però non m'annoiavo: un sentimento | mi | riempiva l'anima, nuovo e piacevolissimo, che non si può |
Sull'Oceano -
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dovere e d'ogni servitù sociale, e certo che nessun dolore | mi | verrà dal mondo esteriore, perchè non mi può giungere |
Sull'Oceano -
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che nessun dolore mi verrà dal mondo esteriore, perchè non | mi | può giungere nessuna notizia da nessuna parte. Mille |
Sull'Oceano -
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nessuna parte. Mille sventure possono minacciarmi, nessuna | mi | può raggiungere. L'Europa si può sconvolgere, io non lo |
Sull'Oceano -
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verso un mondo sconosciuto, in mezzo a gente che non | mi | conosce. Prigioniero in un'isola, è vero; ma in un'isola |
Sull'Oceano -
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Prigioniero in un'isola, è vero; ma in un'isola che | mi | porta e che mi serve, che guizza sotto i miei piedi, e mi |
Sull'Oceano -
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in un'isola, è vero; ma in un'isola che mi porta e che | mi | serve, che guizza sotto i miei piedi, e mi trasfonde nel |
Sull'Oceano -
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mi porta e che mi serve, che guizza sotto i miei piedi, e | mi | trasfonde nel sangue il fremito della sua vita, ed è un |
Sull'Oceano -
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tante volte trovato il viaggio insopportabilmente lungo, | mi | paresse in quel momento così breve, e vago come un sogno, |
Sull'Oceano -
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tante cose. Non avendo mai visto nulla per via, che | mi | segnasse le distanze nella mente con immagini ben distinte |
Sull'Oceano -
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immagini ben distinte le une dall'altre, tutte le giornate | mi | si confondevano all'immaginazione in una sola, e mi pareva |
Sull'Oceano -
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mi si confondevano all'immaginazione in una sola, e | mi | pareva d'aver percorso quello spazio sterminato di un volo. |
Sull'Oceano -
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un volo. Nessun momento del viaggio, fuorchè la tempesta, | mi | rimase come quello stampato nell'anima. Il fiume smisurato |
Sull'Oceano -
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muto; un silenzio altissimo pesava su tutte le cose; e | mi | parea che venisse di lontano, dagli altri grandi fiumi, |
Sull'Oceano -
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professor Aducco mandandomi questi tracciati | mi | scrisse: "Ho fatto l'esperienza presenti parecchi colleghi, |
La fatica -
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della fatica, e ne furono meravigliati. Ero molto eccitato, | mi | sentivo caldo, ero rosso in viso. Alla sera dello stesso |
La fatica -
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Alla sera dello stesso giorno ero molto stanco, le gambe | mi | dolevano ed avevo un po' male di capo." Il giorno dopo il |
La fatica -
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tanto sospirata, quell'imminenza dell'arrivo in America non | mi | destava più alcuna commozione. Era un altro fenomeno morale |
Sull'Oceano -
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del sentimento della curiosità e del piacere. Come se non | mi | rimanesse uno solo dei mille ardenti desideri con cui ero |
Sull'Oceano -
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con cui ero partito, il pensiero della terra nuova non | mi | dava più che un senso di noia, accompagnato dalla |
Sull'Oceano -
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brucior di gola che m'aveva lasciato un sigaro cattivo. E | mi | faceva perfino dispetto l'agitazione degli altri, - |
Sull'Oceano -
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incapaci d'ogni forte impressione. Dio mio, è così: | mi | dovrei vergognare di confessarlo: a poche miglia dal |
Sull'Oceano -
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di confessarlo: a poche miglia dal continente americano, io | mi | scervellavo sopra una sciarada del giornale genovese, della |
Sull'Oceano -
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sopra una sciarada del giornale genovese, della quale | mi | scappava il secondo: |
