A pochi giorni dalla morte (giorni “ lunghissimi per il continuo ozio e brevissimi per la relazione ai mesi e agli anni decorsi, né altro mi resta di
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uno scandalo che sarebbe stato pericoloso per entrambi. Galileo insiste nel chiederle incontri: “Né mi opponga rispetto alcuno o sospetto o timore
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deve rinunciare a un invito di lei a Prato: “non solo per le molte indisposizioni che mi tengono oppresso in questa mia gravissima età, ma perché
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possibile, vorrei vivere tutta la mia vita, o la maggior parte di essa, con voi, e sarò sempre felice di qualsiasi sistemazione mi consenta di farlo senza
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dell’angelo Cosmiel: “Teodidatto mio, mi rendo conto che sei veramente un credulone e bevi tutto quello che ti raccontano. Quella sfera di cristallo
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greco, ma poi l’ho abbandonato perché mi allontanava troppo dai miei studi preferiti. La teoria della musica e i suoi rapporti con la matematica mi
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calcoli astronomici e gli regalò un’amicizia intelligente. Quando nel dicembre 1788 morì, Lalande scrisse di lei: “La sua compagnia mi fu cara: mi tenne
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presentò il suo “Trattato di meccanica celeste” a Napoleone Bonaparte, questi osservò: “Signor Laplace, mi hanno detto che in quest’opera così voluminosa
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quadrati monta in sella, e riuscirai, perdio, o ch’i’mi sventro.
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forma di consegna: una scatolina fatta scendere al suolo con una cordicella che mi riportava, se necessario, delle istruzioni”.
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acclamò. Einstein domandò a Chaplin: «Che significa tutto questo?». E Chaplin gli rispose: «Oh, proprio niente. Applaudono me perché tutti mi capiscono, e
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spiegato la quarta dimensione. Forse apprezzò la lettera di un genitore che gli raccontava: «Mio figlio di otto anni mi ha chiesto: che cosa ha studiato
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’improvviso un pensiero mi ha attraversato la mente: se una persona è in caduta libera, non avverte il suo stesso peso. Ero sbigottito. Questo semplice
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Ecco come Tombaugh rievoca il suo momento più felice: “Improvvisamente mi balzò agli occhi un oggetto di quindicesima magnitudine. Eccolo, mi dissi
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“All’inizio – scrive la Bell – pensai che si trattasse di qualche interferenza. Ma alla fine di novembre mi convinsi che erano segnali reali che
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“Già da bambino – ricorda Drake – mi domandavo quale fosse l’origine dell’uomo e se esistessero altri esseri intelligenti nell’universo. Arrivato a
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non me ne accorgo/ se non che al viso e di sotto mi venta” ) Dante mostra di conoscere il principio galileiano di relatività del moto. Così forse si
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Paolo Gualdo: “Nell’ottobre scorso ero in un piccolo paese chiamato Belgentier quando mi accorsi della nuova stella vicino a Giove, a occidente
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risultano invece evidenti la rotazione della nostra Terra, e anche l’immobilità della Luna. Se mi si obiettasse che i sensi lunatici dei miei lunari si
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la distantia di due milia si poteva distintamente vedere. Questo mi parve effetto tanto meraviglioso che mi dette occasione di pensarvi sopra; e
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, alle quali chi prestava fede, chi le negava. La medesima cosa pochi giorni dopo mi fu confermata per lettera da un nobile Francese, Jacopo Badovere, da
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