Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il cappello del prete

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De Marchi, Emilio 20 occorrenze

partire per Napoli. Sarà di ritorno questa sera... - Ah!... questa è la "Favorita"... Ora mi ricordo! Ma che cosa e accaduto, amico mio? Vostra

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. Per quanto si sforzasse di pigliare la vita di Napoli come prima, sentiva sempre un non so che tra i piedi che gli legava il passo. Ogni grido, ogni

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fare. Pubblicato in due giornali d'indole diversa, in due città poste quasi agli estremi d'Italia nell' Italia di Milano e nel Corriere di Napoli

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vincite fatte al club "u barone" avrebbe potuto mandare al Banco di Napoli a riscuotere quasi novantamila lire in tante cedole di Stato al portatore

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lievito. Un fischio risonò nella verde bassura, e dietro il fischio il vento portò il rombo del treno che veniva da Napoli. Suonò il tocco al campanile

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giorni fa una lettera a un certo Filippino Maritica, cappellaio in Napoli. - Precisamente. - La lettera accompagnava... - Una scatola..., sissignore

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raccontava il Piccolo: "Il grande avvenimento di Napoli è la vincita al lotto di quasi mezzo milione fatta dal cappellaio Filippino Mantica, vincita che

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il barone per averlo veduto un venti giorni prima a una piccola stazione presso Napoli. - Sarà benissimo, - disse con freddezza Santafusca. - Tornavo

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sua prima maniera quando non aveva piú di trent'anni. Napoli allora era tutta una festa garibaldina, bianca, rossa e verde. Le donne abbracciavano i

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ammazzato? E se anche scoprissero non uno, ma cento preti, chi può dimostrare che l'ho ammazzato io prete Cirillo? E non ci sono a Napoli cento camorristi

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mattina e gli ho dato quattro punti alle scarpe. - Ei mi portava una lettera in cui diceva: "Per affari di famiglia parto da Napoli. Mando lire trenta

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"U barone", tornato a Napoli, per qualche giorno si sforzò di non piú pensare né a prete Cirillo, né al suo cappello. L'uno era ben chiuso in un

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. Era un'idea vestita di nero, color del prete. Che cosa aveva detto prete Cirillo? Che voleva partire, anzi fuggire da Napoli in gran segretezza: che

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a Napoli e una triste giornata passata nei corridoi del palazzo di giustizia. Era stato chiamato all'udienza con un ordine scritto e ricapitato dal

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desiderio lo condusse verso i quartieri popolari del Mercato: ma a un certo punto si fermò. Gli sembrò che Napoli fosse piena di preti. Non ne aveva mai visti

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era riuscito benissimo. Nessuno aveva veduto il prete partire da Napoli, nessuno lo aveva veduto arrivare alla villa, nessuno sapeva perché egli fosse

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: "Filippino Mantica, cappellaio, Napoli, Mercato, 34". - Noi siamo molte volte assai fatui nella nostra presunzione - disse a Martino in sagrestia

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Cirillo, del quale abbiamo parlato in occasione di una straordinaria vincita al lotto fatta da un cappellaio di Napoli. Abbiamo detto, in quella circostanza

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dell'altro secolo, quando i Santafusca comandavano né pìú né meno dei Borboni a Napoli. In quei tempi i vecchi contadini avevano udito dire delle caccie

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- questo cacciatore o falso cacciatore avrebbe procurato di tirare il prete fuori di Napoli... Il barone si alzò con aria tragica e accompagnò la sua

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