Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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XIV Legislatura – Tornata del 9 marzo 1881

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Farini 28 occorrenze
  • 1881
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Sopra questi dubbi che mi si affacciano alla mente leggendo l'articolo 2 in discussione, mi permetto di richiamare l'attenzione dell'onorevole

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Cadenazzi. Io mi limito ad osservare che mi sarò male espresso, perchè non fui bene compreso dall'onorevole mio amico Indelli. Anzichè limitare i

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riferimento all'articolo 3 della legge 28 giugno 1879, mi scusi l'egregio relatore, non mi persuade punto, perchè sono convinto che assai difficilmente

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quest'interrogazione; e quindi non mi rimane se non ad augurare che il prospero successo sia per coronare l'ufficio di paca e di civiltà al quale l'Italia si è accinta.

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non sia una opinione, noi andiamo poco d'accordo; e mi permetterà l'onorevole Sanguinetti di credere, più che a lui, ai bollettini pubblicati dalla

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timori, ma non posso negare a me stesso che se io mi sbagliassi, e quelli che li temono avessero ragione, essi avrebbero diritto di lagnarsi. Voi lo

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Se l'onorevole Sanguinetti si contenta delle chiacchiere degli uomini politici, e specialmente dei caporioni della Destra e della Sinistra, mi

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Toscanelli. E in questo stato di cose io mi domando: perchè si deve trasformare? Quale è la necessità di trasformarla? Perchè non vi potrà stare la

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Toscanelli. Non mi è certamente gradito combattere un disegno di legge presentato da un Ministero amico, sul quale esso pare disposto a dare

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Ma, signori, assai più doloroso mi sarebbe tacere in questa circostanza, e non sorgere a combattere questo disegno di legge, il quale (nel mio modo

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Toscanelli. Mi è oltremodo rincrescevole osteggiare un disegno di legge, il quale, mentre a me pare cosa ben diversa, si appresenta sotto la modesta

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Mi pare che ci sia in questo una tale contraddizione, che è difficile immaginarne una simile!

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Da questi diversi punti di vista mi propongo di esaminare il disegno di legge. Però prima di farlo, permettetemi alcune considerazioni.

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Il disegno di legge non mi sembra neppure accettabile per un'altra considerazione. Quando governava la Destra, io ho sempre preso a parlare per

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farne a meno nella questione. Mi permetta, presidente, sarò brevissimo.

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Per parte mia mi affretto a dire che voterei perchè fosse fuori della capitale, fosse lontana dal potere esecutivo; anzi ho un impegno morale da

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punti non mi trovo d'accordo colla Commissione, bisogna che io riconosca che il suo progetto è molto più logico.

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Per i gabinetti di fisica, di chimica e di fisiologia si sono votate nel 1876 nientemeno che 2,100,000 lire. Io mi opposi quanto potei a quella spesa

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Signori, io mi sono domandato ieri sera, quando ho lasciato questa Camera, e me ne sono andato a desinare,

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Toscanelli. Il comune poi mette le sopratasse comunali; ed io feci il conto che cosa mi sarebbe costata la pigione in meno se non vi fossero state le

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Quanto all'articolo 4 me ne occuperò poco, perchè ormai si tratta di un morto, mi limito semplicemente a fare un'osservazione. Si dice: non risulta

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Però non era completamente sicuro di questa tesi l'onorevole Ruspoli, oratore che mi ha preceduto, perchè egli aveva dette queste parole al municipio

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Dunque, onorevole Ruspoli, dica il male, ma dica anche il bene, e in verità se a me venissero a dire che mi raddoppiano le imposte, ma che nel tempo

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Se prendiamo il popolo di Roma sono sicuro, mi associo pienamente a riconoscere in esso queste qualità; ma qui non si tratta del popolo di Roma, si

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presto Roma avrà 500 mila abitanti.» Questo può far piacere ad altri, ma non a me: che diventi una città popolosa di 500 mila abitanti non mi fa

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mio parere l'onorevole Ruspoli che mi ha preceduto nella discussione.

