pagani, eravamo innamorati d'Angelica. Pensa che vita! Lei | mi | fuggiva; io dietro a lei, per selve, per monti, per piani; |
Il romanzo della bambola -
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piani; ma ogni cinque passi, tàffete! eccotene un altro che | mi | si parava davanti per impedirmi il cammino. Erano, si |
Il romanzo della bambola -
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del capo e le pesanti scarpe, furono le cose che | mi | arrecarono maggior dispiacere e disagio. Finita la messa, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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debolmente alle mie aspettative. Nel mese di marzo | mi | disse d'avere malata una sua figliuola; in quello di |
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alla morte della zia Lucrezia, poco innanzi avvenuta, | mi | faceva osservare che non conveniva lasciare così presto |
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da Messina a tempo debito. Il ricevimento di quella lettera | mi | colmò di gioia.... Ritornare in Reggio, ricuperare il sommo |
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ricuperare il sommo bene della libertà, rivedervi Domenico! | Mi | risovvenni del sospiro d'Alighieri.... «Libertà vo |
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di tale sentimento, lo dichiarò peccaminoso; le suore | mi | dissero ingrata verso Dio, verso san Benedetto, verse loro, |
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Due giorni prima di quello destinato all'uscita, | mi | fu recata una lettera. L'aprii: era anonima, e cominciava |
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seco nell'Inferno; per la mia lunga renitenza, Iddio | mi | abbandonava agli artigli del Demonio; essere nullameno |
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accusatore innanzi a Dio. Esaminai quella scrittura: non | mi | parve totalmente nuova. Esplorai le mie carte: non vi |
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- Domandai alla portinaia chi avesse recato quel foglio; | mi | rispose: "Un tale, ignoto a me, che dopo di averlo posto |
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una preghiera manoscritta sur una tavoletta appesa al muro. | Mi | approssimo, la guardo: il carattere era perfettamente |
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intanto disposto mia madre che, uscendo del monastero, | mi | portassi in casa della sorella maggiore, e colà attendessi |
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dei fantastici ragionamenti che i preti e le monache | mi | tenevano tutto il giorno, i miei sonni erano spesso turbati |
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reliquie. La notte, che precedeva all'uscita, la commozione | mi | fece prendere riposo tardissimo. Era adunque fra la veglia |
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parvemi udire all'orecchio il tintinnío d'un campanello. | Mi | desto incontinente, schiudo gli occhi, tendo l'orecchio: |
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che non aveva veduta da qualche tempo per la sua infermità, | mi | recai in casa dell'altra sorella, ove mi trattenni dieci |
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la sua infermità, mi recai in casa dell'altra sorella, ove | mi | trattenni dieci giorni, aspettando l'ora della partenza. Ma |
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sorelle, colà maritate, che, per urgenza e a tutta possa, | mi | consigliavano di restituirmi all'abbandonato cenobio. Erano |
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in uno di quelli della provincia. Queste infauste notizie | mi | atterrirono: scaricavasi d'un sol tratto sul capo mio tutto |
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condizioni della critica situazione in cui quelle novelle | mi | ponevano, mi spinsi, benchè a malincuore, a domandare, se |
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della critica situazione in cui quelle novelle mi ponevano, | mi | spinsi, benchè a malincuore, a domandare, se voleva il |
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partire, conforme al volere di mia madre. "Cara cognata," | mi | disse quest'uomo dabbene, dopo l'avvertimento ricevuto: "vi |
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licenziata. - Che fare? Dove andare? A chi ricorrere? - | Mi | trovava in un bivio terribile. Un carcere a destra, un |
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contenere le lagrime: che mai sarà di me, priva, come | mi | trovo, di mezzi, priva d'ogni appoggio, priva per fino |
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contro di me, non v'ha almeno qualche legge pietosa che | mi | difenda?" Fu suonato all'uscio: era un amico di casa |
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il peso degli anni. All'udir l'accaduto, quel buon vecchio | mi | esortò a ritornare nel monastero, finchè (diceva) fosse |
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scorgeva neppur io, fuori di quello, altro schermo che | mi | campasse dalla disperazione. Non sapendo dunque a quale |
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a quale miglior santo rivolgermi, secondo il detto comune, | mi | feci il dopo pranzo ricondurre al convento. Ivi, chiamata |
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per bocca della badessa la mia domanda, risposero, che | mi | avrebbero accolta volentieri nello stabilimento, se |
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notando massimamente l'esitazione mia nel rispondere, | mi | esortò sottovoce a dire pel momento di sì, che poi, |
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sottovoce a dire pel momento di sì, che poi, rientrata, non | mi | avrebbero di leggieri respinta. Me ne persuasi, e risposi |
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disegno di farmi monaca. "Affermatelo pure ad alta voce," | mi | disse la badessa. - "Siete alfine determinata di dare i |
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- "Siete alfine determinata di dare i voti?" Il cuore | mi | batteva forte, il capo mi girava: credeva di venir meno. |
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di dare i voti?" Il cuore mi batteva forte, il capo | mi | girava: credeva di venir meno. Chiesi d'una seggiola, tersi |
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d'una seggiola, tersi colla pezzuola il freddo sudore che | mi | colava dalla fronte, e con voce di agonizzante risposi: |
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uno scoppio d'acclamazioni e di festose grida | mi | percosse l'udito. Le monache tutte proruppero di comune |
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delle campane rintronò al mio orecchio per tutta la notte: | mi | pentii cento volte di aver detto quel SÌ, ed accusai me |
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è trascinato dalla fatalità!.... Alle dieci della mattina | mi | avviava al convento, alle porte del quale parecchie persone |
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convento, alle porte del quale parecchie persone famigliari | mi | attendevano. Fui ricevuta con nuova scampanata a festa, e |
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Aveva pur cercato delle Consolazioni di Boezio, ma non | mi | venne fatto di rinvenirle. Mi fu bensì da mano amica |
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di Boezio, ma non mi venne fatto di rinvenirle. | Mi | fu bensì da mano amica favorito un altro libro, il cui |
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era la Solitudine di Zimmermann. Da quello scritto | mi | riprometteva una novella vena di conforti, e però mi sapeva |
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mi riprometteva una novella vena di conforti, e però | mi | sapeva mill'anni di cominciarne la lettura. Come, dopo il |
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d'infondere l'amore della solitudine a chi lo legge, | mi | rapirono fin dal principio in una sfera sconosciuta di |
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silenzio, e poi tutto rientrava nella muta solitudine. | Mi | venne in mente di scrivere a mia madre una lettera |
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allora minutamente del concorso di circostanze, che | mi | avevano indotta a ritornare nel monastero, non senza la |
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io non aveva cagionato mai il menomo cruccio, queste cose | mi | scossero. Veggendo ch'ella non si dava nè pace nè tregua, e |
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e datevi pure pace: contro il destino mio non | mi | rivolterò più." Alzò la testa, mi guardò fisa: io, senza |
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contro il destino mio non mi rivolterò più." Alzò la testa, | mi | guardò fisa: io, senza prender fiato: "Sì," le soggiunsi, |
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senza prender fiato: "Sì," le soggiunsi, "mi farò monaca. | Mi | costerà la vita: una disgraziata di meno: ma non amareggerò |
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Non potei andar oltre, perchè la foga dei singhiozzi | mi | soffocò le parole. Restammo entrambe abbracciate per |
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che pendeva al di lei collo: "Sta' tranquilla, figlia mia," | mi | disse. "Iddio e il nostro patriarca ti sosterranno in |
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promisi. Il mio sagrifizio da quel momento era consumato: | mi | considerai una vittima. L'ingresso del giornalismo è |
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tiratami il canonico in disparte la seguente mattina, | mi | pose sott’occhio due giornali, umidi ancora dalla stampa, |
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favete linguis animisque!» Intanto mia madre non | mi | scriveva. Le indirizzai una lettera; un'altra ne scrisse |
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diceva, di maritarmi a persona di suo aggradimento, nè | mi | avrebbe ritenuta nel chiostro, se non infino a che tale |
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spazio di tempo presso di lei. Però, prima di uscire, | mi | fu fatto sborsare per le spese della funzione ducati 700, e |
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era piaciuta altra volta a Domenico; ma la commozione che | mi | sorprese, ma i rimpianti amari che nel cuore mi |
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che mi sorprese, ma i rimpianti amari che nel cuore | mi | ripullularono, diedero ai miei nervi sì gagliarda scossa, |
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nè suonai più che l'organo della chiesa. Più d'una volta | mi | venne il pensiero di aprire il mio cuore al Generale, mio |
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mio secondo padre, e chiedergli aiuto: ma la parola data | mi | chiudeva le labbra. Egli aveva già sborsato il danaro, del |
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M'inghirlandarono di fiori gemmati, a guisa di sposa: | mi | fecero indossare un abito sontuoso di velo bianco, ed al |
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indossare un abito sontuoso di velo bianco, ed al capo | mi | attaccarono un altro velo dello stesso colore, scendente |
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automaticamente, muta d'accento, col pensiero assente. | Mi | scossi solo, allorchè seduta nella porteria del monastero |
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fu la duchessa Carigliano. Compressi la mano sul cuore, | mi | levai a stento, e baciai quella vecchia zia, che mi disse |
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cuore, mi levai a stento, e baciai quella vecchia zia, che | mi | disse lagrimando: "È questo l'ultimo nostro bacio.... |
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in cielo." La principessa, venutami più d'appresso, | mi | guardò in volto. "Fermatevi, duchessa," disse alla |
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spalliera della seggiola, io vacillava, pronta a cadere. | Mi | posero a sedere, e chiesero un bicchier d'acqua, dal che |
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d'acqua, dal che refrigerata un poco, ripresi lena, e | mi | rialzai. "Scommetto, che non siete contenta di farvi |
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"Scommetto, che non siete contenta di farvi monaca," | mi | disse per via la principessa. "Al contrario," risposi, |
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ingoiarmi, non so come, spinta da un istintivo impulso, non | mi | sia rovesciata dalla carrozza in mezzo alla strada. - Mi |
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mi sia rovesciata dalla carrozza in mezzo alla strada. - | Mi | risostenne l'intima autorità dell'amor proprio. Quanto mi |
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- Mi risostenne l'intima autorità dell'amor proprio. Quanto | mi | avvicinava a San Gregorio, tanto più distinto facevasi il |
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informe e confusa. Giunta che fui al mezzo del tempio, | mi | fecero inginocchiare, e mi presentarono una piccola croce |
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che fui al mezzo del tempio, mi fecero inginocchiare, e | mi | presentarono una piccola croce d'argento, e una candela |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Era la voce dell'innocenza che gridava alla barbarie. | Mi | volsi a quella parte: una signora imbavagliava la bocca |
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imbavagliava la bocca della fanciulla col fazzoletto. | Mi | corsero le lagrime agli occhi, asciutti fino a quel punto. |
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io e le dame rimanemmo per pochi minuti genuflesse; poi | mi | menarono al vicario, e mi posero ginocchione ai suoi piedi. |
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per pochi minuti genuflesse; poi mi menarono al vicario, e | mi | posero ginocchione ai suoi piedi. Un prete, dalla cotta |
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un piccolo bacile d'argento con forbicette, con le quali | mi | recise una piccola ciocca di capelli. Mi rialzai allora; e |
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con le quali mi recise una piccola ciocca di capelli. | Mi | rialzai allora; e fiancheggiata dallo stesso corteggio, |
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tra la folla alcuni gemiti, provocati dalla commozione. Chi | mi | deplorava? Lo ignoro. Il vicario benedisse lo scapolare, ed |
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ed offertomelo di propria mano, me l'indossai. Quindi | mi | prosternai dinnanzi alla badessa. M'avevano spogliata |
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Terminate le cerimonie al vicario, e partita mia madre, | mi | fecero salire alla stanza da pranzo della badessa, non |
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risalita dal regno delle ombre al mondo de' vivi. Schiarita | mi | sentii la vista, dilatati i polmoni, rasserenato l'animo. |
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quell'enorme muraglia della clausura, che per nove anni | mi | avea compresso il petto, e angustiata la respirazione colle |
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gente, carrozze, venditori, truppa: alle finestre io non | mi | poteva affacciare, perchè troppo erano alte; pure, |
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trovandomi così in una delle più belle vie della città, | mi | potevo immaginare d'esser piuttosto alloggiata in casa |
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in casa particolare, che in monastero. Tutto insomma | mi | parve nuovo, tutto singolare e curioso: l'aria, il suono, |
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fino le sembianze de' miei simili. La mia stessa persona | mi | parve una pianta esotica, venuta da lontanissimo paese: mi |
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mi parve una pianta esotica, venuta da lontanissimo paese: | mi | parve, non saprei più dir quale, ma un oggetto di |
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lo specchio intorno alla mia personale identità. Il Breve | mi | permetteva d'uscire ogni mattina; ma il cardinale, che |
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era stato soprannominato il mio Hudson Lowe, | mi | proibì di passeggiare a piedi. Veniva dunque mia madre a |
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a piedi. Veniva dunque mia madre a prendermi in carrozza, | mi | riteneva a pranzo, e al tramonto del sole mi riconduceva. |
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in carrozza, mi riteneva a pranzo, e al tramonto del sole | mi | riconduceva. Ho detto che tutto mi parve nuovo. Perchè non |
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e al tramonto del sole mi riconduceva. Ho detto che tutto | mi | parve nuovo. Perchè non aggiungerei che tutto mi parve più |
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che tutto mi parve nuovo. Perchè non aggiungerei che tutto | mi | parve più umano? L'aria di San Gregorio spirava il tanfo |
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scioglieva l'organo, m'inondarono d'ineffabile dolcezza, | mi | commossero, m'ingentilirono; nè uscíi mai dalla Messa |
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Messa meglio disposta alla carità, di quanto lo fui quando | mi | venne fatto di respirare le aure stesse, onde il |
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sarebbe stata la mia nuova condizione, senza due cose che | mi | recavano molestia: la curiosità pubblica che, fermata dal |
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la curiosità pubblica che, fermata dal mio abito di monaca, | mi | andava esaminando come un animale di serraglio; e la |
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ad un prete orgoglioso, arbitro della mia libertà, | mi | confermai nel proposito di fare tutto il possibile onde |
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onde levarmi dal collo l'ignobile giogo. A tale uopo | mi | venne in mente di ottenere, per mezzo di eminenti amici, un |
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questo vantaggio preliminare, Dio e le circostanze | mi | avrebbero aiutata al completo riacquisto |
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ne pagò i diritti in ducati 240. Un'apprensione | mi | restava. Mi avrebbe la corte di Napoli accordato il regio |
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ne pagò i diritti in ducati 240. Un'apprensione mi restava. | Mi | avrebbe la corte di Napoli accordato il regio exequatur? |
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Intavolai una pratica a Roma per altro permesso, che | mi | autorizzasse a passare dall'Ordine di San Benedetto a |
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tempo della mia simpatia per le suore della parte liberale, | mi | ritirò di repente la sua grazia, e perfino la cortesia del |
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notte, non si degnò di ricevermi; ed io per conseguenza non | mi | diedi più pensiero di andarvi. Anche le monache tutte del |
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di andarvi. Anche le monache tutte del suo partito non | mi | salutarono più. Benchè estranea a quella comunità, pure mi |
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mi salutarono più. Benchè estranea a quella comunità, pure | mi | conformava alle loro pratiche, e prendeva vivo interesse |
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della sorella. Uscíi del coro per disbrigarlo; l'abbadessa | mi | venne dietro, e vedutami parlare con lui, "In coro si fa la |
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parlare con lui, "In coro si fa la meditazione: state là!" | mi | disse con imperiale sussiego, e puntando l'indice verso il |
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vengo per ispontanea volontà. Ora che voi lo esigete, non | mi | ci vedrete mai più!" Pochi giorni dopo, mi si presentò |
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lo esigete, non mi ci vedrete mai più!" Pochi giorni dopo, | mi | si presentò l'occasione di prestare un gran servigio a |
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da parte il risentimento per le scortesie della badessa, | mi | ci prestai colla più viva sollecitudine. Ecco come: Da |
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e ad uno dei governatori del conservatorio. Nè | mi | ristetti a questa sola pratica; perchè, fatta stendere una |
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avendo, come noi tutti Napoletani, passione per la musica, | mi | comprai un piano-forte per cantare ed accompagnarmi. Se una |
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ond'io, per evitare ulteriori mormorazioni e maldicenze, | mi | ristrinsi a suonare soltanto, senza cantare. Ma non bastò. |
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essendo stata sempre vietata la musica nel conservatorio." | Mi | portai senza indugio nella stanza della superiora, che mi |
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Mi portai senza indugio nella stanza della superiora, che | mi | ricevette senza neppure invitarmi a sedere. Quando il |
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E battendo i piedi, e gesticolando soggiunse: "Il cardinale | mi | aveva detto che non vi sareste trattenuta qui più d'un |
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mai di questa famiglia non conosce l'affetto sincero che | mi | portate, le cure materne che mi usate? Meglio d'ogni altro |
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l'affetto sincero che mi portate, le cure materne che | mi | usate? Meglio d'ogni altro lo so io, che vi pago della |
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le mie finestre. Io ne distingueva il passo; e sempre che | mi | riuscisse di non farmi vedere dalla madre, correva a |
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allorchè udii un cupo rumore sotterraneo straordinario che | mi | spaventò. Sollevai il capo: mi girava. Tentai sedermi sul |
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straordinario che mi spaventò. Sollevai il capo: | mi | girava. Tentai sedermi sul letto: una scossa gagliarda di |
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Tentai sedermi sul letto: una scossa gagliarda di terremoto | mi | rovesciò sui guanciali. Allo scricchiolío delle porte e |
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erano i miei capelli: le treccie, svolte nella corsa, | mi | pendevan disordinatamente sugli omeri. Mi sentii |
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nella corsa, mi pendevan disordinatamente sugli omeri. | Mi | sentii leggermente tirare per la chioma. Mi volsi: era |
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sugli omeri. Mi sentii leggermente tirare per la chioma. | Mi | volsi: era Domenico, il quale a voce sommessa mi susurrò |
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la chioma. Mi volsi: era Domenico, il quale a voce sommessa | mi | susurrò all'orecchio: "Benedetti i terremoti, che mi danno |
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mi susurrò all'orecchio: "Benedetti i terremoti, che | mi | danno il contento di rivederti, e darti un altro addio!" |
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e darti un altro addio!" "Ritornerai presto?" "Sì, cara: | mi | tratterrò in Napoli un mese solo." Il tuono fermo di questa |
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che l'alba già incominciava ad infiammare l'oriente, | mi | chiese la mano, la strinse teneramente, poscia su quella di |
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esultante se ne partì. - Dolorose ricordanze! Le lagrime | mi | bagnavano le gote, e la piena degli affetti mi toglieva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Le lagrime mi bagnavano le gote, e la piena degli affetti | mi | toglieva l'uso della parola. Confidai alla carità degli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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canto. Un secondo sospiro, seguíto da una sommessa prece, | mi | giunse all'orecchio. Mi alzai tosto, ed avvicinatami a lui |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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seguíto da una sommessa prece, mi giunse all'orecchio. | Mi | alzai tosto, ed avvicinatami a lui chiesi di ciò che tanto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che tanto l'affliggesse. "Non sono afflitto," disse, "ma | mi | sento male, e mi rincresce di non potervi condurre al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Non sono afflitto," disse, "ma mi sento male, e | mi | rincresce di non potervi condurre al teatro stasera." "Che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Il mio volto era contraffatto dal pianto: gli astanti | mi | fecero segno di non avvicinarmi a lui. Sedetti allora |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gli dissi..... "son qui. Che desiderate, padre dolcissimo?" | Mi | fissò con un occhio impietrito, ma tenerissimo, di cui |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con un occhio impietrito, ma tenerissimo, di cui eterna | mi | resterà la rimembranza; poi domandò: "Perchè mi lasci?" |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cui eterna mi resterà la rimembranza; poi domandò: "Perchè | mi | lasci?" "Sono vicina a te," risposi con voce soffocata dal |
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"Mi sento in pace coll'anima," ripigliò. "Solo una cosa | mi | fa morire scontento, ed è il tuo avvenire..... Che ne sarà |
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conduci altrove queste povere figlie! La loro vista | mi | opprime il cuore. Esse perdono il padre prima d'aver avuto |
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puerizia: non più il riconfortatore balsamo del sonno. | Mi | sentii un vuoto nell'animò, vuoto sommamente penoso, che |
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statura alta anzi che no, la sveltezza delle proporzioni | mi | convinsero essere quello, e non altro, l'uomo de' miei |
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mia mente, rivestita di forme ideali. Le ore della notte | mi | sembrarono eterne, il giorno seguente lunghissimo, il |
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desiderava con ansietà veder giunger l'ora nella quale | mi | sarebbe dato il permesso d'uscir sul verone favorito, per |
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sue labbra, e modestamente avvicinando la mano al cappello, | mi | salutò. Quale temerità da parte mia! A quel saluto |
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mille dispiaceri sofferti. Quanti segreti conforti non | mi | procuravano allora le malinconiche note del Petrarca, che |
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scambiare seco lui, non fosse che una sola occhiata, | mi | facevano mettere tutto in dimenticanza, mi ricolmavano |
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sola occhiata, mi facevano mettere tutto in dimenticanza, | mi | ricolmavano d'ineffabile beatitudine. Trascorsero così |
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a me.....! - Il mio volto apparve da' cristalli: Carlo | mi | scoprì, mi sorrise, mi salutò. Fuggii per timore che mia |
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- Il mio volto apparve da' cristalli: Carlo mi scoprì, | mi | sorrise, mi salutò. Fuggii per timore che mia madre |
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volto apparve da' cristalli: Carlo mi scoprì, mi sorrise, | mi | salutò. Fuggii per timore che mia madre sopravvenisse, ma |
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stessa ch'io respirava. Il dopopranzo, secondo l'usato, | mi | posi al balcone: Carlo pure stava al suo. Egli si ritrasse |
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si ritrasse in fondo alla camera, e con un gesto espressivo | mi | domandò s'io l'amava; fissandolo, sorridendo ed abbassando |
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per istarsene tutto solo colla sposa... La parola sposa | mi | colpì; ma per quanta attenzione usassi, non mi venne fatto |
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parola sposa mi colpì; ma per quanta attenzione usassi, non | mi | venne fatto raccogliere altro del loro discorso. Il mio |
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del consueto; egli del pari, postosi vicino alla sua, | mi | faceva de' segni che mi sembravano dimostrazioni del più |
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del pari, postosi vicino alla sua, mi faceva de' segni che | mi | sembravano dimostrazioni del più vivo affetto. Nell'atto di |
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che per me, quanti e quali progetti di futura felicità | mi | formava! Nel cuor della donzella innamorata havvi giorno |
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voce Matrimonio. Viene la cameriera tutta ansante, e | mi | dice in fretta: "Signorina, che fate? Ritiratevi dalla |
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detti proruppi in singhiozzi, nè potei frenar le lacrime; | mi | accostai alle umide ciglia il fazzoletto, e gli rivolsi uno |
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di costernazione e di tristezza. - Egli con altro segno | mi | domandò quello che mi conturbasse; ma la coscienza, che lo |
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di tristezza. - Egli con altro segno mi domandò quello che | mi | conturbasse; ma la coscienza, che lo mordeva, gliene rivelò |
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Senza rispondere, chiusi la malaugurata finestra e | mi | ritirai. Sentiva spezzarmisi il cuore: la cameriera mi |
