si approssimava, continuava a passar gente, e dal cortile sorgeva un brusìo di voci napoletane, fra stridule e grasse. Un uomo, un operaio, si fermò
, questo carnevale era una pietosa cosa. Dall'autunno al gennaio l'umido e greve scirocco aveva soffiato nelle vie napoletane, vincendo le energie
certamente salutare, la gran via del Duomo che è la Toledo dell'antica Napoli, aveva la maestà delle grandi giornate napoletane, in cui la fiumana di
, mancava affatto di quella lietezza naturale alle scampagnate napoletane, dove le risate, le grida e le canzoni salgono al cielo, in un coro che non
commerciale sarebbe sparita. Adesso, era venuta la cattiva stagione estiva, con la mancanza dei provinciali, nel languore di tutte le forze napoletane
altre napoletane! Levagli il latte. - Oh, signore mio! - esclamò ella, spaventata. - Levagli il latte, - replicò lui. - E che gli dò? - diss'ella, quasi
religione di Cristo! - esclamò don Crescenzo, con quell'orrore del protestantesimo, che è in tutte le umili coscienze napoletane. - Che vuoi, è la