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principali dello stato monastico; laonde, veduta l'impossibilità di persuadermi a passare nel chiostro il resto della vita, ei credeva cosa debita e
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di lei che nel padre mi aveva colpito il destino. Entrare nell'istante in un caffè, strappare una carta dal portafoglio, e mandar a mia madre un
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nel monastero loro ciò che eravi di notabile. La visita cominciò dal tempio sacro a san Gregorio l'Illuminatore. Fu detto da valenti archeologi essere
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Eccomi adunque segregata per un tempo indeterminato da quella società, nel cui commercio aveva vissuto vent'anni: eccomi sbalestrata d'un tratto
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. Nel corso di questi otto anni le mie tre prime sorelle passarono a marito, sicchè rimasi in famiglia con un'altra, a me maggiore d'un anno solo
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cospicue, se non sempre alle più ricche, famiglie dell'ex-capitale. Ebbi pero l'occasione d'osservare, fin dal primo giorno del mio ingresso nel convento
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, spero, sarà dal lettore italiano reputata la pubblicazione di questa Autobiografia della mia nobile amica, nel momento in cui, per sentenza della
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