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e mi ritirai. Sentiva spezzarmisi il cuore: la cameriera | mi | prodigò de' soccorsi. Diedi alfine in un pianto dirotto, e |
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acciocchè io ti vegga ognora al fianco della donna che | mi | supplanta! - Scorsero non poche ore fra il pianto e le |
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péste ed arrossite palpebre, volle conoscere il motivo che | mi | contristava a tal punto. "Un forte mal di capo," le dissi. |
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da Carlo, fui assalita da una febbre gastrico-biliosa che | mi | durò due settimane. Non impedì per altro la febbre ch'io |
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perchè l'amore, non meno vivo di prima nell'animo mio, | mi | lasciava sperare che la notizia della mia infermità avrebbe |
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altro che lo sposo futuro! L'immagine di Carlo non | mi | ritornò più nella mente, se non sotto le sembianze d'un |
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stessa." Poggiai di nuovo la testa sull'origliere, e | mi | tacqui. - Era già rassegnata. Parecchi mesi dopo il fatto |
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caduta scese al sepolcro pochi anni dopo. Un'altra mattina, | mi | recai nella stanza di mio padre per dargli il buongiorno; |
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riverente la mano per baciarla: egli, sollevatomi il capo, | mi | domando sgomentato se mi sentiva male. "Non ho nulla," |
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egli, sollevatomi il capo, mi domando sgomentato se | mi | sentiva male. "Non ho nulla," risposi. "Come nulla? Tu non |
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nulla? Tu non stai bene!" "Dio mio, è curiosa davvero! | Mi | sento benissimo!" "Mirati nello specchio!" M'accostai al |
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il mio volto coperto di macchie d'un rosso accesissimo. Ei | mi | fece sedere accanto a sè, ed avvertì mia madre che facesse |
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madre aveva dato alla luce altre due femmine. La cura ch'io | mi | prendeva delle bambine mi serviva di distrazione |
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altre due femmine. La cura ch'io mi prendeva delle bambine | mi | serviva di distrazione gradevolissima. Una sera, mio padre |
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che sembrava aver compito il quarto lustro appena. Io | mi | trovava nel salotto col resto della famiglia. Il giovine, |
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ammaliatore. Era egli conscio di questo potere, egli che | mi | appuntava con siffatta tenacità? Questo solamente so, che |
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divagarmi, ma indarno: quello sguardo inesorabile | mi | perseguitava in ogni luogo, m'attirava ineluttabilmente a |
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in ogni luogo, m'attirava ineluttabilmente a sè, | mi | magnetizzava. Il giorno appresso lo rividi al passeggio: lo |
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con penetrazione maravigliosa, ed alla sua vista il seno | mi | balzava con violenza. Egli, da parte sua, sollecito di |
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gli uomini tutti siano della tempra medesima di Carlo? - | mi | andava dicendo un'intima voce in tuono carezzevole; no: non |
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Via Toledo. Ritorno a Domenico. Questa domestica catastrofe | mi | riuniva inaspettatamente a lui. Però mancava il tempo che, |
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Paolo avesse potuto farlo consapevole della sventura che | mi | avea colpita. Il giorno appresso, io e Giuseppina eravamo |
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la madre, comprese egli dalla presenza di lei che nel padre | mi | aveva colpito il destino. Entrare nell'istante in un caffè, |
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e sgomentato. Chiestogli il motivo del suo turbamento, | mi | fece vedere una lettera di suo padre poco prima |
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all'amore l'aria di Napoli. Il fascino di quella città non | mi | lascia pace sul conto tuo. Ritorna presto, se mi ami di |
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città non mi lascia pace sul conto tuo. Ritorna presto, se | mi | ami di verace amore..... Ma se nel ricevere la presente non |
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ricevere la presente non t'affretti a raggiungermi qua, io | mi | crederò sciolto dai giuramenti a te fatti.» Nel leggere |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ma la mia avversa stella aveva altrimenti disposto! Io | mi | pasceva di splendide speranze, mentre spalancata stavami a' |
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Ritornò infatti dopo un'ora di assenza: la contemplai, | mi | parve giuliva anzi che no; donde dedussi e congetturai, che |
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tale presso alcuni e l'usanza. Le sembianze della fantesca | mi | rinfrancarono: io respirai. "Siete voi la signorina |
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e presami per la mano, divenuta più fredda del ghiaccio, | mi | menò nella camera da letto. Se un fulmine mi avesse |
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del ghiaccio, mi menò nella camera da letto. Se un fulmine | mi | avesse atterrata, non avrei ricevuto una scossa più |
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una scossa più formidabile. Proruppi in singulti disperati, | mi | rovesciai bocconi sull'origliere del canapè, che innaffiai |
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del canapè, che innaffiai con molte lagrime, indi | mi | slanciai in grembo alla madre, implorando misericordia alle |
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le lagrime. Poi, in tuono grave, e con parole misurate, che | mi | risuonano tuttora all'udito come sentenza di pena capitale, |
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e serrandole convulsivamente le ginocchia: "Mamma, non | mi | rinchiudere, per pietà! Al solo nome del monastero mi sento |
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non mi rinchiudere, per pietà! Al solo nome del monastero | mi | sento presa dalla disperazione!" Ella si alzò bruscamente, |
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svincolandosi dalle mie braccia, ed in tuono severo | mi | disse: "Tuo padre non ha lasciato per te nè dote nè tutore: |
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senza fallo la mia libertà, per farne l'uso che meglio | mi | converrebbe. - Mi disse queste, ed altre cose ancora. Erasi |
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mia libertà, per farne l'uso che meglio mi converrebbe. - | Mi | disse queste, ed altre cose ancora. Erasi frattanto |
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veggendo che invano si sarebbe attesa la fine del pianto, | mi | ordinò di apparecchiarmi.... Povera Giuseppina! io non |
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non aveva nè la mente nè il cuore a segno..... Fu dessa che | mi | allestì. La madre, ora rimproverava le mie esitazioni, ora |
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portería, e fu la prima a venirmi incontro. Tutta contenta | mi | strinse al seno, e susurrommi all'orecchio in tuono |
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imperioso di ringraziare le monache del favore che | mi | avevano usato, accettandomi per loro compagna. - Le |
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padre, ripetute nel volto e nella pronunzia della badessa, | mi | scossero per modo che credetti di cader tramortita. |
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a bassa voce i loro commenti intorno alla mia persona. Chi | mi | trovava bella, chi brutta, chi simpatica, chi antipatica, |
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chi di contegno docile, chi d'aspetto recalcitrante. Io | mi | sentiva oppressa, soffocata: avrei preferito di morire |
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di non comune filantropia, e commilitone di mio padre, | mi | assicurò che qualunque fosse per essere nell'avvenire lo |
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qualunque fosse per essere nell'avvenire lo stato mio, egli | mi | avrebbe fatto un dono di mille ducati. La sera de' 2 |
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Essa andava nelle braccia d'un uomo che amava: io, misera, | mi | allontanava per sempre e da lei e da ogni altro essere |
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in quella foggia consueta, la voce della madre | mi | fermò. "Che vai facendo?" mi diss'ella: "Ti pare sia quella |
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consueta, la voce della madre mi fermò. "Che vai facendo?" | mi | diss'ella: "Ti pare sia quella un'acconciatura che si |
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non ti voglia far monaca, tu ben lo sai; ma la badessa | mi | ha raccomandato di non menarti stamani colla chioma |
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E in così dire, prese il pettine, e di propria mano | mi | lisciò i capelli. Di là a poco venne il generale Salluzzi e |
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Madonna delle Grazie a Toledo mena a San Gregorio Armeno, | mi | sentii immersa in uno stato morale, che partecipava dello |
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separarsi da me per un tempo non determinato con sicurezza: | mi | tornarono in mente gl'innocenti trastulli dell'infanzia, |
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di pubblico spettacolo: nondimeno il fazzoletto, che spesso | mi | portava agli occhi, facea volgere la gente verso di me, |
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prefisso. Le porte si spalancarono: orride fauci di mostro. | Mi | sentii di repente aggraffata per le mani, spinta, urtata |
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cigolío i catenacci, che risbarravano l'orribile porta; | mi | fu strappato il nastro che fermava il cappello, tolto lo |
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cominciai a discernere partitamente gli oggetti, | mi | trovai inginocchiata innanzi ad un grande cancello di legno |
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un grande cancello di legno dorato. Era il coro! Una monaca | mi | disse: «Ringrazia Iddio del benefizio di averti condotta in |
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me ritornata la ragione, per poco smarrita, un'idea trista, | mi | balenò al pensiero: Il presagio, ahi! troppo presto |
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Mia madre erasi avvista della corte che quel giovine | mi | faceva, ed acremente mi aveva rimproverata d'aver dato |
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della corte che quel giovine mi faceva, ed acremente | mi | aveva rimproverata d'aver dato ascolto alla sua galanteria. |
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fosse altrove occupata. Questa manovra di contrabbando | mi | pesava sì sulla coscienza, ma ignorava il mezzo cui |
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tratto di delicatezza, fonte per lui di molta mestizia, | mi | sembrò un indizio dell'affetto sincero che per me nutriva; |
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angusta essendo divenuta la sala per contenerle. Un dominò | mi | si accosta. Nel porgermi dei confetti, mi fa cadere in |
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Un dominò mi si accosta. Nel porgermi dei confetti, | mi | fa cadere in grembo non so che cosa. La raccolsi: un |
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sotto di quella, era naturalmente scevra d'ogni sospetto. | Mi | fermò sul limitare, afferrommi la destra, e ponendo un |
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giorni, l'avo di Domenico, presentatosi a' miei genitori, | mi | chiedeva in isposa pel nipote. Chiesero costoro la ragione |
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stato chiuso l'uscio della casa. Nè mio padre nè mia madre | mi | fecero consapevole dell'ambasciata avuta. Seppi l'accaduto |
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amor mio sostenute, con un mesto sorriso degli occhi: egli | mi | ricambiò con un sorriso mesto delle labbra: così entrambi |
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sedesse al mio fianco un solo istante, o che a bassa voce | mi | avesse rivolta una parola innocente, per veder il suo volto |
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sembrolle d'aver trasgredito il suo ordine. Rimaste sole, | mi | fece dire che mi attendeva nella sua stanza. La trovai |
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trasgredito il suo ordine. Rimaste sole, mi fece dire che | mi | attendeva nella sua stanza. La trovai coricata in letto. |
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coricata in letto. Lunga ed amara fu la sua esortazione. | Mi | trattò da indocile perchè m'ostinava ad amare un uomo, cui |
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di Domenico, nonchè de' dispiaceri che quella gelosia | mi | procurava; conchiuse, ch'era tempo ormai di finirla, avendo |
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ignorava lo stile irrevocabile delle materne risoluzioni. | Mi | ritirai tremante presso Giuseppina la quale m'attendeva, |
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Questa cara sorella era il mio angelo consolatore. | Mi | fece sedere, vedendo che le gambe non mi reggevano; cercò |
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consolatore. Mi fece sedere, vedendo che le gambe non | mi | reggevano; cercò d'interrogarmi; non potei rispondere. Mi |
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mi reggevano; cercò d'interrogarmi; non potei rispondere. | Mi | spogliò allora, assistita dalla fantesca, e mi mise in |
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rispondere. Mi spogliò allora, assistita dalla fantesca, e | mi | mise in letto, dove, non sì tosto entrata, fui colta dal |
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fui colta dal primo di quegli attacchi nervosi, che non | mi | hanno più abbandonata, e de' quali sovente fui sul punto di |
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e de' quali sovente fui sul punto di restar vittima. | Mi | fecero odorare de' sali. Il mio petto era ansante, le fauci |
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le furenti gelosie di Domenico. Per mezzo dell'amico suo | mi | fece conoscere, che se io voleva dargli una prova della mia |
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mio cordoglio: promisi d'astenermene totalmente. Una sera | mi | posi al piano-forte mentre si ballava una quadriglia. |
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venne a domandarmi la madre, atteggiata di sdegno. "Non | mi | sento bene." "Vorresti, ragazza darla ad intendere a me! |
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che....." "Bada che non soffro capricci. Alzati e balla!" | Mi | convenne ubbidire; ma fui tratta della danza in uno stato |
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se fra quelli vi fosse per avventura qualche rivale, | mi | venne imposto di non affacciarmi ad altra finestra, se non |
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e la passione fosca del giovine, io, dal canto mio, | mi | trovai in una di quelle crudeli alternative, dalle quali |
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questa mia situazione avvenne in quel mentre un fatto, che | mi | credo in dovere di non passare in silenzio. Messina, |
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una sarebbe stata la casa che doveva alloggiare tutti. Io | mi | trovava agitata, immaginando il cruccio che avrebbe |
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abbandonò alle più spropositate smanie, e col solito messo | mi | fece conoscere, che se avessi lasciato Reggio si sarebbe |
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dato il braccio nelle passeggiate, per evitare ch'altri | mi | avesse approssimata. Gli giurò di più, in nome |
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immaginarii. Rassicurato alquanto da questa promessa, | mi | precedette di poche ore nel viaggio; talchè, non appena |
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per ogni altra persona che avesse voluto avvicinarmisi. | Mi | sapeva mill'anni che, scevro di qualche dispiacere, |
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non fu così. Erano le nove di sera, allorchè Paolo | mi | disse che usciva un momento solo, per fare acquisto d'un |
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replicò essa in tuono che non ammetteva replica. | Mi | tacqui, e feci lentamente gli apparecchi necessari, colla |
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madre, Giuseppina, e gli altri aspettavano già pronti che | mi | unissi a loro. Strappai un bottoncino dal guanto, e pregai |
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guardando affannosamente se Paolo arrivasse. Una voce | mi | scosse: "Signorina, poichè il vostro cavaliere è assente, |
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in forse, se accettare, o bruscamente ricusare. Mia madre | mi | guardava fissa; parecchi altri signori avevano udita |
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della strada, non ostante l'immensa calca di gente, chi | mi | veggo innanzi? Domenico. Egli moveva alla volta mia. Il |
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strada, per buona fortuna, lo coprì. Frattanto la folla | mi | aveva separata da Domenico, e siccome opposte eran le vie |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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onde attentare alla mia od alla vita del povero giovine. | Mi | quetai un poco, soltanto quando fui giunta alla Borsa. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Domenico. - Con un leggero chinar di capo m'accennò di sì. | Mi | raccontò più tardi, che il furore aveva condotto l'amico |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mio cuore, malgrado gli sforzi che faceva per soffocarvelo, | mi | fece volgere lo sguardo verso di lui. Finita la messa, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la messa, volea ritirarmene: al patetico segno ch'egli | mi | fece di volermi arrestare per poco, ebbi la debolezza di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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al cancello, e giunte le mani in atto supplichevole, | mi | disse: "Perdonatemi! Confesso il delirio mio!" Lo guardai: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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restituito a te, malgrado gli ordini del padre, il quale | mi | vorrebbe allontanato per un anno intero!" "Accetto il tuo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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presso alla porta minore della chiesa, si volse di nuovo, e | mi | disse: "Non mi tradire!" -Tradirlo! Or che mi rendeva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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minore della chiesa, si volse di nuovo, e mi disse: "Non | mi | tradire!" -Tradirlo! Or che mi rendeva l'amor suo, qual |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di nuovo, e mi disse: "Non mi tradire!" -Tradirlo! Or che | mi | rendeva l'amor suo, qual altra fortuna poteva io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tanto riconoscente. - Scommetto che le altre signore non | mi | sono affatto riconoscenti - disse Bella con subitanea |
Mitchell, Margaret -
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anche di piú. Sono certa che voi siete la sola che | mi | dica «grazie». Scommetto che quando mi incontreranno le |
Mitchell, Margaret -
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siete la sola che mi dica «grazie». Scommetto che quando | mi | incontreranno le altre, non mi guarderanno neppure. Ma non |
Mitchell, Margaret -
|
Scommetto che quando mi incontreranno le altre, non | mi | guarderanno neppure. Ma non me ne importa. E non mi sarebbe |
Mitchell, Margaret -
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non mi guarderanno neppure. Ma non me ne importa. E non | mi | sarebbe importato niente se tutti i loro mariti fossero |
Mitchell, Margaret -
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niente se tutti i loro mariti fossero stati impiccati. Ma | mi | dispiaceva per il signor Wilkes. Non ho dimenticato come |
Mitchell, Margaret -
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quando era piccolo. E... Insomma, quando il capitano Butler | mi | ha chiesto di mentire, ho voluto sapere chi erano gli |
Mitchell, Margaret -
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di miss Kennedy, non avrei mosso un dito, qualunque cosa | mi | avesse detto il capitano Butler. - Perché? - Perché, miss |
Mitchell, Margaret -
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di Melania per calmarla e poi la ritrasse in fretta, - Non | mi | agghiacciate, signora Wilkes, vi prego. Mi darebbe troppo |
Mitchell, Margaret -
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in fretta, - Non mi agghiacciate, signora Wilkes, vi prego. | Mi | darebbe troppo dolore, dopo che siete stata cosí buona e |
Mitchell, Margaret -
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le volete bene e vi chiedo scusa di quello che ho detto. E | mi | dispiace che il povero signor Kennedy sia morto. Era un |
Mitchell, Margaret -
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Andavo a comprare da lui della roba per la mia casa e | mi | ha sempre trattata gentilmente. Ma la signora... ecco, non |
Mitchell, Margaret -
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qui piú a lungo; e sarebbe una seccatura per voi. E se | mi | vedete in istrada, signora Wilkes... non mi salutate. Io |
Mitchell, Margaret -
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per voi. E se mi vedete in istrada, signora Wilkes... non | mi | salutate. Io capirò lo stesso. - Sarò fiera di salutarvi e |
Mitchell, Margaret -
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più crudeli provai gli effetti del silenzio che di nuovo | mi | circondò. Non una sole voce all'intorno, non una traccia di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dentro di me. Un supremo pensiero di primo tratto | mi | preoccupò: - Quale autorità ha decretato il mio arresto; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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imputazione d'altra natura, provenuta da spionaggio, | mi | gettava negli artigli del potere politico? Probabile il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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d'ogni contatto colla società, di quale mezzo efficace | mi | sarei valsa per confutare le false voci, che i preti non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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io zitta. Al terzo picchio, sento la voce della priora, che | mi | prega di aprire. "Non sono padrona neppure di questo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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supplicarmi con parole umili, giustificando il disturbo che | mi | recava colla necessità di far una cosa per me. Aprii |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dovreste smettere la speranza d'uscirne presto" "Non | mi | nascondete la verità vi prego! Sono forse condannata a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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priva di sentimento sul mattonato. Riaperti gli occhi, | mi | trovai sdraiata sul letto, e nuovamente sola. Notai allora |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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riportata alla testa, cadendo sopra i mattoni? Quanto più | mi | sforzava di riafferrare il timone della ragione che di mano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sforzava di riafferrare il timone della ragione che di mano | mi | sfuggiva, tanto m'avvedeva ch'io non ne era più padrona |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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io, nel suo caso, non l'avrei accettata. Più tardi | mi | fece portare una scodella di brodo: la rifiutai. La notte |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a Dio di conservarmi sana la ragione. Fatto giorno, | mi | portarono il caffè: lo rimandai non tocco, e così fu |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il pranzo! Due ore dopo vennero i miei bagagli. La priora | mi | consegnò una lettera di mia sorella, già aperta da lei. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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avrebbe mancato di chiedere una udienza dal re. - Il capo | mi | girava, la mano rifiutavasi a scrivere. Cionondimeno con |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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figura del superiore ecclesiastico. A quella vista | mi | sentii ribollire il sangue, ed incapace di frenare il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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rifiutare ogni alimento. Una lunga malattia di languore non | mi | avrebbe più profondamente incavate le gote; il volto era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il bianco degli occhi, di quello dello zafferano. Se | mi | coricava, in cerca d'una tregua all'orrenda fissazione che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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coricava, in cerca d'una tregua all'orrenda fissazione che | mi | perseguitava, eccomi di bel nuovo innanzi l'immagine di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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libertà. Al sesto giorno le forze per alzarmi di letto | mi | mancavano, nè per questo condiscesi a pigliare i rimedi che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nè per questo condiscesi a pigliare i rimedi che la priora | mi | suggeriva. L'indomani fu mandato per il medico; era il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Via di qua, papasso mascherato!" "Calmatevi, per carità!" | mi | disse il Sabini. - "Signor cavaliere," soggiuuse rivolto al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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loro furono alcuni volumi di stampa forestiera, fra' quali, | mi | rammento, il libro sopra Dante di Ozanam, l'altro |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sempre maggiore rapidità. La mattina dell'undecimo giorno | mi | ritrovò in uno stato d'estrema depressione; io non poteva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di cui egli era ugualmente il medico. Più d'una volta ei | mi | aveva detto che aveva tenuto parola di me col principe. Una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ridendo e stropicciandosi le mani, "Allegra, signorina," | mi | disse: "vi porto buone nuove!" Fatto uno sforzo, mi volsi a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi disse: "vi porto buone nuove!" Fatto uno sforzo, | mi | volsi a lui. "Ieri sera," soggiunse, "il principe vi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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appena convalescente, di farvi uscire." Il cuore | mi | cominciò a battere tanto forte, che non so come non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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scarcereta!" dissi, sforzandomi di riprendere la lena che | mi | mancava, e di stendergli la destra. "Di certo," riprese |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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stesso, sorreggendomi sul capezzale, con carità paterna | mi | faceva prendere a cucchiaiate. Alla terza cucchiaiata la |
