la cartella sul tavolo. - Oggi il comandante del mio Gruppo | mi | ha fatto giungere, a mezzo del maestro, un encomio. - |
Quartiere Corridoni -
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fermo i passanti, pregandoli di avviarsi al rifugio. Tutti | mi | ascoltano, tranne un giovanotto grande e grosso come un |
Quartiere Corridoni -
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e grosso come un bue: - Togliti dal passo, marmocchio. - E | mi | viene addosso con la bicicletta. Neanche se mi avessero |
Quartiere Corridoni -
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- E mi viene addosso con la bicicletta. Neanche se | mi | avessero ammazzato, l'avrei lasciato proseguire. Lui mi dà |
Quartiere Corridoni -
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se mi avessero ammazzato, l'avrei lasciato proseguire. Lui | mi | dà uno scapaccione. Io mi aggrappo al manubrio della |
Quartiere Corridoni -
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l'avrei lasciato proseguire. Lui mi dà uno scapaccione. Io | mi | aggrappo al manubrio della bicicletta. I miei compagni |
Quartiere Corridoni -
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- E... - E credevo tutto fosse finito lì. Invece oggi | mi | è venuto l'encomio per osservanza agli ordini. |
Quartiere Corridoni -
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in fiocchetti leggeri da una pianta nei paesi del sole. | Mi | raccolsero, mi filarono, mi tesserono, mi tagliarono, mi |
Quartiere Corridoni -
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leggeri da una pianta nei paesi del sole. Mi raccolsero, | mi | filarono, mi tesserono, mi tagliarono, mi cucirono, mi |
Quartiere Corridoni -
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una pianta nei paesi del sole. Mi raccolsero, mi filarono, | mi | tesserono, mi tagliarono, mi cucirono, mi ridussero quale |
Quartiere Corridoni -
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paesi del sole. Mi raccolsero, mi filarono, mi tesserono, | mi | tagliarono, mi cucirono, mi ridussero quale sono. Ogni |
Quartiere Corridoni -
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Mi raccolsero, mi filarono, mi tesserono, mi tagliarono, | mi | cucirono, mi ridussero quale sono. Ogni settimana mi si |
Quartiere Corridoni -
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mi filarono, mi tesserono, mi tagliarono, mi cucirono, | mi | ridussero quale sono. Ogni settimana mi si mette in bucato |
Quartiere Corridoni -
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mi cucirono, mi ridussero quale sono. Ogni settimana | mi | si mette in bucato e, per tornare candida, devo sopportare |
Quartiere Corridoni -
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tornare candida, devo sopportare la spazzola e il sapone: | mi | sbattono, mi strizzano, mi sciacquano. Servo però a |
Quartiere Corridoni -
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devo sopportare la spazzola e il sapone: mi sbattono, | mi | strizzano, mi sciacquano. Servo però a qualchecosa e il |
Quartiere Corridoni -
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la spazzola e il sapone: mi sbattono, mi strizzano, | mi | sciacquano. Servo però a qualchecosa e il giorno in cui |
Quartiere Corridoni -
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se dovessi volgere a destra o a sinistra. IL PEDANTE. - | Mi | permetta. Io direi: arrivato che fui al bivio, stetti un |
L'idioma gentile -
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che passasse qualcuno, per chiedergli l'indicazione che | mi | faceva d'uopo.... P. - Mi faceva d'uopo! E se dicesse |
L'idioma gentile -
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per chiedergli l'indicazione che mi faceva d'uopo.... P. - | Mi | faceva d'uopo! E se dicesse semplicemente: che >'occorreva? |
L'idioma gentile -
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fino a una chiesetta, cinta di cipressi, della quale | mi | sovvenne che m'aveva parlato mio padre, quando mi narrò la |
L'idioma gentile -
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quale mi sovvenne che m'aveva parlato mio padre, quando | mi | narrò la sua gita al castello.... Trova qualche cosa a |
L'idioma gentile -
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invece di " procedetti ,- ircondata invece di " cinta - , | mi | ricordai invece di " mi sovvenne - , mi raccontò. invece di |
L'idioma gentile -
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,- ircondata invece di " cinta - , mi ricordai invece di " | mi | sovvenne - , mi raccontò. invece di mi "narrò -. Vuol |
L'idioma gentile -
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di " cinta - , mi ricordai invece di " mi sovvenne - , | mi | raccontò. invece di mi "narrò -. Vuol seguitare? T. - Quivi |
L'idioma gentile -
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ricordai invece di " mi sovvenne - , mi raccontò. invece di | mi | "narrò -. Vuol seguitare? T. - Quivi scorsi due uomini |
L'idioma gentile -
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-. non è un modo di dozzina come non m'ero ingannato. T. - | Mi | dileggia ella forse, signore? P. ' - " Tolga il cielo! ,, O |
L'idioma gentile -
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si destarono entrambi, e l'un d'essi.... P. - Un momento. | Mi | lasci ammirare quel "di repente - per a un tratto, e quell' |
L'idioma gentile -
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che mal s' accordava con l' atteggiamento del suo volto, | mi | disse: - Se passa di qui per recarsi al castello, ha |
L'idioma gentile -
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ha errato; la riporremo noi sul retto cammino.... p. - | Mi | perdoni. Qui, benchè ammiri ancora, mi parrebbe più |
L'idioma gentile -
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cammino.... p. - Mi perdoni. Qui, benchè ammiri ancora, | mi | parrebbe più naturale il dire: in tono cortese, e non |
L'idioma gentile -
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Si figurerà di leggieri il mio spavento! Volli gridare; ma | mi | venne meno la voce. Mi volsi in fuga; ma fu indarno: mi |
L'idioma gentile -
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il mio spavento! Volli gridare; ma mi venne meno la voce. | Mi | volsi in fuga; ma fu indarno: mi sentii afferrare da tergo; |
L'idioma gentile -
