Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: ne

Numero di risultati: 222 in 5 pagine

  • Pagina 1 di 5
nelle occorrenze ordinarie della vita, ma fuor di lì o  ne  fa poco, o non ne fa punto. A. Graf. Il romantic. di
ordinarie della vita, ma fuor di lì o ne fa poco, o non  ne  fa punto. A. Graf. Il romantic. di Manzoni.
coltivate in seguito soltanto in caso che entrambe le parti  ne  abbiano espresso il desiderio.
dal n. 1 (a Est) 8 ponti; su B sboccano 7 ponti; su C  ne  sboccano 10; su D ne dànno 7. Si hanno dunque due pari e
8 ponti; su B sboccano 7 ponti; su C ne sboccano 10; su D  ne  dànno 7. Si hanno dunque due pari e due dispari. Le figure
Delle ottave. Di ottave ve  ne  è una sola, composta di otto carte di uno stesso seme,
ecc., fanno passare le minime terze anche se l'avversario  ne  abbia di più forti, e si accumulano con ciò i punti ch'esse
nella più alta sequenza tra i due giuocatori, quello che  ne  avesse parecchie altre della stessa forza o minima, non ne
ne avesse parecchie altre della stessa forza o minima, non  ne  conterebbe alcuna, essendo eguale la migliore.
dicendo: Quante? E dà all'altro altrettante carte quante  ne  domanda, e ne prende per sè quante ne desidera, ma non più
E dà all'altro altrettante carte quante ne domanda, e  ne  prende per sè quante ne desidera, ma non più di cinque. Le
carte quante ne domanda, e ne prende per sè quante  ne  desidera, ma non più di cinque. Le carte, domandate, non si
non si possono chiedere più o meno carte di quante se  ne  abbia prima domandate, e neppure si può toccare quelle che
il secondo avendo risposto inconsideratamente: Quante? non  ne  restino abbastanza per soddisfare le domande del primo. In
a prendere carte; ma siccome non può esigerne più di quante  ne  abbia il tallone, essa sceglie nel suo scarto, se è fatto,
peggiore chi la usa, chi l'ascolta, e talora anche chi  ne  è l'oggetto. C. Cantù. Attenzione. Lo sparlare della gente
si fa senza badarci, e chi l'ha fatto la sera, talor non se  ne  ricorda la dimane, nè mai più in sua vita; e intanto quella
giuoco precedente. Lo scarto dei tarocchi, quando non ve  ne  siano altri, è permesso: quello degli onori è vietato
fanciullo e i pastori. Le menzogne sono così feconde, che  ne  basta una sola per produrne mille. G. Goldoni. O quante
a ciascuno de' compagni: - Se io fossi un cartellino, che  ne  faresti tu? L'interrogato risponde quello che crede più
mano mischia le carte, le fa alzare dall'avversario, e poi  ne  dà cinque all'uno e cinque all'altro. Egli distribuisce per
parecchie carte scoperte nel giuoco, e che i giuocatori se  ne  avvedono al primo giro e prima di avere veduto il loro
carta scoperta non sia l'undicesima. Se i giuocatori non se  ne  avvedono che dopo lo scarto e che la carta o le carte
dà le carte ad un giuocatore piuttosto che a quello che  ne  ha il diritto, se l'errore fu rilevato prima di avere
della distribuzione. Se, chi riceve le carte, s'avvede che  ne  ricevette meno di quante ne abbia domandate, e ciò prima
riceve le carte, s'avvede che ne ricevette meno di quante  ne  abbia domandate, e ciò prima che il distributore abbia
il colpo, rifacendo la mano. Se il distributore  ne  ha una di più, il suo avversario può, a sua scelta,
nonchè il diritto di marcare il re. Se chi dà le carte  ne  scopre due o più in luogo di una, l'avversario può, o
così preparati si imbussolano e ciascun giuocatore  ne  estrae uno. Distribuite in tal guisa le costellazioni,
a osservare le varie costellazioni fino a tanto che non  ne  indovina una; oppure riceve sul palmo della mano tanti
poco l'una più larga dell'altra tanto che il profano non se  ne  accorga. Ad ogni modo per tali giuochi è sempre necessario
esser fatto con sufficiente destrezza in società quando se  ne  sia fatto qualche esercizio prima.