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prendere a cucchiaiate. Alla terza cucchiaiata la vista | mi | si offuscò, e prima di potermi rimettere sul guanciale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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contezza della mia salute, gli domandai del giorno in cui | mi | sarebbe stato comunicato il permesso d'uscita. Ei mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in cui mi sarebbe stato comunicato il permesso d'uscita. Ei | mi | rispose in termini evasivi: non mi tolse la speranza della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il permesso d'uscita. Ei mi rispose in termini evasivi: non | mi | tolse la speranza della redenzione per non farmi ricadere, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ingannata. Piansi come donna non ha pianto mai; nuovamente | mi | diedi alla più smoderata disperazione, non seppi a qual |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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postali del Regno subiva la corrispondenza del pubblico, | mi | rese conto del suo operato in termini del tutto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in termini del tutto inintelligibili. Ma l'inciampo non | mi | scoraggì. - Ben conoscendo l'altiera e risoluta indole di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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contezza di ciò ch'ella aveva operato per me. La biancheria | mi | veniva restituita tre giorni dopo; e nello stesso nodo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dunque restava; non più un solo, ma due poteri locali | mi | tenevan dietro: la polizia e l'arcivescovado. A dire il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che la storia romana e gli annali delle nostre repubbliche | mi | avessero ammaestrato sui destini di essa. I libri, i |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Picchiai lungamente senz'aver risposta, ma finalmente | mi | venne aperto. Scorsero allora per me momenti d'esaltazione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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luce. A questi motivi di sconforto un altro e più irritante | mi | sopravvenne. Reluttando agli ordini replicati della curia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sono tormenti atroci! » Cara mamma, questa vita che voi | mi | deste, altro non è più per me che un supplizio. Che vale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tavolino, aprii il baule, e tratto dal segreto lo stile, | mi | ferii il fianco.... - Oh, tu che leggi, non mi condannare! |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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lo stile, mi ferii il fianco.... - Oh, tu che leggi, non | mi | condannare! compiangimi; rianda colla mente tutti i miei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con me, che pure scrivendo di questo orribile momento, | mi | sento profondamente commossa. Ah sì, io avevo tanto patito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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forse rinnovato il colpo, ma l'orrore e il ribrezzo che | mi | fece il freddo della lama, mi risvegliò da quel delirio. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ma l'orrore e il ribrezzo che mi fece il freddo della lama, | mi | risvegliò da quel delirio. Non fa parte della legge divina |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quella d'un angelo custode, che il cielo invia? Lo stile | mi | cadde di mano: io mi posi tutta tremante a sedere. Non era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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custode, che il cielo invia? Lo stile mi cadde di mano: io | mi | posi tutta tremante a sedere. Non era scritto che dovessi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Risolvei di non portarmi al confessionale. Quaranta | mi | fu condotto in camera tutti i giorni, a mio dispetto, e ad |
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mia ragione. Protestai contro quella quotidiana molestia; | mi | fu risposto che io non poteva stare senza il catechismo |
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stare senza il catechismo giornaliero del confessore: | mi | avrebbero però mandato un tal Cutillo, che in Napoli godeva |
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tenetevelo per voi," risposi al prete superiore; "se | mi | debbo confessare, voglio una persona di mia, e non di |
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buon vecchio, ebbi la prova consolante che il Cielo non | mi | aveva del tutto ritirata la sua clemenza. Ma lo ripeto, un |
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Il generale Salluzzi, che in tante e tante occasioni | mi | aveva dato prove di paterno affetto, fu, dopo gli ultimi |
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perdita, che m'arrecò non piccola mortificazione, il re | mi | sospese ancora un assegno di annui ducati 60, ultimo mezzo |
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da me stessa, benchè non assuefatta, per un'estate intera | mi | ristrinsi al solo pane, e per companatico a qualche frutta, |
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sei mesi. Ad eccezione del medico che in sul principio | mi | visitò, non mi venne fatto vedere per quel tratto di tempo |
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Ad eccezione del medico che in sul principio mi visitò, non | mi | venne fatto vedere per quel tratto di tempo altra figura |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sgradevole di preti, di monaci e di monache; cosa che | mi | costrinse a carcerarmi nella propria stanza, e mi ridusse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cosa che mi costrinse a carcerarmi nella propria stanza, e | mi | ridusse al compiuto isolamento. Un solo filo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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al compiuto isolamento. Un solo filo di comunicazione | mi | conservava ancora in relazione col mondo di fuori: era |
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della biancheria, prezioso messaggiero e confidente, che | mi | tratteneva in sicuro carteggio con la madre. Coll'aiuto di |
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non è rianimato? Defraudata di quest'innocuo sollievo, | mi | fu giuocoforza ricorrere alla lettura che fornirmi poteva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ricorrere alla lettura che fornirmi poteva Mondragone. Nè | mi | pento d'averla accettata, anzi conserverò particolare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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casta poesia, il puro e santo zelo di quell'èra cristiana | mi | serviva di calmante nella lotta interna che m'agitava. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Invece di scrivere romanzi, che con effimere commozioni | mi | snervano il cuore, che con effeminati affetti mi |
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commozioni mi snervano il cuore, che con effeminati affetti | mi | sbaldanziscono l'animo, m'isteriliscono le aspirazioni, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il cuore a fecondi concetti, a sentimenti virili! Ecco come | mi | rialzerete dall'inerzia in cui giaccio, ecco come mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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come mi rialzerete dall'inerzia in cui giaccio, ecco come | mi | preparerete a secondarvi nella grande opera |
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d'assoluto sequestramento!) materia di grata distrazione | mi | somministrarono gl'insetti, soli viventi compagni del mio |
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coll'altra per la briciola che porgeva loro. Altra volta | mi | divertiva, a guisa di Silvio Pellico, a contemplare la |
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andirivieni pei corridoi, uscíi ratta della mia stanza, | mi | precipitai per le scale urtando le monache, che sbalordite |
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precipitai per le scale urtando le monache, che sbalordite | mi | guardavano, e lanciandomi nel parlatorio, dissi con tuono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ragioni alle stesse compagne del mio carcere, io nondimeno | mi | trovava, se non contenta, almeno tranquilla. Raccolto, |
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un secondo monastero dentro il monastero medesimo, dove | mi | trovava confinata; e nel recinto di quel recondito mio |
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Passava molte ore nel coro data alla preghiera; la fede | mi | sorreggeva. Per infondere la fede a chi non l'ha, fatelo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Per infondere la fede a chi non l'ha, fatelo sventurato! | Mi | fu imposto l'incarico di ragunare le monache nel coro col |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Il suo modo di pensare, simile al mio, e l'affezione che | mi | dimostrò, affezione superiore a quella che la vera zia mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi dimostrò, affezione superiore a quella che la vera zia | mi | portava, fecero sì, che a lei mi legassi coi vincoli d'una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a quella che la vera zia mi portava, fecero sì, che a lei | mi | legassi coi vincoli d'una filiale tenerezza. Era costume di |
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gradevole. Siccome l'amica mia era molto ricca, ed io | mi | trovava in ristrettezze, non percependo pensione alcuna |
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prima di aver fornito la dote alla professione, così dessa | mi | faceva sempre questi doni in moneta, usando di grazia e di |
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faceva che procurarmi nemiche! Quella che più chiaramente | mi | dimostrava la sua antipatia era Paolina, posta alla testa |
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gesto ad avvicinarmele. Allora con uno strido straziante | mi | indicava il suo petto, in cerca d'un soccorso che non mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi indicava il suo petto, in cerca d'un soccorso che non | mi | era dato di interpretare. Più d'una volta, bramosa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Più d'una volta, bramosa d'indovinare il desiderio di lei, | mi | provai d'allargare il nastrolino che alla gola dell'inferma |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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perenne, scostandomi ognora la mano: "È larga abbastanza," | mi | diceva; "non te ne incaricare." Una fra le altre volte che |
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domandai alla conversa. "È abituata a portarla sempre," | mi | rispose facendosi rossa. "Ma le opprime forse la |
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tomba si scende col conforto di semplici formalità. Costei | mi | aveva tenuto luogo di madre; nell'atto di deporre la sua |
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del noviziato, e il giorno della professione si avvicinava. | Mi | abbisognavano a quest'uopo ducati 1800 per la dote, e |
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il Capitolo condiscese a prendermi con minor dote, lo che | mi | recò sommo dispiacere, conoscendo fra le altre cose di |
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Udito il mio rifiuto, cominciò a guardarmi biecamente, poi | mi | tolse il saluto, finalmente cessò pur di parlarmi; la sua |
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il saluto, finalmente cessò pur di parlarmi; la sua sorella | mi | odiò viemaggiormente e le altre monache della giovine |
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ebbe l'impertinenza di fermarmi. "Avete avuto l'ardire," | mi | disse, gesticolando non altrimenti che un lazzarone |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di carità, voi ardite negare il camerino alla mia signora!" | Mi | tacqui per rispetto a me medesima, benchè sapessi non esser |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dal riferire a mia madre l'accaduto; al quale rapporto essa | mi | promise che avrebbe cercato di accomodare l'argomento della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di consuetudine. Nei dieci giorni che precedettero quello, | mi | furon dati gli esercizi spirituali, ed il canonico predicò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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passò, di lì a poco, a miglior vita, ed io col tempo | mi | diedi in preda alla disperazione. Parlando delle dottrine |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Dio?" Non so però quello che avrei risposto, se invece | mi | avesse domandata: "Il vostro cuore è morto all'amore?" "Se |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mattina del 1° ottobre presentossi primo il canonico, che | mi | trattenne nel confessionale dalle 7 fino alle 11, ora in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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monache, con in mano delle fiaccole accese. Due di esse | mi | presentarono svolta una pergamena, portante in lingua |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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indorati arabeschi. Doveva leggerla ad alta voce: la voce | mi | mancava. Incominciai a leggerla sommessamente: m'intesi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nel mezzo del comunichino eravi disteso a terra un tappeto. | Mi | fecero coricare boccone su di quello, quindi mi coprirono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un tappeto. Mi fecero coricare boccone su di quello, quindi | mi | coprirono tutta con una nera coltre mortuaria, portante nel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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chiesa. Poco appresso, il cardinale, voltosi verso di me, | mi | evocò tre volte colla seguente apostrofe: «Surge, quae |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Iddio t'illuminerà! Alla prima invocazione le monache | mi | scovrirono dal mortuario drappo: alla seconda |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non meno mistica di quello che lo sia la precedente, | mi | percosse l'udito: «Ut vivant mortui, et moriantur |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cocolla benedettina, che indossai sopra la tonaca, e poscia | mi | comunicò. Vennero allora a baciarmi prima la badessa, poi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e farmi ricevere le solite congratulazioni si aspettò che | mi | fossi un poco rasserenata. Intanto, per mezzo del generale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Intanto, per mezzo del generale il principe di Danimarca | mi | domandò, se era contenta d'essermi fatta monaca: alla mia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tornarono a stridere su' loro cardini. D'allora in poi, | mi | separava dal mondo un baratro, secondo ogni apparenza, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mio sentiva vivo e palpitante ancora il sentimento, che | mi | muoveva a convivere, idealmente almeno, co' miei simili. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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le nostre campagne! Pensavo alla mia innamorata che | mi | veniva incontro su l'uscio, al ritorno, appena sentiva di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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appena sentiva di lontano i campanelli delle bestie: | mi | veniva incontro e rideva; rideva sempre, lei. Ogni tanto, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lei. Ogni tanto, quand'ero nella stalla a governare i muli, | mi | sentivo far il solletico dietro un orecchio, su 'l collo; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su 'l collo; era lei, entrata senza far rumore, che | mi | stuzzicava con un suo ferro da calza. Un giorno, non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non è, pur troppo, facemmo lo sbaglio.... Lei resisteva, | mi | diede un morso al labbro, che credevo me lo avesse |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al labbro, che credevo me lo avesse staccato, ma rideva.... | Mi | sembra ancora di vederla sciogliersi que' lunghi capelli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e stavo nella stalla a riempir la mangiatoia, quando | mi | colpirono de' gridi di femmina che venivan dalla casa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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articolava chiaro qualche: no! no! reciso. II sangue | mi | diede un tuffo. Lasciar maltrattare così quella creatura, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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una foglia, ma aveva in faccia un'espressione d'odio che | mi | colpì più dell'aspetto di suo marito, il quale teneva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di Tinuzza, che lei tentava inutilmente di svincolare, | mi | disse in tono tra superbo e sprezzante: - Giovanotto, in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la fece traballare e cadere a terra, venne difilato a me e | mi | si piantò dinanzi con le braccia incrociate, fissandomi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e veniva a mettersi tra suo padre e me, intanto che | mi | faceva de' segni perchè tacessi. - Sì, sono stato io — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Io feci un gesto che significava: Non dubitate! e tutti | mi | credettero. Sapevan che avevo una parola sola, come mio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sposati. Il male era ch'io non avevo ancora vent'anni: e | mi | restava a passar la coscrizione. - Se tiri un numero basso, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la coscrizione. - Se tiri un numero basso, vengo con te, — | mi | dichiarava Tinuzza, che non voleva saperne di malinconie. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mio padre è una bestia; e co' tuoi genitori, che | mi | guardano male, non rimango certo. Tanto, che noia ti do? E |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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promesso un'altra sommetta per quando fossi partito; sì che | mi | lasciavo andar anch'io a non disperarmi per quel mutamento. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con la mia famigliuola, quasi tre bimbi, spersi nel mondo. | Mi | toccò proprio un numero basso, come m'aspettavo; sì che non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tu non avessi preso moglie, sarei morta di dolore quando tu | mi | fossi andato via soldato; ma ora com'ora, poco me ne |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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disgrazia! — esclamava a mezza voce, voltandosi a me. - Non | mi | rispetta, vedi; e non rispetterà neanche te. Fra loro due |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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continua; a segno che, da questo lato, la partenza | mi | fu di sollievo. Su 'l medesimo piroscafo che mi trasportava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la partenza mi fu di sollievo. Su 'l medesimo piroscafo che | mi | trasportava da Palermo a Napoli insieme agli altri giovani |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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viaggiò in un'altra terza classe, ma sempre nel treno che | mi | portava. Oh, Dio! che spasimo quella prima notte e quel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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collo il mio bambino, che già aveva imparato a conoscermi e | mi | tendeva le braccia. Allora la vedova pronunziava un: — Sarà |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vero, sarà... — così pieno di dubbi e così canzonatorio che | mi | veniva voglia di darle una manata in faccia. Tinuzza, lei, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al mio. - Hai fatto presto da vero a farti l'amorosa! - | mi | dicevano i miei compagni, quando invece d'andar con essi a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ritirata, li lasciavo appena vedevo spuntar mia moglie che | mi | veniva incontro su 'l marciapiede dirimpetto. - Accidenti, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su la soglia della portineria. — Vedi quanto sei stupido! — | mi | disse mia moglie il giorno dipoi. — Ciccu sta più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dalla gola; la madre gli canterellava per acquetarlo — così | mi | raccontò — ma lui non potè prender sonno. E scottava, tutto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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adesso, che son passati tanti anni... e tante cose! | Mi | prese un tremito come a un ragazzino che ruba la prima |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e dopo aver baciato e ribaciato quel povero angiolo, che | mi | lasciava su le mani e su la bocca un'impressione come di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quando fui libero, corsi a casa. Il bambino stava peggio. | Mi | parve che Tinuzza me l'annunziasse con tanta indifferenza, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che Tinuzza me l'annunziasse con tanta indifferenza, che | mi | misi a insultarla. — O che forse non è sangue tuo, che stai |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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far di più? Io stavo intontito a guardare il mio bimbo. | Mi | ero seduto su la sponda del letto e gli appressavo la bocca |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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me, sapendo che adoravo il bambino. Quando furono le sette, | mi | si piantò davanti; disse ruvidamente: - Senti che sona! |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Io, lo sai che in quartiere non ci vengo; già, neppure | mi | farebbero passare. In quel momento un urto convulso sollevò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli diventava livida. Come un pazzo, per lo spavento che | mi | morisse lì per lì fra le mani, lo posai di nuovo su 'l |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su 'l letto e corsi in cerca d'un medico. In due farmacie | mi | fu impossibile trovarlo. Nella terza, un grosso dottore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di politica col ministro del negozio, quietamente. Quando | mi | videro arrivare così trafelato e che gli raccontai il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al farmacista a proposito del discorso da me interrotto, e | mi | seguì fino a casa. Visitato il piccino, disse che si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e promise di tornar al mattino presto. — Vai o non vai? — | mi | chiese Tinuzza forse preoccupata della punizione che doveva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mondo. Allora scrissi due righe a Tinuzza. Ero disperato, | mi | sarei dato la testa contro i muri: le dicevo che per cinque |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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senza veder nè lei nè il bambino; il bambino sopra tutto | mi | premeva; badasse a curarlo, a non fargli mancar nulla, a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dico la fortuna — ch'essendo quella la mia prima punizione, | mi | venisse diminuita da cinque a tre giorni. Avevo un capitano |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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come fu. Appena fuori di prigione, all'ora dell'uscita, | mi | precipitai a casa. Il cuore mi batteva; mi sembrava che i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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all'ora dell'uscita, mi precipitai a casa. Il cuore | mi | batteva; mi sembrava che i miei piedi si mangiassero la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dell'uscita, mi precipitai a casa. Il cuore mi batteva; | mi | sembrava che i miei piedi si mangiassero la strada. Bella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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c'è Dov'è andata ? O non è malato il bambino ? La vedova | mi | guardava, smarrita. - Ma che cosa è accaduto, per la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— urlai io inferocito — voglio saperlo ! La sora Rosa | mi | s' era avvicinata, più pallida d'un cadavere; mi prendeva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sora Rosa mi s' era avvicinata, più pallida d'un cadavere; | mi | prendeva per le braccia ; mi faceva de' cenni senza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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più pallida d'un cadavere; mi prendeva per le braccia ; | mi | faceva de' cenni senza significato, e tremava, tremava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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C'erano su la tavola due bicchieri di vino quasi vuoti. | Mi | bastò un'occhiata per capir tutto. - È morto, è vero, è |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mano a mano che rievoco le avventure del mio regale amico, | mi | avvedo che l'onore d'essere l'amico intimo, il confidente |
D'Ambra, Lucio -
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naturalissime certe piccole cose curiose che Sua Attezza | mi | faceva fare, certe piccole cose che avrebbero fatto |
D'Ambra, Lucio -
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punto di dover esser quello prima che questo? Non credo. | Mi | pare invece che a poco a poco diventai per lui una specie |
D'Ambra, Lucio -
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sorrisi cordiali invece che con denari contanti. E la cosa | mi | apparve naturale, tanto naturale che non mi avvidi se non |
D'Ambra, Lucio -
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E la cosa mi apparve naturale, tanto naturale che non | mi | avvidi se non molto più tardi dove si sarebbe andati a |
D'Ambra, Lucio -
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in cui il principe non si rendeva più conto di quel che | mi | faceva fare e io mi rendevo conto anche meno di lui di quel |
D'Ambra, Lucio -
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non si rendeva più conto di quel che mi faceva fare e io | mi | rendevo conto anche meno di lui di quel che facevo per |
D'Ambra, Lucio -
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della sua corona futura e del suo prossimo trono. | Mi | sembrava che, com'egli domani con una vittoria militare |
D'Ambra, Lucio -
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adibito ai servizii di camera di Sua Altezza. Adesso | mi | accorgo che le mie funzioni non erano molto brillanti. |
D'Ambra, Lucio -
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che le mie funzioni non erano molto brillanti. Allora | mi | sembrava di continuar le glorie dei miei avi, ed avrei |
D'Ambra, Lucio -
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modo. Una sera pranzavo al Circolo quando Sua Altezza | mi | feee chiamare al telefono. Era il principe in persona: «Ha |
D'Ambra, Lucio -
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e Arène. «Ho sentito recitare Manon Manette a Parigi, | mi | diceva il principe. È bellissima. Son curioso di vedere che |
D'Ambra, Lucio -
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Nell'intermezzo tra il secondo e il terzo alto il principe | mi | invitò a seguirlo nel salottino che precedeva il suo palco. |
D'Ambra, Lucio -
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e a dirmi, con quell'aria tranquilla e sicura con cui | mi | diceva le cose più spaventevoli e più straordinarie di |
D'Ambra, Lucio -
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— Avrà certo già capito, amico mio, che Manon Manette | mi | piace immensamente. Le ho già manifestato la mia vecchia |
D'Ambra, Lucio -
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e di conquistare alcune di quelle belle signore cui lei | mi | aveva presentato nelle nostre mattutine passeggiate a |
D'Ambra, Lucio -
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Principe. — Io non ho avuto che da chiedere un dito perchè | mi | dessero, come suol dirsi, tutta la mano, non ho avuto che |
D'Ambra, Lucio -
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di offerte senza domanda. Desidero finalmente una donna che | mi | resista, desidero una donna che mi faccia aspettare, |
D'Ambra, Lucio -
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finalmente una donna che mi resista, desidero una donna che | mi | faccia aspettare, desidero una donna che abbia l'aria di |
D'Ambra, Lucio -
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incontrerà certamente... Così ho pensato a quell'attrice. | Mi | sembra che faccia al caso mio. È attrice: la commedia è il |
D'Ambra, Lucio -
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mia meraviglia al principe, ma la sua risposta, poco dopo, | mi | provò che l'ingenuo non era lui, ma che ero invece proprio |
D'Ambra, Lucio -
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non era lui, ma che ero invece proprio io. Vostra Altezza | mi | permetterà di osservare che la sua scelta mi sembra |
D'Ambra, Lucio -
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Vostra Altezza mi permetterà di osservare che la sua scelta | mi | sembra francamente errata. Manon è un'attrice le cui molte |
D'Ambra, Lucio -
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di colori. — Sua Altezza il principe di Fantasia, — ella | mi | disse, — incaricandovi di tenermi questo discorso, ignora |
D'Ambra, Lucio -
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restituirgli, com'era inteso, il mio. E, così dicendo, | mi | restituì il pendentif. Invano spiegai, rettificai, |
D'Ambra, Lucio -
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della mia commozione. — No, no, è inutile che insistiate, — | mi | disse alla fine. — II principe deve cominciare finalmente a |
D'Ambra, Lucio -
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del principe; ed ero già sulla porta, quando Manon | mi | raggiunse, mi prose per mano e mi trattenne: — Ma se metto |
D'Ambra, Lucio -
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ed ero già sulla porta, quando Manon mi raggiunse, | mi | prose per mano e mi trattenne: — Ma se metto alla porta, — |
D'Ambra, Lucio -
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sulla porta, quando Manon mi raggiunse, mi prose per mano e | mi | trattenne: — Ma se metto alla porta, — mi disse col suo |
D'Ambra, Lucio -
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prose per mano e mi trattenne: — Ma se metto alla porta, — | mi | disse col suo incantevole sorriso, — se metto alla porta il |
D'Ambra, Lucio -
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vide tra le mie mani il gioiello del principe ch'ella | mi | aveva sdegnosamente restituito. Con un incantevole sorriso |
D'Ambra, Lucio -
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restituito. Con un incantevole sorriso la graziosa attrice | mi | disse: — Ed è dalle vostre mani, intendiamoci bene, solo |
D'Ambra, Lucio -
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il lettore se ne ricorda, che la conversa della zia badessa | mi | aveva fatta una spiacevole impressione appena l'ebbi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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impressione appena l'ebbi veduta. Di lì a pochi giorni | mi | confermai che quella donna aveva non so che di bizzarro, |
