Come sempre non mancò la nota barbara quanto ridicola nei preparativi del Comando nemico. Così vennero designati ufficiali che, durante l'invasione
Lotta violenta di artiglieria sulla fronte a nord di Verdun, specialmente nei settori della Quota 304, di Esnes, di Souville e della batteria di
È stato provveduto per ricoverare i 625 rimpatrianti nei padiglioni della Società Umanitaria e dell'Opera Pia Bonomelliana in piazza Miani, dietro la
La ritirata austriaca in Vallarsa fu così precipitosa che il nemico non ebbe neppure il tempo di dar fuoco nei paesi alle case superstiti: fu
attacchi, preceduti da bombardamento, contro la nostra posizione e in uno di questi sono riusciti a prendere piede nei nostri elementi avanzati. Ma
principalmente a migliorare le posizioni avanzate che avevano prese. Ieri, nei pressi di Gommecourt, abbiamo bombardato le trincee nemiche con artiglieria
Santerre, a fare un colpo di mano che ha procurato loro 350 prigionieri. Abbiamo progredito a colpi di granata nei camminamenti tedeschi ad est di
La valle conserva le tracce del fulmineo abbandono: nelle trincee ingombre di coperte, di casse di munizioni, di giberne: nei campi e nelle strade
Sono attesi a Milano 625 italiani che l'Austria internò e trattenne nei propri campi di concentramento e che ora manda in patria. È la prima volta
. Le linee trincerate nemiche sono state occupate, l'artiglieria russa ha guadagnato nei suoi tiri, cinque o sei chilometri. Ora la stazione di
con la cura e la meticolosità consueta dal Comando austriaco. Furono fatti molti esperimenti, ad uno dei quali, il 22 giugno, nei pressi di Seghetti
condizione onestamente rigida. Il pensiero che nei caffè di Vienna si possa ridere di queste prigionie italiane da burla non ci lusinga: non già
È stata una magnifica battaglia, una battaglia tutta strategica, poco comune nei nostri metodi moderni di guerra, nella quale il successo risulta da
«intromissione inaudita» nei diritti privati di imprese anche neutrali, il cui patrimonio in Inghilterra viene vincolato, e di cui ogni contratto con
segni della loro vittoriosa resistenza nei mucchi di cadaveri nemici. E lungo la strada battutissima, e in fondo valle, e sulle pendici della riva
si frange la impetuosissima fiumana nemica: il Pasubio difeso nei primi giorni con i petti, non con le trincee: la montagna che sarà sacra in
timpani ma nei cuori: lo si ascolta come il lieto scampanio che annunzia l'aurora di una giornata lungamente attesa.
su questo ritmo e assumono profili giganteschi. Ormai il sopravvento russo è un fatto compiuto. La minaccia che nei punti essenziali della difesa di
reggimenti 1° e 17° della 20° divisione Honved, assai stimati e giunti in posizione la notte sul 28 in sostituzione dei riparti stati duramente provati nei
come se la guerra dovesse protrarsi ancora per lunghi anni, come se ogni sosta nei preparativi dovesse essere fatale. Ma il pubblico sente in certa
Si diceva nei giorni passati che tutto quel che avveniva a nord del Poliessie, o meglio a nord del Pripet, a partire dal campo d'azione, delle truppe
aveva mai fabbricato un cannone, un proiettile o una cartuccia nei primi tempi della guerra. In dieci mesi, essi hanno prodotto più proiettili che tutti
della Amministrazione Militare, - chiusura già ordinata dalla Giunto Municipale prima e dal sindaco poi - nell'intendimento di conciliare nei limiti del
linea larga e agli accenti drammatici brevi ed aspri, mentre nei frequenti interludi i vari temi sono trattati con una ricchezza di sviluppi e una