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ma mi venne meno la voce. Mi volsi in fuga; ma fu indarno: | mi | sentii afferrare da tergo; mi fu forza arrestarmi.... P. - |
L'idioma gentile -
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volsi in fuga; ma fu indarno: mi sentii afferrare da tergo; | mi | fu forza arrestarmi.... P. - L'arresto anch'io per un |
L'idioma gentile -
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troppo bene. Avrebbe potuto dire in forma più modesta: - | Mi | feci indietro. Quelli affrettarono il passo. Volevano |
L'idioma gentile -
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S' immaginerà facilmente il mio spavento! Volli gridare; ma | mi | mancò la voce. Mi diedi alla fuga; ma fu inutile; mi sentii |
L'idioma gentile -
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il mio spavento! Volli gridare; ma mi mancò la voce. | Mi | diedi alla fuga; ma fu inutile; mi sentii afferrare di |
L'idioma gentile -
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ma mi mancò la voce. Mi diedi alla fuga; ma fu inutile; | mi | sentii afferrare di dietro; mi dovetti fermare.... E |
L'idioma gentile -
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alla fuga; ma fu inutile; mi sentii afferrare di dietro; | mi | dovetti fermare.... E allora? T. - Allora gridai: - Aiuto! |
L'idioma gentile -
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dileguarono.... P. - Come nebbia al vento. T. - Fui salvo. | Mi | palpai. Non rinvenni più il portamonete nella scarsella. |
L'idioma gentile -
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conto? Insomma, se l'è cavata con la paura. T. - Se non | mi | toccò maggior danno, debbo saperne grado.... P. - Basta che |
L'idioma gentile -
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ne sia grato.... T. - A quei buoni contadini. Ma la sera | mi | sopravvenne la febbre. P. - Le " sopravvenne -? - Mi prese, |
L'idioma gentile -
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sera mi sopravvenne la febbre. P. - Le " sopravvenne -? - | Mi | prese, andiamo; mi saltò addosso. Questo m' incolse.... mi |
L'idioma gentile -
|
la febbre. P. - Le " sopravvenne -? - Mi prese, andiamo; | mi | saltò addosso. Questo m' incolse.... mi seguì per aver |
L'idioma gentile -
|
Mi prese, andiamo; mi saltò addosso. Questo m' incolse.... | mi | seguì per aver posto in non cale.... P. - Se dicesse per |
L'idioma gentile -
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contento e me ne "saprà grado. - La riverisco e " | mi | dileguo. - T. - (Impertinente!) Varie altre osservazioni |
L'idioma gentile -
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ginocchio in tutta la mia vita. E la Principessa sorrise e | mi | baciò sulla fronte. La Principessa mi baciò sulla fronte e |
le straordinarie avventure di Caterina -
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Principessa sorrise e mi baciò sulla fronte. La Principessa | mi | baciò sulla fronte e poi mi regalò questa trombetta |
le straordinarie avventure di Caterina -
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sulla fronte. La Principessa mi baciò sulla fronte e poi | mi | regalò questa trombetta d'argento che suonava una canzone |
le straordinarie avventure di Caterina -
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profumati e inni, e ancora una volta la Principessa | mi | baciò in fronte. Sí, mi baciò ancora una volta. Mi sembra |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
e ancora una volta la Principessa mi baciò in fronte. Sí, | mi | baciò ancora una volta. Mi sembra come se fosse ora, l'ho |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
mi baciò in fronte. Sí, mi baciò ancora una volta. | Mi | sembra come se fosse ora, l'ho ancora qui il suo bacio. |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
ora che tu | mi | domandi in qual modo dovrai proseguire , allargando il |
L'idioma gentile -
|
vocaboli. Darò alla tua domanda cinque risposte, le quali | mi | furor date (quattro per iscritto e una a voce) da cinque |
L'idioma gentile -
|
la mamma del mio amico Andrea | mi | ha regalato un paio di jeans di Luca, il fratello maggiore |
Pane arabo a merenda -
|
madre hanno cominciato a ridere come due matti. Io un po' | mi | vergognavo e un po' ero contento di farli divertire, così |
Pane arabo a merenda -
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i calzoni. - Non posso, adesso. Mettili lì sul divano — | mi | ha detto. Allora ho chiesto a mia sorella Aisha se poteva |
Pane arabo a merenda -
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i pantaloni da solo. Nello specchio la misura adesso | mi | sembrava proprio giusta. Mi sono guardato davanti, di |
Pane arabo a merenda -
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Nello specchio la misura adesso mi sembrava proprio giusta. | Mi | sono guardato davanti, di dietro, di profilo, con le mani |
Pane arabo a merenda -
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mani in tasca, accovacciato e in posa da corsa: perfetti! | Mi | sono spogliato e sono andato a letto. Poco dopo, mentre io |
Pane arabo a merenda -
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fargli una sorpresa, così domattina si sveglierà contento! | Mi | ha dato un bacino sulla fronte e poi mi ha accorciato i |
Pane arabo a merenda -
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sveglierà contento! Mi ha dato un bacino sulla fronte e poi | mi | ha accorciato i pantaloni. Mezz'ora dopo è arrivata Aisha. |
Pane arabo a merenda -
|
La gente odia il suono del mio tamburo perciò, quando | mi | va di suonare, mi chiudo dentro l'armadio. Quando la mia |
Pane arabo a merenda -
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il suono del mio tamburo perciò, quando mi va di suonare, | mi | chiudo dentro l'armadio. Quando la mia zia preferita, |
Pane arabo a merenda -
|
Da allora, non so perché, non è mai più venuta a trovarmi e | mi | manda soltanto una cartolina al mio compleanno. E pensare |
Pane arabo a merenda -
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di dolore Mio Dio, | mi | pento con tutto il cuore dei miei peccati, e li odio e |
Quartiere Corridoni -
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spirituale rovina. Non voglio più commetterne in avvenire e | mi | propongo di fuggirne le occasioni. - Signore, misericordia, |
Quartiere Corridoni -
|
andai da un barbiere, | mi | feci tutta scorticare e sotto mi tornò la pelle fresca come |