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insoffribilmente di servire me e mia zia; basti il dire che | mi | fece dormire una settimana senza mai rifare il letto. Dissi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e lasciava due converse, che vennero al servizio nostro. Io | mi | presi la più giovane, chiamata Gaetanella. Angiola Maria, |
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monache, attirate dalle mie grida, saputo il successo, | mi | diedero ragione; ma le converse attruppate al fondo del |
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da bere alla zia, che tremava per l'agitazione sofferta, | mi | portai dalla priora, affine di pregarla che intimasse ad |
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contegno entrò coll'andar del tempo in una fase diversa. | Mi | fu detto la sera della mia vestizione avermi dessa |
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più. Angiola Maria venne da me tutta ben vestita e adorna, | mi | presentò il regalo (è questo uso del monastero nei giorni |
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di professione), e si estese in iscuse sull'avvenimento che | mi | aveva crucciata seco lei. - Le ripetei aver posto il tutto |
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per tenermi compagnia. Ciò nonostante, i suoi discorsi | mi | stuccavano oltremodo, e il suo sguardo equivoco mi |
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discorsi mi stuccavano oltremodo, e il suo sguardo equivoco | mi | spaventava. Regionava essa perpetuamente del suo |
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di strapparle la sua diletta ragazza, ch'era io. Insomma | mi | confermava ogni giorno più nell'opinione, che il cervello |
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strillando e piangendo, ripeteva le mille volte: "Deh, non | mi | scacciate, per pietà! Precipitatemi piuttosto dall'alto |
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Era in quel tempo badessa quella donna inetta, che | mi | aveva fatto da maestra di noviziato. L'avvertii badasse |
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disastro. "Cerca tu stessa di calmare i suoi furori," | mi | rispose.... "ascolta meglio la voce tua." "Mi credete |
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di voler uscire del convento per cercarsi un marito. "Voi | mi | dite pazza," gridava ne' momenti del parossismo alle |
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non molto onorevole alle spose di Cristo. - Una notte | mi | sentii sulla fronte il contatto d'una mano ruvida: credetti |
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il contatto d'una mano ruvida: credetti di aver sognato, e | mi | riaddormentai. La notte appresso, fu d'altra sorta |
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gli occhi esterrefatta, e vidi l'Angiola Maria, che | mi | diceva: "Non aver paura, son io." "Che cosa vuoi?" "Niente: |
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stanza fu posta in istato d'assedio: poco a poco la folle | mi | fece vittima delle sue smanianti veglie. Sollevando la |
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del sonno, snervata dall'incessante apprensione, io | mi | sentiva vicina a cader malata. La badessa, senza brigarsene |
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a cader malata. La badessa, senza brigarsene di vantaggio, | mi | rispondeva: "Dio ti aiuterà!" Una mattina, mentre nel coro |
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l'oggetto del loro risentimento. L'iniqua incolpazione | mi | fermò di botto. Indisposta da più giorni, urtata nei nervi |
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Vedutami in quello stato, scostò furiosa quelle che | mi | stavano attorno; indi, con erculea forza sollevatami nelle |
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indi, con erculea forza sollevatami nelle sue braccia, | mi | portò sul mio letto, ove mi profuse le più tenere cure. |
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sollevatami nelle sue braccia, mi portò sul mio letto, ove | mi | profuse le più tenere cure. Quando ricuperai i sensi e la |
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fortemente per quello che aveva fatto. Ella, sulle prime, | mi | ascoltò commossa, ma, ricaduta bentosto nel furore, si |
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nuovo nella sua cella. L'imputazione appostami da Paolina, | mi | aveva, di molto mortificata, benchè nuovo non mi fosse il |
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Paolina, mi aveva, di molto mortificata, benchè nuovo non | mi | fosse il disamore delle giovani monache. Per riconquistare |
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scannate tutte quante, come galline nel pollaio!" Non | mi | mossi dal luogo dove mi trovava; udii le voci che mi |
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come galline nel pollaio!" Non mi mossi dal luogo dove | mi | trovava; udii le voci che mi chiamavano, ma stetti zitta. |
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Non mi mossi dal luogo dove mi trovava; udii le voci che | mi | chiamavano, ma stetti zitta. Frattanto le monache, che si |
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le altre corsero dalla badessa, che con reiterati messaggi | mi | fece chiamare dalla parte opposta del dormentorio. "Cara |
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stanotte al secondo piano, dove la frenetica se ne sta. Non | mi | farai la finezza di riportare il tuo letto nella tua |
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dissiperà il tuo malessere." Per quanto dispotica | mi | fosse sembrata quell'ingiunzione, dovetti per amore o per |
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alzato nell'atto di colpire chi primo si presentasse. | Mi | fermai alla porta del dormentorio, pronta a chiuderla, nel |
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sola, nessuna aveva voluto seguirmi. La chiamai: si volse, | mi | conobbe e corse colle braccia aperte, senza però |
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Quando l'udii cader molto lontano, aprii la porta. La pazza | mi | prese le mani, che strinse nelle sue, e poi le coprì di |
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che strinse nelle sue, e poi le coprì di baci. Il suo stato | mi | mosse a pietà. Raccolsi il coltello, e la sgridai: mi |
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stato mi mosse a pietà. Raccolsi il coltello, e la sgridai: | mi | promise che non l'avrebbe fatto mai più. Mi portai quindi |
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e la sgridai: mi promise che non l'avrebbe fatto mai più. | Mi | portai quindi nella sua cella, e fattomi da essa lei aprire |
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la sera; era il mese d'agosto: alle 8 suonava il silenzio. | Mi | posi a letto; Gaetanella ed Angiola Maria fecero lo stesso, |
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cosa avesse. "Non posso stare nel letto," disse, "la testa | mi | brucia, le orecchie mi tintinnano." Balzò in piedi, schiuse |
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stare nel letto," disse, "la testa mi brucia, le orecchie | mi | tintinnano." Balzò in piedi, schiuse la loggia, e trasse un |
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pian piano dal letto, richiusi il balcone del terrazzo, e | mi | assopii. Una forte palpitazione al cuore, che spesso |
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Una forte palpitazione al cuore, che spesso m'assaliva, | mi | risvegliò. Regnava nella stanza perfetto silenzio: non |
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vedere ciò che la matta facesse .... Il letto era vuoto. | Mi | posi a sedere sul mio, guardai, riguardai all'intorno: non |
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Gaetanella, le dissi che Angiola Maria se n'era scappata; | mi | rispose: "E che m'importa? Se ne vada pur alla malora!" |
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le campane, cantata la messa a mezzanotte, ec. Le gambe | mi | tremavano, parte per effetto di quella superstizione, al |
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veder brulicare qual cosa di bianco in vicinanza del pozzo. | Mi | rimescolai: era la pazza, che, scalza, scarmigliata, in |
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braccia per rovesciarsi a capitombolo. Mandai un urlo: | mi | udì, si volse a guardarmi, e senza più indugiare sforzossi |
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a me con occhi stravolti, ciechi d'ogni pensiero, non | mi | riconosce e tenta di svincolarsene, come infatti si |
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per l'altro braccio che ritengo con ambo le mani, e | mi | stringo con quanto vigore m'infonde la circostanza. Ma |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pazza, non potea riprender sonno, si alzò ed uscì. Io pur | mi | vestii, benchè intirizzita dal freddo febbrile che mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pur mi vestii, benchè intirizzita dal freddo febbrile che | mi | faceva battere i denti. Sorta l'aurora, scrissi al generale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e guarda la Via San Biagio dei librai. Queste osservazioni | mi | avevano persuasa che la non era contenta del suo stato, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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donna: "Sai, mo, che tu sei l'uccello del cattivo augurio?" | Mi | tacqui allora, nè più parlai sul conto di Concetta. Ma di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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intesi un forte rumore, come di grave corpo caduto a terra. | Mi | coprii il volto colle mani: senza aver veduto niente, il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il volto colle mani: senza aver veduto niente, il pensiero | mi | corse all'ipocondrica Concetta. Scesi precipitosa, e trovai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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bene signor mio, che senza ordine espresso del Santo Padre | mi | è vietato di ricevere nella clausura chicchessia, fosse pur |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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altri venti giorni, finchè la gamba non le si cancrenò. Non | mi | dipartii dal suo fianco altro che al tócco della campana |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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maledetto!...... scomunicato!.... vattene alla malora, nè | mi | parlar di Cielo e di Madonna; se la Madonna soccorre gli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dunque non viene in soccorso a me ed alla creatura che | mi | sento nelle viscere?" Favellò il più delle volte d'un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con quel verso | mi | tornavano in mente anche altri frammenti dell'Iliade, |
D'Ambra, Lucio -
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e monotona che non conviene ai poeti. E col verso del Monti | mi | veniva in mente che di questa nuova Iliade del secolo |
D'Ambra, Lucio -
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canonico scrisse con mano tremante un viglietto, nel quale | mi | supplicava di tornar subito al conservatorio. Gli risposi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ci si radunava per solito un piccolo crocchio) io non | mi | moveva dalla mia camera, ove entrava soltanto qualche dama |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia fuga era la sospensione dell'assegnamento, quel mensile | mi | sarebbe stato infallibilmente restituito non sì tosto fossi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cenobio. - Sua Eminenza voleva darmi per favore quello che | mi | spettava per giustizia. - Si sfiatò insomma un'ora quel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Altro asilo sicuro, tranne un qualche vescovato, non | mi | poteva preservare dagli artigli del potere. Dove poi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a lui. Passammo una nottata agitatissima: ogni momento io | mi | affacciava alla finestra per vedere se comparivano i |
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alla finestra per vedere se comparivano i poliziotti: e | mi | pareva sempre di sentir suonare il campanello dell'uscio, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Era grave, soffocante l'aria notturna, che alla finestra | mi | percuoteva il viso. Soffiava un vento gagliardo, che per le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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lì seduta alla finestra col capo appoggiato sulla persiana | mi | addormentai; e feci un sogno spaventevole. Tre manigoldi, |
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addormentai; e feci un sogno spaventevole. Tre manigoldi, | mi | pareva che afferratami, uno per un braccio, uno per la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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uno per un braccio, uno per la testa, il terzo per la gola, | mi | trascinassero rovescione giù per le scale di marmo del |
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nodo alla gola: segni della crisi nervosa, che poco dopo | mi | prese. Furono lunghe, furon violente quelle convulsioni? |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quelle convulsioni? Non lo so: nessuno di casa se n'avvide. | Mi | ritrovai giacente a terra, colle membra peste, abbattuta, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un partito tanto vano, quanto pure stolto e dannoso, e | mi | parve d'essermi ostinata troppo in un sistema di folle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Non bastano gl'infausti voti, che da madre e da sorelle | mi | separano, ma debbo pur di propria mano scavar più profondo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e, non potendo rompere le catene, ottenere almeno che | mi | siano alleggerite al piede....? Rapiti dal mio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ravvedimento, assicurati della mia devozione, non solamente | mi | lasceranno in pace, ma mi colmeranno inoltre di favori, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia devozione, non solamente mi lasceranno in pace, ma | mi | colmeranno inoltre di favori, m'accorderanno gradi, potere, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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è pascolo tanto meschino per l'ambizione d'una monaca! - | Mi | rialzai sollecita, accesi il lume, trassi dallo scrittoio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . Qui la penna si fermò ad un tratto, poi | mi | cadde dalla mano sulla carta: per lungo tempo io rimasi col |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con mia madre alla volta di Capua. Il cardinale Capano | mi | accolse con rara gentilezza; era uomo di facile accesso, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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scevro di pregiudizi e superiore alle basse vendette. Ei | mi | promise la sua protezione, e nell'udire il racconto delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ai suoi piedi bagnata di lacrime, ei volle inoltre che | mi | recassi l'indomani all'arcivescovado, per narrargli tutta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che io non operava per fini men che nobili e puri, | mi | chiese i Brevi pontificii ricevuti fino a quel giorno. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dell'Annunziata. Il vicario, trovata ivi una stanza libera, | mi | pregò di non prendere in mala parte il nome del locale, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a quella classe di femmine. Parte della mobilia | mi | fu garbatamente favorita da lui stesso, e parte ne presi a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ne presi a nolo dall'albergo. Io e Maria Giuseppa, che non | mi | abbandonava, entrammo dunque nel ritiro, e mia madre due |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e mia madre due giorni dopo se ne partì. Molti riguardi | mi | furono usati dai superiori dello stabilimento; veniva ogni |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tempo. Veniamo ora all'ignobile ritiro, dove il destino | mi | aveva balestrata. Grandiosa è l'Annunziata di Capua: ha |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Eccellenza, fo l'impertinente e la chiassona apposta." "Tu | mi | canzoni!" "Gnoranò: fo l'impertinente per pigliar marito." |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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stregherie sono mere imposture, e non bisogna crederci; ma | mi | avvidi che pestava l'acqua nel mortaio, poichè la poveretta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ammaliata, ella condiscese a manifestarmelo. Aveva ella, | mi | disse, amoreggiato per più anni con un tale, che era andato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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rauche pel soverchio acclamare Italia, Napoli e Garibaldi. | Mi | sedusse l'ambizioncella d'essere la prima fra le mie |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a collocarmici. Ma poi la calca cresciuta a dismisura | mi | serrò sì forte, che per poco non morii d'asfissía. La mia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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popolo, all'ombra di cento bandiere tricolori che sul capo | mi | ventilavano, e sotto i nembi di fiori che diluviavano da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Da quell'istante considerai strappato pur l'ultimo filo che | mi | vincolava allo stato monastico; e il nome di cittadina, che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Roma, una città Italia. Perciò se qualcuno da allora in poi | mi | ha chiamato per abitudine Suora o Canonichessa, io l'ho |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che lasciai sull'altare. E di molti insegnamenti pratici | mi | riconosco debitrice alla lunga reclusione. Se pel tratto di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alla lunga reclusione. Se pel tratto di vent'anni non | mi | avesse il destino ribadita al piede la catena del galeotto, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In questo tempo | mi | avvenne di far conoscenza con un uomo di mezza età, i cui |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ed eccomi finalmente felice. Accanto ad un marito che | mi | adora, a cui rispondo con uguale amore, mi trovo nello |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ad un marito che mi adora, a cui rispondo con uguale amore, | mi | trovo nello stato in che Iddio pose la donna fin dalla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vero che il pubblico, davanti a cui si dava lo spettacolo, | mi | batteva le mani e mi tirava buccie di cocomero, in segno |
Il romanzo della bambola -
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davanti a cui si dava lo spettacolo, mi batteva le mani e | mi | tirava buccie di cocomero, in segno d'ammirazione; ma, in |
Il romanzo della bambola -
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non faccio per dire, ero proprio il beniamino del pubblico. | Mi | ricordo quando venivo a scoprire che Angelica aveva sposato |
Il romanzo della bambola -
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partecipe degli effetti dell'inesausta sua misericordia, | mi | largiva il permesso di scendere in parlatorio, e consegnare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non essendo più in mio potere di trapassare l'abisso che | mi | separava dal monachismo, egli rifiutavasi di accordarmi sì |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di accordarmi sì l'assoluzione, che la comunione. | Mi | venne circa quel tempo l'idea di riscrivere a Roma, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dispensata dalla clausura. Quest'ultima concessione almeno | mi | dava speranza di uscire in quel modo che io usava nel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Mandai dunque a domandare all'arcivescovado da qual giorno | mi | sarebbe lecito di uscir nella mattina del ritiro. "Non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alla portinaia, e mentr'essa starebbe aprendo il portone, | mi | sarei nascosta in uno de' parlatorii, avendo, innanzi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Risalita la portinaia, e rimasta io chiusa al difuori, | mi | sarei spogliata della tonaca per restate coll'abito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del Vasto una carrozza m'avrebbe menata al Molo, e quindi | mi | sarei lestamente imbarcata sovra un legno inglese che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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disegno, e lo confutò come imprudente e rischioso. "No," | mi | disse, "voi, donna e giovine ancora, e monaca, voi non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che prende sommo interesse per voi!" Questi accenti | mi | commossero, come quelli d'un sacerdote rispettabile per |
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per voi?" Scoraggiata nel primo disegno, quest'altro non | mi | parve da rigettarsi, tanto più che mi rimaneva pur sempre |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quest'altro non mi parve da rigettarsi, tanto più che | mi | rimaneva pur sempre l'estremo compenso della fuga. Ma a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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E le spese? Provvederebbe Iddio. A forza di fantasticare | mi | ricordai d'una zia materna, educata in Bologna, che, dotata |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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giustificare. Non so perchè, ma sin dal primo incontro egli | mi | sembrò un Dandino, travestito da principe ecclesiastico. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mo, signora badessa, e voi altre reverende, che questo | mi | sembra un pesce da museo di storia naturale?" "Un pesce da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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appena del parlatorio. "Il cardinale vuole parlarti," | mi | disse. Balzommi il cuore: la mente mi ricorse subito alla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vuole parlarti," mi disse. Balzommi il cuore: la mente | mi | ricorse subito alla domanda di assenza, da già due mesi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e stavasi adagiato sul seggiolone. Al primo colpo d'occhio | mi | parve attillato con molta ricercatezza, ed un leggero |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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siccome l'uso o meglio l'abuso vuole. Egli alzò la mano, | mi | benedisse, mi fissò a lungo in silenzio, indi: "Voi avete |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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o meglio l'abuso vuole. Egli alzò la mano, mi benedisse, | mi | fissò a lungo in silenzio, indi: "Voi avete avanzata una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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una domanda alla Santa Sede per uscire del chiostro?" | mi | domandò con voce sdolcinata e melliflua. "Eminenza sì," |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tornò a fissarmi ben bene, poi soggiunse: "Ma voi non | mi | avete l'aria di ammalata." "Eppure se sono ammalata Dio lo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Tutti miscredenti, tutti spergiuri, capissi j'à." | Mi | tacqui allora, e dopo un'altra pausa ripigliò: "Voi sapete |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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frasi: "Ho parlato testè colla superiora," disse, "ed ella | mi | assicura motivo della vostra petizione non essere veramente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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A siffatta rimembranza, destata da lui stesso, il sangue | mi | rifluì nella faccia, e gli volsi un'occhiata di sdegno. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quindi, alzatosi di repente: "Tornerò spesso a visitarti," | mi | disse, dandomi quella volta del tu; "fàtti dunque vedere di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del coro, e gli altri d'infermiera, per la più breve via | mi | riduceva nella mia stanza, dove o leggeva, o meditava, o |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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invano di rattemprarmi il cruccio; non fu possibile. Io | mi | abbandonava alla più sfrenata desolazione. Feci una nuova e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che il campanello chiamava la comunità al parlatorio, io | mi | sentiva rabbrividire. Per evitare quel disgustoso incontro, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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visitatore: "così va bene." Un giorno la superiora | mi | fece mettere nella prima fila. Tale studiata preferenza |
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potestà patriarcale. Le monache uscirono malcontente, ed io | mi | sedetti a qualche distanza, curiosa di vedere come Sua |
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Quando adempio a' miei doveri ed obbedisco a' precetti, | mi | pare che gli altri non dovrebbero brigarsi delle mie |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di questa mia captività per lasciarne un ricordo, se | mi | verrà fatto." "Oppressione..... memorie..... captività....! |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per tali fantasie spropositate?" "Potete fare anche questo. | Mi | manca solamente la catena al piede: ordinatela." "Non me lo |
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genitrice." Nel pronunziare quest'ultime parole, gli occhi | mi | si gonfiarono di lagrime: mi era balenata alla monte la |
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quest'ultime parole, gli occhi mi si gonfiarono di lagrime: | mi | era balenata alla monte la memoria di mio padre. - Il |
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di passare da quello in altro chiostro, nel caso che negate | mi | fosse il prolungamento. La capricciosa repulsa, l'avermi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Napoli; massimamente in tempo d'estate; queste cose | mi | punsero al vivo. Era evidentemente un tratto di |
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con iscarsa probabilità di riuscita. Questi ragguagli | mi | sconcertarono. Prossimo a spirare era il quint'anno della |
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reclami d'una monaca priva di protettori......? E poi, dove | mi | sarei procacciata il denaro necessario per spedire |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di quella capitale? - Questa trista prospettiva, dico, | mi | sbigottì. Nulladimeno, per non cadere nella prescrizione, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cadde negli artigli del cardinale che se ne impossessò? Non | mi | venne mai fatto di penetrare questo mistero: certo si è, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Trovatami pertanto alle strette, nè più sapendo che | mi | fare, divisai di scrivere a dirittura al Santo Padre, |
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in ricambio un qualche lavoretto di mia mano. Il regalo | mi | parve di cattivo augurio. Più bramosa della mia libertà, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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donneschi. "Non è vero," diss'egli leziosamente: "non | mi | sono ignoti i vostri lavori. Applicatevi a qualche cosa; ad |
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del suo imprigionamento. Non è forse desso che a viva forza | mi | trattiene in questo stato di violenza?" "Ma lo fa perchè ti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vuol bene." "Mi vuol bene? obbligatissima! Dio voglia che | mi | porti odio, invece di quella funesta amicizia." "Ora però," |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e mezzo dacchè aveva spedita la lettera al Santo Padre, | mi | venne incontro il confessore tutto contristato, e di |
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e chiedeva inoltre se qualche procellosa passione | mi | avesse suggerito tale spediente. Il canonico asserì di non |
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Il canonico asserì di non saperne nulla: almeno così | mi | disse. - Son tutti d'una buccia. È certo però, che nella |
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come se contate fossero le ore che m'era lecito goderne, e | mi | sentii tocca da viva commozione agli aspetti desti, ridenti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e per lo contrario la strada che faceva in carrozza | mi | parve fiancheggiata da un'immensità, i cui orizzonti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fissai di comprarli a due grana l'uno, e per tal modo | mi | procurai spesso il diletto di fare ad altre creature |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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delle pecore. A mano a mano che le treccie allungavano, | mi | parea di guadagnar terreno nello stadio della personale |
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terreno nello stadio della personale indipendenza, e | mi | pareva mill'anni che, non più tocchi dal ferro servile, si |
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dal ferro servile, si ripristinassero all'onore primiero. | Mi | rimaneva un'altra insegna della servitù: l'abito monastico. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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disfarsene anche fuori, e per sempre. Quell'abito, non solo | mi | umiliava a me stessa, ma m'annoiava, m'inceppava ad ogni |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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desiderava passare inosservata per la via. Quegli occhi che | mi | si puntavano addosso, non importa se con benigna o maligna |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Risoluta di finirla con quell'anomalia, un bel mattino | mi | recai dal Vescovo. "Monsignore," gli dissi, "quest'abito mi |