Sull'Oceano -
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perchè quanto espongo ora sulla fisiologia dei muscoli, | mi | serve come di introduzione a far comprendere meglio la |
La fatica -
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Alfieri, pag. 190. nella sua vita: "deliziosissimi momenti | mi | furono ed utilissimi quelli, in cui mi venne fatto di |
La fatica -
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momenti mi furono ed utilissimi quelli, in cui | mi | venne fatto di raccogliermi in me stesso, e di lavorare |
La fatica -
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le facoltà dell' imparare; le quali oltre ogni credere | mi | si erano oppilate in quei quasi dieci anni continui |
La fatica -
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| Mi | riscosse dalla meditazione il comandante, che mi passò |
Sull'Oceano -
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riscosse dalla meditazione il comandante, che | mi | passò accanto fregandosi le mani, - cosa insolita, - come |
Sull'Oceano -
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ripetergli il suo ritornello: - Porcaie a bordo.... Ma egli | mi | prevenne domandandomi col viso serio: - Che cosa faranno in |
Sull'Oceano -
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pensato. Ma il buon comandante, che era veramente contento, | mi | domandò ancora se, prima d'imbarcarmi, avessi pregato |
Sull'Oceano -
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| mi | ricordo bene che, osservando più che gli altri me stesso, |
Sull'Oceano -
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con una certa curiosità psicologica quando e come | mi | sarebbe entrato dentro quel sentimento che ci vergogniamo |
Sull'Oceano -
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tener dietro al suo lento avvicinarsi, senza sospettare che | mi | dovesse balzar addosso tutt'a un tratto, nel punto in cui |
Sull'Oceano -
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la verità, cercai in me l'artista e non ce lo trovai più. | Mi | parve anzi che fosse già scappato da un quarto d'ora. |
Sull'Oceano -
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della mente. Ma l'entrare in sottigliezze psicologiche | mi | trarrebbe a lunghe e inutili dissertazioni, e il mio libro |
Fisiologia del piacere -
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di osservazione e di analisi anatomica dell'uomo morale: | mi | terrò lontano, per quanto possibile, dalle teorie e dalle |
Fisiologia del piacere -
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fresca degli alisei dell'altro emisfero, e al solo pensarvi | mi | pareva di sentirmi filare due gocciole tepide giri dalle |
Sull'Oceano -
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gigantesco cigno dall'ali tese, che ci guardasse. Apro, e | mi | vien nella fronte e nel petto un soffio delizioso d'aria |
Sull'Oceano -
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fronte e nel petto un soffio delizioso d'aria marina, che | mi | ricorre per le vene, e mi riscote tutto, come l'alito d'un |
Sull'Oceano -
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delizioso d'aria marina, che mi ricorre per le vene, e | mi | riscote tutto, come l'alito d'un mondo ringiovanito. Il |
Sull'Oceano -
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il primo che incontravamo dopo Gibilterra. Per pochi minuti | mi | biancheggiò agli occhi nella chiarezza di quell'aurora |
Sull'Oceano -
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il saluto d'un amico: poi si nascose; e allora l'oceano | mi | parve più solitario e più silenzioso di prima; ma benigno |
Sull'Oceano -
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mostrarono subito gli effetti nelle terze classi. L'agente | mi | venue a cercare nel salone. - Venga a vedere, - mi disse, - |
Sull'Oceano -
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L'agente mi venue a cercare nel salone. - Venga a vedere, - | mi | disse, - le baruffe chiozzotte. Lo spettacolo comincia. |
Sull'Oceano -
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ultimo rifugio, per tentar di dormire. Ma il camerino | mi | parve più stretto, più asfissiante, più odioso che non mi |
Sull'Oceano -