Al tempo dei tempi -
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andai da un barbiere, mi feci tutta scorticare e sotto | mi | tornò la pelle fresca come a quindici anni. Poi andai da un |
Al tempo dei tempi -
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fresca come a quindici anni. Poi andai da un cavadenti, | mi | feci levare tutte le radiche dei denti rotti e mi tornarono |
Al tempo dei tempi -
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mi feci levare tutte le radiche dei denti rotti e | mi | tornarono tutti come perle. Finalmente mi strappai i |
Al tempo dei tempi -
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dei denti rotti e mi tornarono tutti come perle. Finalmente | mi | strappai i cernecchi e per ogni capello bianco strappato, |
Al tempo dei tempi -
|
più bella di Tura, che è stata sempre piccola e tozza. Se | mi | tornasse il personale come a vent'anni, oltre il viso e le |
Al tempo dei tempi -
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- rispose l'altro - in che posso servirvi? - Vorrei che | mi | scorticaste il viso. - Il barbiere fece un salto. - M'avete |
Al tempo dei tempi -
|
vi posso scorticare, ma ad un patto. - E quale? - Che | mi | firmiate un foglio nel quale dichiarate |
Al tempo dei tempi -
|
anni. Era dicembre e batteva la neve: la Maria, mia moglie, | mi | aveva pregato di non uscire con quella tormenta. Eppure |
Il libro della terza classe elementare -
|
al paese vicino ad ogni costo per un affare che, se non | mi | fossi presentato al mercato, mi sarebbe sfuggito e avrei |
Il libro della terza classe elementare -
|
per un affare che, se non mi fossi presentato al mercato, | mi | sarebbe sfuggito e avrei avuto una grande perdita. Andai |
Il libro della terza classe elementare -
|
e la fame avevano spinto i lupi in pianura. Va bene. Io | mi | ero sempre riso dei lupi: ne avevo ammazzati alcuni con una |
Il libro della terza classe elementare -
|
con una certa facilità. Ma quella volta, ragazzi miei, non | mi | è venuto certo da ridere. Ascoltate. La sera la corriera |
Il libro della terza classe elementare -
|
assolutamente ritornare qui e, quantunque alcuni amici | mi | sconsigliassero, presi la via del ritorno per certe |
Il libro della terza classe elementare -
|
andato a casa sua, un giorno che sua madre non c'era, non | mi | ha chiesto niente, mi ha detto di entrare, mi ha portato |
Pane arabo a merenda -
|
giorno che sua madre non c'era, non mi ha chiesto niente, | mi | ha detto di entrare, mi ha portato nella sua stanza: - Puoi |
Pane arabo a merenda -
|
c'era, non mi ha chiesto niente, mi ha detto di entrare, | mi | ha portato nella sua stanza: - Puoi venire qui quando vuoi |
Pane arabo a merenda -
|
fa udire la sua voce: - E io, e io? Ogni tanto il birichino | mi | dimentica a casa, mi succhia come fossi liquerizia o mi |
Quartiere Corridoni -
|
- E io, e io? Ogni tanto il birichino mi dimentica a casa, | mi | succhia come fossi liquerizia o mi tempera come una matita. |
Quartiere Corridoni -
|
mi dimentica a casa, mi succhia come fossi liquerizia o | mi | tempera come una matita. - Guardate quante macchie di |
Quartiere Corridoni -
|
Livio, che ci ha creduto. Ad Arianna, che ci ha creduto e | mi | ha aiutato a non perdere il filo. |
Pane arabo a merenda -
|
Tu sei il Creatore del cielo e della terra: io ti adoro. Tu | mi | hai colmato di benefizi, mi hai dato la vita, i genitori. |
Quartiere Corridoni -
|
e della terra: io ti adoro. Tu mi hai colmato di benefizi, | mi | hai dato la vita, i genitori. Mi hai dato un'altra vita |
Quartiere Corridoni -
|
hai colmato di benefizi, mi hai dato la vita, i genitori. | Mi | hai dato un'altra vita anche più preziosa: la vita |
Quartiere Corridoni -
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sono interrogato in geografia. La maestra | mi | chiede i nomi dei pianeti del sistema solare, ma io sono |
Pane arabo a merenda -
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di via Monte S. Gabriele, e non riesco a concentrarmi. | Mi | piacerebbe avere un cane così, tutto nero come lui. Lo |
Pane arabo a merenda -
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scuola è lì come un'apparizione. Chi? Proprio lui, Nerone! | Mi | si avvicina e mi lecca come un vecchio amico. Lo presento a |
Pane arabo a merenda -
|
un'apparizione. Chi? Proprio lui, Nerone! Mi si avvicina e | mi | lecca come un vecchio amico. Lo presento a Maristella e lui |
Pane arabo a merenda -
|
Cipí... cipí... — piagnucolò, — ... | mi | fa male qua, mi fa male qui! Mamma passera lo riportò |
Cipí -
|
Cipí... cipí... — piagnucolò, — ... mi fa male qua, | mi | fa male qui! Mamma passera lo riportò dentro. — Vedi che |
Cipí -
|
riportò dentro. — Vedi che cosa succede ai disubbidienti? — | Mi | fa male qua, mi fa male qui, — ripeteva Cipí rannicchiato |
Cipí -
|
— Vedi che cosa succede ai disubbidienti? — Mi fa male qua, | mi | fa male qui, — ripeteva Cipí rannicchiato sotto l'ala della |
Cipí -
|
non tutta, contiene quasi tutta la lingua; ma anche perchè | mi | diletta l'immaginazione, senza turbarmi l'animo, non |
L'idioma gentile -
|
indifferenti che lascio passare, figure curiose con cui | mi | soffermo, vecchi amici che mi son famigliari fin dai primi |
L'idioma gentile -
|
figure curiose con cui mi soffermo, vecchi amici che | mi | son famigliari fin dai primi anni, persone con le quali |
L'idioma gentile -
|
e serbano la fresca vivacità della giovlnezza. E ciascuna | mi | desta un pensiero, e alla più parte mi scappa detto qualche |
L'idioma gentile -
|
E ciascuna mi desta un pensiero, e alla più parte | mi | scappa detto qualche cosa, passando. - Ti saluto, simpatia! |
L'idioma gentile -
|
detto qualche cosa, passando. - Ti saluto, simpatia! - | Mi | rallegro con lei,- finalmente assunta all'onore del |
L'idioma gentile -
|
voglio, chè non t' ho mai potuta patire. - Si fermi lei, e | mi | dica bene una volta quello che vuol dire, chè non l'ho mai |
L'idioma gentile -
|
l' appunto. - Le parole segulte da derivati e diminutivi | mi | dànno l' immagine di padri o di madri con un codazzo di |
L'idioma gentile -
|
gli aspetti della natura e tutte le epoche della storia | mi | passano dinnanzi nel Vocabolario. Ed è il mio maggior |
L'idioma gentile -
|
nell'impeto d'un'inspirazione creatrice. E quanti ricordi | mi | destano le parole! Moltissime, sonandomi nella mente, |
L'idioma gentile -
|
