Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: mio

Numero di risultati: 84 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

XIV Legislatura – Tornata del 9 marzo 1881

558921
Farini 17 occorrenze
  • 1881
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
  • s
  • Scarica XML

quelle lunghe procedure e formalità per le quali si richiede moltissimo tempo. E il mio amico sa che, in materia di tasse, il ricevitore non conosce altro

Pagina 4207

seriamente imbarazzato. A mio avviso, alcune disposizioni della legge 28 giugno 1879 sono di impossibile, altre di difficile applicazione. Il

Pagina 4207

Cadenazzi. Io mi limito ad osservare che mi sarò male espresso, perchè non fui bene compreso dall'onorevole mio amico Indelli. Anzichè limitare i

Pagina 4208

Risponderò poi brevemente all'osservazione del mio onorevole amico che la disposizione porterà dell'imbarazzo nell'amministrazione. Ma forse tra gli

Pagina 4208

Intanto è mio dovere avvertire gli onorevoli componenti della Giunta sui resoconti amministrativi, che stamani, essendosi convocata la Giunta stessa

Pagina 4211

, approvato dal Consiglio comunale nella sessione dell'autunno 1873, essendo sindaco di Roma l'onorevole mio amico, il deputato Pianciani. Ma volendo pur

Pagina 4212

l'onorevole Sanguinetti sbaglierà col museo industriale di Torino: quello è notato nei bilanci governativi; ma, essendovi in quest'Aula l'egregio mio

Pagina 4212

Ruspoli Emanuele. Dimostrata, almeno a parere mio, perchè comprendo che non si parla per persuadere, ma per esporre il proprio convincimento,

Pagina 4216

Ora, come cominciai il mio discorso citando alcune parole dell'onorevole Sella, lo terminerò citandovene altre dello stesso onorevole relatore, e

Pagina 4217

Ma, signori, assai più doloroso mi sarebbe tacere in questa circostanza, e non sorgere a combattere questo disegno di legge, il quale (nel mio modo

Pagina 4218

Nel mio modo di vedere, questo disegno di legge ha il carattere di una legge eminentemente politica, la quale tende a costituire l'ente Stato in un

Pagina 4219

questa idea. Quindi dichiaro che, se fosse ammessa questa Cassazione unica, il mio voto sarà perchè non sia nella capitale, ma a Napoli, perchè sono

Pagina 4221

Per tutte queste considerazioni io concludo la prima parte del mio discorso, cioè che, indipendentemente dal valore intrinseco delle cose che sono

Pagina 4222

disegno di legge, l'ho enunciato nell'esordire del mio discorso, sono ben poca cosa relativamente al carattere politico dannoso che, nel mio modo di

Pagina 4226

Gli uomini politici della Camera, l'ho già detto in principio del mio discorso, fanno sempre professione di decentramento. Voi vedrete quando

Pagina 4226

capitale l'accentramento, è ‘proprio voler negare una cosa che a me pare della massima evidenza. Del resto, sapete, signori, chi è del mio parere? È del

Pagina 4229

diversi sentimenti; il mio passato lo attesta abbastanza. E da questo punto di vista, io dico, sta bene, politicamente si deve prevedere anche il caso di

Pagina 4230

Malombra

670393
Fogazzaro, Antonio 12 occorrenze

capriccio di Saetta e anche il mio: perché davvero, se non ti ave ssi a scrivere, uscirei volentieri. Dimmi, perché l'inchiostro di mio zio non

alla freddezza di sua figlia. "Versi?" "No." "No? Io credeva che Voi foste poeta." "Perché?" "Scusate, mio caro." Steinegge prese con ambo le mani

, tutto voi. Voi siete del sangue del povero Alvise. È Alvise che mi dice di mettermi nelle vostre mani per nostro fio, per il mio Nepo." Pronunciato

figlia volesse pensare a Lei solo, occuparsi di Lei solo, vivere insomma per lei solo, fino a che Ella, amico mio, ottimo e carissimo amico mio

timone e voltandosi a Edith per parlare. Ma Edith la prevenne. "So" diss'ella "che non è stata gentile con mio padre, e per questo non posso essere

