agghiacci, e i posteri travolgi a ignoto abisso: brandisti il crocefisso e la fede crollò. - O musa! a questo pallido tuo giovane poeta, o eterna dea
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splendor dell'arca, e già all'idolo d'or torna l'umano, e dal vertice sacro il patriarca s'attende invano; s'attende invano dalla musa bianca che
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Ed ora pulisciti, mia povera creta! Sian puri, sian limpidi gli amor del poeta ; sul dolce miracolo la musa non dica che note di spica, che effluvi
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nelle ville, tutto è fremiti e scintille, tutto è palpiti e splendor. Musa mia, tu se' una mummia, nel mio cranio, orsù, ti sdraia; tavolozza, si
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felici. Apri, ingrato, ai dolor! siam noi la musa, l'eterna musa che pel mondo corre; non è poeta l'uom che ci ricusa, l'uom che ci abborre . - Ed io
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alla mia musa altera: deh, la preghiera aspettata per schiudermi il sorriso del paradiso dal tuo mistico labbro il vol dispieghi, se v'ha nume che
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natura imprima gli ultimi affronti. E con esso un volume avrei voluto, un volume di qualche autor chiercuto, per accertarmi colla musa mia che a qualche
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tuoni a chi l'ascose di una fanciulla in sen? Areopagista miope, svesti la toga nera; dà il braccio a questa povera mia Musa passeggiera, e, tu canuto e
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, asciugate in una notte, son sorrisi al nuovo dì! Sù, coraggio, o musa pallida, vieni meco al cimitero; ve' di croci il campo è nero, e siam soli in
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Versate amici il nettare divino! Bruna è la notte, e la face scintilla: spumeggi in cor coll'ispirato vino la musa brilla! Splende la face e
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divini, e i merli ai fiori e ai pampini frammisti sogno dei paesisti; così della tua luce, o Musa, un raggio, rapito al paesaggio, scenda sul viso alle
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Era l'estate e l'alba - un'alba pura di amaranto, di viola e di carmino - parean soli olezzar nella natura la viola e il gelsomino. Dissi alla Musa
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Quanti sogni, quante favole, che follie, che visïoni, non scandemmo, o Musa, al facile rimeggiar delle canzoni! Si cantò la luna, il pallido astro
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... ma mi sorride il giorno, ma la mia musa è qui! È ver: son solitario. Vivo una vita grama... ma so che al mondo m'ama qualche buon'alma ancor. Dal
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O Musa bionda, o giovinetta mia, bella, dolce, soave, che mi dici al mattin la Poesia ed alla sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di
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assimili, o Musa, e me ne fai e ditirambi e lai! Amo, per Te, la bellezza gentile del sesso femminile: amo, per Te, la pulce insidiosa, e il
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, ma da legge che ingiusta non è. * * * O Musa mia, perdonami se ti ho costretta a far da moralista! Ma sai quanto mi strazii dei miseri la vista! E
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solchi tersi trovo le rime ai versi; trovo le rime e le idee peregrine che peli bianchi al crine accrescon di taluni... mercede unica e pia che la musa
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' che non si ammali la mia pallida musa, illusione ultima e santa dei miei dì fatali!... Il mio pan quotidiano è la canzone. Manda sul mio cammino il
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e le carole: e splende ancor sulla tua testa bionda un bel raggio di sole. E mentre io cerco a quest’etica Musa che mi apparve matrona ed era ganza
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della vita era ancor fiore che si schiudea fra l'oro dei capelli e le perle del core; non si sapea di patria, eppur s'amava qual della Musa asilo e
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che al mio tavolo si frange mi conturba la testa... Non ti dissi che vivo in una cella ?... - Musa, favella! Noli (Riviera di Ponente) 1864 .
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