rimpiattati e ignorati. Una parola antiquata o poetica | mi | rammenta una persona che spesso la diceva, facendone pompa |
L'idioma gentile -
|
ne sorridevano, toccandosi a vicenda col gomito; un'altra | mi | fa riudir l'accento d'un lontano o d'un morto che la |
L'idioma gentile -
|
morto che la pronunziava in certo modo suo proprio; questa | mi | richiama alla mente un linguista che le mosse guerra e uno |
L'idioma gentile -
|
e le impertinenze che si scambiarono pel fatto suo; quella | mi | ricorda un verso celebre o un motto storico o una scena di |
L'idioma gentile -
|
dire storpiata o a sproposito. E a certi nomi di malattie | mi | si levan davanti le immagini di amici perduti; rivedo certe |
L'idioma gentile -
|
risento la voce dei miei figliuoli bambini; e molte | mi | fanno balenare alla mente le sembianze degli scrittori che |
L'idioma gentile -
|
Foscolo, il viso pallido del Leopardi. Ho detto in che modo | mi | diverto: mi domanderete in che modo imparo. Vi dico come. |
L'idioma gentile -
|
viso pallido del Leopardi. Ho detto in che modo mi diverto: | mi | domanderete in che modo imparo. Vi dico come. M' arresto |
L'idioma gentile -
|
efficacissime e generalmente usate che in nessun modo | mi | si vogliono appiccicare alla memoria, come se ci fosse |
L'idioma gentile -
|
si è sostituito o che s' usa più comunemente in sua vece; | mi | provo a definire il significato di certe parole. prima di |
L'idioma gentile -
|
procedo ora senza perder tempo. E di questa lettura non | mi | stanco mai. Sebbene io abbia letto il Vocabolario tante |
L'idioma gentile -
|
il Vocabolario tante volte che certe pagine, certe colonne | mi | son rimaste nella memoria come armadi aperti, in cui vedo |
L'idioma gentile -
|
quasi nell'ordine alfabetico col quale v'è collocata, | mi | dà sempre un nuovo diletto ogni lettura; qualche cosa da |
L'idioma gentile -
|
ora di alzarsi. | Mi | lavo e mi vesto. Ogni mattina trovo le scarpe pulite, le |
Pane arabo a merenda -
|
ora di alzarsi. Mi lavo e | mi | vesto. Ogni mattina trovo le scarpe pulite, le camicie |
Pane arabo a merenda -
|
Arrivo davanti alla scuola, ma il cancello è ancora chiuso. | Mi | siedo su una panchina, allora. Vedo arrivare Maristella, la |
Pane arabo a merenda -
|
le scale? — ha insistito la Nasochiuso. Allora ho capito. | Mi | è passata la voglia di ridere. L'ho guardata a lungo senza |
Pane arabo a merenda -
|
era Maristella, la figlia della signora di prima. - Non | mi | chiedi cosa sono venuta a fare? — ha domandato. - No, non |
Pane arabo a merenda -
|
ti avrei risposto che sono venuta per chiederti scusa — | mi | ha detto e poi è rimasta un po' in silenzio — per mia |
Pane arabo a merenda -
|
che aveva in bocca con aria meditabonda. Poi, a sorpresa, | mi | ha dato un lungo bacio sulla guancia. Io ero terribilmente |
Pane arabo a merenda -
|
voluto dirle di smettere. Però ho pensato a quello che | mi | dice sempre la mamma: - Non interrompere mai qualcuno che |
Pane arabo a merenda -
|
sentiamo raspare alla porta. Quella porta lì. vedete. | Mi | affaccio da un finestrino e vedo un grosso lupo. (Lico alzò |
Il libro della terza classe elementare -
|
colpirlo dal finestrino: ma non si muove. Lo guardo bene e | mi | sembra buono, senza nessuna voglia di predare il nostro |
Il libro della terza classe elementare -
|
le fiuta, non le mangia, poi si avvicina ancora più a me e | mi | addenta la giacca e mi tira. Che cosa vuole? Io faccio per |
Il libro della terza classe elementare -
|
poi si avvicina ancora più a me e mi addenta la giacca e | mi | tira. Che cosa vuole? Io faccio per ribellarmi e colpirlo |
Il libro della terza classe elementare -
|
e colpirlo con la forca, ma lui è così mansueto che io | mi | sento trasportato da una convinzione strana: e il lupo |
Il libro della terza classe elementare -
|
lo seguo per alcuni passi: quando s'accorge che lo seguo | mi | lascia e mi precede. Se mi fermo, anche lui si ferma e di |
Il libro della terza classe elementare -
|
per alcuni passi: quando s'accorge che lo seguo mi lascia e | mi | precede. Se mi fermo, anche lui si ferma e di nuovo mi tira |
Il libro della terza classe elementare -
|
quando s'accorge che lo seguo mi lascia e mi precede. Se | mi | fermo, anche lui si ferma e di nuovo mi tira per la giacca. |
Il libro della terza classe elementare -
|
e mi precede. Se mi fermo, anche lui si ferma e di nuovo | mi | tira per la giacca. Compresi e lo seguii per dei chilometri |
Il libro della terza classe elementare -
|
se lo seguivo. Al limitare del bosco si fermò e anche io | mi | fermai. Che c'è? pensai. Ad un tratto vidi con terrore, in |
Il libro della terza classe elementare -
|
— Chiedetegli il suo nome. Tit aveva sentito e si voltò: — | Mi | chiamo Tit, — disse con orgoglio. L'impiegato lo guardò con |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
la topina alla rondine, — ero molto cattiva, e la mia mamma | mi | diceva sempre: « Se continui, chiamo il Gran Topo nero ». |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
ad un enorme bastone; e io pensavo già che fra poco | mi | avrebbe mangiata. Egli si avvicinò e mi disse con una |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
già che fra poco mi avrebbe mangiata. Egli si avvicinò e | mi | disse con una vocina gentile: « Carina, mi regali codesta |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
si avvicinò e mi disse con una vocina gentile: « Carina, | mi | regali codesta briciola di cacio che hai nella |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
a niente. Se valessi almeno un centesimo ti venderei e | mi | comprerei una mollica di pane. Ecco. |
le straordinarie avventure di Caterina -
|
parlato a pag. 245-49 degli Enimmi ed Indovinelli, non | mi | sembra fuor di proposito il ristampar qui come appendice al |
Il Plutarco femminile -
|
bimbo che voleva da me, ad ogni costo, una bella fiaba, | mi | venne, un giorno, l' idea di scriverne qualche altra pei |
C'era una volta... -
|
ed anche un po' ammalato, con un' inerzia intellettuale che | mi | faceva rabbia, e i lettori non immagineranno facilmente la |
C'era una volta... -
|
pel capo; avevo Serpentina in pericolo, o la Reginotta che | mi | moriva di languore per Ranocchino, o il Re che faceva la |
C'era una volta... -
|
nuova fiaba sarebbe finita. Quei cari diavoletti, che poi | mi | si sedevano attorno impazienti, che diventavano muti e |
C'era una volta... -
|
occhi ed orecchi appena incominciavo: C' era una volta..., | mi | davano una gran suggezione. Pochi autori, aspettando dietro |
