di quanto tu creda. Sta collaborando con gli inquirenti, mi dicono: questo l'aiuterà di sicuro. E con il tuo babbo ho già parlato io. Amanda balzò in
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portò via il direttore, sparando ghiaietta con le ruote posteriori. - Mi sa... - fece il dottor Pastori, prendendo a braccetto Melchiorre. - ...Mi sa
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son diventati tutti matti! Mi guardavano con certi occhi... e dicevano certe cose... Cose da pazzi! Sono pericolosi, signor direttore! - Grazie
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direttore di Villa Felice, aveva imparato a comportarsi di conseguenza. - Mi vuoi dire perché sei qui? - chiese con la sua voce tranquilla, mentre Argo
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ho deciso di farne una casa di riposo per gli anziani della mia città. Io qui ci ho vissuto a lungo e bene: mi piace l'idea che altra gente possa
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inquieta. - Argo! Sei proprio tu... La bestiola lo guardava fisso, ma non si avvicinava. - Argo! - ripeté il professore, quasi senza voce. - Argo, non mi
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estremamente grave. Come vi avevo riferito ieri sera per telefono... - Mi scusi, signor direttore - tossicchiò il tenente. - Ma qui c'è un equivoco. Il mio
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in una smorfia di dolore. - Son troppo agitato, forse. Ma vedrete che ora... ora mi passa. Andate, su! Bisogna trovare Amanda. Bisogna trovare la
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, sei già qui! - l'apostrofò, e la sua voce esprimeva una certa irritazione. - È lui che mi ha mandata a chiamare. - Lo so. È un vecchio testardo, non
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alimenti nell'armadietto? Vero che lo sa, signor Attilio? L'Attilio disse di sì, afflitto come un bambino pescato a rubare la marmellata. - Mi
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pensiero detto ad alta voce. - Tornerà. Gli animali mi conoscono bene, professore, e io conosco bene loro. Il tuo cane aveva lo sguardo di quelli che
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Casnaghi senza guardare in faccia nessuno. - Vediamo di fare una cosa svelta, mi raccomando, che devo scappar via presto. Chi ha qualche disturbo, lo
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. Entro io al tuo posto, va'! - Eh! Non c'è mica bisogno di urlare così... - Io urlo quanto mi pare e piace! - Li senti? - riprese la Pinuccia. - Sono
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la Pinuccia. Neanch'io lo so più. E mi capita anche di avere pensieri terribili. A volte, svegliandomi al mattino, mi guardo nello specchio e lo
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, stuzzicandole dolcemente le guance paffute. - Biribiribiribi! Ecco, guardate: mi ha sorriso! A me, proprio a me... Bella ciccina! - È un fiore
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Melchiorre. - Se mi date una settimana di tempo, preparo io un lettino alla piccola, tutto di vimini. Bello come per la figlia della regina d'Inghilterra. Ma
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si sta parlando... - Mi ascolti, signor Martelli, - riprese il direttore, con voce suadente - lei deve valutare la mia proposta da un'altra
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sguardo deluso al suo padrone, come per dirgli: «Perché non mi lasci fare a modo mio?». Poi si accucciò per terra, scornato e triste, spazzando
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- ALLORA, cosa mi state combinando? - il dottor Pastori si accomodò sulla sedia che l'Ernesto gli porgeva e si slacciò il nodo della cravatta per
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