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mi parve più stretto, più asfissiante, più odioso che non | mi | fosse mai parso. I passeggieri dovevano esser discesi quasi |
Sull'Oceano -
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come un canto solitario per le vie d'una necropoli. E | mi | pareva che mi pesassero su l'anima non soltanto i miei, ma |
Sull'Oceano -
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canto solitario per le vie d'una necropoli. E mi pareva che | mi | pesassero su l'anima non soltanto i miei, ma tutti i tedi, |
Sull'Oceano -
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che non conoscevo, - un rantolo in una camera di cui non | mi | riusciva di trovar la porta, - e poi mutata la scena in un |
Sull'Oceano -
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nelle oscillazioni della curva. Il dottor Salvioli | mi | raccontava che, prima di far lezione, egli sentivasi meno |
La fatica -
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egualmente sconvolti per leggere un discorso stampato. | Mi | ricordo di un pranzo elettorale dove uno dei più celebri |
La fatica -
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in tasca le bozze di stampa, che lesse ai suoi elettori, e | mi | dissero che faceva sempre così. Quando leggo nei giornali |
La fatica -
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penso allo sgomento che egli prova dinanzi agli elettori e | mi | viene un sorriso sulle labbra. |
La fatica -
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bastimento e del mare copriva le voci. Pareva quasi notte. | Mi | sembravan mutati il luogo e le persone. In quel momento in |
Sull'Oceano -
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vita sono sconvolte. Un movimento subitaneo di beccheggio | mi | gettò nel camerino come un sacco; l'uscio si chiuse da sè; |
Sull'Oceano -
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il sangue: - Se non uscissi più di qua dentro? - E | mi | sentii in una solitudine immensa, come se mi fossi chiuso |
Sull'Oceano -
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dentro? - E mi sentii in una solitudine immensa, come se | mi | fossi chiuso da me nella tomba. |
Sull'Oceano -
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disfatto dalla noia, che s'affaccia al mio camerino, e | mi | domanda: - Andiamo a veder ammazzare? - Come? Chi |
Sull'Oceano -
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centesimi. E mare, e mare, e mare. Quel Mediterraneo lassù | mi | si presentava alla fantasia piccolissimo, come un laghetto |
Sull'Oceano -
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d'ogni idea; e quel non vedere mai altro che acqua ed acqua | mi | faceva balenare l'orribile sospetto che si fosse sbagliato |
Sull'Oceano -
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per andar a cozzare nei ghiacci eterni. Fortunatamente | mi | venne a scuotere Ruy Blas; il quale, guardandomi con un |
Sull'Oceano -
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far indovinare una notte di dissolutezza aristocratica, | mi | diede una buona notizia. Il battesimo era fissato per le |
Sull'Oceano -
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agli studenti di medicina, ma la qualità delle persone | mi | obbliga ad una esposizione più sintetica, e quanto alla |
La fatica -
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affaticarmi assai più; ma perchè l'uditorio è meno numeroso | mi | stanco molto meno. Questa medesima differenza la provarono |
La fatica -
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molto meno. Questa medesima differenza la provarono quanti | mi | hanno supplito. E non è cosa di immaginazione ma è una |
La fatica -
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gravi che però provo anch’ io nelle lezioni solenni. | Mi | ricordo di notti insonni passate dopo aver pronunziato un |
La fatica -
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quanto sia tormentosa questa agitazione. Qualche volta | mi | accorgo,se devo scrivere appena finita la lezione, che il |
La fatica -
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quando esco dalla lezione che faccio stando in piedi, non | mi | accorgo di altri fenomeni di stanchezza. Solo nella prima |
La fatica -
