Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Narco degli Alidosi

214030
Piumini, Roberto 13 occorrenze
  • 1987
  • Nuove Edizioni Romane
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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mai mi accorsi di questa voglia di cavalierato...» «Mio signore» annunciò Blabante «certi semi stanno per anni nella terra, e nessun occhio o piede che

Passò il tempo che passò. E Narco si fermò davanti a Blabante e domandò: «Allora, amico mio, quanti di questi giri ho fatto fino ad ora?» «Quaranta

tuttavia non ti crucciare delle mie ferite, e dimmi la verità che sai». «Ebbene, mio signore» rispose Blabante «non è impossibile che gli inchini prolungati

cielo con i colori dell'immobilità. Dopo un'ora di sforzo tremendo, il conte si accasciò. «È stato il primo tentativo, mio signore» disse Blabante

: «Avvicinati, Blabante, e dimmi: perché i due rustici ora usciti, si sono inchinati davanti a me in quel modo?» Senza avvicinarsi, Blabante rispose: «Mio signore

occhi della masca, restò dove era e disse: «Mi chiamo Blabante, signora. E sono al seguito di Narco, il mio conte». «Senti senti! Storta una cosa, se ne

otto, se io muovo questo ferro almeno tre di voi, se non quattro, cadranno morti prima che io sia vinto! Ma se lasciate correre via il mio compagno

nell'onda per lo stupore. «È possibile, amico mio» disse lamentosamente arrancando all'indietro sull'erba della sponda «è possibile che l'acqua del fiume

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...» «È vero, mio signore» rispose Blabante. «Tenendo conto che, due passi alla tua sinistra, io mostro tuttavia una faccia cristiana, mentre tu una

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uno su cento, e due su mille, e tre su diecimila. «Mio signore» disse Blabante nei pressi del castello di lei «il tuo aspetto è per molti versi degno

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quella mirabilia, a ragionare sul possibile e l'impossibile. «Ha la figura di un uomo...» diceva Blabante. «Albero o uomo, amico mio, è il suo

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di essere Narco, conte di Castel del Rio?» «Il nome, amico mio, nessuno lo può togliere all'uomo, eccetto Dio. Ma il potere e il comando, quello si può

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Tre giorni dopo, Narco chiamò Blabante. «Fermati laggiù, amico mio» gli disse all'entrata «e fa' venire il cerusico, perché voglio guarire». Si

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«Diabolik» 11, Anno XXVI (1 Novembre 1987)

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13 occorrenze

DIO MIO...

DIO MIO... MI ARRESTATE?

OH, DIO MIO, NO...

DOV’È MIO COGNATO? VORREI PARLARGLI…

DIO MIO! E ADESSO CHI GLIELO DICE?

VIVO DEL MIO STIPENDIO E NON È UNA COLPA.

EUGENIO, MIO MARITO È ANDATO A GHENF E TORNERÀ DOMANI.

VERRÒ A PRENDERTI E POI VERREMO QUI NEL MIO STUDIO.

ISPETTORE, QUANDO VEDRETE MIO MARITO DITEGLI DI NON FARSI PIÙ VEDERE DA ME.

STAMATTINA QUANDO I VOSTRI AGENTI SONO VENUTI A PRENDERE MIO MARITO, IO NON C’ERO.

HANNO UCCISO IL SIGNOR ROBERTO SAILEN E POI L’HANNO SEPOLTO IL GIARDINO... L’HA TROVATO IL MIO CANE...

IO POSSO TESTIMONIARE CHE MIO MARITO E MIRIAM SAILEN SONO STATI IN UFFICIO DALLE NOVE DI IERI SERA ALLE DUE DI NOTTE. AL MOMENTO DEL DELITTO QUEI DUE

PIACE NÈ A MIO FRATELLO NÈ A GIANNI.

La Stampa

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AA. VV. 11 occorrenze

Pizzi: «Nel Cappello di paglia di Firenze il mio omaggio-nostalgia per Nino Rota»

Perché proprio la clausura? «Perché solo dandomi tutta, senza lasciare nulla per me, sarei riuscita a colmare il mio bisogno di totale spiritualità

«In televisione il mio personaggio sarà ancora più moderno e vitalistico che in palcoscenico» - Laura Lattuada è Rossana - Il programma registrato in

aveva chiesto: «E questo, di chi è?». E Prati subito: «Mio». Granato al ritorno ha denunciato la scomparsa del denaro.

«Dal '75 e sono al mio terzo e forse ultimo mandato. Non mi occupo di politica e neppure mi interessa sapere il colore di chi mi sta vicino. Posso

con gli anni». Conclude: «L'ultime lettera mio fratello l'ha inviata ai parenti di Jalnicco di Palmanova. Diceva di stare bene e che per raggiungere

donna: «Mi hanno informata dal sequestro qualche giorno dopo. Mi hanno detto che non avevano più notizie di mio fratello e degli altri due sacerdoti dal

assai impervia, per andare a trovare i suoi parrocchiani. Ma non si è mai lamentato dell'incarico che aveva assunto 36 anni fa. Perché? Mio fratello

GENOVA — «Adesso vorrei dirigere un dramma di Brecht: perché? Ma perché, a mio avviso, noi italiani conosciamo il drammaturgo tedesco solo sotto una

presidenza della Lega, a causa di forti contrasti con il presidente Redaelli. Ha scritto Domenicale allo stesso Redaelli e al direttivo: «Rassegno il mio

per molti anni, per capire e per divertirsi. Ho una piccola "scaletta" per quel che concerne il mio avvenire. Trovo bellissimo e stimolante l'ambiente

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