appestati di Milano [figura 62] per la chiesa di Sant'Adriano in Roma, ch'è come un museo dei caravaggeschi riformati: Borgianni, Saraceni e Gentileschi.
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F. MALAGUZZI VALERI, La Corte di Lodovico il Moro. La vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento. Vol. 1: La vita privata
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molti documenti inediti spesso di notevole importanza tratti dagli Archivi di Milano, di Modena, ecc.
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tutta la vita del Moro fino alla sua nomina a Duca di Milano. È in questo capitolo che appajono i documenti più significativi per l'interpretazione
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loquace ambasciatore Estense a Milano, il Trotti, che si trovano del resto sparse per tutto il volume.
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liberamente nel suo Cristo e Pilato che dalla Galleria dell'Arcivescovado di Milano passò all'Accademia di Brera.
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G. NICODEMI, L'Arte milanese nell'età neoclassica. Milano, Alfieri e Lacroix, 1916 (in: 'L'Arte', 1916, p. 354-56).
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F MALAGUZZI-VALERI, L'Arte alla Corte di Ludovico il Moro. II. Bramante è Leonardo. Milano, Hoepli, 1916 (in: 'L'Arte', 1916, p. 356-60).
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. Maria di S. Satiro - Bramante e il Duomo di Pavia - Bramante e il Tiburio del Duomo di Milano - S. Maria di Canepanova a Pavia - L'oratorio della
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A. BRASCHI, Storia popolare della pittura italiana dal XIV al XIX secolo. Milano, Vallardi, 1915 (Bibl. pop. di cult., n. 56) (in: ‘L'Arte’ 1916, p
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Averlino: «Innalzò la torre centrale che porta il suo nome nel Castello Sforzesco di Milano». E non ci crede ormai che il signor Corna.
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, ma anche cose rare, come la mole Antonelliana, il Canal grande e il Duomo di Milano; - sicché conviene finire con un'allegoria matematica: l riga per
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Le pitture del Castello Sforzesco di Milano, in «Piccolo Cicerone moderno», n. 7. Milano, 1916 (tavole 52) (in: ‘L’Arte’, 1916, p.369-70).
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Il Salvatore Benedicente (n. 191) è troppo debole per Daniele Crespi; pare invece opera del cremasco Carlo Urbino, che lavorò molto a Milano tra il
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, apparentemente di uno dei cremonesi operanti a Milano nella cerchia dei fratelli Campi.
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B. CHIMIRRI e A. FRANGIPANE, Mattia Preti. Milano, Alfieri e Lacroix, 1915 (60 illustrazioni) (in: 'L'Arte', 1916, p. 370-71).
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Se una nuova edizione di questo catalogo opportunissimo della quadreria civica di Milano vorrà, dopo un controllo personale del compilatore, tener
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Gussalli a Milano, e tante altre cose bellissime.
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caratteristica, essa è la Piaga dei Serpenti, che si conserva nella Collezione Gussalli, a Milano [figura 162].
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Il Nicodemi è infatti un giovine addestratosi agli studi d'arte in Milano; non è perciò e non dovrebbe essere un provinciale; e ad ogni modo questi
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in vista, sebbene, ch'io sappia, non studiati da alcuno, nella sagrestia del Duomo di Milano con le Storie di San Giovanni Buono, dove noi crediamo
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all'Arcivescovado di Milano (Legato Monti), ora a Brera.
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Forse questa presenza di opere di Daniele a Genova lo avrebbe fatto riflettere su certo seguito che se Daniele non ebbe in Milano, ebbe però a Genova
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Sagrestia del Duomo di Milano, citiamo: una Santa monaca con due angeli nella stessa sagrestia; i due grandi quadri con Fatti di Sant'Eligio, nella
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Milano, avvertiamo il Planiscig, che quando il Merisi lavorava in Lombardia, i Procaccini erano probabilmente ancora a Bologna; o pure a Milano contavano
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F. MALAGUZZI-VALERI, La Corte di Lodovico il Moro. III. Gli Artisti lombardi. Milano, Hoepli, 1917) (in: ‘L'Arte’, 1917, p. 297-99).
