È un vecchio pregiudizio, non espresso certo in termini così chiari, né prospettato in un quadro sintetico, come ho creduto di fare oggi a Napoli; è
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Fortunatamente non si ebbero a lamentare danni di sorta, né alle persone, né al materiale.
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Velivoli nemici lanciarono bombe sul Passo di Rolle, alla testata del Cismon (Brenta) e nella Conca di Agordo (Torrente Cordevole): nè vittime, nè
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Velivoli nemici lanciarono bombe su Preveni e Lapai senza fare vittime nè danni.
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Un velivolo nemico lanciò bombe su Auronzo e in Valle Ansiei, senza fare nè vittime nè danni.
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Non si ebbero vittime nè danni.
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Nell’Alto But la nostra artiglieria sconvolse le trincee del nemico e ne incendio i baraccamenti.
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Un velivolo nemico lanciò una bomba su Sondrio: nè vittime nè danni.
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Un velivolo nemico lanciò bombe su San Pietro (Gorizia), senza fare vittime nè danni.
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In nessun punto si ebbero nè vittime nè danni.
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Velivoli nemici lanciarono qualche bomba su Montecchio Maggiore (Vicenza) e nella zona di Misurina (Alto Ansiei). Nè vittime nè danni.
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, tenacemente difesa dalle brave truppe della XI divisione, non potè essere nè scossa, nè intaccata.
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Nella serata del 26, velivoli nemici volarono sul basso Isonzo, colpendo con bombe alcuni nostri abitati senza produrre nè danni nè vittime.
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Ma fra codeste infinite possibili decomposizioni ve ne sono talune di uso corrente, che qui conviene accennare.
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Questa identità vale per qualsiasi moto: nel caso dei moti centrali, ne risulta, in base alla (53)
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1. Le orbite dei pianeti sono ellissi e il Sole ne occupa uno dei fuochi.
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che presenta una evidente analogia formale colla (15), ma ne differisce essenzialmente per la circostanza che il punto O non è fisso qual era Ω
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Se ne desume che le componenti cercate sono date dalle formule
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Ne consegue il differenziale d’arco
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Ne consegue che i due triangoli ΩΓI e ΩP'I'sono simili, talché,
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Ne consegue che la evoluta della cicloide è una cicloide eguale, la cui base è parallela alla base della primitiva e se ne scosta di 2a, (dalla banda
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ne discende immediatamente la (14).
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dimensioni tali che ve ne sia sempre almeno uno in contatto, o, come si dice, in presa col profilo coniugato. È anzi buona norma procurare che ve ne
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equilibrato; ciò infatti non altera né il risultante, né il momento risultante.
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Ne consegue:
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Consideriamo dapprima il caso generale, in cui tali due piani sono distinti, e la loro retta d’intersezione r non contiene né P 1, né P 2.
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D’altra parte il rapporto dei tonnellaggi è sempre quello dei volumi, cioè λ3. Ne consegue
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Nell’esempio precedente il risparmio ascende perciò al 23%, senza guadagno né perdita quanto alla velocità.
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Un sistema di vettori a trinomio invariante non nullo (nel qual caso, per essere T = M x R, né R, né M possono annullarsi) è sempre equivalente ad un
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tutti gli altri casi o non agirà nessuno dei due vincoli (se P non è a contatto né dell’una, né dell’altra parete) o ne agirà uno solo (se P appoggia su
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Ne consegue l’equazione
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Ne consegue questo notevole corollario:
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Dacché la funzione integranda x 2 non dipende né da y, né da z, si può integrare rispetto a questi due argomenti per un x generico, il che dà
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Ne seguono i valori analoghi
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Ne segue
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con formule analoghe relative alle altre coordinate e, più generalmente, a derivazioni ripetute. Ne segue in particolare
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Ne viene, per la cercata espressione del potenziale nei punti interni alla crosta potenziante, l'espressione
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Ne viene che
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Ne viene
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Ne consegue in particolare la validità della regola di derivazione delle funzioni composte, cioè:
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se ne deduce per derivazione
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destano nè forze, nè momenti d' attrito.
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Se ne renda ragione mostrando in primo luogo che le formule relative alle forti tensioni implicano
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2.° per una circonferenza di raggio R (essendo ds = Rdφ) Ne segue
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Ne consegue
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Ne consegue la proporzione già scritta, ossia
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Ne viene che
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essendo r il raggio del nostro albero cilindrico. Ne viene
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Ne consegue lo sforzo di trazione p tg ψ sotto la forma
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Ne consegue τ0 ≥ ptgφ. Il momento di questa forza rispetto ad A è
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