penetrare aria nel bicchiere per effetto dell'acqua che  ne  chiude l'orlo il fiammifero ardendo consuma l'aria del
e di vili contro I generosi. Leopardi, Pensieri Il mondo se  ne  va di male in peggio. Salv. Rosa, Sat. Tutto è ingiustizia
come lo dice il nome, e gli espertissimi nel giuoco se  ne  avvalgono per aumentare i punti delle penalità ed ha la
e di risposte: Domanda - Avete veri amici? Risposte: 1.  Ne  avete molti. 2. Diffidate di coloro che perennemente vi
3. Il vostro egoismo allontana da voi gli amici buoni. 4.  Ne  avete molti, malgrado i vostri difetti. 5. Esiste al mondo
- Quale è il principale vostro pregio? Risposte: 1. Non  ne  avete che uno. 2. Ne avete tanti da rendere impossibile un
vostro pregio? Risposte: 1. Non ne avete che uno. 2.  Ne  avete tanti da rendere impossibile un giudizio. 3. Una
di credere, di sperare e di godere. Mantegazza. Quando se  ne  ha bisogno, buoni o cattivi, tutti si raccomandano a Dio.
e mescolati e si va a 1000 o a 1500 punti. chi fa carte  ne  dà 8 o 9 all'avversario e altrettante ne prende per sè. Le
chi fa carte ne dà 8 o 9 all'avversario e altrettante  ne  prende per sè. Le carte si distribuiscono due a due o tre a
della bazzica semplice valgono per quella doppia. Però ve  ne  ha altre, che sono: Accusando punti, le carte che li
sulla fronte, ma di togliere, senza che la persona se  ne  accorga, la moneta dalla sua fronte. La persona non se ne
ne accorga, la moneta dalla sua fronte. La persona non se  ne  accorgerà facilmente, avendo l'impressione che la moneta
adagio. Chi va adagio, lascia un po' fare alle cose, che  ne  san più degli uomini. Tommaseo, Pens. Mor. La pazienza può
per comporre il suo punto ed accusarlo; e se l'ultimo  ne  ha dippiù, egli dice: non vale; se ne ha altrettanto, dice:
e se l'ultimo ne ha dippiù, egli dice: non vale; se  ne  ha altrettanto, dice: è eguale; se ne ha di meno risponde:
dice: non vale; se ne ha altrettanto, dice: è eguale; se  ne  ha di meno risponde: è buono. Dopo aver contato il punto,
e prima conta le carte bianche, che valgono dieci punti; se  ne  ha, incomincia per dire: dieci di carte bianche valgono per
o tre assi, o tre re, ecc., le sue carte bianche, se  ne  ha e dopo aver addizionato tutto ciò che ha di punti leva
punti, se la carta ch'egli giuoca è una carta che marca; ma  ne  fa uno se la carta non marca. Ciascuno poi conta le proprie
non marca. Ciascuno poi conta le proprie levate, e chi  ne  ha di più ne conta dieci per le carte; ma quando sono
Ciascuno poi conta le proprie levate, e chi ne ha di più  ne  conta dieci per le carte; ma quando sono eguali, non
un giuoco antichissimo, anzi se  ne  fa risalire l'origine agli antichi Egizi e se anche ciò non
necessità egoistiche con le altrui necessità, perchè  ne  risulti l'equilibrio della vita sociale. E. Ferri,
anelli uguali tagliando anche l'anello rovesciato... invece  ne  viene un solo anelle lungo il doppio del primo e largo
metà. Dimezzandone ancora la larghezza di questo anello se  ne  ottengono due anelli concatenati.