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mi recai dal Vescovo. "Monsignore," gli dissi, "quest'abito | mi | dà tanta noia che per spogliarmene mi toccherà ad |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dissi, "quest'abito mi dà tanta noia che per spogliarmene | mi | toccherà ad espatriatre, se voi non mi date licenza di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che per spogliarmene mi toccherà ad espatriatre, se voi non | mi | date licenza di lasciarlo." "Vi consiglio a conservarlo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Napoli." "E Riario? E il governo? E le spie?" "Dagli amici | mi | guardi Iddio, dai nemici mi guarderò io." Pochi giorni dopo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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E le spie?" "Dagli amici mi guardi Iddio, dai nemici | mi | guarderò io." Pochi giorni dopo io prendeva a pigione un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volte d'incontrare per le scale. Il suo sinistro aspetto | mi | faceva terrore e schifo. Una sera del mese di febbraio, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ad altercare fra loro. Un grido orribile: Ah infame! | mi | fece raccapricciare, e subitamente sentii cadere a terra un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sentii cadere a terra un uomo, che con fioca voce diceva: | Mi | hai assassinato! Udii quindi i passi di persona, che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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voci di persone a me note per gente dabbene, preso il lume, | mi | accostai all'uscio; un rigagnolo di sangue vi penetrava di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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all'uscio; un rigagnolo di sangue vi penetrava di sotto: io | mi | ritrassi inorridita; ma poi ripreso coraggio, tornai a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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entrò un'altra volta nel ritiro, ed io, mutato alloggio, | mi | rinselvai in un altro non meno solitario quartiere. Ma il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Entrata in qualche chiesa del vicinato, i preti anelanti | mi | assaltavano fin dalla porta per domandarmi: Volete |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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donde giungeva poi al gabinetto del re. Una volta | mi | avvenne di avere dirimpetto alla mia abitazione una vecchia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia. Per liberarmi dalle punture di quell'insetto, che non | mi | dava nè pace nè tregua, mi convenne perdere un trimestre, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di quell'insetto, che non mi dava nè pace nè tregua, | mi | convenne perdere un trimestre, e cercarmi un asilo in altra |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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luoghi. Quest'Argo da' cento occhi, avendo notato ch'io non | mi | confessava, ne fece parte al parroco, e questi chiamò in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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granfiatina. Alcuni mesi dopo la morte di Ferdinando II, | mi | imbattei presso gli Studi in un uomo, non meno insigne per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'illustre uomo si trasse di tasca una lettera che | mi | consegnò. Io me la riposi in seno, non però senza |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'indomani a renderne conto. E così fu. Di buon mattino | mi | fu annunziata, la visita d'un aiutante d'Ajossa, il quale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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averlo soddisfatto. "E la carta che egli le mise in mano?" | mi | chiese da ultimo; "vorrebb'ella compiacersi di favorirmela |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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leggere il manifesto erasi fatto largo nella folla. "È," | mi | rispose, "il testamento di un negoziante fallito per la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mattina si diede il lusso di esplodere con Melania. - | Mi | hai insultata, Melly Wilkes, e mi hai fatta insultare da |
Mitchell, Margaret -
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esplodere con Melania. - Mi hai insultata, Melly Wilkes, e | mi | hai fatta insultare da Ashley e dagli altri! Sai benissimo |
Mitchell, Margaret -
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li avessi trascinati tu! Oh, ti ho vista! Proprio quando | mi | stavo avvicinando per presentarti il governatore, ti sei |
Mitchell, Margaret -
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- Cara, non sarei proprio potuta venire. - Càspita! Dunque | mi | avresti insultata come hanno fatto gli altri! - Per carità! |
Mitchell, Margaret -
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stranamente col suo visetto e la sua figura infantile. - | Mi | dispiace che tu ti senta offesa, cara, ma io non posso |
Mitchell, Margaret -
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insegnerò ai miei nipoti a detestare questa gente e, se Dio | mi | dà vita, ai nipoti dei miei nipoti! Si fermò per riprender |
Mitchell, Margaret -
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Perché tutto questo dispetto? - Hai ragione, Rossella... | Mi | sono lasciata trascinare! - E Melania prese subito un'aria |
Mitchell, Margaret -
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ti voglio bene e nulla potrebbe farmi mutare. E anche tu | mi | vuoi bene, vero? Non vorrei che vi fosse ombra di malumore |
Mitchell, Margaret -
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a vederci come abbiamo sempre fatto, tesoro. Vuol dire che | mi | farai sapere quando dei repubblicani o dei rinnegati |
Mitchell, Margaret -
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vengono da te; e in quei giorni io rimarrò a casa. - | Mi | è completamente indifferente che tu venga o no - ribatté |
Mitchell, Margaret -
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come la blusa — ricordo che un giorno Sua Maestà, dicevo, | mi | rispose col suo più impertinente sorriso: «Che vuole, amico |
D'Ambra, Lucio -
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sino alla fine, attendendo da un momento all'altro — | mi | raccontò egli dopo - che il Congresso rumoreggiasse o |
D'Ambra, Lucio -
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ufficiale per le sue letture, e prima d'aprire un romanzo | mi | domandava se conteneva passioni esaltate e febbrili, storie |
D'Ambra, Lucio -
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ove passeggiavano Sua Maestà e la duchessa. Don Alvaro | mi | parlava di politica estera: è la sua fissazione da quando |
D'Ambra, Lucio -
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trovai in uno stato di esaltazione indicibile. «Anche oggi, | mi | disse appena mi vide, anche oggi quella donno mi ha |
D'Ambra, Lucio -
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di esaltazione indicibile. «Anche oggi, mi disse appena | mi | vide, anche oggi quella donno mi ha respinto. E la sola che |
D'Ambra, Lucio -
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oggi, mi disse appena mi vide, anche oggi quella donno | mi | ha respinto. E la sola che mi resiste ed è la sola che |
D'Ambra, Lucio -
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vide, anche oggi quella donno mi ha respinto. E la sola che | mi | resiste ed è la sola che adoro. Si ricorda, lei, il famoso |
D'Ambra, Lucio -
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levato, ma ne ho levati dieci, e niente!... E una cosa che | mi | fa impazzire.... Lo sa lei, lo sa lei che io me ne |
D'Ambra, Lucio -
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posso mangiare?» E continuò a sfogarsi a lungo, in modo che | mi | sentivo davvero intenerire il cuore; e lo avrei una volta |
D'Ambra, Lucio -
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scrupoli, se mai fosse stato possibile di farlo. Quando | mi | levai per andarmi a vestire mi disse: «Ah, già, lei pranza |
D'Ambra, Lucio -
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possibile di farlo. Quando mi levai per andarmi a vestire | mi | disse: «Ah, già, lei pranza stasera, dai Frondosa... Come |
D'Ambra, Lucio -
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regnanti non e ancora entrata nel protocollo mondano, e | mi | avviai con indifferenza verso quel pranzo per il quale il |
D'Ambra, Lucio -
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mio regale amico avrebbe barattato il su regno. Il che non | mi | sembrava, del resto, un'esagerazione. Se un suo famoso |
D'Ambra, Lucio -
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Opera! Addio, grand'uomo dalle troppe consonanti! Non | mi | disperai per questo, chè le commedie della vita |
D'Ambra, Lucio -
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sempre più di quelle del teatro, e un presentimento | mi | avvertiva che, nella commedia dell'amor respinto recitata |
D'Ambra, Lucio -
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mortificata di questo mondo. Proprio sul più bello, ahimè, | mi | toccava di andarmene. Un regno no perche non l'avevo, ma un |
D'Ambra, Lucio -
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a Corte per avvertire del rinvio della rappresentazione. | Mi | sforzai di rimanere impassibile perchè don Alvaro non |
D'Ambra, Lucio -
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di completare alla meglio la mia toilette troppo sommaria, | mi | raccontò quanto segue: — Amico mio, una tragedia! Una vera |
D'Ambra, Lucio -
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che durava oramai da tanti anni, non riusciva a piegarla. | Mi | sentii disperato. Mi tornarono in mente tante letture, |
D'Ambra, Lucio -
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tanti anni, non riusciva a piegarla. Mi sentii disperato. | Mi | tornarono in mente tante letture, tante scene di romanzo, |
D'Ambra, Lucio -
|
il re, il signore, il padrone, e che tuttavia quella donna | mi | respingeva, mi ha anche attraversato il cervello.... |
D'Ambra, Lucio -
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il padrone, e che tuttavia quella donna mi respingeva, | mi | ha anche attraversato il cervello.... Insomma ho pensato |
D'Ambra, Lucio -
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non so neppure più quali. Ricordo solo che a un dato punto | mi | sono gettato su lei, che l'ho afferrata per le braccia, che |
D'Ambra, Lucio -
|
ho cercato affannosamente la sua bocca, la sua bocca che | mi | sfuggiva, senza neppure riuscire a raggiungerla.... |
D'Ambra, Lucio -
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poi un grido di lei, una porta che si apre violentemente. | Mi | rialzo sùbito. Anche lei si solleva sui cuscini |
D'Ambra, Lucio -
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lì presso, per invitarmi ad uscire. Che potevo fare? | Mi | sono inchinato alla duchessa, sempre seduta, adesso |
D'Ambra, Lucio -
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anche lei, con gli occhi chiusi, le labbra contratte, e | mi | sono avviato per uscire. Ho dovuto passare così, col volto |
D'Ambra, Lucio -
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a don Alvaro impassibile.... E avevo la ferita che | mi | bruciava, che mi bruciava, oh quanto mi bruciava.... Mi |
D'Ambra, Lucio -
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impassibile.... E avevo la ferita che mi bruciava, che | mi | bruciava, oh quanto mi bruciava.... Mi bruciava fuori e mi |
D'Ambra, Lucio -
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avevo la ferita che mi bruciava, che mi bruciava, oh quanto | mi | bruciava.... Mi bruciava fuori e mi bruciava dentro!... E |
D'Ambra, Lucio -
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che mi bruciava, che mi bruciava, oh quanto mi bruciava.... | Mi | bruciava fuori e mi bruciava dentro!... E poi.. Poi ho |
D'Ambra, Lucio -
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mi bruciava, oh quanto mi bruciava.... Mi bruciava fuori e | mi | bruciava dentro!... E poi.. Poi ho ritrovata la mia |
D'Ambra, Lucio -
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ogni mia maggiore aspettativa. — Ebbene, lo crederà? — | mi | disse allora Sua Maestà accendendo la sigaretta. — Passando |
D'Ambra, Lucio -
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con braccia convulse, "A te, fidata amica, a te sola | mi | raccomando! salvami almeno tu!" esclamò in tuono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Italia, le mie sorti andavano in rovina. Un mese dopo | mi | veniva dal Riario partecipato un Breve pontificio, per cui |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dal Riario partecipato un Breve pontificio, per cui Pio IX | mi | concedeva la grazia di starmene stabilmente in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pel mio mantenimento ducati 14 e mezzo; da quel momento non | mi | vidi più consegnare che una polizzetta mensile di ducati |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Alla necessità non resistono neanche gli Dei. Giuocoforza | mi | fu ristringere il vitto ad una sola pietanza, ed assuefare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della loro galera. Una sera, mentre sull'imbrunire io | mi | ritirava, la Polizia vietò alla carrozza ov'io era di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nella folla, senza far calpestare dai cavalli la gente. | Mi | convenne, voltando strada, fare un lunghissimo giro, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la quale con quegli occhi biechi e sanguigni, che | mi | facevano rizzare i capelli in capo dalla paura, mi disse: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che mi facevano rizzare i capelli in capo dalla paura, | mi | disse: "Se un altr'anno avremo la disgrazia di tenervi con |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alzata la destra, mise la parola in effetto. Quell'atto non | mi | recò alcun conforto. Io m'augurava salute, tranquillità, ed |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dall'ignobile servaggio. - Ora, quali di questi beni | mi | recava quella benedizione? Da lì a pochi giorni Pio IX |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Il cardinale colse il momento per infierire contro di me. | Mi | giunse all'orecchio allora che tutti i rigori della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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clausura stavano per essermi scaricati addosso; per lo che | mi | veniva proposto di restituirmi presto al primiero carcere, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tentativi: e in compenso di tale atto d'abdicazione, | mi | si lasciava travedere l'onore d'un badessato, che per un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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anzichè badessa in un carcere. Come rispose Sua Eminenza? - | Mi | tolse anche quel magrissimo assegnamento mensile di sei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ahimè! | mi | ci mancava questa, adesso, di capitar con un matto! - pensò |
Il romanzo della bambola -
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postale, le ripose sulla scrivania: dopo di che contenta | mi | ritirai nell'Annunziata. Maria Giuseppa s'abbandonò ad una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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- Cosenza.... - Speranze, addio! Che fare in Capua? | Mi | ci trattenni sulle spine per altri quindici giorni. |
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sulle spine per altri quindici giorni. L'ex-vicario | mi | consigliava a non rimanerci più a lungo, poichè, sapendomi |
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usa di fare ogni anno. Di questo provvedimento altamente | mi | compiacqui, risoluta com'era a schivare nuove molestie, e |
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e lo studio. E perchè l'apprendimento delle storie patrie | mi | parve doveroso non soltanto all'uomo, ma pure alla donna |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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La scarsezza de' miei mezzi e la penuria del cognato, non | mi | permettevano di far uso della carrozza ogni volta che |
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uso della carrozza ogni volta che qualche urgente faccenda | mi | chiamava fuor di casa. E fra tali faccende urgenti entrava |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ne presi uno di seta nera, conforme al parere che dato | mi | aveva il cardinale Capano, e come pure altre persone di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cardinale Capano, e come pure altre persone di buon senso | mi | consigliavano. Il padre Spaccapietra partiva frattanto pel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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13 giugno, ritirata nella mia stanza con Maria Giuseppa, | mi | tratteneva seco lei riandando le peripezie sofferte nei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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frangiate, inargentate con stupenda leggiadria. Io | mi | sentiva rinascere al pensiero di aver ricuperato il posto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di una seggiola. Sebbene ignoti, quei due sembianti | mi | fecero raccapricciare. Il gigante, dato fiato alle fauci, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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marina: "È ella la religiosa Enrichetta Caracciolo Forino?" | mi | domandò. "Sì," risposi: "con chi ho l'onone di parlare?" |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di parlare?" "Col commissario Morbilli." Dio, qual nome! | Mi | scossi, come per violenta scarica d'elettricità.... Era lo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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è un prete della curia." Capíi subito tutto quello che | mi | aspettava. "Che cosa vogliono da me?" domandai, a modo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e veduta una sola uscita, si compiacque di permettere ch'io | mi | vestissi in libertà. Fui allora seguita da Maria Giuseppa, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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repressa a forza dall'amor proprio, in tale spasimo | mi | metteva i muscoli della bocca, che pur volendo parlare non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fece venire una carrozza, e permise che i congiunti | mi | accompagnassero. Intanto Maria Giuseppa non cessava di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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me!" Rimasta sola col birro e coi due carcerieri al fianco, | mi | fecero salire al terzo piano del fabbricato, quindi mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi fecero salire al terzo piano del fabbricato, quindi | mi | menarono in una vasta e tetra camera, che aveva l'aspetto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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le scarne mani verso di me: "Se qualche cosa vi occorre," | mi | disse, "ditelo pur liberamente alla priora, colla quale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sulle labbra, ella cedeva. - Non so che fare - gemeva. - | Mi | guarda... ed io... ho paura di ciò che potrebbe fare se gli |
Mitchell, Margaret -
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se gli parlassi. Ha una tale reputazione... Se per esempio | mi | battesse... o... Dio, Dio, se Carlo fosse vivo! Rossella, |
Mitchell, Margaret -
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che immagazzini il cibo per far morire di fame la gente. | Mi | ha dato ultimamente cento dollari per gli orfani; sono |
Mitchell, Margaret -
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non è vero, mia piccola ipocrita dagli occhi verdi! | Mi | illudevo che foste piú coraggiosa. Avevo sempre sentito |
Mitchell, Margaret -
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- Ma... sí - ammise Rossella con riluttanza. - Per esempio, | mi | annoio mortalmente a sentir sempre parlare della Causa, |
Mitchell, Margaret -
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e notte. Ma se lo confessassi, Dio benedetto, nessuno | mi | saluterebbe più e nessun giovinotto ballerebbe piú con me! |
Mitchell, Margaret -
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crederà di poter fare quello che ho fatto io. Ma questo non | mi | preoccupa. Ho guadagnato abbastanza; e il mio denaro è |
Mitchell, Margaret -
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Perché dovrei combattere per difendere un sistema che | mi | ha scacciato? Sarò invece ben lieto di vederlo distrutto. - |
Mitchell, Margaret -
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sono la pecora nera della famiglia Butler? Perché non | mi | sono adattato a fare tante cose che bisognava fare soltanto |
Mitchell, Margaret -
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noiosa scioccherella per l'unica ragione che un incidente | mi | ha impedito di ricondurla a casa prima che annottasse? E |
Mitchell, Margaret -
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pistola meglio di lui? Forse, se fossi stato un gentiluomo | mi | sarei lasciato uccidere e questo avrebbe cancellato la |
Mitchell, Margaret -
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cancellato la macchia dal blasone dei Butler. Ma... la vita | mi | piace. E cosí sono rimasto vivo e mi son divertito... |
Mitchell, Margaret -
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Butler. Ma... la vita mi piace. E cosí sono rimasto vivo e | mi | son divertito... Quando penso a mio fratello che vive fra |
Mitchell, Margaret -
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mucche di Charleston ed è pieno di rispetto per esse, e | mi | ricordo quella donna indigesta che è sua moglie e quei suoi |
Mitchell, Margaret -
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Doveva finire; e siamo vicini a questo. E volete che io | mi | metta ad ascoltare dei predicatori come il dottor Meade e |
Mitchell, Margaret -
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metta ad ascoltare dei predicatori come il dottor Meade e | mi | ecciti al rullo dei tamburi ed afferri un moschetto per |
Mitchell, Margaret -
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il mio sangue per Marse Robert? Ma per che imbecille | mi | prendete? Baciare la mano che mi ha percosso non è nel mio |
Mitchell, Margaret -
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Ma per che imbecille mi prendete? Baciare la mano che | mi | ha percosso non è nel mio stile. Fra me e il Sud, la |
Mitchell, Margaret -
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mio stile. Fra me e il Sud, la partita è regolata. Il Sud | mi | ha cacciato a morir di fame; non sono morto e ho guadagnato |
Mitchell, Margaret -
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e le terrò finché le filande inglesi ne avranno bisogno e | mi | pagheranno il prezzo che vorrò. Non sarei sorpreso di |
Mitchell, Margaret -
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parliamo piú. Per fortuna, ora comincia il valzer. Il reel | mi | lascia sempre senza fiato. - Non eludete la mia domanda. Vi |
Mitchell, Margaret -
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me la son cavata discretamente. E credo che il blocco | mi | renderà un milioncino. - No?! - Oh sí! Quel che la gente |
Mitchell, Margaret -
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Perché nasconder la testa come uno struzzo? - Dio mio, come | mi | annoia parlare di questo... Voi non dite mai delle cose |
Mitchell, Margaret -
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come adesso, siete diabolicamente graziosa? - No, non | mi | piace questo... Non è bella questa musica? Oh, potrei |
Mitchell, Margaret -
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che io abbia mai tenuto fra le braccia. - Capitano Butler, | mi | stringete troppo! Tutti ci guardano... - Se nessuno |
Mitchell, Margaret -
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- Se nessuno vedesse, protestereste ugualmente? - Capitano, | mi | pare che stiate diventando poco corretto. - Neppur per |
Mitchell, Margaret -
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ti ricordi quando ci siamo visti l'ultima volta? Quando | mi | dicesti il tuo amore inginocchiato ai miei piedi? Oh, come |
Mitchell, Margaret -
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il lutto... Non dovete stringermi tanto, capitano. | Mi | fate arrabbiare. - E siete uno splendore quando vi |
Mitchell, Margaret -
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e andiamo ad affacciarci alla finestra. Non voglio che | mi | fermi adesso... Ha gli occhi sgranati come se volesse |
Mitchell, Margaret -
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e un coltellaccio fra i denti. Ma pirata o no, oggi non | mi | taglierà la gola, se posso evitarlo!» Quando lo vide nel |
Mitchell, Margaret -
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a prendere il fazzoletto... Senza dubbio è carina, ma | mi | sta bagnando il davanti della camicia. Ella riprese la |
Mitchell, Margaret -
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Orléans. - riprese Rossella con un po' di broncio. - E non | mi | dite mai che cosa vi andate a fare! - Sono un lavoratore, |
Mitchell, Margaret -
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fare! - Sono un lavoratore, Rossella; e forse il mio lavoro | mi | chiama in quella città. - Voi, un lavoratore! - Rise con |
Mitchell, Margaret -
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denaro per poter fare altrettanto. - Solo a pensarlo | mi | sento... - e cominciò ad arruffare il pelo. - Ma forse |
Mitchell, Margaret -
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Come pettegolezzi, vale la migliore riunione di dame. | Mi | è stato detto che avete assunto dei galeotti e avete |
Mitchell, Margaret -
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faccenda. La mia maestranza riguarda me sola... Ma non | mi | avete ancora raccontato che cosa avete fatto a Nuova |
Mitchell, Margaret -
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arrossire alquanto. - Ve ne importerebbe molto? - Oh Dio, | mi | dispiacerebbe perdere la vostra amicizia - rispose ella con |
Mitchell, Margaret -
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intenso. - Dite pure alle vostre curiose amiche che quando | mi | sposerò sarà perché non ho potuto avere in altro modo la |
Mitchell, Margaret -
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vostra volgare curiosità - riprese. - Non è una donna che | mi | attira a Nuova Orléans, ma un bambino. Un maschietto. - Un |
Mitchell, Margaret -
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avrei mai creduto. Ora smettete codesto broncio, Rossella. | Mi | dispiace di essere stato sgarbato; ma ve lo siete meritato |
Mitchell, Margaret -
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mese sono stato a Charleston. Mio padre è morto. - Oh, | mi | dispiace... - È inutile. Sono certo che a lui non è |
Mitchell, Margaret -
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nulla per farlo mutare. Tutto ciò che egli pretendeva da me | mi | annoiava terribilmente. E finalmente mi mandò fuori di casa |
Mitchell, Margaret -
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pretendeva da me mi annoiava terribilmente. E finalmente | mi | mandò fuori di casa senza un centesimo e senza alcuna |
Mitchell, Margaret -
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a profitto la mia abilità di giocatore, sicché il poker | mi | diede da vivere. L'affronto di un Butler diventato |
Mitchell, Margaret -
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di vedermi. E durante la guerra, quando le circostanze | mi | portavano a Charleston, mia madre era costretta a mentire e |
Mitchell, Margaret -
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di vecchia scuola. Tutti i suoi amici lo ammiravano perché | mi | aveva scacciato e mi considerava come morto. «Se il tuo |
Mitchell, Margaret -
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i suoi amici lo ammiravano perché mi aveva scacciato e | mi | considerava come morto. «Se il tuo occhio destro ti |
Mitchell, Margaret -
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ero il suo occhio destro, il suo figlio primogenito ed egli | mi | strappò da sé. Sorrise un poco, quasi divertito. - Avrei |
Mitchell, Margaret -
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insopportabile per quella povera figliuola. E il denaro | mi | veniva restituito. Non so come hanno vissuto... Cioè, lo |
Mitchell, Margaret -
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veramente, quella zia crede che io il denaro lo fabbrichi. | Mi | scrive sempre per averne di piú; e davvero io non sono in |
Mitchell, Margaret -
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e Rosa Maria vivono comodamente malgrado i suoi sforzi... E | mi | dispiace un poco che sia morto, perché so che desiderava di |
Mitchell, Margaret -
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il giorno in cui sono partiti con la Guardia Nazionale e | mi | pare che siano tornati a casa ringiovaniti e vadano |
Mitchell, Margaret -
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il cavallo bestemmiando come un vecchio soldataccio. E | mi | ha detto che si sente ringiovanito di dieci anni da quando |
Mitchell, Margaret -