C'era una volta... -
|
eccellenza naturale della forma artistica delle fiabe. Non | mi | è parso superfluo dir questo al benigno lettore, pel caso |
C'era una volta... -
|
le circostanze che Io han prodotto. Senza di esse non | mi | sarebbe passato mai pel capo di mettere audacemente le mani |
C'era una volta... -
|
rammentare senza commozione e senza rimpianto? Allora ben | mi | stia, se le Fate che vennero ad aleggiare tra le bianche |
C'era una volta... -
|
non osavan rifiatare avvertendo la presenza delle Dee; ben | mi | stia, se le Fate, per dispetto, abbandoneranno ora il mio |
C'era una volta... -
|
passavo pel bosco qui vicino, e incontrai l'Uomo selvaggio. | Mi | disse: Vai dal Re, e digli che voglio la Reginotta per |
C'era una volta... -
|
— Che cosa è stato? — Maestà, trovai l' Uomo selvaggio, e | mi | domandò: — Chi sei? — Sono la Reginotta. — Lasciami vedere. |
C'era una volta... -
|
— Chi sei? — Sono la Reginotta. — Lasciami vedere. — | Mi | sbottonò la manica del braccio sinistro e urlò: Non è vero! |
C'era una volta... -
|
La Reginotta, dice, ha una voglia in quel braccio! — e | mi | ha rimandato. Se fra due giorni non avrà lì la sposa, guai |
C'era una volta... -
|
— Che cosa è stato? — Maestà, trovai l' Uomo selvaggio e | mi | domandò: — Chi sei? — Sono la Reginotta. — Lasciami vedere. |
C'era una volta... -
|
— Chi sei? — Sono la Reginotta. — Lasciami vedere. — | Mi | osservò tra i capelli e urlò: Non è vero! la Reginotta, |
C'era una volta... -
|
— Che cosa è stato? — Maestà, trovai l' Uomo selvaggio e | mi | domandò: C' era una volta.... 12 — Chi sei? — Sono la |
C'era una volta... -
|
12 — Chi sei? — Sono la Reginotta. — Lasciami vedere. — | Mi | osservò il braccio sinistro: — Va bene! — Mi osservò tra i |
C'era una volta... -
|
vedere. — Mi osservò il braccio sinistro: — Va bene! — | Mi | osservò tra i capelli, sulla nuca: — Va bene! — Poi prese |
C'era una volta... -
|
nuca: — Va bene! — Poi prese un paio di scarpine ricamate e | mi | ordinò: — Calza queste qui. — E siccome i miei piedi non e' |
C'era una volta... -
|
i miei piedi non e' entravano, urlò: - Non è vero! — E | mi | ha rimandato dicendo Guai! Guai! — Allora i ministri: — |
C'era una volta... -
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Cuddu riferì l'incontro a compare Sidoro. - Avevo paura che | mi | frugasse - soggiunse. - Birraccio!... Ne hai per poco! - si |
Gambalesta -
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da capo-birro? - E tu gli dovrai sputare in viso! - Eh, sì! | Mi | mette in carcere! Compare Sidoro crollò il capo, |
Gambalesta -
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- Per paura che il capo-birro non me la ritrovi, se mai | mi | frugasse. - Chi l'ha detto? |
Gambalesta -
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triste destino. Diceva - Non capisco perchè la massaia non | mi | voglia in casa. Eppure io filo e tesso trame d'argento, le |
Quartiere Corridoni -
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il baco - io lavoro per gli uomini e tu per te stesso. Io | mi | rendo utile agli altri e tu dai solamente noia. |
Quartiere Corridoni -
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e povero - seguitò con un sorriso pensoso l'ingegnere - e | mi | adattai a tutti i mestieri. Di notte, dopo il lavoro, |
Il libro della terza classe elementare -
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il mio conforto in quella solitudine nel mondo. Una sera | mi | capitò di leggere un aneddoto abbastanza conosciuto. Voglio |
Il libro della terza classe elementare -
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di tutta l'azienda. Io, commosso da quell'episodio, non | mi | lasciai scoraggiare dall'avversità della fortuna - |
Il libro della terza classe elementare -
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a raccontare l'ingegnere - e se non trovai una spilla, | mi | misi a venderne: a poco a poco, con quell'umile commercio, |
Il libro della terza classe elementare -
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speciali per costruire spille: eccole là. Naturalmente | mi | sono specializzato anche in altri campi metallurgici, e |
Il libro della terza classe elementare -
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a puntate sul "Marc'Aurelio" nel purtroppo lontano 1935, | mi | ha incoraggiato a rimaneggiarlo e ad adattarlo per la TV |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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aiutano a preparare. Il piatto è al centro del tavolo. | Mi | piace mangiare con le mani, anche se a scuola uso la |
Pane arabo a merenda -
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il cibo. A scuola, la prima volta che ho mangiato in mensa, | mi | hanno dato il prosciutto. - È buono, sai? Preferisci il |
Pane arabo a merenda -
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dato il prosciutto. - È buono, sai? Preferisci il crudo? — | mi | ha chiesto Luisa la cuoca, che è un po' sorda. A me non |
Pane arabo a merenda -
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ho comprato adesso funziona proprio bene. Capisco tutto! — | mi | ha detto sorridendomi Luisa. - Ah, sì? È costato molto? — |
Pane arabo a merenda -
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a non pensare a Maristella. La maestra improvvisamente | mi | ha chiesto: - Nadir, dimmi due pronomi. - Chi? Io? - Bene, |
Pane arabo a merenda -
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- Chi? Io? - Bene, benissimo! Ora sentiamo un altro. | Mi | e proprio andata bene! Torno sempre allegro da scuola. - |
Pane arabo a merenda -
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antico. Ho rallentato e ho pedalato a tempo. Un pipistrello | mi | ha accompagnato fino a casa. Ho voglia di telefonare a |
Pane arabo a merenda -
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sono un registratore nè un magaziniere della lingua. Non | mi | servii mai della penna per questo studio. Lessi e leggo gli |
L'idioma gentile -
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alla mano, sottolineo ogni parola e ogni locuzione che | mi | riesca nuova, e mi paia efficace, e usabile anche da uno |
L'idioma gentile -
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ogni parola e ogni locuzione che mi riesca nuova, e | mi | paia efficace, e usabile anche da uno scrittore del tempo |
L'idioma gentile -
