Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Per ogni poligono regolare esiste una circonferenza che  ne  contiene i vertici. Il centro di codesta circonferenza si
è disegnato un esagono regolare, con la circonferenza che  ne  contiene i vertici e uno dei segmenti che con la sua
i vertici e uno dei segmenti che con la sua lunghezza  ne  dà l'apotema.
loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro  ne  diede due, a un terzo ne diede uno; insomma, aveva dato a
diede cinque talenti, a un altro ne diede due, a un terzo  ne  diede uno; insomma, aveva dato a ciascuno secondo la sua
aveva dato a ciascuno secondo la sua capacità. E se  ne  andò. Il servo che aveva ricevuto i cinque talenti, si mise
ricevuto i cinque talenti, si mise subito a trafficarli, e  ne  guadagnò altri cinque. Cinque e cinque, dieci. Così fece il
cinque. Cinque e cinque, dieci. Così fece il servo che  ne  aveva ricevuti due: tanto si ingegnò che in poco tempo ne
ne aveva ricevuti due: tanto si ingegnò che in poco tempo  ne  guadagnò altri due. Contento anche lui. Ma il servo che ne
ne guadagnò altri due. Contento anche lui. Ma il servo che  ne  aveva ricevuto uno solo, sapete cosa fece? per paura di
il cielo in una notte serena. Fra le stelle più luminose  ne  riconoscerete facilmente sette che formano una grande,
Quattro formano come un quadrato e da una di esse se  ne  staccano altre tre, che formano come una coda, un poco
notissime: un intero volume, e non al tutto spregevoli,  ne  scrisse colui che si nascose sotto il nome di Catone
nome di Catone Uticense da Lucca; ed un altro volumetto se  ne  stampò a Firenze sul fine del passato secolo, tra i quali
a Firenze sul fine del passato secolo, tra i quali ce  ne  ha pure degli assai garbati e piacevoli. Ora il gusto degli
logogrifi; chè parecchi giornali ed italiani e francesi se  ne  fanno belli, e vi si vedono esercitar studiosamente
e logogrifi ho veduto io a stampa, nè so se altre ce  ne  abbia, l'una di Prato stampata dal Vespri nel 1835 l'altra
una raccolta di vari autori, che però non si nominano: e ce  ne  ha parecchie che sono veramente belle, così per la
la testa e chiese, un po' esitante: - E Villa Felice? Che  ne  sarà di questo suo bel palazzo, signora contessa? - Le
aveva i suoi guanti alla moschettiera infilati alla cintura  ne  tolse uno che cominciò a calzare declamando:
egli ridendo come un matto. - Ma, signor Moschino, lei una  ne  fa e due ne pensa! - esclamò il conte prendendo in mano il
come un matto. - Ma, signor Moschino, lei una ne fa e due  ne  pensa! - esclamò il conte prendendo in mano il topo, e
Isotta recitata con accento sì vivo, che le sue compagne se  ne  commossero, e qualcuna di esse ne lacrimò. Allora la Nina
che le sue compagne se ne commossero, e qualcuna di esse  ne  lacrimò. Allora la Nina siciliana, non comportando quella
cagna, dategli aiuto. — Mamma cagna, Bau, bau! No, no! Non  ne  vuol sapere. — Figliuola mia, dàcci aiuto! - Che aiuto
perchè strappare non si potevano; facevano più male. E più  ne  tagliavano e più ne rimaneva da tagliare: — Accidempoli
si potevano; facevano più male. E più ne tagliavano e più  ne  rimaneva da tagliare: — Accidempoli alla Regina, che volle
tu fatto da attirarci addosso tanti guai? — La Regina non  ne  poteva più, e confessò ogni cosa: che avea detto come le
una mano agli occhi. Le zecche erano sparite, e non se  ne  vedeva neppure il segno. Il Reuccio di Portogallo e la
Il Reuccio di Portogallo e la Reginotta si sposarono; e se  ne  stettero e se la godettero e a noialtri nulla dettero.
come affetta il pane con il suo coltelluccio a serramanico.  Ne  fa tante fettoline sottili e se le mette in bocca con
offre; lo inzuppa nel suo bicchiere di vino. I ragazzi che  ne  farebbero volentieri a meno anche con il companatico, si
anche con il companatico, si toccano nel gomito. Ernesto se  ne  accorge e dice: - Cari miei, se voi faticaste come me a
in cima a quella montagna e abbandonarla lassù: non  ne  saprete più nuova. — Consulterò la Regina. — Vuol dire che
più nuova. — Consulterò la Regina. — Vuol dire che non  ne  farete nulla. - Stretto fra uscio e il muro, il Re accettò.