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vostro padre. Non sanno e non vogliono adattarsi; e questo | mi | conduce all'argomento spiacevole che voglio discutere con |
Mitchell, Margaret -
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Come farò a cavarmela? - Conoscendovi come vi conosco, non | mi | sarei dovuto aspettare da voi né lealtà né onestà. Ma, come |
Mitchell, Margaret -
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aspettare da voi né lealtà né onestà. Ma, come uno sciocco, | mi | sono fidato di voi. - Non vi capisco. - Può darsi. Ad ogni |
Mitchell, Margaret -
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fa, mentre percorrevo Via dell'Edera per venire da voi, | mi | sento chiamare da dietro una siepe: era la signora Melania |
Mitchell, Margaret -
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una siepe: era la signora Melania Wilkes! Naturalmente | mi | sono fermato e abbiamo chiacchierato. - Davvero? - Sí; |
Mitchell, Margaret -
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- Davvero? - Sí; abbiamo avuto una piacevole conversazione. | Mi | ha detto che aveva sempre desiderato esprimermi la sua |
Mitchell, Margaret -
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esprimermi la sua ammirazione pel fatto che anch'io | mi | sono unito a combattenti, sia pure nell'ultima ora. - Che |
Mitchell, Margaret -
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faceva ad Atlanta, è rimasta sorpresa della mia ignoranza e | mi | ha raccontato che adesso abita qui e che voi siete stata |
Mitchell, Margaret -
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il denaro; lo stabilimento è mio e ne faccio quello che | mi | pare. - Vorreste dirmi come avete guadagnato il denaro che |
Mitchell, Margaret -
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pare. - Vorreste dirmi come avete guadagnato il denaro che | mi | avete restituito? - Vendendo il legname, naturalmente. - |
Mitchell, Margaret -
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di Ashley. Siete una donna senza onore e se non | mi | aveste restituito quello che vi prestai, sarebbe per me una |
Mitchell, Margaret -
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di bollire, vi dirò il mio pensiero, se vi interessa. - Non | mi | interessa affatto. - Ve lo dirò lo stesso, perché non posso |
Mitchell, Margaret -
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avrete ancora bisogno di farvi prestare da me del denaro. | Mi | chiederete di finanziarvi, ad interesse incredibilmente |
Mitchell, Margaret -
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oppure... ma non voglio continuare ad annoiarvi. - Sí, | mi | annoiate. Ma mi distraete - disse Rossella freddamente, |
Mitchell, Margaret -
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non voglio continuare ad annoiarvi. - Sí, mi annoiate. Ma | mi | distraete - disse Rossella freddamente, sperando di |
Mitchell, Margaret -
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- Gli spiegai che avevo bisogno del suo aiuto perché non | mi | fidavo di quel furfante che gestiva la segheria e Franco |
Mitchell, Margaret -
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lo stabilimento gestito da Johnnie Gallegher, ora che non | mi | servo piú di operai negri. E poi ho dato del denaro contro |
Mitchell, Margaret -
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scrupolosa come dovrei. E non sono buona e dolce come | mi | è stato insegnato ad essere. Ma non posso farne a meno, |
Mitchell, Margaret -
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andasse a fondo; quindi ho gettato a mare quello che | mi | sembrava peso inutile. - Cioè orgoglio, onorabilità, |
Mitchell, Margaret -
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in mezzo alla strada: non posso essere cosí sgarbata! | Mi | faceva tanta pena! Credi che faccio male a pensare cosí? Ma |
Mitchell, Margaret -
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alla siepe. Ringraziamo Dio che gli Emerson sono a Macon! e | mi | ha detto: «Scusate, Mrs. Wilkes, ascoltate una parola.» Non |
Mitchell, Margaret -
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di parlare con quella vecchia pavonessa di Mrs. Elsing, che | mi | ha messa alla porta dell'ospedale.» - L'ha proprio chiamata |
Mitchell, Margaret -
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E ti assicuro che questo suo desiderio di rendersi utile | mi | ha commossa. Ho torto? - Per carità, Melania, chi vuoi che |
Mitchell, Margaret -
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e... le è sembrato... che io avessi il viso dolce e cosí | mi | ha fermata. Aveva un po' di denaro e ha voluto darmelo |
Mitchell, Margaret -
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dicendo: «Avete dei sentimenti veramente cristiani» e | mi | ha ficcato in mano questo fazzoletto. Puah, senti che razza |
Mitchell, Margaret -
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profumato; alcune monete erano racchiuse in un nodo. - | Mi | stava ringraziando e dicendo che mi porterà del denaro ogni |
Mitchell, Margaret -
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racchiuse in un nodo. - Mi stava ringraziando e dicendo che | mi | porterà del denaro ogni settimana, quando è apparso zio |
Mitchell, Margaret -
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settimana, quando è apparso zio Pietro con la carrozza e | mi | ha vista! - Melly scoppiò in lagrime e nascose la testa nel |
Mitchell, Margaret -
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se venisse a sapere che ho guardato in faccia quella donna. | Mi | fai questo piacere? - Sí, vado. Ma guardiamo quanto denaro |
Mitchell, Margaret -
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- Sí, vado. Ma guardiamo quanto denaro c'è qui dentro. | Mi | sembra pesante. Sciolsero il nodo e un gruppo di monete |
Mitchell, Margaret -
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madre cadde gravemente malata di bronchite; sempre peggiori | mi | giungevano le nuove del suo stato. Bramosa di vederla, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che almeno in quella urgente e dolorosa circostanza non | mi | sarebbe negato valermi dell'ottenuto permesso. - Ne feci |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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morente genitrice, ella stessa e nella stessa giornata | mi | avrebbe ricondotta a Mondragone; pregò, insistè, supplicò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nel mio umile abituro, fu bussato con forza alla porta. | Mi | disse una conversa: "È venuto il cardinale, e domanda di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"È venuto il cardinale, e domanda di voi: spicciatevi!" | Mi | ritornarono in mente le vessazioni, le promesse mancate, i |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Lo trovai nel salotto. Non l'aveva veduto da quattr'anni: | mi | parve invecchiato di dieci. Le gagliarde convulsioni che in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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prematura vecchiezza. Riario, non era più quello di prima: | mi | parve non lui, ma l'ombra sua. M'avanzai senza |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ricordate il passato e non potete lasciare il broncio," | mi | disse con sorriso sforzato. "Confesso d'essermi male |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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richiamano voti solenni?" "Ubbidisco alla voce di Dio, che | mi | richiama alla vita." "E vi proponete inoltre uscirmi di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e la carità d'un padre amoroso." Queste parole | mi | svelarono lo scopo della sua visita; gli doleva di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la mano, se vorrete, ma non permetterò che in ricompensa | mi | regaliate un morso!" Quell'archetipo di simulazione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Cantorbery: "Troppo lunga durò, troppo oppressiva | mi | tornò la vostra tutela. Vorrebbero ch'io vi chiedessi conto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e tenermi, troppo vecchie e sdruscite erano le sue reti, | mi | prese pel lembo dello scapolare, dicendo: "Un'ultima |
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menomo sintomo di mutazione, il menomo movimento popolare | mi | faceva balzare il cuore. I conventi di Napoli sono stati |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della tirannide e pel trionfo della nazione alla quale io | mi | gloriava di appartenere. Non isfuggì alle suore la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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io provava una soddisfazione, uno strano contento che | mi | rapiva. E: - qual piacere, andava dicendo fra me, se l'eco |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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da' diari, il mio entusiasmo cresceva a mano a mano che | mi | era dato vedere i preti frementi di fanatismo e di rabbia. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di fanatismo e di rabbia. La faccia di questi negromanti | mi | serviva di telegrafo. - Spandevasi un giallume itterico |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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me, non puoi che amare nel pari tempo tutti coloro che | mi | sono amici, e detestare gli altri che mi sono nemici." |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tutti coloro che mi sono amici, e detestare gli altri che | mi | sono nemici." "Questo già lo sapete per esperienza." "Ora |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"fra poco finiranno pur le vostre pene!" La compiacenza | mi | rifulse in volto. Una delle monache, avvedutasene, "Tu |
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in volto. Una delle monache, avvedutasene, "Tu ridi!" | mi | disse: "è cosa da piangere piuttosto!" "Piangi tu, che ci |
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me il solo grido di Viva Pio IX, che spesso all'orecchio | mi | risuonava. Un papa, che di primo tratto erasi dichiarato in |
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Toledo, dovevamo pur noi chiudere prestamente il monastero. | Mi | portai in un batter d'occhio al solito finestrino di |
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cappuccino, d'aspetto venerando, con lunga e canuta barba, | mi | fece scendere nel parlatorio. Proveniente da Roma, dicevasi |
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a lungo della violenta guerra che gli faceva mia madre, | mi | disse: "Dunque volete uscire ad ogni costo?" "Voglio |
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camorra? Dalle monache de' differenti conservatorii | mi | toccò subire le più sconce ed umilianti ripulse. Non sì |
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una filastrocca di formidabili capi d'accusa; poi suo jure | mi | condannava all'ultimo supplizio; poi m'assettava alla gola |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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spaventevole, chi avrebbe accolto in sua casa l'originale? | Mi | rivolsi perfino a' ritiri d'infima classe: trovai tutte le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tanto dissero e tanto fecero, che per mezzo del cardinale | mi | proibirono di portar meco l'argenteria e gli altri oggetti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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stava mia madre, nell'altra il vicario. Alquanto commossa | mi | sentii nell'atto di stringere la destra alle poche monache, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nell'atto di stringere la destra alle poche monache, che | mi | compativano: erano quasi tutte vecchie e d'ingenua pietà; e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alle lagrime. Volli pur prendere commiato da quelle che | mi | avevano mosso guerra; ma non mi riescì di vederle, perchè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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commiato da quelle che mi avevano mosso guerra; ma non | mi | riescì di vederle, perchè si erano nascoste. Scesi dipoi in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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- Le carrozze si mossero. A pochi passi della porteria | mi | volsi a rimirare le alte e nude mura del monastero, e il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e la gradinata e i pilastri del tempio. La cancellata | mi | richiamò la memoria del giorno, in cui quei striduli ferri |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volermi menare intorno pel monastero. Chiesi di mia madre: | mi | fu detto che, per non tenere impediti il generale e la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non tenere impediti il generale e la contessa mia cugina, | mi | aveva lasciata, ma che non avrebbe mancato di tornare il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di tornare il giorno appresso. Due giovani monache sorelle | mi | accompagnavano: chiamavansi Concettina e Checchina. - Io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e Checchina. - Io aveva bisogno d'aria: l'ambascia | mi | toglieva la respirazione; accolsi adunque il loro invito di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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passaggio, che ho letto più volte nello stesso manoscritto, | mi | ha fatto ogni volta rabbrividire, pel timore che le mie |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del luogo, delle persone, degli oggetti, dei costumi, | mi | divagò un poco. Era quello un mondo nuovo a me del tutto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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m'imbattei in molte religiose per la via: tutte quante | mi | fecero la stessa domanda: "Vuoi farti monaca?" Io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non appena avessi posto il piede nel chiostro. | Mi | vi trovava intanto da più ore, nè vedeva al mio fianco |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mezzo di due giovinette, passeggianti nel chiostro; ed anzi | mi | maravigliai, che di tutte le monache fosse stata l'unica a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sotto voce qualche parola in tuono beffardo: questo | mi | mortificò assai; ma non basta. Concettina mi domandò perchè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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questo mi mortificò assai; ma non basta. Concettina | mi | domandò perchè avessi voluto sapere quale monaca fosse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Paolina disgustata colle sue amiche, alcuni giorni prima, | mi | aveva mandato tale messaggio non per altro che per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la discordia, inseperabile dalla gelosia." Strana infatti | mi | sembrò la gelosia fra donne, stranissimo e volgare il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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rimanente umanità. Da quel primo sintomo di corruzione | mi | accorsi che avea da far con donne, le quali, benchè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sera con ansietà per dare libero sfogo all'inquietudine che | mi | rodeva, credendo di avere una stanza tutta per me. Ma quale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con al fianco un terzo letto destinato alla sua conversa! - | Mi | veniva pure intercettato il conforto della solitudine e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"assisterò a quella messa che piacerà a te." La conversa | mi | diè mano a vestirmi, non cessando sempre di ciarlare: poi, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per la mano, nel modo che è menato un cieco, | mi | fece scendere al comunichino, dove trovai riunite parecchie |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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finanche dal capriccio della conversa di mia zia, la quale | mi | voleva far alzare prima di giorno, per trattenermi un'ora |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ritornata. Uscì dunque del parlatorio, ed io, attendendola, | mi | trattenni fuori del corridoio, immersa nel sentimento |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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immersa nel sentimento dell'abbandono, in cui slanciata | mi | aveva una dura fatalità. Scorse un'ora, un'ora e mezza, ne |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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frattanto non la vedeva ritornare. Dolente del suo ritardo, | mi | volsi alla portinaia, pregandola di mandare alla vicina |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia madre di ritornare. La portinaia, presami la mano, | mi | disse: "Abbi pazienza, cara mia.... per amore o per forza |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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è già partita alla volta di Reggio." Se la portinaia non | mi | avesse sostenuta pel busto, sarei caduta in terra. Per |
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Quand'ebbi ricuperati i sensi e riaperti gli occhi, | mi | vidi circondata da uno stuolo di monache, di converse, di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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componeva il viso al sarcasmo; non una sola di esse che | mi | volgesse un accento di sincera carità. Il medico Ronchi, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nella porteria, essendo uno dei curanti della comunità, | mi | fece somministrare pronti rimedi. La febbre, che mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi fece somministrare pronti rimedi. La febbre, che | mi | sopravvenne mi confinò in letto per più d'una settimana. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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somministrare pronti rimedi. La febbre, che mi sopravvenne | mi | confinò in letto per più d'una settimana. Quando il destino |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dal vestiario di chi parevami che gli somigliasse, | mi | sentii in procinto di svenire, credendo che giunto fosse il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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m'indirizzava due linee, nè mia madre nelle sue lettere | mi | faceva motto di lui. Vedeva di tratto in tratto Giuseppina, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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più dell'orfana. Sarebbesi detto che già un abisso | mi | separasse dal mondo intero, a dispetto de' concenti umani, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed indivisibile legge di connessione. Una sera di febbraio | mi | trovai sola sul terrazzo. I raggi del sole morente non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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all'aria libera sotto l'immensa vôlta del firmamento | mi | sentii sola, è vero, come prima, ma non isolata. La voce |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fatiche d' Ercole. | Mi | sono rigorosamente proposto, in queste memorie, di non |
D'Ambra, Lucio -
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nell'imprendibile isola felice della duchessa di Frondosa. | Mi | basterà di redigere il giornale di bordo d'una sola |
D'Ambra, Lucio -
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con me in automobile, incastrò nell'occhio la caramella, | mi | guardò con un sorriso ch'era tutt'un programma ed esclamò: |
D'Ambra, Lucio -
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aveva raccontato le traversie del suo animoso viaggio. | Mi | venne davanti; una sera, il giovane Rolando, con gli occhi |
D'Ambra, Lucio -
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armati di sigarette e di buona volontà. Sua Altezza | mi | ascoltava senza respiro e con lo stesso interesse con cui |
D'Ambra, Lucio -
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di Villahermosa era nell'appartamento vicino. Il Principe | mi | sembrò assai lieto dell'interruzione. Mi spiegò che la |
D'Ambra, Lucio -
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Il Principe mi sembrò assai lieto dell'interruzione. | Mi | spiegò che la duchessa veniva a vedere la sua collezione di |
D'Ambra, Lucio -
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pazza pel Pisanello, l'eccellente duchessa! Sua Altezza | mi | chiese, d'aver pazienza. La visita non sarebbe stata lunga |
D'Ambra, Lucio -
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già quanto mai snaturato di per sè stesso. Ma i rumori che | mi | giungevano dalla stanza vicina non tardarono molto a |
D'Ambra, Lucio -
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assai calorosamente abbandonati. Ma la vita di Corte | mi | aveva già abituato a sentire ogni genere di rumori con la |
D'Ambra, Lucio -
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sua poltrona di marocchino rosso e, accesa una sigaretta, | mi | invitò con un cenno di mano a riprendere la lettura |
D'Ambra, Lucio -
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di prima e non m'invitò a rivedere quello che avevo letto: | mi | suggerì invece cortesemente di prendermi un breve riposo |
D'Ambra, Lucio -
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E, quando, un'ora e mezza dopo, Sua Altezza | mi | destò rientrando nella biblioteca, gli sguardi non |
D'Ambra, Lucio -
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manifestarmi chiaramente il suo malumore. — Caro d'Apre, — | mi | disse, — la cosa comincia a diventare fastidiosa, e queste |
D'Ambra, Lucio -
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cosa comincia a diventare fastidiosa, e queste signore non | mi | dànno il tempo di respirare. Ho veduto iersera queste due |
D'Ambra, Lucio -
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di poco lusinghiero in questa ripetuta esclamazione che | mi | riguardava e approfittai invece del silenzio del principe, |
D'Ambra, Lucio -
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ma ce ne vogliono dieci! E sa, intanto, che cosa faccio io? | Mi | faccia il piacere di cedermi il suo posto...._Grazie. Ecco. |
D'Ambra, Lucio -
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faccia il piacere di cedermi il suo posto...._Grazie. Ecco. | Mi | siedo qui e la lettura della sua bella conferenza me la |
D'Ambra, Lucio -
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Altezza la principessa che aspettava. — La principessa? — | mi | rispose senza levar gli occhi dal manoscritto. — La |
D'Ambra, Lucio -
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manoscritto. — La principessa, senta, me la sbrighi lei. | Mi | faccia questa cortesia. Le dica che sono uscito, che son |
D'Ambra, Lucio -
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E io che conoscevo Sua Altezza non tentai di ragionare e | mi | decisi sùbito a sbrogliare una volta di più una matassa |
D'Ambra, Lucio -
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La quale leonessa era quanto mai addomesticata e leggiadra. | Mi | strinse la mano con cordialità e prese per buone tutte le |
D'Ambra, Lucio -
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a Pulquerrima. E, tanto per tener viva la conversazione, | mi | scappò di bocca — giuro che fu senza malizia! — ch'ero |
D'Ambra, Lucio -
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sarei stato felice di mostrarle la mia. Accettò. Chiesi che | mi | fissasse una data e mi sentii rispondere ch'era pronta ad |
D'Ambra, Lucio -
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la mia. Accettò. Chiesi che mi fissasse una data e | mi | sentii rispondere ch'era pronta ad ammirarla anche sùbito. |
D'Ambra, Lucio -
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alle fêtes galantes del secolo decimottavo. La principessa | mi | ascoltava con la più intensa attenzione come se non si |
D'Ambra, Lucio -
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di parlar d'altro che di ventagli, la seducente principessa | mi | costrinse a confessare che proprio quel giorno Sua Altezza |
D'Ambra, Lucio -
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E, con una moina adorabile, la principessa di Malaguena | mi | chiese: — Spiegami un poco in due parole che cosa sono i |
D'Ambra, Lucio -
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che sarà per vergare i Misteri dell'Italia fatta serva. | Mi | limiterò ad un solo caso, come quello che si riferisce |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Armeno, ricorrendo la festività del Natale, mia madre | mi | aveva dato per confessore quello della zia Lucrezia. Era, |
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si confessassero sedute, contro l'universa consuetudine: | mi | venne detto, che non essendo possibile di rimanere due o |
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spendervi una intera giornata ginocchioni?" "Ben sappiamo," | mi | risposero, "essere usanza presso la gente mondana di non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sul mio pianforte!" Ed infatti io deplorava la fatalità che | mi | toglieva fra le altre cose l'uso diletto della musica, e mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi toglieva fra le altre cose l'uso diletto della musica, e | mi | poneva nel caso di perdere per dissuetudine l'agilità delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vispi, dal riso pronto, tiratami in disparte: "Spero," | mi | disse, "che di quanto abbiamo discorso, e saremo per |
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il confessore, e fattolo partecipe delle pene che | mi | angosciavano, egli mi dichiarò che nel monastero faceva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e fattolo partecipe delle pene che mi angosciavano, egli | mi | dichiarò che nel monastero faceva mestieri comunicarsi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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comunicarmi due volte per ogni settimana: più tardi poi | mi | sarei conformata alla comune consuetudine. Poichè scesi nel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'ostia, chiusi naturalmente tenendo gli occhi. Posta che | mi | fu sulla lingua la particola, e nell'atto stesso di |
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sentii sulla guancia diritta l'impressione d'una mano che | mi | carezzava. Aprii gli occhi; il prete aveva già ritirate le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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donna, figlia d'Eva, è più dell'uomo punta dalla curiosità. | Mi | venne in mente di collocarmi in un sito appartato, donde |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vita claustrale. "No, non è buono per te quel confessore," | mi | andavano ripetendo; "e la prova patente della sua |
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tutti si salvano?" Le monache non si davano pace: questa | mi | esortava di qua, quella mi catechizzava di là, tutte dal |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non si davano pace: questa mi esortava di qua, quella | mi | catechizzava di là, tutte dal più barbaro vernacolo e dalla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sofistici della sua logica, "Vuoi farmi un piacere?" | mi | disse. "Parla," risposi. "Attendo domani il mio confessore; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e della monacale impostura, infine l'educazione, che | mi | rendeva pieghevole ai superiori e cortese con tutti, mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che mi rendeva pieghevole ai superiori e cortese con tutti, | mi | fecero condiscendere alle sue premure. La mattina seguente |
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alle sue premure. La mattina seguente Maddalena | mi | conduceva gongolante di gioia dal suo dotto reverendo. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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reverendo. L'esultanza e la sollecitudine di quella monaca | mi | parvero un indizio rassicurante. - Se nelle sue relazioni |
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indizio rassicurante. - Se nelle sue relazioni col prete, | mi | dissi, vi fosse per avventura alcun che d'equivoco, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sei curiosa di vedere l'effetto d'un'efficace confessione?" | mi | domandò essa, qualche momento prima d'introdurmi nel |
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degno di divenirlo. Dopo molti complimenti e riverenze, | mi | domandò flebilmente il nome, l'età, la condizione, e simili |
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piegando l'una gamba sull'altra e stropicciandosi le mani, | mi | disse: "Suppongo, signorina, che abbiate deliberato di |
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Divinità, nè nella condizione delle belve: amo il mondo, e | mi | compiaccio nella società dei miei simili. Nè credo, |
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il cappello "darò risposta alla prossima nostra conferenza. | Mi | promettete di ritornare un'altra volta da me?" Dovetti |
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persuasiva di quell'alto ingegno. Di lì a due giorni | mi | richiamò a sè per annunziarmi avergli il Crocifisso |
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la virtù più cara a Dio essere l'ubbidienza al Crocifisso, | mi | vietò l'uscita, prima d'avergli promesso l'invio della |
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e nel guardarmi divenne livida in volto, inurbanamente | mi | voltò le spalle, e, borbottando non so che, andossene via. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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all'ovile la pecorella smarrita da Dio consegnatami, e non | mi | è lecito abbandonarvi." "Non so," risposi con sostenutezza, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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associamento. Devo però dirvi, che se lascerete Maddalena, | mi | susciterete una persecuzione più forte. Fatemi questo |
