Luca Giordano e basta. Val la pena di avvertire questo signore che quei tre di fronte ai grandi frescanti napoletani e genovesi del '600 passano in
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Non è perciò avventurarsi in una troppo pericolosa filosofia della storia prevedere che avverrà altrettanto dei Napoletani nel '500; sta il fatto che
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; per esempio in quella chiesa del Monte della Misericordia dove lavorarono Caravaggio stesso e tutti i Napoletani.
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In queste opere avrebbe potuto essere la scuola per i Napoletani, e in fondo non fu: essi preferirono attendere che Ribera portasse da Roma3 il
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a Caravaggio, come gli sarebbe stato necessario se avesse voluto adattarsi agli esempi napoletani del D'Arpino o del Corenzio, vediamolo alla prova
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: ricordo prezioso per tutti i coloristi napoletani dopo Battistello.
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vecchi scrittori napoletani han sempre ammesso.
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Ma per il temperamento realistico ed aneddotico della maggior parte dei Napoletani la pittura di Ribera è il fatto più provvidenziale ch'essi possano
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e di Masaccio. Notate: è una constatazione di fatto ch'io reco intorno ai pittori napoletani - poiché sta il fatto che Ribera come Morelli sono rei
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, ebbe sempre bisogno di infinite restrizioni, e lo vedemmo già studiando Caracciolo e i frescanti napoletani che pure furono i più inclini a forzare
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Artemisia ebbe poi l'onore di stare accanto ai più grandi napoletani nel decorare di quadri il presbiterio della cattedrale di Pozzuoli: vi lavorò
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Noi dobbiamo pensare dell’attività di Artemisia Gentileschi, come di un elemento costantemente allato dello sviluppo di tutti i grandi napoletani che
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Nulla di diverso da questo piccolo brano di storia emana dalla lettura delle pagine dei due artisti napoletani.
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produrre qualcosa di analogo ai paesisti francesi del trenta. Ma i napoletani non escirono dalla idolatria e dalla carezza di quel ricordo seicentesco di
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certe opere, oltre che per le notizie sui nuovi quadri napoletani e bolognesi (Carracci, Franceschini, Reni e G. A. Sirani, Preti, Guercino, ecc
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La verità sul Settecento italiano non sarà conosciuta che quando saranno intelligentemente chiarite le relazioni di parentela fra i napoletani e i
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paesanti; sfrondisi il magno Annibale de' due pezzi che si asseverano per suoi ma che prima converranno a' Napoletani, fra' quali ne parleremo
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quell'opere ai Carracci per riporle fra' napoletani, e de' migliori fra' napoletani.
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' professori di San Luca, ogni commercio con il vero, fin qui presente a' napoletani e allo stesso Solimena. Così dirò non più che ragionevoli queste
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