Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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nato a Rosario Santa Fe sul Paraná,  mio  padre era un bravo scultore2 era mio desiderio esserlo, mi
Santa Fe sul Paraná, mio padre era un bravo scultore2 era  mio  desiderio esserlo, mi sarebbe piaciuto essere anche un
mi sarebbe piaciuto essere anche un bravo pittore, come  mio  nonno, m’accorsi però che queste specifiche terminologie
Io fazzo le pitture con quella consideraion ch'el  mio  intelletto può capire.
una ragazzina, veniva da Praga, e aveva sposato un  mio  amico, commerciante, amico dell’arte, e lui stesso pittore.
e lui stesso pittore. Mi ricordo che quando questo  mio  amico la portò, diciottenne, a Trieste da Praga, era
l’aspetto più significativo e creativo del  mio  lavoro è l’ambivalenza come tale...
No, ma mi fu detto di ornarlo a  mio  gusto. Era vasto, e ci potevamo capire molte figure.
turbamento perciò nel dare - a modo  mio  - il benvenuto a questo giovine artista; quello gioioso,
Caro  mio  — disse allora il Caffi, interromj pendo la mia cicalata —
di sentirvi doman l’altro picchiare all’uscio del  mio  studio. Voi fate come un avaro, che per liberarsi dalla
crede di poter finalmente concludere: «Il movimento è, a  mio  giudizio, la ricerca principale di ogni scultore del '600».
è il  mio  contributo alla coscienza di sé, dei propri limiti, dei
vent’anni — ed un paio di scarpe, che stava chiuso nel  mio  sacco da pellegrino pedestre, mi ballava dietro le spalle.
dimenticavo di dire che l'opera è un capolavoro del  mio  prediletto Orazio Borgianni 3, l'autore del famoso
si può dire, qualcosa anzi ho già detto verso il fine del  mio  scritto su Giovanni Battista Caracciolo.
prima edizione soltanto «attribuito»: per  mio  consiglio restituito senza riserve nella seconda. [Oggi
testimonia della Vostra gentilissima sempre inclinazione a  mio  riguardo, mi rimprovera insieme e m'incuora a non obbliar
principali tendenze emergenti a  mio  avviso considerando che alcune di quelle già analizzate
incominciai a dipingere mi ritornò alla mente il  mio  mondo, un mondo di nubi e di incertezze, e con esso mi
a questo punto che vorrei innestare il  mio  discorso a proposito dei valori socio-estetici che
partizion ragionata del  mio  ragguaglio tengo ora profittevole favellarVi prima
alta come un santuario, un verde e turrito calvario).  Mio  padre e mia madre han sempre lavorato per vivere e tirar su
dei quali io son l'ultimo dei maschi. Da piccolo ho aiutato  mio  padre e la mattina presto stavo in un cortile chiuso e
Dopo la terza fui costretto a lavorare e avevo undici anni.  Mio  padre mi portò da una ditta di intagliatori e ci restai
A Bergamo i fratelli facevano il possibile per aiutarmi.  Mio  padre era molto ammalato. Cominciai nel 1930 a frequentare
scultore del gruppo... Tornai a Bergamo per la morte di un  mio  fratello frate... Tornato a Milano nel 1932, cominciai,
sembri esagerato il  mio  dire, perchè apparve tanto naturale e vera la figura
non vorrei che cadesse a poco a poco dal  mio  discorso tutta la gioia che il bel saggio del Marangoni mi
della seconda edizione del catalogo fiorentino anche il  mio  nome è citato tra quelli che «diedero in particolar modo
giusto indicare qui, dopo tanti anni, quale fosse stato il  mio  proprio, sciogliendo le mie vecchie note dai margini delle
anzi, da una tale indagine, si troverà confermata, per il  mio  foro interiore, nelle particolarità individuali e
il  mio  Maestro Toesca che io gli dedichi questo «scherzo», pur
in quel momento —confessai — di esprimere criticamente il  mio  pensiero. Giacometti disse che nel mio discorso c’era «del
criticamente il mio pensiero. Giacometti disse che nel  mio  discorso c’era «del buono», sopratutto quando io volevo
 mio  lavoro non impiego fotografie, perché sono bidimensionali e
de' pittori, non so qual scelta; siccome parve anche al  mio  caro Marchese Giustiniani, parzialissimo, Voi dite, de'
di anni fa. Ero in un collegio salesiano a Este e un  mio  compagno di studi abitava a Sandrigo, piccola città vicino
fratello di Carlo Emilio Gadda. Nella bella casa di questo  mio  compagno di scuola, vidi le opere del primo artista che
il  mio  lavoro sia situato in un campo che si potrebbe considerare
artistica, in tal modo che ciò implica una relazione tra il  mio  lavoro artistico e l’arte tradizionale a un livello
è perfetta solo nella totalità della visione: «In verità il  mio  parere è che chi sa ben disegnare e rendere un piede
vorrei limitare il  mio  discorso ad un particolare gruppo, abbastanza vasto,
pittoresche che de' nostri nazionali mi occorrano in questo  mio  passaggio per la Germania.