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li abbiamo trovati. Dunque, sottolineo soltanto, e questo | mi | basta a riparare poi alle dimenticanze. Tutti i miei libri |
L'idioma gentile -
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di lingua, e con la memoria delle voci e delle frasi | mi | ravvivo quella dei pensieri, la quale corregge alla sua |
L'idioma gentile -
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quella dei pensieri, la quale corregge alla sua volta, se | mi | s' è alterato nella mente, il concetto del significato e |
L'idioma gentile -
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un orecchio, il naso, il mento, e li conservano a parte: io | mi | stampo nella mente tutto il viso; voglio dire che affido la |
L'idioma gentile -
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impressioni, dalle quali spesso riescon diverse le seconde, | mi | vien fatto di cercare le ragioni delle diversità, che |
L'idioma gentile -
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viva; e le corse che ho da fare col pensiero per rivederli | mi | fanno bene alla salute dello spirito, mi accrescono le |
L'idioma gentile -
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per rivederli mi fanno bene alla salute dello spirito, | mi | accrescono le forze e l'agilità della mente. Per mantenermi |
L'idioma gentile -
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Per mantenermi nel possesso del mio materiale linguistico | mi | debbo rimettere ogni tanto in conversazione diretta coi |
L'idioma gentile -
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diretta coi grandi maestri da cui lo presi, e questo | mi | dà occasione e modo di raccogliere dalla loro bocca nuovi |
L'idioma gentile -
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diventerò forte quanto lui. Però non è giusto che | mi | voglia umiliare: anche lui dovrà studiare, fare della |
Il libro della terza classe elementare -
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«Quanto fa sei per otto? Quarantotto. No, perchè se no | mi | risponde «Asino cotto!». Come fare? Gli domanderò quanto fa |
Il libro della terza classe elementare -
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Vedremo. Intanto - pensava fra sè Sergio - bisogna che | mi | prepari anche io a conoscere i risultati per non fare una |
Il libro della terza classe elementare -
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Lo scudiero rispose: «Masca Nedarella, questa copertura | mi | sta sul volto a causa della mia timidezza. Una natura così |
Narco degli Alidosi -
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a causa della mia timidezza. Una natura così schiva e mite | mi | è stata data, che farmi vedere alla luce del giorno mi è |
Narco degli Alidosi -
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mite mi è stata data, che farmi vedere alla luce del giorno | mi | è intollerabile». La masca era turbata. «Ma» domandò «se |
Narco degli Alidosi -
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simile a quello che qui fuori tende i rami, e quietamente | mi | mostrerei e mi farei baciare». «Allora, bel Blabante, |
Narco degli Alidosi -
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che qui fuori tende i rami, e quietamente mi mostrerei e | mi | farei baciare». «Allora, bel Blabante, poiché sento che il |
Narco degli Alidosi -
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bel Blabante, poiché sento che il resto della tua faccia | mi | piacerà più di quello che già mi piace, ti aspetterò |
Narco degli Alidosi -
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il resto della tua faccia mi piacerà più di quello che già | mi | piace, ti aspetterò stasera all'ombra del prugno, e i raggi |
Narco degli Alidosi -
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sentì un fruscìo. «Sei tu, Blabante?» «Sì». «Io sono qui, | mi | senti?» «Sì». «Vieni, allora, abbracciami, e dammi il tuo |
Narco degli Alidosi -
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i fiori di carta, i candelabri di cristallo argentato, | mi | sembrava più bello e alto di una montagna fiorita. E |
Il libro della terza classe elementare -
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di poter assistere alla Messa e sentirne la grandezza, | mi | rendeva del tutto felice». |
Il libro della terza classe elementare -
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dell'occhio. È simpatica, tutto l'opposto di sua madre. | Mi | piace quando si aggiusta i capelli dietro le orecchie. |
Pane arabo a merenda -
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Ci siamo. Ecco Aziz. - Tu devi essere Maristella. - Come | mi | conosci? - Eh, così, di fama — sorride Aziz mentre mi |
Pane arabo a merenda -
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Come mi conosci? - Eh, così, di fama — sorride Aziz mentre | mi | lancia un'occhiata complice. - Sei tu quello che dipinge |
Pane arabo a merenda -
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pieno d'iniziativa, e deve avere un po' di sale in zucca. | Mi | viene un'idea: il gruppo Stella del Nord eleggerà da sé il |
La freccia d'argento -
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si mette a gridare, gesticolando: - Per tutti i diavoli! Se | mi | eleggete, avete proprio quello buono! - Voi non mi |
La freccia d'argento -
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Se mi eleggete, avete proprio quello buono! - Voi non | mi | conoscete ancora! Sapete cosa sono? Un dittatore! Una |
La freccia d'argento -
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Una macchina tira-pugni! Un randello pazzo furioso! Se | mi | prende la rabbia, perdo il lume della ragione! Per fare il |
La freccia d'argento -
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rabbia, perdo il lume della ragione! Per fare il capogruppo | mi | manca tutto! Sono impacciato come un pulcino nella stoppa! |
La freccia d'argento -
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questo vo fino alla pedanteria. Fin da quando principiai, | mi | persuasi che il metodo migliore di studiare era quello di |
L'idioma gentile -
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i libri nelle biblioteche, per ordine di materie. | Mi | fissai prima una serie di titoli, sotto i quali potessi |
L'idioma gentile -
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o senta dire, o trovi nel vocabolario, la quale io | mi | voglia appropriare, la scrivo nel quaderno, e sotto il |
