possibilità di morire e mandò a chiamare il notaio Brisighini per fare testamento. La contessa non aveva eredi diretti: né figli, né fratelli, né nipoti
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altre ne ha combinate, quel delinquente. - Io l'ho sempre sospettato. - Con quella faccia... - Che bel furbastro. - E non solo lui, anche gli altri
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. - Guardare avanti è sempre meglio che guardare indietro. Perlomeno non ti viene il torcicollo. Tu che ne dici, Attilio? - Oh, be' si capisce
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ci occupiamo di Dorotea. Numero due: tornare a casa... - Non se ne parla nemmeno. Mia madre ora è in prigione e il babbo... - Tua madre uscirà, prima
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... - commentò tetro l'Ernesto, prima di uscire. - Buonasera a tutti, signore e signori. - E se ne andò a prendere a calci le pigne cadute dalla grande
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risolvere. Si rivolse ad Argo, come per chiedergli sostegno, e ne ricevette in cambio uno sguardo di deluso scontento.
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cantante che le piaceva, almeno così m'ha raccontato una volta. Comunque, io me lo cambierei volentieri. «Non ne infilo una giusta con te, a quanto
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, ho fatto degli sbagli. E chi non ne fa? Ma il mio debito con la giustizia l'ho pagato. Con dieci anni di prigione. Quelle parole franche li
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sentito parlare di tutta la faccenda, no? Ne hanno scritto anche i giornali. O non sei di queste parti, tu? - Si, di un paese qui vicino - mormorò
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non abbaiò, né si mosse di un centimetro. - Che ci fai qui, cane traditore? - sussurrò la Pinuccia, così sottovoce che le labbra si mossero appena per
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di medicine e di disinfettanti di cui la stanza era impregnata. Nel letto - un gran letto di una piazza e mezza, alto come non se ne fan più - c'era
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Il professor Zambelli lesse due volte i fogli e si fece pallido in viso. - E del mio Argo, che ne sarà? - balbettò. - Come dice, scusi? - si sorprese
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doleva dentro con uno spasimo da pugnalata. Doveva essere solo uno scherzo dell'immaginazione - si ripeteva - perché il suo cane adesso se ne stava al
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, guardò l'infermiera da sotto in su, si grattò la testa e fece le spallucce, come a dire che non ne aveva idea. - Lo sa che è contro il regolamento tenere
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? «Sei ne la terra fredda, sei ne la terra negra» recitò mentalmente. «Né il sol più ti rallegra, né ti risveglia amor.» - Professore... - la vocetta
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. - Insegnante di scienze? - buttò lì Virgilio Zambelli, sperando d'aver trovato un collega. - No. Ma in dieci anni se ne imparano di cose, quando non c'è
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faticato un po' a trovarlo, ma alla fine... Poi, che altro? Ah, giusto: i sigari! Stavolta m'han dato una marca cubana, signor Ernesto: che ne dice? Ehi
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, e bisognava tenerle vive nella memoria, ora che non c'erano più corriere né futuro da aspettare con ansia. NELLA PENOMBRA della cappella, assorto nei
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preso per una pettegola, adesso. Forse è meglio se me ne vado. - No, resta... - Virgilio Zambelli s'accorse del suo imbarazzo e se ne sentì responsabile
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solo trovassimo un buon motivo per attaccarci alla vita, per darle ancora un senso, non ce ne staremmo zitti e muti a sopportare tutto. Non credi
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litigare tra di noi, allora non va bene. Dobbiamo essere uniti o non ne verrà niente di buono. Piuttosto, chi sa come si tira su un bambino? Tu
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ne frega? In tre anni che sto qua, non è venuta a trovarmi nemmeno una volta. Peggio per lei, allora... -ridacchiò l'Attilio. Zitti un momento
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appena cominciata, signor Bagliotti - aggiunse calmo il professore. - E adesso se ne vada. Questa, fino a prova contraria, è la nostra stanza. Lei qui
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maresciallo con orgoglio. - Noi ci sappiamo fare coi bambini. Potremmo tirarne su un esercito, di questi poppanti. - Sì, sì. Non ne dubito. Ma domani
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