avete pianto e: Povera figliolina, che mala sorte? — Non  ne  fate caso. — La Reginotta cresceva più bella del sole; il
chiude gli occhi: - Ti voglio bene, Nadir. - Anch'io. Ce  ne  stiamo qui come due grandi, come un uomo e una donna. Ce ne
ne stiamo qui come due grandi, come un uomo e una donna. Ce  ne  stiamo stretti uno accanto all'altra, nel freddo umido del
o due centimetri, e il bestiame lo divora tutto, senza che  ne  perda bricciola. Quando lo dài intero, te ne spreca la
senza che ne perda bricciola. Quando lo dài intero, te  ne  spreca la metà, gettandolo nel letto. Col trinciarli, rendi
in poco tempo tu paghi la spesa del taglia-fieno, e te  ne  avanza.
il lavoro non ammazza il coltivatore. Il vantaggio che se  ne  ricava è manifesto. Dunque metti in pratica i consigli che
E ch' io non abbia a esser gran cosa lontano dal vero me  ne  fa quasi certo il vedere, che gente di sommo valore, non
di altissima fama, come ho detto, ci si dilettarono, e  ne  proposero essi stessi da sciogliere; e pare che la
sparsi per le opere degli eruditi; ma una formale raccolta  ne  fece quell'antico poeta latino, passato alla posterità
di tre versi; ed inoltre alla eleganza vera del dettato, ve  ne  ha parecchi ingegnosi quanto mai si può dire. Se il lettore
ed infinite altre allitterazioni usate fino d' allora;  ne  fa di ciascuno una breve storia, di ciascuno ne dà parecchi
d' allora; ne fa di ciascuno una breve storia, di ciascuno  ne  dà parecchi esempj, formando così un libro di circa 500
periodici di Francia e d' Italia. Tra gli anagrammi, ve  ne  ha degli ingegnosissimi; e così tra' giuochi di numeri, e
formale questa della materia onde qui si ragiona, e vi se  ne  danno precetti ed esempj. Comincia dagli anagrammi cui egli
parto più della fortuna e dalla fatica che dell' ingegno:  ne  discorre lo stile, i vizj e le virtù; ne reca parecchi
che dell' ingegno: ne discorre lo stile, i vizj e le virtù;  ne  reca parecchi esempj, molti dei quali sono veramente
logogrifi, che occupano un cento di pagine, tra' quali ce  ne  ha de' veramente ingegnosi e graziosi, degni al certo che
de' veramente ingegnosi e graziosi, degni al certo che io  ne  dia qui un saggio a' letterati intelligenti: Si caput est
da dovermi qui brigare di darne notizia ai lettori, che già  ne  sapranno quanto me: dirò solamente che appena fatta quella
voce maravigliosa; per modo che l'organista della chiesa  ne  cominciò a parlare, ed a celebrarla tanto altamente, che,
ciò agli orecchi del padre della fanciulla, andò a Gubbio,  ne  parl� col detto organista; e la levò di convento all'età di
non c'era nazione che non la desiderasse, e udendola non  ne  andasse in visibilio. Insomma, ebbe gloria e denari quanti
andasse in visibilio. Insomma, ebbe gloria e denari quanti  ne  volle; e sposatasi poscia con un gentiluomo francese,
e vi morì nel 1840. Finita la lettura, la signora Jole se  ne  tornò fra le compagne senza far motto. Allora la direttrice
E mentre l' uomo era il re del paradiso terrestre, Eva  ne  era la regina. Ma cos'erano mai gli splendori del paradiso
al comando di Dio, e spiccò il frutto proibito,  ne  mangiò e ne diede ad Adamo, che pure ne mangiò. Non
al comando di Dio, e spiccò il frutto proibito, ne mangiò e  ne  diede ad Adamo, che pure ne mangiò. Non l'avessero mai
il frutto proibito, ne mangiò e ne diede ad Adamo, che pure  ne  mangiò. Non l'avessero mai fatto. La disobbedienza provocò
GIORNI DOVE SE  NE  VANNO? Quando un bambino lascia il Paradiso per scendere ad
casina del Signore. Il Signore li accoglie, li esamina,  ne  fa due mucchietti: quello dei giorni buoni, quello dei
anzi molte si accordavano a riconoscerla per da più, e  ne  prendevano buono esempio. Salita essa al luogo solito,
e a molti cardinali, delle quali alcuna ella stessa  ne  recitò con tanta grazia sua e con tal meraviglia d' ognuno,
fu tenuta un altro Demostene. Seppe molto di filosofia, e  ne  disputò dottamente: sopra la sacra scrittura compose due
dal Papa e dal Collegio dei cardinali, ma il Papa istesso  ne  fa ricordo in una sua lettera: e detti, anche versi
ed ella; il francesismo lo per tale; o pare altresì che se  ne  compiaccia?" E la signora Isotta, peritosamente rispose:
ha così eletto, si guardi dall'abuso di queste coserelle, e  ne  sarà lodata da tutti i buoni e da tutti gl'intelligenti, nè
a casa la vecchia dovette mettersi a letto perchè non  ne  poteva più, e in letto lesse il biglietto di donna Tura,
entra nel salvadanaio, fa come la semente; si moltiplica,  ne  tira dietro molti altri. Così la virtù del risparmio
Dov'era la carissima moglie, la sua dolce compagna? «Sei  ne  la terra fredda, sei ne la terra negra» recitò mentalmente.