L'idioma gentile -
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modi di dire, che si riferiscono tutti a un soggetto unico, | mi | si ravviva, con l'ammirazione della ricchezza e della |
L'idioma gentile -
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della nostra lingua, la volontà e il piacere di studiarla. | Mi | par di sentire un linguista maraviglioso che sfoggi tutta |
L'idioma gentile -
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viventi e di cose. Quando entro nella partizione dell'Ira, | mi | par d'entrare in una bolgia dell'inferno, in mezzo a una |
L'idioma gentile -
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loro cuore. E così nel vocabolario dei Suoni, voci, rumori, | mi | par di passare da una sala di concerti in un'officina, |
L'idioma gentile -
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un materiale di lingua relativo al mio soggetto, e non solo | mi | ravvivo nella memoria, in quel modo, in pochi muti, una |
L'idioma gentile -
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in pochi muti, una quantità di voci e di locuzioni che | mi | possono giovare; ma quella rapida lettura mi dà una scossa |
L'idioma gentile -
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locuzioni che mi possono giovare; ma quella rapida lettura | mi | dà una scossa alla fantasia, mi desta nella ente una folla |
L'idioma gentile -
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ma quella rapida lettura mi dà una scossa alla fantasia, | mi | desta nella ente una folla d'immagini, che formano come un |
L'idioma gentile -
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le mani come in un mucchio di monete o di gemme che io | mi | sia guadagnate o che abbia trovate io stesso a una a una; |
L'idioma gentile -
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tesoro di lingua accumulato con gran cura, che io amo, che | mi | compiaccio d'arricchire e d'abbellire, come una casa piena |
L'idioma gentile -
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e d'artista. Ecco come studiai e studio la lingua. | Mi | ci volle molta pazienza in principio; poi feci il lavoro |
L'idioma gentile -
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Caterinuccia, e Caterinuccia disse : — Ho un po' di fame. | Mi | daresti un piatto di carne arrostita con contorno, Rosetta? |
le straordinarie avventure di Caterina -
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offrire, Caterí. Oramai è venuto l'inverno e nessuno | mi | chiama per innaffiare l'orto. La mamma di Puccio dice |
le straordinarie avventure di Caterina -
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avuto molto fiuto con te ... Beh, non sarà mica un caso se | mi | chiamo Nasochiuso! ... Insomma, voglio dire ... Ti chiedo |
Pane arabo a merenda -
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... Insomma, voglio dire ... Ti chiedo scusa, Nadir, | mi | sono comportata come una stupida — dice con gli occhi |
Pane arabo a merenda -
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Devo inghiottire due volte prima di ritrovare la parola. - | Mi | piacerebbe sì. - Adesso, però, vi preparo la merenda. Vuoi |
Pane arabo a merenda -
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Magari ci metto dentro la cioccolata, se ti va. - Sì che | mi | va. Pane arabo e cioccolata: la mia merenda preferita! |
Pane arabo a merenda -
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pensiero. — Io da tanto penso di farla mia moglie; cosí | mi | aspetterà sempre nella casa che fra poco io costruirò per |
le straordinarie avventure di Caterina -
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starnutò per liberarsi subito di tutto il suo dolore. — E | mi | concedete ospitalità fino a quel giorno? — supplicò. — La |
le straordinarie avventure di Caterina -
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all'uscio a far la guardia, fino a quel giorno. Il cuore | mi | batte. Etcí! Vorrei che i giorni volassero. Uh, uh, uh! E |
le straordinarie avventure di Caterina -
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meglio. Finalmente, un mattino, Tit dichiarò: — Oggi | mi | alzo dal letto. Caterí batté le mani e cominciò a saltare, |
le straordinarie avventure di Caterina -
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d'entrare. Se la donna del mio sogno accetterà, uscendo | mi | direte: « Tutto bene a. Si avviarono. Il castello era di |
le straordinarie avventure di Caterina -
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così recupero la moneta da due euro. Le prime volte | mi | vergognavo un po, adesso sono il più veloce di tutti. |
Pane arabo a merenda -
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altri marocchini a prendere i carrelli. - Vai a lavorare! — | mi | dice un signore coi baffi. - Sono qui apposta — penso io e |
Pane arabo a merenda -
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anch'io un carrello e faccio la spesa come un italiano. | Mi | piace andare in giro a scegliere. Le cose che compero di |
Pane arabo a merenda -
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— E che tu fai? — Sento strani rumori. - Il Re ordinò: — | Mi | si selli il miglior cavallo della mia scuderia! — Montò a |
C'era una volta... -
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Vide uno scarafaggio: — Scarafaggio, bel scarafaggio! Se | mi | conduci dalla Fata gobba, ti faccio un magnifico regalo. — |
C'era una volta... -
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Più in là, vide un topolino: — Topolino, bel topolino! Se | mi | conduci dalla Fata gobba, ti faccio un magnifico regalo. — |
C'era una volta... -
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in cima a un albero: — Usignuolo, bell' usignuolo! Se | mi | conduci dalla Fata gobba, ti faccio un magnifico regalo. — |
C'era una volta... -
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conduci dalla Fata gobba, ti faccio un magnifico regalo. — | Mi | dispiace, ma non posso. Aspetto la bella dal dente d' oro |
C'era una volta... -
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| mi | fissa mai direttamente. Si ferma a quattro passi di |
Pane arabo a merenda -
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venuto, si gira e se ne va via. Un soffio di brezza leggera | mi | sfiora il collo, ma non riesce più a far sventolare la |
