Nè sembri esagerato il mio dire, perchè apparve tanto naturale e vera la figura dell'Abele, che i malevoli non mancarono di menomarne il merito
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educato. Dante alla sua volta studia Virgilio e canta di esso: Tu se’ lo mio maestro e Io mio autore, Tu se’ solo colui da cui io tolsi Lo bello stile
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Quest’anno vorrei limitare il mio discorso ad un particolare gruppo, abbastanza vasto, seppure abbastanza confuso, e senza precisi confini, che
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È a questo punto che vorrei innestare il mio discorso a proposito dei valori socio-estetici che risultano presenti in alcune forme di recente arte
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venire sicuri al giudizio di tutti i dotti; ed io, invitato con somma cortesia a visitarli (come già ho fatto più volte con mio gran profitto e
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qualche nome e qualche quadro, per accennare alcuni dei caratteri principali della pittura inglese. Non era mio scopo fare di più.
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indagine, si troverà confermata, per il mio foro interiore, nelle particolarità individuali e indivisibili che strutturano la sua presenza.
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Sono nato a Rosario Santa Fe sul Paraná, mio padre era un bravo scultore2 era mio desiderio esserlo, mi sarebbe piaciuto essere anche un bravo
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Per la prima volta l’artista concentra a tal punto l'attenzione sulle cose da identificarsi con esse; il loro «vero» significato è il mio «vero
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— di esprimere criticamente il mio pensiero. Giacometti disse che nel mio discorso c’era «del buono», sopratutto quando io volevo riferirmi alla sua
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verde e turrito calvario). Mio padre e mia madre han sempre lavorato per vivere e tirar su i numerosi figlioli, dei quali io son l'ultimo dei maschi
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totalità della visione: «In verità il mio parere è che chi sa ben disegnare e rendere un piede soltanto o una mano o un'appiccatura di collo dipingerà
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superiore e -miracolo!- le vide sortire in blocco di ganga, mio dio, ancora classica o michelangiolesca, ma in moti rattratti dovunque salvo che alle
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Nessun turbamento perciò nel dare - a modo mio - il benvenuto a questo giovine artista; quello gioioso, tutt'al più, di averlo veduto arrivare così
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Mi dimenticavo di dire che l'opera è un capolavoro del mio prediletto Orazio Borgianni 3, l'autore del famoso rembrandtiano ritratto di Braunschweig
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anzi ho già detto verso il fine del mio scritto su Giovanni Battista Caracciolo.
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Invece il Nicodemi, che pure è un giovine di qualche dote, s'è, a parer mio, troppo infatuato della piccola idea vera che il neoclassicismo italiano
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quell'altro; perché, mio Dio, Leonardo per non essere filosofo sarà volta a volta nel suo trattato positivista, idealista, pratico, e teorico. E
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Dall'esame di alcune creazioni scultorie del periodo barocco egli crede di poter finalmente concludere: «Il movimento è, a mio giudizio, la ricerca
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Ma non vorrei che cadesse a poco a poco dal mio discorso tutta la gioia che il bel saggio del Marangoni mi ha procurato; per la certezza anche di
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La vostra lettera, attesa e ricevuta in Dresda, mentre testimonia della Vostra gentilissima sempre inclinazione a mio riguardo, mi rimprovera insieme
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Consenta il mio Maestro Toesca che io gli dedichi questo «scherzo», pur così alieno dal Suo temperamento e dalle Sue preferenze. Non posso
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pittoresche che de' nostri nazionali mi occorrano in questo mio passaggio per la Germania.
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Alla partizion ragionata del mio ragguaglio tengo ora profittevole favellarVi prima succintamente delle poche rappresentanze che de' nostri
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più campo la mera imitazione sottentrandovi prontamente, mentre che varia l'indole de' pittori, non so qual scelta; siccome parve anche al mio caro
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Ma perché in un «occhiello» della seconda edizione del catalogo fiorentino anche il mio nome è citato tra quelli che «diedero in particolar modo
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(470), raccontai nel 1927 nel mio saggio sul Traversi, che se n'era frattanto rivelato l’autore certo.
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Nella prima edizione soltanto «attribuito»: per mio consiglio restituito senza riserve nella seconda. [Oggi nella mia raccolta. Mi è risultato in
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Barberini, ch'era apocrifa, scomparve dalla seconda edizione. L'avevo fatta rinviare perché tanto bella quanto problematica. A mio parere lombarda, al
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Gentileschi cui io l'avevo avvicinato nel 1916). [Nel 1928, nel mio libretto sulla Galleria Borghese, mi provai ad accostarlo, ma sempre per ipotesi, al
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— Io fazzo le pitture con quella consideraion ch'el mio intelletto può capire.
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— No, ma mi fu detto di ornarlo a mio gusto. Era vasto, e ci potevamo capire molte figure.
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il mio cervello ed il mio corpo per te; io ti do il diletto delle mie opere io, ma voglio che in compenso di tanti mesi, di tanti anni di travaglio
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Usciti dalla città mi posi a saltare cantando — avevo allora vent’anni — ed un paio di scarpe, che stava chiuso nel mio sacco da pellegrino pedestre
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— Caro mio — disse allora il Caffi, interromj pendo la mia cicalata — non sarete quaranta miglia lontano da Roma, e già vi rinascerà l’antica voglia
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Credo di avere iniziato a guardare l’arte contemporanea una cinquantina di anni fa. Ero in un collegio salesiano a Este e un mio compagno di studi
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[G. D.] Felicita Frai, che io ho conosciuto quand’era una ragazzina, veniva da Praga, e aveva sposato un mio amico, commerciante, amico dell’arte, e
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cronologico: contemporaneo è chi lavora e vive nel mio tempo, e, anziché ripetere in modo meccanico cose già fatte, propone idee nuove (“Nuovo! La parola che
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Le principali tendenze emergenti a mio avviso considerando che alcune di quelle già analizzate come l’iperrealismo americano e la transavanguardia
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Quando incominciai a dipingere mi ritornò alla mente il mio mondo, un mondo di nubi e di incertezze, e con esso mi apparvero anche volti sbiaditi
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Benché il mio lavoro sia situato in un campo che si potrebbe considerare l’erede della pittura e della scultura occidentali, non lo considero né
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(il mio lavoro artistico) ed il mio lavoro artistico è soltanto un elemento funzionante in un contesto più ampio (il concetto di "arte") ed il
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Questa definizione dell’arte "concettuale" americana è, lo ammetto, stabilita qui su basi puramente personali, e, ovviamente, riallacciata al mio
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.” Il mio intervento sui contributi di taluni artisti operanti sul continente americano, si riferirà, laddove possibile, al primo termine, sebbene
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vengono a loro volta assimilate dal mio processo mentale.
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R. Non mi interessa. Nel mio lavoro gli oggetti, i disegni sono elementi di secondo piano. Il tempo in cui viviamo non è adatto all’uomo e il fine
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Forse l’aspetto più significativo e creativo del mio lavoro è l’ambivalenza come tale...
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Questo è il mio contributo alla coscienza di sé, dei propri limiti, dei propri eccessi, delle proprie possibilità... e anche delle diverse realtà che
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realtà e infatti anche la mia coscienza del reale ha migliaia di risvolti a seconda del mio temperamento... Credo che per ogni uomo questi risvolti siano
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Nel mio lavoro non impiego fotografie, perché sono bidimensionali e non voglio attenermi a un concetto visivo fisso e rigido. Faccio fare un calco
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