coscienza del reale ha migliaia di risvolti a seconda del  mio  temperamento... Credo che per ogni uomo questi risvolti
storia dell’arte e vengono a loro volta assimilate dal  mio  processo mentale.
di etichettarne questo artista o quell'altro; perché,  mio  Dio, Leonardo per non essere filosofo sarà volta a volta
da identificarsi con esse; il loro «vero» significato è il  mio  «vero» significato, poiché nella realtà non v’è distinzione
dei caratteri principali della pittura inglese. Non era  mio  scopo fare di più.
alla sua volta studia Virgilio e canta di esso: Tu se’ lo  mio  maestro e Io mio autore, Tu se’ solo colui da cui io tolsi
studia Virgilio e canta di esso: Tu se’ lo mio maestro e Io  mio  autore, Tu se’ solo colui da cui io tolsi Lo bello stile
esposto al nome di Giaquinto (470), raccontai nel 1927 nel  mio  saggio sul Traversi, che se n'era frattanto rivelato
di dire al pubblico: io ho sofferto, faticato, logorato il  mio  cervello ed il mio corpo per te; io ti do il diletto delle
io ho sofferto, faticato, logorato il mio cervello ed il  mio  corpo per te; io ti do il diletto delle mie opere io, ma
Non mi interessa. Nel  mio  lavoro gli oggetti, i disegni sono elementi di secondo
somma cortesia a visitarli (come già ho fatto più volte con  mio  gran profitto e diletto), ed inoltre richiesto del mio
con mio gran profitto e diletto), ed inoltre richiesto del  mio  parere, qual lo diedi già a voce, ho proposto di darlo ora
brevemente sol quello che più importa, e che può bastare al  mio  intendimento ed all’onesta brama degli amatori di queste
su basi puramente personali, e, ovviamente, riallacciata al  mio  lavoro di questi ultimi anni. Invero, è proprio nel “senso
estremo e radicale” e la sopraddetta arte "reattiva.” Il  mio  intervento sui contributi di taluni artisti operanti sul
un elemento funzionante in un contesto più ampio (il  mio  lavoro artistico) ed il mio lavoro artistico è soltanto un
in un contesto più ampio (il mio lavoro artistico) ed il  mio  lavoro artistico è soltanto un elemento funzionante in un
superiore e -miracolo!- le vide sortire in blocco di ganga,  mio  dio, ancora classica o michelangiolesca, ma in moti
un dato cronologico: contemporaneo è chi lavora e vive nel  mio  tempo, e, anziché ripetere in modo meccanico cose già
e tremare i poeti”, come scriveva Saba 1. E in tal senso il  mio  problema, e il problema di ogni critico, è capire quanto
fatta rinviare perché tanto bella quanto problematica. A  mio  parere lombarda, al seguito del Morazzone, verso i Montalti
cui io l'avevo avvicinato nel 1916). [Nel 1928, nel  mio  libretto sulla Galleria Borghese, mi provai ad accostarlo,