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di chiusura, provo dei fenomeni di eccitazione, e | mi | sento caldo al volto e mi trema la voce o vengo preso dopo |
La fatica -
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dei fenomeni di eccitazione, e mi sento caldo al volto e | mi | trema la voce o vengo preso dopo da mal di capo. Intorno |
La fatica -
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di circa mezzo grado. Una volta, dopo una conferenza che | mi | aveva affaticato molto per la emozione prodotta da un |
La fatica -
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rettale di 38,2. Era dunque una leggera febbre che | mi | ero procurato, semplicemente col far lezione e che cessò |
La fatica -
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riferisco un frammento della lettera che il dottor Patrizi | mi | scrisse a Roma, dopo aver fatto la sua prima lezione. "Mi |
La fatica -
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a raccolta gli argomenti che avrei esposti in iscuola e non | mi | coricai che a un'ora del mattino. Alle cinque ero già desto |
La fatica -
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crescente, e di ingannare le interminabili quattro ore che | mi | separavano dal momento solenne, col dar gli ultimi tocchi |
La fatica -
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sviluppo e le localizzazioni dei centri della parola. Ma io | mi | sforzava indarno di dominare il tremore della mano, e il |
La fatica -
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volere, vincere lo stimolo del mingere che assiduamente | mi | tormentava. " Alle 10 la temperatura non aveva cangiato |
La fatica -
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all'epigastrio, e notai un aumento della salivazione che | mi | obbligava a sputare ad ogni poco. "Entrai. Dopo aver |
La fatica -
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tutto sudato alle 11.40 e tirai un grande sospiro che | mi | sollevò. Scrissi nuovamente, come ho detto, il polso coll' |
La fatica -
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sul letto per leggere un po' più comodamente dell' usato, | mi | addormentai in un sonno grosso e filato di due ore che mi |
La fatica -
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mi addormentai in un sonno grosso e filato di due ore che | mi | ristorò". |
La fatica -
|
è la verità, e la dico tutta. Questo è il pensiero che | mi | si confisse nel cervello, acuminato, freddo, immobile, come |
Sull'Oceano -
|
ricordarmi di notizie lette a intese a quel proposito, che | mi | confermassero nella speranza di un'agonia breve. E mi |
Sull'Oceano -
|
che mi confermassero nella speranza di un'agonia breve. E | mi | ricordo che il pensiero d'avere una volta desiderato per |
Sull'Oceano -
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d'avere una volta desiderato per curiosità una tempesta, | mi | pareva una cosa insensata, mostruosa, incredibile, fuori |
Sull'Oceano -
|
il piroscafo faceva degli sbalzi tali che, a occhi chiusi, | mi | pareva di esser sopra, una gigantesca altalena a corda, che |
Sull'Oceano -
|
in assoluta balìa d'una forza prodigiosa che non | mi | lasciava più libero nè il movimento nè il pensiero, mi dava |
Sull'Oceano -
|
non mi lasciava più libero nè il movimento nè il pensiero, | mi | dava un senso d'avvilimento fisico inesprimibile, come |
Sull'Oceano -
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supplizio potesse durare dieci ore, un giorno, tre giorni, | mi | sgomentava l'anima come il concetto dell'infinito. Pure |
Sull'Oceano -
|
credo, crescendo fuor di misura la furia della tempesta, | mi | si fece un gran torbido nel capo, e di quello che pensassi |
Sull'Oceano -
|
di prima, e improvviso, come se due braccia gagliarde | mi | scotessero per le spalle, e una voce brutale mi urlasse sul |
Sull'Oceano -
|
gagliarde mi scotessero per le spalle, e una voce brutale | mi | urlasse sul viso: - Ma sei tu, tu che sei qui, e che devi |
Sull'Oceano -
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Ma sei tu, tu che sei qui, e che devi morire ! - Oh! quanto | mi | pareva assurda quell'idea dei tempi ordinari che sia lo |
Sull'Oceano -
|
dire: - È qui! - Alle volte tutti quei pensieri cadevano, e | mi | pareva di sentire per qualche momento che la tempesta |
Sull'Oceano -
|
