Penombre
bella amica, ma con gioia pudica; e non baciarti, e tener gli occhi chiusi, sol nei profumi assorto, per le tue membra candide diffusi. Che nebbia
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- dell'acqua lustral. Cantavan nell'ampie caserme i tamburi. Nei vicoli oscuri, - coll'ansia nel cor, i giovani imberbi battevan le traccie di pallide faccie
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Domus et placens uxor. La bella neve! scendete, scendete, leggiadri fiocchi danzanti nei cieli; come perluccie coprite, pingete i tetti, i tronchi
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Epifanìa, o son morti di freddo, o son malati, nei paesi del sole, i bei vegliardi dallo scettro d'oro! Quando la mia scarpetta in sul verone tutta
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era il vento e fulgida la sera; volghi e campane avean finito il coro, e nei vasi di fior della ringhiera s'udian le foglie bisbigliar tra loro. Sacra
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agonizza sul campo di battaglia: quando pei valli dell'orrenda lizza la morte raglia, chi nei sentieri ove palla non giunge sta in guardia dei giumenti
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Ella era nuda come un fior d'Iddio liberamente nei campi sbucciato; però pel ballo si adornava, ed io le stava allato. Creature del cielo, angeli
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larve amante, su tante care imagini nei dì perduti errante: il cuore, il puro oceano donde a inneggiar sorgea la giovinetta idea. E penso i dolci studii
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nei sicomori, giù per le chine che cavatine! Di re venuta - no, non saluta musica tale! Ve'! l'immortale comparsa è già! Corna a ponente, luna crescente
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dispersi carezze che ricordar non so. Ma non mi infanghi il plauso dell'ebete orgoglioso che urtai, fra gonne e calici, nel suo cammin famoso; se nei
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. Elemosina a lei che a mane e a sera vaga in sogni di fame e di preghiera. Chi, contemplando i mistici destini, ama gli astri del ciel nei fiorellini
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, m'han raccontato che di molti amanti, nei camposanti, tu puoi legger la lapide forbita, che uscir di vita sotto le spire del tuo corpo anelo; o bella
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sospirano d'amor come i poeti dell'Arcadia; le orchestre nei teatri fremono melodie, travolgon balli, e delle donne, come cigni bianche, dai palchetti
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Sunt lacrimae rerum. Rideva la lampada, dai candidi ceri specchiando l'orpello nei lunghi bicchieri; la tavola, piena di trilli argentini, ridea col
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insieme. L'idea, la casta idea, nei penetrali dell'anima crescente all'avvenire, per arcano pudor raccolse l'ali, e per morire. Quando, un sorso del
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poverelli che venivan spesso m'amavano anche loro perché il pastor m'amava, e, nei dintorni, il mio mesto lavoro agli astri si portava, perché un giorno
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tomba alla tua culla sospira, povera tomba, andiamola a trovar. Vi riposa la buona vecchierella che mi seguiva, silenziosa e bella, nei sogni a veleggiar
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squilla, della famiglia nei plausi immerso, pescar l'orribile suo primo verso!... E giuro agli uomini, e giuro a Dio che i mille triboli del viaggio
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. . . Oh dimmi i fantasimi che sogni nei cieli ; se posso, cingendomi di candidi veli, se posso evocarli, se posso imitarli! Qual fu stanotte, quando tu
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coraggio, la fede, e le vertigini de' miei vent'anni! Fammi ancor bello, fammi ancora buono, come nei lieti dì che il cor sbucciava dai primi versi
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incensi lieta: " Nei mesti giorni un tenero amante ci fu! " dirai, e l'orgoglio il mio scheletro a ritentar verrà!
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imposte di casa inabitata; quella chioma di raggi e di profumi l'hanno gli eredi a un creditor lasciata. Cerchiam nei balli, e la vedremo ancora la lunga