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me! Da questo punto vi dichiaro che al confessionale non | mi | ritroverete più." "Allora," disse, deponendo l'ilarità, ed |
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Verso le tre intesi nel corridoio un gran fracasso. | Mi | affacciai dalla loggia, e vidi Maddalena nel mezzo d'un |
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Non valsero nè le mie proteste nè il mio pianto. La zia | mi | sgridò, affermando, che al vicario bisognava ubbidire senza |
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io stessa veduto nei quattro monasteri da me abitati, o che | mi | giunse all'orecchio di altri chiostri napoletani; come pur |
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bacia il suo sposo!" Sotto vincolo di segretezza | mi | confidò un'educanda tanto bella di forme e candida di |
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stessa ricevetti da un monaco impertinente, lettera in cui | mi | significava, che non appena mi aveva, veduta, concepita |
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impertinente, lettera in cui mi significava, che non appena | mi | aveva, veduta, concepita aveva la dolcissima speranza di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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una riputazione d'integerrimo sacerdote), ogniqual volta | mi | vedeva passare dal parlatorio, soleva farmi: "Ps, cara, |
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Ps, ps, vien qua!" La parola cara in bocca di un prete | mi | moveva non meno nausea, che raccapriccio. Un prete infine, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un saggio succinto della sua dialettica: "Bella figliuola," | mi | disse un dì, "sai tu quello che veramente sia Iddio?" "È il |
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il nome di Gesiù Cristo alle amorose apostrofi, "È," | mi | disse, "una setta orrenda, e sfortunatamente troppo estesa, |
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fa sovente a proprie spese la festa della prima Messa; e | mi | rammento di un tale chierico, divenuto, Dei gratia, prete, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quando il tempio fu chiuso agl'incirconcisi, e che pur io | mi | fui ritirata, poggiarono ad una delle grate del coro la più |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Io ne conosceva il progetto sin dal giorno innanzi, e | mi | ritirai prima del solito per lasciarle libere. - Erano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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farmi rigido Catone dei poveri innamorati: no, davvero; ma | mi | disgustava la loro ipocrita e simulata bacchettoneria: quel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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voler ostentare delle virtù ed un candore che non avevano; | mi | disgustava la persecuzione che movevano a qualcuna delle |
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più volte con qualche educanda, monaca o conversa che | mi | aveva confidato il segreto della sua fragilità; le avrei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sarei stata da lui reputata, ove uno sguardo solo | mi | avesse tradita. Ah, chi non ha indossato il cilicio non sa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia predecessora, nel darmi la consegna dei sacri arredi, | mi | disse che dei quattro chierici, uno solo essendo esatto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ho detto, soffriva io molto di nervi: le convulsioni | mi | si erano rese periodiche. Ad ogni mia indisposizione, lo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Se ne avvidero quelle, allorchè, annunziatogli ch'io | mi | stava gravemente inferma, ei si cavò di tasca la pezzuola |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di gioia. Ma della comica passione del chierico ben anch'io | mi | avvidi, non appena convalescente e rientrata nell'uffizio. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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era falso, e che l'oggetto, a nome mio presentatogli, | mi | era stato poc'anzi preso dal fagotto della lavandaia. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a restituirmi il foglio necessario alle ricerche che | mi | era prefissa, ma fosse per altrui suggerimento, fosse per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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detti contrastava coll'interno senso di compassione che | mi | destava un avvenimento diretto a togliere il pane a quel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nel rifiuto. Stizzita però dalle mie moleste insistenze, | mi | disse un giorno: "Ma, insomma, perchè vuoi lasciare il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in pianto. "Siamo congedati tutti quattro noi chierici," | mi | disse con voce interrotta dal singhiozzo. "È mai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pari de' loro vini; ed io son Napoletana. Accesa di sdegno, | mi | portai subito dalla badessa; le espressi la mia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ma ciò che è fatto, non si disfà. Un solo schiarimento | mi | resta a chiedervi, e questo si riferisce particolarmente al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e il manicotto non le fecero buona impressione. «Certamente | mi | crede una donna di malaffare» pensò Rossella. «E forse non |
Mitchell, Margaret -
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soltanto... conoscevo le persone che abitavano qui. - | Mi | dispiace. Forse loro stessi non riconoscerebbero la propria |
Mitchell, Margaret -
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Rossella per le spalle - vi assicuro che mia... sorella non | mi | ha portato né una sega né una lima per aiutarmi a fuggire. |
Mitchell, Margaret -
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fosse confusa. - È naturale, sono venuta subito. Zia Pitty | mi | ha detto ieri sera e... Questa notte non ho potuto dormire |
Mitchell, Margaret -
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e udirvi parlare cosí. Non credevo alle mie orecchie quando | mi | hanno portato il vostro nome. Supponevo che non mi avreste |
Mitchell, Margaret -
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quando mi hanno portato il vostro nome. Supponevo che non | mi | avreste mai perdonato la mia condotta patriottica di quella |
Mitchell, Margaret -
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a Tara. Ma immagino che questa visita voglia dire che | mi | avete perdonato. Ella si sentí riprendere dalla collera, |
Mitchell, Margaret -
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che andavano a farsi ammazzare! - Risparmiatemi, Rossella. | Mi | copro di vergogna ogni volta che vi penso. - Meno male che |
Mitchell, Margaret -
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che provate vergogna di avermi trattata in quel modo. - | Mi | fraintendete. Mi dispiace dirvi che la mia coscienza non mi |
Mitchell, Margaret -
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di avermi trattata in quel modo. - Mi fraintendete. | Mi | dispiace dirvi che la mia coscienza non mi ha punto |
Mitchell, Margaret -
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Mi fraintendete. Mi dispiace dirvi che la mia coscienza non | mi | ha punto rimproverato di avervi abbandonata. Ma quanto |
Mitchell, Margaret -
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Ma lasciamo andare le mie ragioni. L'importante è che | mi | abbiate perdonato. - Ma niente affatto. Siete una canaglia. |
Mitchell, Margaret -
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come se avesse detto «tesoro». - Non raccontatemi storie. | Mi | avete perdonato. Una giovane signora non affronta le |
Mitchell, Margaret -
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i battiti del cuore. - State molto bene e molto elegante. | Mi | date proprio il desiderio... Se non ci fossero quegli |
Mitchell, Margaret -
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Ho avuto vostre notizie da miss Pittypat, la quale non | mi | ha detto che in voi si fosse sviluppata la dolce |
Mitchell, Margaret -
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scorsa ho sentito che proprio ero stufa, e allora il babbo | mi | ha consigliato di fare un viaggetto per distrarmi un poco. |
Mitchell, Margaret -
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L'ho sentito perfino io, benché sia cosí indurito... Spesso | mi | sono chiesto perché avevo cosí vivo il vostro ricordo, |
Mitchell, Margaret -
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e in Francia, e ho conosciuto tante donne piacevoli, | mi | è accaduto spesso di pensare a voi e di chiedermi che cosa |
Mitchell, Margaret -
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cuore. - Ne avrete dolore? Se sarete abbastanza addolorata, | mi | ricorderò di voi nel mio testamento. Gli occhi neri |
Mitchell, Margaret -
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molto dello stato delle mie finanze. Tutti i giorni | mi | rivolgono un'infinità di domande stupide. A quanto pare, |
Mitchell, Margaret -
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non vi avrei mai piú perdonato! Ma quando zia Pitty ieri | mi | ha detto che voi... che potrebbero impiccarvi... io... |
Mitchell, Margaret -
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farmi prestare i guanti di zia Pitty o rubarglieli. Ma non | mi | ero accorta che le mie mani fossero in questo stato. E ora |
Mitchell, Margaret -
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la sua dichiarazione! - Senza dubbio le vostre mani non | mi | riguardano - rispose Rhett freddamente e si appoggiò |
Mitchell, Margaret -
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sono addolorata! Davvero... - Niente affatto. Se anche | mi | appiccassero a non so che altezza, non ve ne importerebbe |
Mitchell, Margaret -
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in contrasto con Rhett Butler. - Evidentemente la memoria | mi | ha fatto difetto. Dovevo ricordarmi che voi siete come me e |
Mitchell, Margaret -
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l'essere chiuso qui, lontano da ogni contatto femminile, | mi | avrebbe messo in tale stato che avrei abboccato all'amo |
Mitchell, Margaret -
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pensò Rossella con ira. - Ora la verità è venuta fuori; | mi | manca soltanto conoscere i vostri motivi. Vedete un po' se |
Mitchell, Margaret -
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aiutarmi... se voleste esser buono! - Non c'è nulla che | mi | piaccia di piú che l'esser buono. - Rhett, per la nostra |
Mitchell, Margaret -
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buono. - Rhett, per la nostra vecchia amicizia, vorrei che | mi | faceste un favore. - Oh, finalmente la signora dalle mani |
Mitchell, Margaret -
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mani callose viene a dirmi il vero scopo della sua visita. | Mi | pareva bene che «visitare gli infermi e i carcerati» non |
Mitchell, Margaret -
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assolutamente? - Sí... Cioè, non assolutamente, ma | mi | farebbero comodo. - Trecento dollari. È una bella somma. |
Mitchell, Margaret -
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per affari, parlerò anch'io da uomo d'affari. Che garanzia | mi | date? - Come? - Garanzia. Sicurezza della restituzione. Non |
Mitchell, Margaret -
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la faccenda potesse aggiustarsi. - I miei orecchini. - Non | mi | interessano. - Vi darò un'ipoteca su Tara. - Che volete che |
Mitchell, Margaret -
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scendendo. I tempi sono difficili e il denaro è scarso. - | Mi | prendete in giro, Rhett! Coi milioni che avete... Gli occhi |
Mitchell, Margaret -
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bene e voi non avete un bisogno assoluto di questo denaro. | Mi | fa piacere di saperlo. Sono ben contento che per i vecchi |
Mitchell, Margaret -
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gli occhi di un gatto... di un gatto nell'oscurità? - Non | mi | tormentate, Rhett! Vi dirò tutto. Ho assoluto bisogno del |
Mitchell, Margaret -
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ho che una moneta d'oro da cinque dollari. E se non pago... | mi | prenderanno Tara! E io... noi non possiamo perdere la |
Mitchell, Margaret -
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perdere la nostra terra, la nostra casa! - Perché non | mi | avete detto subito tutto questo invece di far languire il |
Mitchell, Margaret -
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che non era amorosa, e la bocca rideva beffarda. - Non | mi | piace la vostra garanzia. Non sono un piantatore. Che altro |
Mitchell, Margaret -
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sera, durante l'assedio, sotto al porticato di zia Pitty? | Mi | diceste... che mi desideravate. Egli si gettò nuovamente |
Mitchell, Margaret -
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sotto al porticato di zia Pitty? Mi diceste... che | mi | desideravate. Egli si gettò nuovamente indietro, |
Mitchell, Margaret -
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che non avevate mai desiderato tanto nessuna donna. Se | mi | desiderate ancora, Rhett, potete avermi. Farò tutto ciò che |
Mitchell, Margaret -
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per il denaro! La mia parola vi deve bastare. Giuro che non | mi | trarrò indietro. Se volete, ve lo metterò in iscritto. Egli |
Mitchell, Margaret -
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ho avuto la sfacciataggine di farvi la stessa proposta, | mi | avete messo alla porta. E mi avete gratificato di un certo |
Mitchell, Margaret -
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di farvi la stessa proposta, mi avete messo alla porta. E | mi | avete gratificato di un certo numero di insulti, |
Mitchell, Margaret -
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capire le stranezze della vostra mentalità. E tutto questo | mi | convince una volta di piú che la virtú è semplicemente una |
Mitchell, Margaret -
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Ingoiò e il liquido ardente le bruciò la gola. - Ora | mi | pare che stia meglio, signori - disse Rhett - ed io vi |
Mitchell, Margaret -
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eseguivate questo gioco alla perfezione. Ma poco fa, quando | mi | avete offerto la vostra... hm.... garanzia per il mio |
Mitchell, Margaret -
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le arti che vi sono state insegnate. - Non ho bisogno che | mi | diciate come devo comportarmi - replicò Rossella; e si mise |
Mitchell, Margaret -
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queste Memorie niente altro | mi | son proposta che confermare, quanto è da me, con argomenti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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persone: ognuno potrà riscontrar la verità agevolmente. | Mi | si potrà piuttosto apporre d'aver taciuto qualche |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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piuttosto apporre d'aver taciuto qualche particolare che | mi | riguarda, d'aver lasciato nell'ombra alcune vicende non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e trovai per soprammercato una graziosissima signora che | mi | fece girare la testa. Disgrazia volle che la gentile |
D'Ambra, Lucio -
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ozii di Pulquerrima. E lì a Pulquerrima il giovane principe | mi | ritrovò, tre anni dopo il nostro incontro di Londra. |
D'Ambra, Lucio -
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a memoria. Modesto e niente affatto autorevole, io | mi | confondevo fra le autorità minori, fra un tenente delle |
D'Ambra, Lucio -
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Ma Sua Altezza ha una vista acutissima e un colpo. | Mi | sentii infatti chiamare per nome e, aprendomi un varco |
D'Ambra, Lucio -
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olezzante di naftalina fra le redingotes delle autorità, | mi | trovai ad essere, a dispetto di tutt'i protocolli, stretto |
D'Ambra, Lucio -
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rientrando nel regno di Fantasia e giungendo a Pulquerrima. | Mi | parlò di nuovo di donne quella sera, dopo pranzo. Sua |
D'Ambra, Lucio -
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ultimi tempi non gli aveva lasciato un minuto di respiro. E | mi | manifestò la sua preoccupazione di dovere purtroppo a |
D'Ambra, Lucio -
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il suo non breve soggiorno. — Vostra Altezza, — gli dissi — | mi | permetta di richiamare la sua memoria su alcune partite di |
D'Ambra, Lucio -
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Sua Altezza notava una signora bionda, bruna o castana, e | mi | chiedeva sùbito chi fosse. Se io la nominavo, |
D'Ambra, Lucio -
|
se la loro pedina era la favorita. Una volta Sua Altezza | mi | disse: — Se stesse ai loro mariti, mi toccherebbe, per non |
D'Ambra, Lucio -
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Una volta Sua Altezza mi disse: — Se stesse ai loro mariti, | mi | toccherebbe, per non far dispiacere a nessuno, di prenderle |
D'Ambra, Lucio -
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Mentre ritornavamo a casa a cavallo il principe | mi | raccontò il piccolo incidente: quando aveva potuto |
D'Ambra, Lucio -
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impossibile per guardarmi di traverso in quel modo?» | mi | disse il principe, meravigliato. Fermò la sua attenzione e |
D'Ambra, Lucio -
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e Leopodo. è quella che batte il record del sei, ora | mi | ricordo benissimo. Ma che ha dunque da brontolare, lui? Ho |
D'Ambra, Lucio -
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un solo istante prima ch'ella si separasse da questo mondo, | mi | fece sentir viepiù il pentimento di un voto diametralmente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di avermi la prima volta fatta entrare nel monastero; | mi | promise adunque la sua cooperazione in ogni tentativo che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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lo stato mio erasi modificato. Una malattia di pochi giorni | mi | aveva strappata la seconda zia, quella che funzionato avea |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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giorno d'esser pronta a seguirmi dovunque le combinazioni | mi | avessero potuto condurre. Ne' contorni della mia prigione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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La brama di trapelare alcun che intorno a quel portento | mi | preoccupò vivamente. Seppi alfine, dopo lunghe indagini, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Perchè, profittando del messaggio, che forse la provvidenza | mi | mandava, perchè non avrei battuto anch'io la stessa via? |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gote mie si affossavano, gli occhi si spengevano, i capelli | mi | cadevano a ciocche. Uno dei medici della comunità mi fece |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi cadevano a ciocche. Uno dei medici della comunità | mi | fece il rispettivo certificato, che unito alla supplica |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cominciai a contare le ore e i minuti del tempo che | mi | restava ancora da patire. Diceva fra me stessa: - Ora il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dentro nè viva nè morta," rispondeva la povera donna. Ma se | mi | sapeva mill'anni di andarmene da quel luogo detestato, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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conversa faceva della debolezza di lei, la povera vecchia | mi | aveva supplicata di prendere la nipote sopra di me, e farle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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soffrire la conversa erano maggiori. Per tale riguardo | mi | convenne più volte ora raffrenare lo sdegno, ora di non dar |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sulla seggiola a bracciuoli, e con un fil di voce morente | mi | diceva: "Signora Enrichetta, per pietà, allargatemi il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Signora Enrichetta, per pietà, allargatemi il busto: io | mi | sento soffocare." La menava allora in luogo appartato, il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il chirurgo. La fanciulla, divenuta pallida e tremante, | mi | pregò di calmarlo; ed egli, vedutala così costernata, si |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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prendersi una cameriera: e viver tranquilla e indipendente. | Mi | rispose: "Voglio starmene, amica diletta, appresso di voi: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fresca vocetta che rispondeva al brontolìo della madre, non | mi | facevo per nulla scrupolo di curiosare dalle commettiture |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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io rientravo dietro a lei zitto e cheto nella mia stanza, e | mi | godevo un quadretto da innamorare un pennello fiammingo. Al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Questo io lo seppi qualche giorno dopo dalla portinaia, che | mi | raccontò per filo e per segno tutti i fastidi sofferti da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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- - Dove mai sarà andata a finire la povera Matilde? — | mi | domandavo io con un certo senso di tristezza. Passò più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ma di tanto in tanto quella sua figura patita ed ingenua | mi | tornava nella memoria; massime poi da quando nella sua |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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russo o svedese. M'era ignoto. La femmina, in vece, | mi | ricordava un viso da me conosciuto, ma non mi sovvenivo nè |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in vece, mi ricordava un viso da me conosciuto, ma non | mi | sovvenivo nè dove nè quando. Bruna, snella, con due lunghe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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circa altri quattro anni e la rividi quando proprio non | mi | ricordavo più che fosse al mondo, un inverno, di carnovale, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aver fortuna! — aveva filosofato sua madre. Un amico comune | mi | presentò alla nuova stella, una sera, al Manzoni. Per me |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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eleganti e d'oggetti d'arte, e più d'una volta Matilde | mi | ha fatto volentieri da modella per raffigurare qualche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'infanzia. - Ma un amore non l'ho mai avuto, sai! — | mi | disse una volta facendosi triste d'un tratto; poi scrollò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'avevo mai conosciuta, e al fine indispettita, nervosa, | mi | piantava lì senza salutarmi. Sostiene d'esser nata a Torino |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Torino e di non saper nulla de' propri genitori. Un giorno, | mi | ricordo che a questo proposito fui crudele con lei; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del tuo letto, che cosa n'hai fatto? — Ella impallidì, e | mi | rispose soltanto con una occhiata: un'occhiata che non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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maravigliati. — Ho da fare. Proprio vi giuro che non | mi | sarebbe possibile.... — I compagni protestarono forte. No, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il mio cavallo è quasi morto... e io muoio di fame. Ashley | mi | ha detto che voi... Non accendete la candela! Non svegliate |
Mitchell, Margaret -
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ancora da bere. - Ho fatto correre il cavallo, e se non | mi | allontano in fretta ci rimetto la pelle. Ma ne valeva la |
Mitchell, Margaret -
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la pena. Sí, per Dio! Cercherò di arrivare nel Texas e li | mi | fermerò. Ashley è stato con me a Jonesboro e mi ha detto di |
Mitchell, Margaret -
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Texas e li mi fermerò. Ashley è stato con me a Jonesboro e | mi | ha detto di venire da voi. Ho bisogno di un altro cavallo, |
Mitchell, Margaret -
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Non ho un gran vantaggio. Se non ci fosse stato Ashley che | mi | ha trascinato e issato sul cavallo, sarei rimasto lí come |
Mitchell, Margaret -
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rimasto lí come un imbecille e probabilmente a quest'ora | mi | avrebbero già fatto la pelle. Un bravo ragazzo Ashley. |
Mitchell, Margaret -
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Quando comincio a tagliare a pezzi una persona, credete che | mi | accontenti di una graffiatura? No, per Dio, la taglio a |
Mitchell, Margaret -
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Dio, la taglio a fettine. - Bene - approvò Franco. -. Non | mi | è mai piaciuto quel tipo. Rossella lo guardò. Non era il |
Mitchell, Margaret -
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È venuto a Jonesboro con me, per il caso che Wilkerson | mi | sopraffacesse. Ma non credo che il nostro vecchio Ash potrà |
Mitchell, Margaret -
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prepararmi un pacchetto da portare con me? - Se non | mi | dite tutto, mi metto a urlare. - Aspettate che io me ne sia |
Mitchell, Margaret -
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un pacchetto da portare con me? - Se non mi dite tutto, | mi | metto a urlare. - Aspettate che io me ne sia andato, poi |
Mitchell, Margaret -
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peggio è la maniera che ha di incitare i negri. Se qualcuno | mi | avesse detto che sarebbe venuto il giorno in cui avrei |
Mitchell, Margaret -
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dei Fontaine era ben conosciuta nella Contea. - Quindi | mi | è toccato servirmi del coltello. Ho trovato quell'individuo |
Mitchell, Margaret -
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pancia. È stato affare d'un momento. La prima cosa di cui | mi | sono accorto è che Ashley mi ha messo sul cavallo dicendomi |
Mitchell, Margaret -
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momento. La prima cosa di cui mi sono accorto è che Ashley | mi | ha messo sul cavallo dicendomi di venire da voi. Ashley |
Mitchell, Margaret -
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che egli non sia troppo ubriaco stasera. Se è ubriaco non | mi | crederà, riderà di me e mi spezzerà il cuore.» Aperse uno |
Mitchell, Margaret -
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stasera. Se è ubriaco non mi crederà, riderà di me e | mi | spezzerà il cuore.» Aperse uno spiraglio della porta e |
Mitchell, Margaret -
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che nebbia. - Ha detto altro? - chiese poi senza voltarsi. | Mi | ha chiesto di aver cura del piccolo Beau; le ho promesso di |
Mitchell, Margaret -
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se fosse mio figlio. - E che altro? - Ha detto... Ashley... | Mi | ha chiesto di occuparmi anche di Ashley. Egli tacque per un |
Mitchell, Margaret -
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all'ultimo atto di una commedia non troppo attraente. - | Mi | pare che sia abbastanza chiaro. Miss Melly è morta. Tu hai |
Mitchell, Margaret -
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poi. - Una volta avrei ringraziato Dio devotamente, se tu | mi | avessi detto questo. Ma ora non importa. - Non importa? Che |
Mitchell, Margaret -
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non importa. - Non importa? Che dici? Sí che importa! Non | mi | vuoi bene forse? Melly ha detto di sí. - Aveva ragione, per |
Mitchell, Margaret -
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il respiro, ascoltava, aspettava. - Sapevo che non | mi | amavi quando ti sposai. Sapevo di Ashley. Ma, sciocco che |
Mitchell, Margaret -
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può dare a una donna. Ma non potevo fartelo capire, perché | mi | avresti creduto debole e ti saresti servita del mio amore |
Mitchell, Margaret -
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del mio amore contro di me. E poi... c'era sempre Ashley. | Mi | faceva impazzire. Non potevo sedere a tavola di faccia a te |
Mitchell, Margaret -
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la notte sapendo che... beh, lasciamo andare, adesso. Ora | mi | domando perché ne ho sofferto. Fu questo che mi fece andare |
Mitchell, Margaret -
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adesso. Ora mi domando perché ne ho sofferto. Fu questo che | mi | fece andare da Bella. Vi è una certa consolazione |
Mitchell, Margaret -
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analfabeta. Questo lusingava la mia vanità. Tu non | mi | hai mai blandito molto, mia cara. - Oh Rhett... - cominciò |
Mitchell, Margaret -
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mattina, per paura di essermi ingannato e che tu non | mi | amassi. Avevo paura che tu ridessi di me; perciò uscii e |
Mitchell, Margaret -