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Io mi faccio una ipotesi, perchè in politica bisogna sempre farle tutte, e mi domando: nello stato presente delle cose, se accadesse una rivoluzione

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sono adesso. E qui, o signori, io debbo rammentare una cosa, quella cioè che mi opposi a Roma capitale, nel 1870: e questo lo rammento sapete perchè

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Malombra

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Fogazzaro, Antonio 2 occorrenze

prodi che pasci a quest'ora di cigarettes e di thè, se mi poteste vedere vagar sola per le onde, in lancia, come una selvaggia. Ma no, ti sacrifico il

bocca. "E pure" soggiunse il commendatore, sospirando "bisogna starci. Io sono un ambasciatore sa. Un'ora fa donna Marina mi ha mandato a chiamare

MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

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Praga, Emilio 20 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Passarono parecchi anni; ed io pure alle volte dimenticai i miei amici di Sulzena e di Zugliano. Un giorno che passavo da Varallo, mi prese ad un

di Don Luigi erano state inefficaci. Il povero uomo pensava alla sua povera donna. - È sotto terra, mi sussurrò all'orecchio, sotto terra, tre metri

Mi rivolsi al suono dei suoi passi, mi rizzai, e gli mossi incontro. Egli si fermò, mi stese ambe le mani, e, prima ch'io trovassi una parola, mi

L'indomani Don Luigi uscì subito dopo il desinare, - e più tardi lo aspettai invano al solito ritrovo. Non mi sentivo di vena a lavorare; dopo aver

Pochi momenti dopo, la voce del sindaco e del farmacista risuonava dietro il muro del giardino parrocchiale, in cui dopo la messa, mi ero venuto a

di Rosilde mi ha dato. Vorrei riprodurre un'ombra di quella sua eloquenza che un affetto senza limiti le ispirava. Ella, la poveretta, sapeva

Tuttociò che aveva visto e inteso in quei due giorni mi sconvolgeva la testa: sentivo un vivo desiderio di raccoglimento, di riflessione. Cosa

volta da un sogno, ho parlato troppo forte, l'ho risvegliato. Baccio, che in meno d'un baleno era salito e ridisceso, mi appoggiò la bocca all'orecchio

Uscito nella via mi fermai per accendere il sigaro: e, senza volerlo, intesi che il sindaco parlava di me chiamandomi «lo scarabocchino». Non era

assorto in gravi riflessioni; non ardii frastornarlo. Ma dopo qualche tempo si volse e mi vide. Pareva calmo; con un cenno del capo m'invitò a venirgli

, dopo vespero, ce ne insegnava qualcuno. «Con me era fatica buttata; non ho mai saputo ballar bene una monferrina; poi non mi piaceva. Ma la Rosilde

cicale e cantavano i grilli. I prati erano costellati di lucciole, e Bazzetta zuffolava una canzone che era in gran voga a quei tempi. Mi sentivo triste

di no, ma l'impresa mi sgomentava. Il meglio dell'opera stava nelle delicatezze di sentimento e di forma, in quel particolare profumo di poesia e di

festevole esclamazione di sorpresa fra le mie braccia. - Emilio, non mi conosci più? E chi diamine avrebbe potuto ravvisare sotto quelle apparenze civili

Giunti alla sala da pranzo, trovammo la tavola imbandita. Il curato mi fe' sedere alla sua destra; uno dei due preti che avevo intraveduto alla messa

curato coll'osteria? - Se c'entra! La mi dica, sarebbe cosa decente che, per mancanza della locanda, non si potesse alloggiare un cane in paese? - È

Bazzetta perdevano a poco a poco le scintille del sole che declinava. - A rivederci stasera, mi disse Bazzetta, stringendomi la mano energicamente

, fecero una evoluzione per la quale mi vidi addosso cent'occhi che mi guardavano meravigliati come all'aspetto di una bestia feroce. Mi inoltrai con molta

sopravvento. Il dire che la bontà soggioga l'animo malvagio mi è sempre parso un luogo comune inventato dall'ottimismo. Nella realtà prevale il malvagio

veglia e il sonno, mi somigliarono ai colpi di un martello che mi battesse sulla nuca. I galli, sparsi qua e là nelle soffitte e nelle cantine