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-Bergognone costretta infine a esiliarsi in Brescia; per altri, con i germi lasciati a Milano dagli esempi ritrattistici dei ferraresi e di Antonello, e
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, come in Matteo da Milano, sono oltremodo problematici.
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A proposito d'intarsi vengono in esame gli stalli corali di Sant'Ambrogio a Milano, e di San Francesco a Pavia, che seguono una tradizione ancor
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industriale (ah, dove l'hanno messo!) di Milano, vero capolavoro; e il simpaticissimo altare dell'Incoronata (ora nel museo di Lodi) per l'attribuzione del
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. Quattro volumi, Milano, 1916) (in: 'L'Arte', 1917, p. 361-65).
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Anche Milano è indubbiamente una città dove certo seicento locale si può gustare a dovere; e bene, vi dirò che mentre le citazioni secentesche non vi
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V'è poi nella descrizione di Milano il più tipicamente cervellotico uso d'asterischi ch'io mi conosca. Dato e non concesso che voi dobbiate
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Milano, Moncalvo a Casale che a Milano.
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Ed io che senza pensarci, andando come buon turista, da Milano a Pavia in bicicletta, mi ci son fermato tante volte, alla Certosa! Che bestia!
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G. FERRARI, La Tomba nell'Arte Italiana (Duecentosettantadue tavole raccolte e ordinate. Milano, Hoepli, 1917) (in: ‘L'Arte’, 1917, p. 368).
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pittorica, sono pubblicati i Due cavoli ch'io trovai a Milano due anni fa e donai al Cecconi di Firenze; e si tratta veramente di capolavori, ma di
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C. RICCI, Rembrandt in Italia. Milano, Alfieri e Lacroix, 1918 (in: 'L'Italia che scrive', 1919, n. 2, p. 18-19).
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. Murray a Londra o in quella del Castello a Milano, Nella prima è soppresso il pendant al San Giuseppe, sicché, come anche nell'altra, la compositura viene
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Io non ho in memoria più che ombre vaghe di un suo San Pietro Gambacorti in Venezia, di un San Raffaele a' Buonfratelli di Milano e d'altre sue
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152. Cena in Emmaus. Milano, Coll. Chiesa [figura 222]. Prima e più giustamente, secondo le tracce della firma, esposta al nome del settecentista
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267. Cristo deposto. Milano, Coll. Chiesa [figura 230]. Attribuito nella prima edizione al Cavallino o allo Strozzi, ottenni che nella seconda (894
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San Carlo già presso il Grandi a Milano / figura 233 / da me prima creduto del Borgianni].
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345 (seconda edizione). Il battesimo di un Santo. Milano, Museo Civico [figura 238]. Tendevo ad accettare l'attribuzione al tempo giovanile
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339. La strage degli Innocenti. Milano, Coll. Chiesa [figura 236]. Ottenni che nella seconda edizione figurasse soltanto come «attribuito». Ma per me
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751. Annunciazione. Milano, Coll. Chiesa [figura 254] (L)
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Di tendenze assai cubistiche è infatti la Galleria di Milano [figura 31] quadro solidissimo, persino incardinato prospetticamente se ci tenete, dove
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892. Monaco con libro. Milano, prof. Silvestri. Scomparso nella seconda edizione. Mi era sembrato del Mastelletta. Nella stessa seconda edizione fu
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1011. Donna col cagnolino. Milano, raccolta Chiesa [figura 260]. Già la riunivo al Ceruti (come poi scrissi nel '27).
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962. San Sebastiano. Milano, Coll. Chiesa [figura 259] (L). Non posso tacere che a me spettava non soltanto l'identificazione dell'autore dell'opera
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