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ubbriacarmi. Quando tornai tremavo come una foglia; e se tu | mi | fossi venuta incontro, se mi avessi fatto il piú piccolo |
Mitchell, Margaret -
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come una foglia; e se tu mi fossi venuta incontro, se | mi | avessi fatto il piú piccolo cenno, credo che ti avrei |
Mitchell, Margaret -
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volevo bene. Ashley... dopo di allora il suo pensiero non | mi | diede piú alcuna gioia; ma tu eri stato cosí villano che |
Mitchell, Margaret -
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mia, sono stato fuori della tua porta, sperando che tu | mi | chiamassi; ma tu non mi chiamasti mai; e allora compresi |
Mitchell, Margaret -
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della tua porta, sperando che tu mi chiamassi; ma tu non | mi | chiamasti mai; e allora compresi che ero stato un imbecille |
Mitchell, Margaret -
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parlare il suo volto tetro. - Ma vi era Diletta; ed io | mi | dissi che, dopo tutto, qualche cosa rimaneva. Mi piaceva |
Mitchell, Margaret -
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ed io mi dissi che, dopo tutto, qualche cosa rimaneva. | Mi | piaceva pensare che Diletta eri tu, nuovamente bambina, |
Mitchell, Margaret -
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accarezzare e viziare te. Ma lei non era come te... lei | mi | voleva bene. Era una fortuna che io potessi prendere tutto |
Mitchell, Margaret -
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e lo sto perdendo. E se lo perdo, non c'è piú nulla che | mi | interessi! Né amici né denaro né... nulla.. Se avessi lui, |
Mitchell, Margaret -
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gli occhi e parlò con disperazione. - Rhett, se una volta | mi | hai amata tanto, deve pur essere rimasto qualche cosa nel |
Mitchell, Margaret -
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- Allora... vuol dire che io ho sciupato tutto... e che non | mi | ami piú? - Precisamente. Ostinata come una bambina che |
Mitchell, Margaret -
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sardonica. - Non avere quell'aria cosí risoluta, Rossella! | Mi | spaventi. Vedo che stai pensando di trasferire la tua |
Mitchell, Margaret -
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Avevo l'intenzione di dirtelo al tuo ritorno da Marietta. - | Mi | lasci? - Non fare la moglie abbandonata, Rossella. La parte |
Mitchell, Margaret -
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Rossella. La parte drammatica non è adatta per te. | Mi | par di capire che non desideri un divorzio e neanche una |
Mitchell, Margaret -
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il suo disprezzo. Deve rispettarmi anche... anche se non | mi | ama. Levò il capo e cercò di chiedere con calma. - Dove |
Mitchell, Margaret -
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tutte cose che hanno radici profonde... Oh, non | mi | pento, non rimpiango nulla di ciò che ho fatto. Mi sono |
Mitchell, Margaret -
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Oh, non mi pento, non rimpiango nulla di ciò che ho fatto. | Mi | sono divertito; tanto che ora comincio ad averne abbastanza |
Mitchell, Margaret -
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fino allora per vedere. E non lo desidero neppure. Non | mi | interessa. Andrò in cerca di vecchie città e di vecchie |
Mitchell, Margaret -
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di nuovo sul suo viso. - No! - gridò. - So soltanto che non | mi | ami e che te ne vai! Amore mio, che farò se tu te ne vai? |
Mitchell, Margaret -
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- Ah? Non me n'ero accorta. Ebbene, fai qualche cosa. | Mi | fai diventare nervosa, girandolando attorno in quel modo. |
Mitchell, Margaret -
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insomma, di qualunque dei tuoi compagni? - No, signore. Non | mi | invitano. - Mentisci, Wade! - esclamò Rossella voltandosi. |
Mitchell, Margaret -
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ti vergognassi del tuo passato guerresco disse poi. - Non | mi | avevi detto di tenerlo nascosto? - Taci! - fu la breve |
Mitchell, Margaret -
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furono messi in fanteria. Io ero un bravo tiratore e perciò | mi | misero in artiglieria. In quella regolare, non nella |
Mitchell, Margaret -
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può sposare Beau Wilkes. Ma tu chi sposerai? - Oh, io non | mi | sposerò - rispose Wade schiettamente, felice di parlare da |
Mitchell, Margaret -
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Pork a dirgli che ti conduca in città. - Ti sarò grata se | mi | lascerai educare i miei figli a modo mio! - proruppe |
Mitchell, Margaret -
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a ciò che facevo perché nulla m'interessava. Ma Diletta | mi | interessa. Dio, che sciocco sono stato! Diletta non sarà |
Mitchell, Margaret -
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denaro e di tiranneggiare le persone. - Tutto questo | mi | pare una tempesta in un bicchier d'acqua - affermò |
Mitchell, Margaret -
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ciò che qui ha un po' di valore. Meno male. Sono certo che | mi | aiuterà. - E che intendi di fare? - Mi propongo di |
Mitchell, Margaret -
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male. Sono certo che mi aiuterà. - E che intendi di fare? - | Mi | propongo di coltivare tutti i dragoni-femmina della Vecchia |
Mitchell, Margaret -
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anche dovessi strisciare dinanzi a ogni vecchia strega che | mi | detesta, lo farò. Sopporterò con pazienza la loro freddezza |
Mitchell, Margaret -
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lo farò. Sopporterò con pazienza la loro freddezza e | mi | farò vedere pentito del mio passato. Contribuirò alle loro |
Mitchell, Margaret -
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a ricordare a quei pazzi a cui salvai la vita che essi | mi | debbono riconoscenza. E tu, mia cara, ti guarderai bene dal |
Mitchell, Margaret -
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Miss Pittypat; ho appreso da lei il vostro matrimonio e | mi | sono affrettato a venire a congratularmi. Il ricordo della |
Mitchell, Margaret -
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- E vorreste soddisfare la mia curiosità su un punto che | mi | preoccupa da qualche tempo? Non avete avuto nessuna |
Mitchell, Margaret -
|
una sopportazione sconosciuta agli uomini, malgrado ciò che | mi | hanno insegnato nella mia infanzia, e cioè che le donne |
Mitchell, Margaret -
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io credevo. Come sarebbe stato piacevole gridargli: - Non | mi | sono sposata per convenienza! - Ma, disgraziatamente, |
Mitchell, Margaret -
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prigione? - Oh, cosa da poco! - rispose con gesto ampio. - | Mi | hanno rilasciato stamattina. Ho impiegato un delicato |
Mitchell, Margaret -
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per brutale malvagità che vi ho rifiutato la somma che | mi | chiedevate. Se vi avessi rilasciato un assegno, coloro |
Mitchell, Margaret -
|
io avrei fatto il nome di tutti i patrioti yankees che | mi | avevano venduto proiettili e munizioni durante la guerra. |
Mitchell, Margaret -
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In realtà, è stata la mia minaccia di parlare che | mi | ha aperto le porte del carcere... - Ciò significa che... |
Mitchell, Margaret -
|
blocco e vendetti a Liverpool a prezzi favolosi. II cotone | mi | era stato dato in buona fede perché io comprassi col |
Mitchell, Margaret -
|
Ma quando il blocco divenne piú stretto, vi ricordate?, non | mi | fu piú possibile entrare o uscire dai porti, e il denaro |
Mitchell, Margaret -
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il denaro? Al governo yankee? Ditemi voi... Se sapeste come | mi | dispiacerebbe essere ritenuto un ladro! Trasse di tasca un |
Mitchell, Margaret -
|
- Siete proprio... No, non so quello che siete, Rhett! Non | mi | ha precisamente tratta in inganno, ma... - Improvvisamente |
Mitchell, Margaret -
|
da mangiare finché questa gente paga? - Sí, ma... Ecco, | mi | servirebbe del denaro proprio adesso. - I suoi occhi |
Mitchell, Margaret -
|
tasse? - Che ve ne importa? - M'importa, perché a momenti | mi | chiederete un prestito. Oh, conosco tutti gli approcci. E |
Mitchell, Margaret -
|
E vi presterò la somma... senza la graziosa garanzia che | mi | avete offerto poco tempo fa, cara signora Kennedy. A meno |
Mitchell, Margaret -
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vostra tenera scenata alle Dodici Querce; e qualche cosa | mi | dice che da allora egli non è mutato. E neanche voi. Quel |
Mitchell, Margaret -
|
egli non è mutato. E neanche voi. Quel giorno, se ben | mi | ricordo, la figura che fece non fu precisamente sublime. E |
Mitchell, Margaret -
|
sedia stendendo le gambe verso la stufa. - La cosa che piú | mi | diverte - notò Rhett con un sorriso - è la vista della |
Mitchell, Margaret -
|
per mio uso personale. - Una segheria? - Sí; e se | mi | presterete il denaro vi interesserò al cinquanta per cento. |
Mitchell, Margaret -
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sul serio. - Perciò rido. - Ascoltatemi, Rhett. Franco | mi | ha parlato di un tale che vuol vendere la sua segheria e |
Mitchell, Margaret -
|
da stabilirsi. Franco voleva fare l'acquisto col denaro che | mi | ha dato per pagare le tasse. - Povero Franco! E che cosa |
Mitchell, Margaret -
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dice? - Ma, no: non li voglio. - Sí, prendeteli. Tanto, non | mi | piacciono. E poi, non sono neanche miei. - Di chi sono? La |
Mitchell, Margaret -
|
dell'uomo vestito di azzurro nel vestibolo di Tara. - | Mi | sono stati lasciati... da uno che è morto. In fondo sono |
Mitchell, Margaret -
|
che il denaro è la cosa piú importante del mondo e Dio | mi | è testimone che non vorrò mai piú esserne priva. Ricordò il |
Mitchell, Margaret -
|
aver fame mai piú». - Voglio avere da mangiare quello che | mi | piace (basta col pastone di granturco e i piselli secchi!) |
Mitchell, Margaret -
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maliziosamente. - No, Rossella; se vi presto il denaro, | mi | riserbo il diritto di parlare di Ashley Wilkes come e |
Mitchell, Margaret -
|
il diritto di parlare di Ashley Wilkes come e quanto | mi | pare. Rinuncio al diritto di esigere un interesse sul |
Mitchell, Margaret -
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non comprendeva, ma che non le piacque. - E voglio che | mi | rispondiate. Dunque: è ancora innamorato di voi? - E se |
Mitchell, Margaret -
|
può esistere in questo mondo malvagio - riprese Rhett - | mi | riconduce agli ideali della mia adolescenza. Dunque, la |
Mitchell, Margaret -
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se è questo che volete dire. Ma grazie a Dio, non | mi | sono mai preoccupato eccessivamente per i sentimenti di |
Mitchell, Margaret -
|
Dovete aver creato un bell'inferno per Ashley! Quasi quasi | mi | fa pena. - Io... un inferno? - Sicuro! Voi rappresentate |
Mitchell, Margaret -
|
quello che qui chiamano onore al piú grande amore! E | mi | pare che quel povero diavolo ora non abbia piú né amore né |
Mitchell, Margaret -
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amore né onore per tenergli caldo! - Ha l'amore!... Perché | mi | ama! - Davvero? Allora rispondete a questo e poi basta; vi |
Mitchell, Margaret -
|
a Rhett Butler tutte le ingiurie e le umiliazioni che | mi | infligge oggi! Butler era ritto dinanzi a lei e la |
Mitchell, Margaret -
|
per il vostro spirito di sopportazione, Rossella, e | mi | dispiace vedervi oppressa da troppi pesi. Tara è già per se |
Mitchell, Margaret -
|
aggiungervi anche Ashley Wilkes e la sua famiglia. - Non | mi | è di peso. Lavora... - Per l'amor di Dio - la interruppe |
Mitchell, Margaret -
|
almeno dire una parola gentile; magari soltanto: «oh, come | mi | dispiace!» Egli sorrise. - In tutti questi mesi da quando |
Mitchell, Margaret -
|
pensando. Vi state dicendo: «Guarda quest'imbecille che | mi | racconta delle storielle a proposito degli dèi morti quando |
Mitchell, Margaret -
|
questo non basterà per conservarvi Tara. Credete che io non | mi | renda conto dell'amarezza della nostra situazione di gente |
Mitchell, Margaret -
|
d'ombra proiettata su uno schermo. E la preferivo cosí. Non | mi | piacciono i contorni troppo decisi. Mi piacciono un po' |
Mitchell, Margaret -
|
preferivo cosí. Non mi piacciono i contorni troppo decisi. | Mi | piacciono un po' confusi, sfumati. Si interruppe e sorrise |
Mitchell, Margaret -
|
è che m'importi di spaccare della legna qui nel fango, ma | mi | chiedo perché lo faccio. Mi turba la perdita della bellezza |
Mitchell, Margaret -
|
della legna qui nel fango, ma mi chiedo perché lo faccio. | Mi | turba la perdita della bellezza della vita che amavo. La |
Mitchell, Margaret -
|
guerra. La peggior cosa furono le persone con le quali | mi | toccò vivere. Da quando ero nato mi ero tenuto a distanza |
Mitchell, Margaret -
|
le persone con le quali mi toccò vivere. Da quando ero nato | mi | ero tenuto a distanza dalla comunità, scegliendo con cura i |
Mitchell, Margaret -
|
inquieti. Rossella, io non so precisamente in che momento | mi | sono accorto che i sogni e le ombre della mia vita erano |
Mitchell, Margaret -
|
ucciso da me. Oramai non potevo piú essere uno spettatore; | mi | trovavo improvvisamente sulla scena quale attore che |
Mitchell, Margaret -
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i cui pensieri non erano i miei pensieri, le cui azioni | mi | erano estranee come quelle di un ottentotto. Costoro |
Mitchell, Margaret -
|
egli. - Lo so, perché ho avuto fame anch'io, ma questo non | mi | spaventa. Ho paura solo di guardare la vita senza bellezza. |
Mitchell, Margaret -
|
dolorosa. Ma Rossella non glie ne diede il tempo. - | Mi | diceste che mi amavate piú di lei... ricordatevi quel |
Mitchell, Margaret -
|
Ma Rossella non glie ne diede il tempo. - Mi diceste che | mi | amavate piú di lei... ricordatevi quel giorno! E so che non |
Mitchell, Margaret -
|
Voi lo avete dimenticato? Potete dire onestamente che non | mi | amate? - No, non vi amo. - È una menzogna. - Anche se fosse |
Mitchell, Margaret -
|
sopra di lui gli occhi fulgidi d'amore e di trionfo. - | Mi | amate! Mi amate! Ditelo... ditelo... Egli le teneva ancora |
Mitchell, Margaret -
|
di lui gli occhi fulgidi d'amore e di trionfo. - Mi amate! | Mi | amate! Ditelo... ditelo... Egli le teneva ancora le mani |
Mitchell, Margaret -
|
di nuovo... - Ma non potete andare, Ashley! Perché voi | mi | amate... - Volete proprio che ve lo dica? E va bene, lo |
Mitchell, Margaret -
|
ghiacciolo. Disse esitando: - Se sentite cosí... e se non | mi | avete presa... vuoi dire che non mi amate. - Non riuscirò |
Mitchell, Margaret -
|
cosí... e se non mi avete presa... vuoi dire che non | mi | amate. - Non riuscirò mai a farvi capire. Tacquero e si |
Mitchell, Margaret -
|
Non vi è piú nulla - disse finalmente. - Nulla per me. Non | mi | è rimasto nulla da amare. Nulla per cui combattere. Voi non |
Mitchell, Margaret -
|
del nostro arrivo non ti sei quasi più mosso di casa. - | Mi | piace questa casa — disse semplicemente il conte, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
più profondo di tutti i precedenti. - Su via, spiegati, o | mi | farai andare in bestia! - Bencini! — disse ancora Sampieri |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
che non ho mai abbandonata per cinquant'anni di seguito, e | mi | par d'aver avuto un coraggio non comune! Ma ora che da un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
da un lustro quella posizione felice è soltanto un ricordo, | mi | stimerei un vecchio matto da legare, se certe corbellerie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
stimerei un vecchio matto da legare, se certe corbellerie | mi | saltassero in testa: certe corbellerie che del resto — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
grave — a te meno che mai possono venire, perchè, se non | mi | sbaglio, tu mi sei d'un bel po' più maturo, mio povero |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
meno che mai possono venire, perchè, se non mi sbaglio, tu | mi | sei d'un bel po' più maturo, mio povero Sampieri. Questi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
gli domandò lentamente: - Ma Tonino, che dici su 'l serio o | mi | canzoni? Innamorato? Innamorato, tu? Contessa Lara. 19 |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
vero e proprio, ma ti confesso sinceramente che non | mi | sento capace a stemperarmi in lacrime perchè un vecchio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
rubato il cuore, eh? — continuava, ridendo, l'amico. — E | mi | permetti di nominarla? Sampieri anch'egli sorrideva con una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
ma ho anche in compenso un bravo milioncino e mezzo che | mi | ringiovanisce non poco. Che te ne pare, eh, de' miei |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
angelo! — esclamò il conte tutto lieto. — Che forse io non | mi | chiamo Antonio... Tonino? Lo diceva in napoletano, ecco. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
preferito di Miss Alford, e il titolo del suo nuovo libro | mi | conviene perfettamente. Io dunque non a pena questo volume |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
da una certa curiosità, le si fece piu vicino: - E... | mi | dica, signora Emma, — domandò — lei dunque sa presso a poco |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
al primo rifiuto d'una femmina. Voglio che lei, proprio lei | mi | dica un'altra volta, ultima volta, che non mi vuole |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
proprio lei mi dica un'altra volta, ultima volta, che non | mi | vuole assolutamente; e allora... penserò io... — Nanni si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
È tanto tempo che vi guardo, che sospiro dietro a voi, che | mi | strazio a ogni vostro sorriso, che mi faccio animo a ogni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
dietro a voi, che mi strazio a ogni vostro sorriso, che | mi | faccio animo a ogni vostro gesto di sdegno... Perchè tutto, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nulla a me!... Io non esisto per voi! E pure, vedete, io | mi | stimo più di qualunque uomo c'è al mondo... So che passione |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Povera figliuola, è talmente depressa... - Credo che | mi | riceverà. Vi prego, ditele che parto domani e che forse |
Mitchell, Margaret -
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e dalla disapprovazione. «Ora tutta la città saprà che | mi | sono condotta in modo sconveniente il giorno dei funerali |
Mitchell, Margaret -
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«In quello che sta dicendo non è una parola di vero.» - | Mi | dispiace insistere in questo momento; ma debbo parlarvi di |
Mitchell, Margaret -
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Rossella. - Che cosa? - La Colonia. - Non vi capisco. - | Mi | capite benissimo. Avete bevuto parecchio. - E se anche |
Mitchell, Margaret -
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sarebbe morta. Ma Rhett non rise. - Siete in ottima salute, | mi | pare... e forse l'inferno non c'è. - C'è, Rhett! Sapete |
Mitchell, Margaret -
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Fontaine. Come ho potuto far questo? - Ah, è andata cosí! | Mi | ero chiesto tante volte come mai... - E poi l'ho reso |
Mitchell, Margaret -
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sposato, l'ho reso infelice e l'ho ucciso. Dio mio! E tutto | mi | sembrava giusto, quando lo feci; ma ora capisco che ho |
Mitchell, Margaret -
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giusto, quando lo feci; ma ora capisco che ho fatto male. | Mi | pare di non essere stata io a fare tutte queste cose... |
Mitchell, Margaret -
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Elena, ma ora non poteva piú scacciare l'immagine di lei. - | Mi | sono chiesto spesso come poteva essere - fece Rhett. - Mi |
Mitchell, Margaret -
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- Mi sono chiesto spesso come poteva essere - fece Rhett. - | Mi | sembra che voi somigliate piuttosto a vostro padre. - La |
Mitchell, Margaret -
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sono contenta che sia morta, cosí non può vedermi. Non | mi | aveva allevata per essere malvagia e perversa. Era cosí |
Mitchell, Margaret -
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prossimo e buona con Franco; ma allora tornava l'incubo e | mi | faceva tanta paura! E desideravo soltanto di correre ad |
Mitchell, Margaret -
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la venuta degli yankees. Rhett, non potete immaginare... | Mi | vien freddo a pensarci! Tutto bruciato e niente da |
Mitchell, Margaret -
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la quale io corro, corro disperatamente, col cuore che | mi | scoppia; sono inseguita da qualche cosa e non posso |
Mitchell, Margaret -
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sarò salva. Ma non so dove io cerchi di arrivare. Allora | mi | sveglio tremando di freddo e di spavento. E quando mi |
Mitchell, Margaret -
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mi sveglio tremando di freddo e di spavento. E quando | mi | sveglio mi pare che nel mondo non vi sia abbastanza denaro |
Mitchell, Margaret -
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tremando di freddo e di spavento. E quando mi sveglio | mi | pare che nel mondo non vi sia abbastanza denaro per potere |
Mitchell, Margaret -
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che diventavo furibonda e perdevo la calma. Credo che non | mi | capisse; ed io non cercavo di farmi capire. Pensavo che un |
Mitchell, Margaret -
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perché avete paura di andare all'inferno. È cosí? - Ma... | mi | sembra che sia lo stesso. Tutto è cosí confuso... - Anche |
Mitchell, Margaret -
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colpa di Franco che non vi ha percossa con la frusta... | Mi | meraviglio di voi, Rossella che sentite svegliarsi la |
Mitchell, Margaret -
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ribatté Rhett. - Vi sto chiedendo di sposarmi. O volete che | mi | metta in ginocchio? - Oh... - fece Rossella ansimando; e |
Mitchell, Margaret -
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proposta di prestiti e garanzie. Quindi vedo che | mi | tocca sposarvi. - È uno dei vostri soliti scherzi, Rhett? - |
Mitchell, Margaret -
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volta una parola d'amore, arrossí e mormorò: - Non... non | mi | sposerò mai piú. - Ma sí, vi sposerete. Siete nata per |
Mitchell, Margaret -
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sí, vi sposerete. Siete nata per essere moglie. Perché non | mi | sposereste? - Perché... non vi amo, Rhett. - Questo non è |
Mitchell, Margaret -
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non vi amo, Rhett. - Questo non è un ostacolo. Non | mi | pare che nelle vostre due esperienze matrimoniali l'amore |
Mitchell, Margaret -
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sulla mia proposta mentre io sarò lontano? - Rhett, non | mi | piacciono le cose che si trascinano. Preferisco rispondervi |
Mitchell, Margaret -
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non desidero rimaritarmi. - Storie. Perché? - Cosí... Non | mi | piace essere maritata. - Ma, mia povera figliuola, voi non |
Mitchell, Margaret -
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che è piacevole. - Siete grossolano e presuntuoso; e | mi | pare che questa conversazione stia andando troppo in là. E |
Mitchell, Margaret -
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parlarne in questi momenti. - Vi ho detto la ragione che | mi | spinge a parlarvene. Parto domani e sono un innamorato |
Mitchell, Margaret -
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piú puro, piú sacro. Oserò nominarvelo? Ah! È l'amore che | mi | rende cosí temerario! - Alzatevi! - minacciò Rossella. - |
Mitchell, Margaret -
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la scusa delle convenienze o altro del genere. Dite che | mi | sposerete al mio ritorno, o, dinanzi a Dio, non partirò. |
Mitchell, Margaret -
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la vostra reputazione. - Siate ragionevole, Rhett. Non | mi | voglio rimaritare. - No? Ditemi la ragione. Non può essere |
Mitchell, Margaret -
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delle frottole... e... sí, Rhett, vi voglio bene. - | Mi | volete bene? - Oh Dio - ribatte ella stizzosamente - se |
Mitchell, Margaret -
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delle sciocchezze? Vi voglio bene, ve l'ho detto. E voi | mi | capite. Una volta mi avete detto che non mi amavate perché |
Mitchell, Margaret -
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Vi voglio bene, ve l'ho detto. E voi mi capite. Una volta | mi | avete detto che non mi amavate perché avevamo troppi punti |
Mitchell, Margaret -
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detto. E voi mi capite. Una volta mi avete detto che non | mi | amavate perché avevamo troppi punti in comune. Tutti e due |
Mitchell, Margaret -
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col suo tono scherzoso continuò: - Del resto, una volta | mi | avete detto che è il colmo del cattivo gusto, marito e |
Mitchell, Margaret -
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dovrei esserlo di voi? - No, cara, non vi amo, come voi non | mi | amate; e se vi amassi, sareste l'ultima persona a cui lo |
Mitchell, Margaret -
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a una delle grandi tappe della storia del mondo, se pur | mi | preoccupava, non mi toglieva di sacrificare, come ogni sera |
D'Ambra, Lucio -
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tappe della storia del mondo, se pur mi preoccupava, non | mi | toglieva di sacrificare, come ogni sera a quella stessa |
D'Ambra, Lucio -
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che aveva fatto furore a Parigi durante l'ultimo inverno. | Mi | serviva, nella sala da pranzo deserta, il mio solito |
D'Ambra, Lucio -
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di me tutt'i miei gusti e tutt'i miei disgusti. Mentre | mi | somininistrava il mio solito pranzo sommario e versava |
D'Ambra, Lucio -
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acque ininerali estere e nazionali, il mio fedele cameriere | mi | sembrava preoccupato e come impacciato a trovare il modo di |
D'Ambra, Lucio -
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poichè lo vedevo così insolitamente turbato; ed egli | mi | domandò se veramente la guerra era ormai dichiarata o se |
D'Ambra, Lucio -
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vecchio asciugò una lacrima con la manica della giubba e | mi | raccontò che due suoi figliuoli facevano il loro servizio |
D'Ambra, Lucio -
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Sono uscito sùbito dopo pranzo per tornarmene a casa mia. | Mi | sembrava che in una sera siffatta non avrei avuto desiderio |
D'Ambra, Lucio -
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fumando. E, tra tanti pensieri e tanti ricordi, un verso | mi | ronzava nel cervello e su le labbra, un verso italiano di |
D'Ambra, Lucio -
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tutto illetterato avrà potuto sospettare che il verso che | mi | accompagnava lungo la via come un ritornello era appunto: |
D'Ambra, Lucio -
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orecchini e annodandosi il nastro sotto al mento. - Come | mi | sta? - chiese facendo una piroetta e scrollando la testa |
Mitchell, Margaret -
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potrebbe portare questa sfumatura di verde? Vi pare che | mi | sia ricordato bene il colore dei vostri occhi? - Davvero |
Mitchell, Margaret -
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che apprezzerà il mio gusto. - Oh no! Non farete questo! | Mi | farete morire! Siate buono, Rhett! Datemelo! - Per farlo |
Mitchell, Margaret -
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per la sua bellezza. - Potete dire a miss Pitty che | mi | avete dato un campione di taffetà verde, che mi avete fatto |
Mitchell, Margaret -
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Pitty che mi avete dato un campione di taffetà verde, che | mi | avete fatto il disegno del cappello e che me lo avete |
Mitchell, Margaret -
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nient'altro. - Davvero? Invece vi porterò dei regali finché | mi | farà piacere e ogni volta che vedrò qualche cosa che |
Mitchell, Margaret -
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senza ragione, e non dono mai una cosa senza calcolare che | mi | sarà ricambiata. E sono sempre ripagato. I suoi occhi neri |
Mitchell, Margaret -
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su, mormorando: - Ah sí, siete sempre ripagato? E che cosa | mi | chiedete? - Questo rimane a vedersi. - Se credete che in |
Mitchell, Margaret -
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le mani fra le sue. - Siete cosí bambina, Rossella, che | mi | sento stringere il cuore. E giacché a quanto pare, vi |
Mitchell, Margaret -
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di voi, Rossella; e se aveste una briciola di buon senso | mi | mandereste fuori dai piedi... sempre che ne foste capace. È |
Mitchell, Margaret -
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