dell'elice sollevata, come se la poppa saltasse per aria, | mi | strappava l'illusione. E mi rammento d'una ripugnanza |
Sull'Oceano -
|
se la poppa saltasse per aria, mi strappava l'illusione. E | mi | rammento d'una ripugnanza invincibile a guardar il mare, |
Sull'Oceano -
|
sogni, in cui pare che non splenda il nostro sole. E così | mi | s'era turbata pure l'idea del tempo, che non avrei saputo |
Sull'Oceano -
|
dire in alcun modo da quante ore la tempesta durasse. E | mi | sembrava che avesse a durare un tempo incalcolabile, non |
Sull'Oceano -
|
per cui quell'enorme commovimento dovesse aver fine. | Mi | sembrava ineredibile che non tutto l'oceano e il mondo |
Sull'Oceano -
|
che attendeva in pace alle proprie faccende. Ma mentre | mi | passavano questi pensieri, che erano come un breve respiro |
Sull'Oceano -
|
confine d'un nuovo mondo, in quella solitudine, di notte, | mi | fece più pietà che non me n'avesse mai fatta la sua |
Sull'Oceano -
|
più pietà che non me n'avesse mai fatta la sua tristezza, | mi | parve come una luce sinistra che gettasse essa medesima |
Sull'Oceano -
|
sinistra che gettasse essa medesima sulle sue miserie, e | mi | oppresse l'anima. O miseria errante del mio paese, povero |
Sull'Oceano -
|
una voce strascicata e nasale, che | mi | addormentava. A un tratto il canto cessò, come se |
Sull'Oceano -
|
- lungo - interminabile - lamentevole: - L'America! | Mi | corse un brivido per le vene. Fu come l'annunzio d'un |
Sull'Oceano -
|
inatteso, la visione immensa e confusa d'un mondo, che | mi | ridestò tutt'in un punto la curiosità, la maraviglia, |
Sull'Oceano -
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la curiosità, la maraviglia, l'entusiasmo, la gioia, e | mi | fece scattare in piedi, con un'ondata di sangue alla |
Sull'Oceano -
|
persone | mi | raccontarono che stando al tavolino, quando sono stanche |
La fatica -
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presentino tali immagini. Un valente scrittore drammatico | mi | raccontava che quando egli scrive deve chiudersi nello |
La fatica -
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di questo argomento. Accennerò intanto alcuni fenomeni che | mi | occorre mettere in rilievo per uno primo schizzo della |
La fatica -
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col mondo esterno. Nei due o tre anni di preparazione che | mi | è costato questo libro, per raccogliere delle notizie e dei |
La fatica -
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spesso i miei colleghi ed amici sui fenomeni della fatica. | Mi | rivolgevo generalmente ai medici, e alle persone che |
La fatica -
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lavoro, ed avvertire meglio in loro stessi certi fatti. Ora | mi | avvenne che fra i miei conoscenti, quattro mi dissero che |
La fatica -
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fatti. Ora mi avvenne che fra i miei conoscenti, quattro | mi | dissero che la fatica intellettuale li eccitava. La domanda |
La fatica -
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"come ti accorgi di essere stanco ?" Quattro dei miei amici | mi | risposero che insieme ad altri fenomeni, essi provavano una |
La fatica -
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eccitazione all'amore. Questa risposta franca e spontanea | mi | fa credere che tale fenomeno sia assai più frequente di ciò |
La fatica -
|
alta - il giorno del giudizio! - E lui e i suoi uditori | mi | fulminarono delle occhiate, che mi fecero rinunziare a |
Sull'Oceano -
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- E lui e i suoi uditori mi fulminarono delle occhiate, che | mi | fecero rinunziare a sentii altro. Andai a chiedere notizie |
Sull'Oceano -
|
le ginocchia, e la pipa in bocca. - El fantolin sta ben - | mi | disse, con la sua solita faccia ridente. E poi, strizzando |
Sull'Oceano -
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del castello di prua, di cui arrivava la voce fin là, | mi | disse a bassa voce: - Ghe xè dele teste calde. Poi |
Sull'Oceano -
|
mondo vecio? Questa domanda era come una tastata ch'egli | mi | dava per vedere s'io fossi un signore intrattabile, o uno |
Sull'Oceano -
|
Ma senza ch'io rispondessi altro che con un cenno del capo, | mi | parve che il mio viso gl'inspirasse fiducia, perchè, |
Sull'Oceano -