coperte per ciascuna persona che partecipa al giuoco, e due  ne  dà al banco. Ciascuno, allora, guarda e somma i punti r
di ricercatezza e di ostentazione e i pochi signori che  ne  fanno uso sono additati piuttosto allo scherno che
non era possibile. Però lo sarebbe stato se la barca  ne  avesse potuto contenere tre. A forza di ripieghi vi
quarto viaggio fu fatto da due uomini e una donna, che se  ne  tornò indietro con la barca per ricondurre sull'altra riva,
semprecchè non vi siano disposizioni di polizia che  ne  vietino il trasporto e che gli altri passeggeri non si
tout honneur. Ad ogni signore ogni onore. Bien volè  ne  profit jamais. Bene rubato, non giova mai. Au royaume des
Honni soit qui mal y pense. Onta a colui che mal  ne  pensa. (Motto dell'ordine inglese della giarrettiera).
moyens. Il fine giustifica i mezzi. La garde meurt, mais  ne  se rend pas. La guardia muore, ma non s'arrende. Laisser
Le plus sage cède. ll più saggio cede. Le chien, qui aboie,  ne  mord pas. Cane che abbaia, non morde. Le roi est mort, vive
L'occasion fait le larron. L'occasione fa l'uomo ladro.  Ne  jugez pas sur l'étiquette. Non giudicate secondo
prophète dans son pays. Nessun è profeta nel suo paese. On  ne  prête qu'aux riches. Non si presta che ai ricchi. On ne
On ne prête qu'aux riches. Non si presta che ai ricchi. On  ne  peut sonner la cloche et aller à la procession. Non si può
Perchè quanti paesi ad altri porta Marte, tanti a te  ne  porta Venere! Mattia Corvino. Bellum omnium contra omnes.
Il tempo è un bene che tanto  ne  ha il povero quanto il ricco. Cavalca. Il buon uso del
e quando si è detto, bisogna adattarsi al danno che  ne  consegue. 12. Sta pur attento a non giuocare la carta,
all'ultimo le sue tre carte. Invece, se il distributore  ne  prende tredici, sta ancora a scelta del primo di rifare o
prende, in questo secondo caso, altrettante carte di quante  ne  prenderebbe se il tallone non fosse falso; e l'ultimo che
tallone non fosse falso; e l'ultimo che ha tredici carte,  ne  scarta tre, e non ne prende che due per fare il numero di
e l'ultimo che ha tredici carte, ne scarta tre, e non  ne  prende che due per fare il numero di dodici ch'egli deve
le carte che si prendono. 3. Chi prende più carte di quante  ne  abbia scartate, o si trova giuocando di averne più di
sue cinque carte dal mazzo, deve dire all'avversario. Non  ne  prendo che tante, o: ne lascio tante. Questa regola fu
deve dire all'avversario. Non ne prendo che tante, o:  ne  lascio tante. Questa regola fu stabilita onde togliere al
potuto lasciarne. 10. A chi scartò meno carte di quante  ne  prende, e si accorge dell'errore prima di averne voltata
di uno stesso genere, o che contenesse una carta di più o  ne  avesse una di meno, la giuocata soltanto sarebbe annullata.
soltanto sarebbe annullata. 14. Se, dando le carte, se  ne  trova una voltata, bisogna rifare le carte. 15. Se nel
della prima delle tre che l'ultimo deve prendere; ma, se ve  ne  sono due di voltate, si devono rifare le carte. 16. Chi
18. Chi, per vedere le carte lasciate dall' ultimo, qualora  ne  lasci, dice: Giuocherò tal colore, e che di poi giuocando,
di tutte le mosse e delle conseguenze, anche lontane, che  ne  possono derivare. Scoprendo o indovinando il giuoco

Cerca

Modifica ricerca