moglie, la sua dolce compagna? «Sei ne la terra fredda, sei  ne  la terra negra» recitò mentalmente. «Né il sol più ti
il mio sigaro sul muso, capito? Io, Ernesto Fontana, me  ne  frego di quella lì! Me ne frego di tutto quanto il mondo.
capito? Io, Ernesto Fontana, me ne frego di quella lì! Me  ne  frego di tutto quanto il mondo. Anche di voi! E allontanato
una smorfia il piatto ancora pieno, si alzò di botto e se  ne  andò via inferocito. Mentre gli altri riprendevano a
voce, e gesto, e favellare, ed il vestire pur anche, tutto  ne  annunciava l'animo schietto e leale. Corrisposero con lei
voce, e gesto, e favellare, ed, il vestire pur anche, tutto  ne  annunziava l'animo schietto e leale: il che viene a dire
parlato del linguaggio della moda; e parecchie di noi  ne  stiamo in curiosità..." "Ho capito, - riprese il maestro. -
le fogge variano, tanto il guadagno è maggiore, e più  ne  prospera la nazione: il perchè non passa settimana che non
nè per questa ragione medesima, c'è da temere che se  ne  insozzi la lingua. E chi gli mette questi nomi? - Chi lo
essere senza naso, per non sentire la puzza ammorbante che  ne  esala! Per quanto si abbia una tempra robusta, come si può
tutti, un dopo l'altro, dello stesso male; e due ragazzi  ne  morirono. Il medico dichiarò la malattia essere un tifo, e
morirono. Il medico dichiarò la malattia essere un tifo, e  ne  diede la causa all'acqua del pozzo, guasta dalle
la nostra Porzia, che era bellissima e gentilissima, se  ne  invaghì e fece pensiero di chiederla per sposa: a che
perciò da questi due fratelli, così congiunti e così uniti,  ne  nasce la religione; la quale, a guisa d'ombra, che,
vergognoso nè capitale fermar le radici negli animi loro,  ne  venir a tempo che possa produrre alcun frutto di scellerità
di sè. Dilettossi parimenti di far ritratti in cera, e  ne  fece de' somigliantissimi: visse onoratamente fino al 1774
hanno poca fiducia in essa medicina; e tra quelli che ce  ne  hanno meno sono parecchi medici. Mi ricordo di aver sentito
faccia ora il favore di dirmi, se di quello studio ella se  ne  diletta: e se le riesca difficile la intelligenza della
cominciare a leggere in iscuola la Divina Commedia; e non  ne  sono ben risoluto, reputando che sia un po' troppo
troppo difficile per signorine. Ora, saputo coni' ella se  ne  diletta, e lo intende, piglier� partito o del sì o del no."
ed oscuri per tutti, lo intendo assai chiaramente, e  ne  prendo meraviglioso diletto." Qui entrò a parlare la
che non dubitava punto che siccome dello studio di Dante se  ne  dilettava la signora Zaìra, così non se ne fossero per
di Dante se ne dilettava la signora Zaìra, così non se  ne  fossero per dilettare alcune altre delle signorine del suo
a Geppino; che hanno paura, come lui, dell'acqua fredda.  Ne  conosco di quelli che si lavano solamente alla domenica. Ne
Ne conosco di quelli che si lavano solamente alla domenica.  Ne  conosco degli altri che si lavano con la punta delle dita,
gente moriva di tubercolosi. Specialmente i bambini se  ne  andavano, portati via dal male. Ora i preventori
commosse: - La vogliamo tutte, la campanina! Luciana  ne  compra due.
