Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Corriere dei Piccoli» 19, Anno IV (12 Maggio 1963)

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AA. VV. 12 occorrenze

AVANTI, ALLORA, SPUTATE L’OSSO. COME È VERO CHE MI CHIAMO TRUNKY, QUESTA STORIA NON MI PIACE.

Mi chiamo Sinone e sono greco - disse il giovane. - Ulisse, geloso di me, mi odiava a morte. Poiché si doveva offrire un uomo in sacrificio agli dei

COS’È QUESTA STORIA? UNA PRESA IN GIRO? NON MI PIACE!

SÌ, HO CAPITO, TRUNKY. VADO A PREPARARE... MI PAGHERAI BENE, EH?

“... LUI MI SPARÒ ALLE SPALLE... NON SENTII NEPPURE IL DOLORE DELLA FERITA: MI LANCIAI SU DI LUI PER DISARMARLO... LOTTAMMO SULL’ABISSO, FINCHÈ WOLF

EHI, JAFET, VECCHIO ORSO! STO ANDANDO DA DUNCAN E MI OCCORRE UNA CANOA!

VOI MI SCUSATE, VERO? MA SENZA VOLERLO HO SENTITO CHE VI STA MOLTO A CUORE UNA BORSA NEL DEPOSITO BAGAGLI...

“... ERA BESTIAME RUBATO, MA IO NON LO SAPEVO: TULSA KID MI AVEVA PAGATO PROFUMATAMENTE PER TRASPORTARLO, E IL MIO MESTIERE ERA IL COW-BOY...”

OH, JIM! SE FOSSI DAVVERO COME TU MI PENSI! MA VOGLIO CHE TU SAPPIA COME SONO ANDATE LE COSE: VENIVANO DAL WEST CON UNA ENORME MANDRAI DI BESTIAME...

D’ACCORDO, TRUNKY. CONTINUEREMO A PORTARCI AVANTI... MI FATE PENA, DOPOTUTTO! VIVETE IN UN MONDO SPORCO, ED AFFONDATE SEMPRE DI PIÙ. NON C’È PIÙ

PAGAMENTO E MI TRASCINÒ CON LUI...”

“... PROPOSI A WOLF DI PORTARLO A CASA NOSTRA, A RISTABILIRSI. LUI ACCETTÒ. LASCIAMMO IL BATTELLO E CI METTEMO IN VIAGGIO. AL PRIMO BIVACCO, WOLF MI

La tregua

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Levi, Primo 17 occorrenze

veleno: io solo, benché esausto, non trovavo sonno, a causa della fatica stessa e della malattia. Avevo tutte le membra indolenzite, il sangue mi pulsava

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tracolla. "Italiano Mussolini", mi disse bieco, e ai due francesi: "Fransé Laval"; dove si vede quanto poco soccorrano le idee generali alla comprensione

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Verso la fine di febbraio, dopo un mese di letto, mi sentivo non già guarito, ma stazionario. Avevo l' impressione netta che, finché non mi fossi

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Il campo di sosta di Katowice, che mi accolse affamato e stanco dopo la settimana di peregrinazioni col greco, era situato su di una piccola altura

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, sentivo parlare in italiano. Una sera, mobilitando le poche energie che mi restavano, mi ero deciso ad andare a vedere chi viveva ancora là dietro. Avevo

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estrema; ma dopo pochi minuti, non resistendo alla pressione della grande novità che gli rodeva dentro, venne da me, che mi ero appena svegliato. Rauco

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solido che cercassi di inghiottire, il dolore si risvegliava rabbioso e mi mozzava il respiro. Dopo una settimana di tormentosa immobilità, Leonardo, a

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, onda su onda, dai Carpazi fino alle vie nere della città mineraria. Così facevo da una settimana, esplorando i dintorni di Katowice. Mi correva

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benefico del sole incominciava a penetrare la terra umida, e ogni cosa intorno a noi fumava. Mi allontanai dal teatro di qualche centinaio di metri

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chissà chi un paio di scarpette da ciclista, leggere come piume; ma mi andavano strette, ed ero costretto a toglierle ad intervalli e a camminare scalzo

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forse una telega? _ Tjeljega! _ mi corresse il barbone, con severità paterna, scandalizzato dalla mia pronuncia barbarica. _ Da. Tjeljega na Staryje

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tornare mi resi conto di avere perduto il nord. Muschio sui tronchi? ce n' era da ogni lato. Mi avviai nella direzione che più mi pareva giusta: ma dopo un

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del giorno ha messo il sonno in fuga. Con una pentola di patate organizzate da Cesare, mi sto dirigendo verso un boschetto dove scorre un rigagnolo

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lezioni. Lo spettacolo di queste lezioni mi interessava talmente, che trovai modo di assistervi, infilandomi per gli strani meandri della Casa Rossa e

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sotto un enorme ammasso di coperte, trapunte, sacchi, giacche; dal quale, tendendo l' orecchio, mi parve di sentir salire, fievoli e attutite, e

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abbandonato secchio e cinture, preziosa proprietà comune, mi sarei disonorato per sempre: tirai con quanta forza avevo, afferrai il secchio, rovesciai l' acqua

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incagliato, mi sembrava di aggirarmi fra torme di debitori insolventi, come se ognuno mi dovesse qualcosa, e rifiutasse di pagare. Ero fra loro, nel

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