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Tipografia Ed. F. Bideri - Via Costantinopoli, 89 -  Napoli 
Voci della Notte  NAPOLI  Luigi Pierro, Editore Piazza Dante, 76 1893
22 Collezione Minima NEERA Voci della Notte  NAPOLI  Luigi Pierro, editore Piazza Dante, 76
sua benemerita Casa. A. R. DELL'AVERSANA. La Critica di  Napoli  20 giugno 1899.
quindici di agosto, giorno dell'Assunzione, era tornato in  Napoli  un emigrato di Terra di Lavoro, partito studente, nel '48;
pieno di studi, che non conosce il mondo.» Giornale Il  Napoli  (2 Dicembre 1888).
di Palermo? - Che Palermo e Messina! - Quelli ridevano -  Napoli  vale per cinque Palermi messi uno dopo l'altro. - Napoli,
E tracannando il bicchiere ricolmo, esclamava: - Ma a  Napoli  vino come questo non ce n'è! - Tu non bevi? chiese Vacirca
il ragazzo! E Alfio vuotò il suo bicchiere. Il discorso di  Napoli  ricominciava; ognuno dei congedati raccontava quello che
Manfuso - E quel povero Salvatore che abbiamo lasciato a  Napoli  disperato per lei! Alfio Balsamo non disse niente; ma come
baronessa, ottenerne l'amore, affinchè il giorno dopo tutta  Napoli  fosse piena dell'avventura; affinchè la gente sorridesse
sigaro col mignolo, dove luccicava un grosso brillante. - A  Napoli  non ne mancano, delle donne della sua risma! Bisogna dire
si battono per uccidersi. - Questo duello è un delitto. «A  Napoli  si è molto parlato del suo scontro di un mese fa con un
generale, e la napoletana. È vero, furiosamente vero, che  Napoli  rassomiglia a Parigi; ma ad un decimo di Parigi, non a
Ecco perchè vi chieggo di salvarmi. - Se rientrate a  Napoli  vi fucileranno. - Garibaldi è buono - disse umilmente il
sempre più e se la pioggia la sorprendeva per le vie di  Napoli  non avrebbe potuto neanche aprire l'ombrello, impedita
e bigio, in quel tetro giorno di novembre, il camposanto di  Napoli  che occupa una delle sue più belle e più amene colline,
che ama quel camposanto teneramente, e le più belle rose di  Napoli  vi crescono e i meravigliosi crisantemi, di ogni tinta, ne
Amina Boschetti tutti i suoi peccati. La corifea rientrò in  Napoli  verso le cinque. Quasi annottava. Questa volta, per
la fortezza di Capua si chiuse e le comunicazioni fra  Napoli  e la Terra di Lavoro furono interrotte. L'emigrato non
alla dolcezza della vita napoletana, avendo lasciato a  Napoli  casa, famiglia, figliuoli, amici: addolorati di quella
di un cospiratore, di un nemico, di uno che aveva tolta  Napoli  a Francesco II; e ogni volta che ella compariva sulla
rappresentanti diverse località di una casa abitata in  Napoli  da Pietro Brusio, e finalmente la preghiera, che Raimondo
per una ballerina dal Bellini di Palermo o del San Carlo di  Napoli  riducendosi, negli ultimi anni, ad abitare in quel
San Carlo, poichè la gente elegante napoletana lascia  Napoli  solo alla metà di luglio: nelle prime file di poltrone
presentazione e raccomandazioni ai suoi corrispondenti di  Napoli  e di Livorno. Anche Santus era fuori: già da due anni
ballerina, egualmente sfortunata ma che aveva un amante a  Napoli  il quale, per trarla d'imbarazzo, le mandò un vaglia
molti e che molti compiangerebbero come una pazzia. «A  Napoli  noi uscivamo qualche volta, la sera, verso mezzanotte, in
- Perchè li invidii? - chiese il maestro di musica. -  Napoli  ha le sue spiaggie piene di barchette e le sue case piene

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