?" "Va bene, scrivete. Dieci giorni. Io non fumo, io profumo così un poco ogni tanto per il mio naso il mio cervello." Steinegge rise allegramente. "Mia

l'oltraggio fatto da voi al mio amico Silla, il quale è andato via per causa vostra, e non potete supporre che, conoscendolo, io vi sia rimasto indifferente

che non si meravigliano mai di niente. Però il mio segretario Vi avrà detto, in italiano o in tedesco, che io uso di coricarmi prima delle dieci. Vi

d'essere una fanciulla" disse Edith "e trovarmi la sera nel mio letto dopo essermi smarrita il giorno fuori di casa, e aver pianto, aver provate tante

di cristallo, all'uscire da uno stanzino buio, dove Vostro padre vi aveva tenuto chiuso per parecchie ore, vedeste un momento il mio ritratto." Silla

contessa si avviarono alla scalinata. "Marina!" chiamò Sua Eccellenza. "Contessa!" rispose Marina ancora invisibile. "Non hai trovato mio fio, tesoro

dire. E adesso avvertite il padre che noi lo aspettiamo nella camera della contessa Salvador. - Anche Lei, sa, commendator Vezza, come amico di mio

Brano Tratto da: Milano visione

675696
Galateo, Antonio 1 occorrenze

l'inebbriante suo rombo: - a Milano ! - a Milano ! *** Sacchetti - il mio Roberto che è morto ier l'altro a Roma, è morto e non so e non posso crederlo

MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

679326
Praga, Emilio 19 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
  • UNIFI
  • w
  • Scarica XML

AD ANTONIO GALATEO AMICO MIO, Quando Emilio Praga ci leggeva la prima parte di queste sfortunate MEMORIE DEL PRESBITERIO, e ci offriva di collaborare

gaie, si ricordano ancora del mio vecchio professore e dei mio vecchio curato - due scheletri, adesso, amendue. Semplici memorie; è la giusta parola

, dopo avermi salutato. La sua voce era debole, ma lo sguardo lampeggiava. Aveva in mano la bibbia e ne cadevano rose. - Stammi attento, amico mio, mio

! bisogna che parli! il mio segreto mi bruccia nella strozza! Mi ascolti pazientemente, signorino, e tu, Baccio, stammi a sentire anche tu. Si asciugò il

io, sapreste indicarmi l'osteria? Si volse e la prima cosa che osservò fu - indovinate che cosa? - il mio bastone. - Oh! che magnifico corno! ma

sarei venuto spesso a trovarlo e che in ogni mio bisogno avrei ricorso a lui. E diffatti tutte le volte che ha potuto in qualche modo aiutarmi egli l'ha

Una scampanellata che venia dalla camera di Don Luigi interruppe il racconto terribile del povero vedovo. - Dio mio, sclamò, come destandosi a sua

e in quel grave ufficio il mio Attilio, l'allegro amicone di tre anni prima, il mio complice in versificazione ed altre capestrerie? - Che, domandai

fin quasi alla metà della scalinata, le cantilene sacerdotali. Al mio giungere, tutti quei visi abbronzati, tutte quelle nuche piatte e arruffate

ne traevo delle considerazioni poco benigne per l'indipendenza e la dignità della razza umana. quando una mano sottile s'insinuò sotto il mio braccio

, le caldaie, i filtri, i setacci, le ventole e tutti gli altri utensili che abbellivano il porticato e la farmacia dell'onorevole mio collaboratore

non la desidero, io non voglio più nulla da lui ..... foss'egli mio padre non voglio più vederlo; egli m'inspira odio, - ed io non vorrei che

avanzata, quando, durante una meditata pausa del mio novelliere, ci giunse attraverso il giardino il suono ben distinto del passo di una cavalcatura

tovagliolo bianchissimo, le ova ed il pane accanto a una bottiglia di vino. Il curato, cui non avevo ancora avuto modo di rivolgere il mio discorso tranne

siete! Sopratutto si compiaceva di sentirmi a raccontare dei miei viaggi. Io ho cominciato di buon'ora a girellar per il mondo a mio talento: a quel

altri uomini; la mamma era da parecchi anni sempre ammalata, io avevo il mio da fare per assisterla e sbrigare le faccende di casa: mia sorella era una

. La famiglia De Boni, il terribile Sindaco, l'abatino, il caffè di Zugliano, il signor Intendente, quel misterioso De Emma, passarono nel mio cervello

al mio fianco; e ancora, fra un boccone e l'altro, scappava via a dare una occhiatinina (egli aveva il gusto dei diminutivi) ai fornelli. A volte, era

prenderò le mie rivincitine ... le elezioni riusciranno a modo mio: sono quattro anni che lavoro per questo ... - Ve lo auguro, dissi io con un'aria

LEGGENDE NAPOLETANE

682482
Serao, Matilde 1 occorrenze

s'abbandonava sopra un banco, spossato, abbattuto, morto. - Perché non siedi a me daccanto, o dolce amor mio? Perché non mi ti accosti? Non temere, non