Fafòn - perchè non vuoi capire la Carta del Lavoro. -  Ne  ho sentito parlare, ma non ne voglio più sentir parlare -
capire la Carta del Lavoro. - Ne ho sentito parlare, ma non  ne  voglio più sentir parlare - gridò con cocciutaggine
arriverai al fine, se tutti i giorni, senza perder tempo,  ne  farai un po'. Il mondo non fu fatto in un giorno; - un
un colpo tremendo. - Dal momento che mi vuole scacciare, me  ne  andrò da me, - disse. La suocera si sentì allargare il
Mariuccia prende il bimbo, monta sul cavallino sauro e se  ne  va, senza dir nulla a nessuno. Dopo lungo viaggiare giunge
 ne  stanno seduti sul banco da falegname e si assomigliano come
dalle lentiggini che abbelliscono il loro naso: Mikro  ne  ha tre e Makro cinque. Tutti e due vorrebbero un giorno
di ciascuno di loro. Ma che cos'hanno i crociati, che se  ne  stanno lì pensierosi? Ora uno di loro parla: - Voglio
Voglio andare a vedere se il toso è già tosato? - Be', ora  ne  sappiamo meno di prima! Che vuoi fare? - Voglio vedere se
trasmissioni e lo sterzo - enumera Winnetou 4. - E chi se  ne  incarica?... - Dici forse a me? - sbotta Stucchino,
La vacca che dà molto latte mangia più di quella che  ne  dà poco, o nulla. Da ciò comprendi che l'aumento delle
o giovanetto, a governar bene il bestiame, e vedrai quanto  ne  profitta la borsa.
dire che ha imbrogliato le carte. - E chissà quante altre  ne  ha combinate, quel delinquente. - Io l'ho sempre
direttrice, si aspettavano che nel corso del suo scritto la  ne  dovesse dire qualcuna delle sue, e però l' ascoltavano con
cose da nulla, e si diede alle più gravi, tra le quali ce  ne  ha di quelle trattate proprio da maestra. La sua fama
le poetesse?" "Perchè, rispose secca secca la Vittorina,  ne  conosco io due o tre, che, a stare una mezz'ora insieme
di quelle capaci di scriver versi degni di eterna fama, ce  ne  sia pochine e pochine bene; ma quasi tutte sieno state e
le lettere, o gustato le opere dei grandi poeti; come se  ne  ha la prova nel numero stragrande dei verseggiatori che
più bello che il gran poeta le crede vere anch' egli, e se  ne  pavoneggia... Ma chi alle grida non si lascia intronare;
quei ragazzi, ebbe una espressione dolorosa. I ragazzi se  ne  accorsero e provarono un po' di dolore anche loro. Il
il bimbo? Lo avea rapito un cenciaiuolo e non se  ne  sapeva più notizia. Il mago rispose: — Raccatti i cocci di
— A questo grido il pattino di terra cotta scoppiò, e  ne  uscì fuori un bel giovinotto fra un gran rovesciarsi di
là un cenciaiuolo; rivuole il suo soldo bucato. — II Re non  ne  sapeva nulla; ma la povera donna rispose subito: — Eccolo
mille nerbate, che lo conciarono per le feste, tanto che  ne  morì.
17. Se da una fruttiera, sulla quale si trovino 9 pere, se  ne  portano via 5, ne restano 4. Si dice perciò che 4 è la
sulla quale si trovino 9 pere, se ne portano via 5,  ne  restano 4. Si dice perciò che 4 è la differenza di 9 e 5, o
10 ciliege, di cui 6 siano provviste di picciòlo e 4  ne  siano prive. L'esser 4 le ciliege senza picciòlo sta a
del quale scriveremo il resto. Nella colonna delle unità  ne  compariscono 8 per il diminuendo e 5 per il diminutore: 8
cifra delle unità del resto. Nella colonna delle diecine se  ne  hanno 8 per il diminuendo e 6 per il diminutore; 8 meno 6 è
perchè 3 è minore di 7. Ebbene, alle 3 unità del diminuendo  ne  aggiungo altre 10; esse diventano così 13; e per non far
le cose come qui a fianco, ho che nella colonna delle unità  ne  compariscono 9 per il diminuendo e 4 per il diminutore; 9
le 8 del diminutore. Ebbene, alle 2 diecine del diminuendo  ne  aggiungo altre 10; esse diventano così 12; e per non far
scrivo 1. Il resto è 161. 20. Eseguita una sottrazione, se  ne  verifica l'esattezza, o, come si dice, se ne fa la prova,
se ne verifica l'esattezza, o, come si dice, se  ne  fa la prova, sommando il sottraendo e il resto. Se non si
il disturbo. La vettura è zeppa. Scendono due passeggeri e  ne  salgono dieci. Il bigliettario continua a ripetere: -
sei persone si precipitano per occuparlo. A spintoni Mario  ne  conquista uno e sta lì, duro, senza guardarsi intorno per
ed atti di meraviglia; e quando ebbe finita la sua lettura  ne  la lodarono assai. Mentre però le altre signorine se ne
ne la lodarono assai. Mentre però le altre signorine se  ne  andavano, la direttrice pregò la signora Livia che si