Pane arabo a merenda -
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Ci ho pensato molte volte, | mi | ci metterei; ma ho altro da fare, mi manca il tempo. Non le |
L'idioma gentile -
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pensato molte volte, mi ci metterei; ma ho altro da fare, | mi | manca il tempo. Non le può mancare. Non c'è altra materia |
L'idioma gentile -
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far deviare il suo pensiero dall'andamento abituale. Ella | mi | dirà: - Ma ho mille pensieri, mille cure; quando ci avrei |
L'idioma gentile -
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in cui si può spendere quello che s'è guadagnato E non | mi | dica neppure che è uno studio per giovani, ai quali è |
L'idioma gentile -
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- Ah, sì - commentò la Pinuccia. Neanch'io lo so più. E | mi | capita anche di avere pensieri terribili. A volte, |
Tutti per una -
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avere pensieri terribili. A volte, svegliandomi al mattino, | mi | guardo nello specchio e lo specchio mi dice: «Pinuccia, |
Tutti per una -
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al mattino, mi guardo nello specchio e lo specchio | mi | dice: «Pinuccia, nessuno ha più bisogno di te, nessuno ti |
Tutti per una -
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mica apposta, a vivere». E allora penso che tutto questo | mi | succede perché devo avere fatto molti sbagli. Dove ho |
Tutti per una -
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sbagli. Dove ho sbagliato, professore, che i miei figli non | mi | amano più? - I figli volano via come gli uccelli. Non |
Tutti per una -
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ha novantun anni e ancora tanta voglia di vivere. Il papà | mi | ha raccontato che l'anno scorso un giornalista della |
Pane arabo a merenda -
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e per fare lo spiritoso, gridò: - Ehi, nonnetto, | mi | venderesti quel bellissimo asino? - Ben volentieri — |
Pane arabo a merenda -
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come un miracolo di potenza descrittiva: - Vedi - | mi | disse - in queste cinquanta terzine, oltre le stupende |
L'idioma gentile -
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quel canto m'ero appropriato una quantità di modi, i quali | mi | venivano facilmente alle labbra o alla penna anche nel |
L'idioma gentile -
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Montecatini del Giusti: uno dei componimenti poetici, ch'io | mi | conosca nella letteratura italiana, più fitti di modi e di |
L'idioma gentile -
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quando non viene il sonno, e dovunque aspetti qualcuno, | mi | ridico mentalmente dei versi. Ma quello che me li stampò |
L'idioma gentile -
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frasi che mancano, o che si sono alterate; nel qual lavoro | mi | move una curiosità d'indovinatore d'enigmi, che me lo rende |
L'idioma gentile -
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Dopo aver studiato per lungo tempo nient'altro che versi, | mi | diedi alla prosa, scegliendo nei migliori scrittori quelle |
L'idioma gentile -
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vantaggio di questo studio è che con le parole e le frasi | mi | restano nella mente la struttura dei periodi, la musica |
L'idioma gentile -
|
la ridico a me stesso, o alla muta o di viva voce, non | mi | par più roba d'altri, ma mia; che mi par veramente che |
L'idioma gentile -
|
o di viva voce, non mi par più roba d'altri, ma mia; che | mi | par veramente che tutti quei pensieri siano usciti in |
L'idioma gentile -
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che adopero, prese dalle pagine che so a memoria; poichè | mi | son tutte così profondamente fitte nel capo, così |
L'idioma gentile -
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persuaso per modo dall'esperienza., che a quanti giovani | mi | chiedon consiglio, do questo consiglio: - Studiate a mente. |
L'idioma gentile -
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da principio che l'amore di questa maniera di studio | mi | sarebbe scemato con gli anni; ma non scemò: si fece più |
L'idioma gentile -
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non so più dove dar di capo. Sapete che ho pensato? Domani | mi | farò prestar l' asino dal nostro vicino, gli porrò le ceste |
C'era una volta... -
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lo prese in collo, e cominciò a girare per la città. — Chi | mi | compra Ranocchino! Chi mi compra Ranocchino! - Ma nessuno |
C'era una volta... -
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a girare per la città. — Chi mi compra Ranocchino! Chi | mi | compra Ranocchino! - Ma nessuno lo voleva, un cosino a |
C'era una volta... -
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— disse quel povero diavolo. E riprese ad urlare: — Chi | mi | compra Ranocchino! Chi mi compra Ranocchino! — Ma nessuno |
C'era una volta... -
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E riprese ad urlare: — Chi mi compra Ranocchino! Chi | mi | compra Ranocchino! — Ma nessuno lo voleva, un cosino a |
C'era una volta... -
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Il nostro luminoso sovrano, Allah mantenga la sua vita, | mi | ha inviato presso di te, perché con voce e mano di donna |
Lo stralisco -
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Shuade, — disse. — Sia ringraziato per la gentilezza che | mi | riserva... La mia mente è tuttavia cosi occupata nel |
Lo stralisco -
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Shuade abbassò la fronte. — Ti imploro, signore, non | mi | scacciare, — disse. — Perderò ogni grazia del Sultano, se |
Lo stralisco -
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— disse. — Perderò ogni grazia del Sultano, se saprà che | mi | hai allontanato dal tuo letto. Mi farà certo riportare dai |
Lo stralisco -
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del Sultano, se saprà che mi hai allontanato dal tuo letto. | Mi | farà certo riportare dai suoi cavalieri fra i pastori che |
Lo stralisco -
|
i pastori che allevano le greggi nelle montagne di Kamur, e | mi | darà in sposa al piú rozzo di loro... Una donna può essere |
Lo stralisco -
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