per la stanza, salta, prilla, vola, danza: resta male don | Narciso | sotto il turbine improvviso. |
«Giornale dei Piccoli» 1, Anno I (27 Maggio 1945) -
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| NARCISO | ALLA FONTE |
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| Narciso | era di una tale bellezza da far innamorare sia donne che |
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udire solo la sua voce che ripeteva le parole di Narciso. | Narciso | fu punito dalla dea Nemesi che lo fece innamorare della |
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che porta il suo nome. L’iconografia è quella che mostra | Narciso | nell’atto di specchiarsi in uno stagno o in una fontana, |
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accanto sbocciano dei fiori di narciso. Caravaggio, nel | Narciso | della Galleria d'Arte Antica di Palazzo Barberini, pur |
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straordinario or s’aggrappa al lampadario. Don | Narciso | lo minaccia: “Lascia andar, brutta bestiaccia!” |
«Giornale dei Piccoli» 1, Anno I (27 Maggio 1945) -
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sulla tenda spicca un salto, ed invano s’arrovella don | Narciso | Caramella. |
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Luigi Spazzoletti Marianna Spazzoletti | Narciso | Ballanzini Marianna Ballanzini Un servo Una serva Il capo |
LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI -
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| Narciso | Caramella, dei “gagà” la vera stella, riordinare fa al |
«Giornale dei Piccoli» 1, Anno I (27 Maggio 1945) -
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e | Narciso | MARIANNA: Buon giorno, mio ospite gentile... NARCISO: Buon |
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L'era la sua romanza favorita... MARIANNA ( suona e canta ) | NARCISO | ( siede e accompagna la musica con una controscena ): La |
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MARIANNA: Forse io ho sollevato dolorosi ricordi... | NARCISO | ( sforzandosi di sorridere ): Dolci, cari... MARIANNA: Ho |
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( si abbracciano ) pausa LUIGI: Oh la mia povera Marianna! | NARCISO | ( imitando con caricatura ): Oh la mia povera Marianna! LA |
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come un asnin. NARCISO: Ci stiamo tutti e due: guarda: | Narciso | e Marianna, con un innocente animale nel mezzo e un mazzo |
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ciappà de l'aria, per amor di Dio. Mancaria anca questa... | NARCISO | ( si muove e passa nella sala vicina ) MARIANNA ( |
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quel bianco e rosso che fa la gibigiana. Ma niente vagone, | Narciso | stasera viaggia in terrazzino. ( sbirciando nella sala ) La |
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Marianna Ballanzini, moglie a quel brutto mostro di | Narciso | Ballanzini che mi ha abbandonata sul lastrico. Se resti |
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che trovi... Son minga giovina come la sua sposina, ma | Narciso | el dice che valgo ancora i miei cinque soldi, quand son on |
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(di dentro) Menica. GAITAN: Te sentet? el ciama tì... | NARCISO | ( entra ): Te set chì Menica? Brava, va de sora all'uss |
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nel comprendere quel senso di favola umanissima ch'era nel | Narciso | di Caravaggio, ed è qui nel San Pietro Nolasco, da poter |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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è ancora sì sciocco di festeggiare il Natale, ed anche | Narciso | Rossi, ier sera, si era lasciato sedurre da questo ricordo. |
I sogni dell'anarchico -
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Rossi, ier sera, si era lasciato sedurre da questo ricordo. | Narciso | Rossi! Sarebbe venuto quella mattina, come aveva promesso, |
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Ricorda la spiegazione datagli la sera innanzi da | Narciso | Rossi. - La vita del sogno è qualche cosa di straordinario. |
I sogni dell'anarchico -
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l'orologio. Le sette erano passate di poco. L'amico | Narciso | sarebbe venuto attorno le otto. Aveva tempo di prendere un |
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che velavano il cielo, e poi ritornò a casa per attendere | Narciso | Rossi. Erano le sette e tre quarti. Che cosa aveva da fare; |
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la bomba? Era necessario - In chiesa? Voleva attendere | Narciso | Rossi. Il tempo passava, lentamente, molto lentamente, ma |
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danneggiato la causa piuttosto idi favorirla. Voleva dire a | Narciso | Rossi: - Ti tengo legato alla tua promessa, ma oggi non è |
I sogni dell'anarchico -
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il bene, doveva schiantare coloro che vi si opponevano. | Narciso | Rossi si rifiutava. Vile! Vile! Già; il Natale; la pazza |
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il getto delle bombe?,, Ma che ne avrebbe detto | Narciso | Rossi? Lo avrebbe giudicato egualmente vile; oppure avrebbe |
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stesso: Non essere vile! Prese posto al tavolo e scrisse a | Narciso | Rossi. Gli scrisse parole molto amare, di grande rimprovero |
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e pubblicata. Ne era lieto. Avrebbe procurato così a | Narciso | Rossi la maggior onta. I veri anarchici avrebbero |
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ancora maggiore del biasimo dei suoi antichi consenzienti. | Narciso | Rossi era spacciato. Non gli rimaneva che il suicidio. |
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attendere? Oh, se non fosse stata quella infame lettera di | Narciso | Rossi. Ma ora non poteva assolutamente desistere. Nessuno |
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assai di più di cento bombe. Non doveva dunque lanciarla? | Narciso | Rossi che cosa avrebbe detto? Lo avrebbe schernito, avrebbe |
I sogni dell'anarchico -
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non poteva fare nulla... Senti uno sdegno infinito contro | Narciso | Rossi e la brama di punirlo. Voleva affrontarlo, giungere a |
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d’Abramo colla famiglia, dallo Zuccarelli; Giove e Leda, e | Narciso | al fonte, dal Viera; l’Orlando e Olimpia e la Vergine del |
Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri -
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il Mirto : Amore; il Mughetto : Ritorno al bene; il | Narciso | : Vendetta d'amore; il Nasturzio : Fiamma d'amore; la |
Eva Regina -
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aveva trovato una soluzione. In Chiesa e nella via, purché | Narciso | Rossi avesse mantenuto la promessa. L'avrebbe mantenuta. |
I sogni dell'anarchico -
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Durante la cena gli ritornarono alla memoria le parole di | Narciso | Rossi, che gli sembravano così paradossali. L'anima non |
I sogni dell'anarchico -
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nelle Metamorfosi d'Ovidio, un brigante trasformarsi in un | narciso | e un framassone in una mitria, tutte le rughe del volto |
Giacomo l'idealista -
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