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facendo un salto, disse francamente: - Per conto mio de mi, | mi | scusi, un torto che hanno i signori è di sparpagnar tante |
Sull'Oceano -
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andate con buona speranza? - domandai. - Mi? - rispose. - | Mi | razono in sta maniera. Di peggio di come stavo non mi può |
Sull'Oceano -
|
- Mi razono in sta maniera. Di peggio di come stavo non | mi | può capitare. Tutt'al più mi toccherà di patir la fame |
Sull'Oceano -
|
Di peggio di come stavo non mi può capitare. Tutt'al più | mi | toccherà di patir la fame laggiù come la pativo a casa. |
Sull'Oceano -
|
la pipa, continuò: - I ga un bel dir: No emigré, no emigré. | Mi | faceva ridar il cavalier Careti (chi sarà stato questo |
Sull'Oceano -
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questo cavalier Careti?): voi fate male, voi fate male. | Mi | diceva che ogni emigrante che parte porta via al paese un |
Sull'Oceano -
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Cossa ghe par a lù de sta maniera de razonar, la me diga? | Mi | diceva anche che avevo torto di lamentarmi delle tasse |
Sull'Oceano -
|
digo mi. Io non so niente di queste cose, gli rispondevo. | Mi | so che me copo a lavorar, e che no caovo gnanca da viver, |
Sull'Oceano -
|
so che me copo a lavorar, e che no caovo gnanca da viver, | mi | e mia muger. Mi emigro per magnar. Lù me consegiava de |
Sull'Oceano -
|
a lavorar, e che no caovo gnanca da viver, mi e mia muger. | Mi | emigro per magnar. Lù me consegiava de spetar, che i |
Sull'Oceano -
|
governo gera a drio a megiorar l'agricoltura. Ma se intanto | mi | no magno! Oh crose de din e de dia! Come se ga da far a |
Sull'Oceano -
|
a che cosa m'avrebbero servito tutte le alte ragioni, che | mi | s'affacciavano alla mente, di necessità storiche, di |
Sull'Oceano -
|
non gli aveva neppure insegnato a comprenderle, e | mi | sarebbe parso, dicendogliele, d'insultare la sua miseria. E |
Sull'Oceano -
|
che no pol durar. La ghe va massa mal a tropa zente. - E | mi | parlò delle miserie che si vedeva intorno, delle storie |
Sull'Oceano -
|
non ne ha, lei è Ia benedizione di tutti. Ma co' ghe digo | mi | che el mondo va mal. Un anzolo compagno, ghe tocarà morir |
Sull'Oceano -
|
di passeggieri irruppe urlando nel passaggio coperto dov'io | mi | trovavo, e respingendomi indietro d'una decina di passi, mi |
Sull'Oceano -
|
mi trovavo, e respingendomi indietro d'una decina di passi, | mi | avvolse e mi imprigionò lì al buio, in uno stretto cerchio |
Sull'Oceano -
|
respingendomi indietro d'una decina di passi, mi avvolse e | mi | imprigionò lì al buio, in uno stretto cerchio di giacchette |
Sull'Oceano -
|
della folla serrata, e da uno scoppio di risa e di fischi, | mi | accorsi che s'era attaccata una rissa; e, alzandomi in |
Sull'Oceano -
|
mostrare una lettera del sindaco del suo paese, (Chiozzola, | mi | pare) e si pigliava la testa fra le mani, piangendo come un |
Sull'Oceano -
|
è assai più semplice lo studio della fatica del cervello. | Mi | ricordo di un mio amico che faceva la cura dell' arsenico |
La fatica -
|
e sebbene la novità del pensiero e l' armonia delle linee | mi | dessero luogo a bene sperare per la riuscita di quel |
La fatica -
|
sentire del rumori, che gradatamente crescendo di intensità | mi | stordirono tanto che dovei cessare dal lavoro, e non |
La fatica -
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della mia impotenza operò entro di me con tal forza, che | mi | cagionò malinconia e perdita del sonno, e avversione al |
La fatica -
|
e avversione al cibo. Il mio buon amico dottore Alberti che | mi | curava mi consigliò il riposo dal lavoro, e la distrazione. |
La fatica -
|
al cibo. Il mio buon amico dottore Alberti che mi curava | mi | consigliò il riposo dal lavoro, e la distrazione. Ma quale |
La fatica -
|
e quel che è peggio, i suoni, i rumori, le voci più tenui | mi | erano insopportabili. Un cocchiere che schioccava la frusta |
La fatica -
|
erano insopportabili. Un cocchiere che schioccava la frusta | mi | metteva spavento, e fuggiva quando lo vedeva; in casa la |
La fatica -
|
pianissimo e qualche volta per cenni. "Come ho detto, | mi | era tolto il sonno e il gusto del cibo, e andava dimagrando |
La fatica -
|
dove andare; la romba nel capo, e i rumori della strada | mi | torturavano; se vedeva qualcuno che mi conoscesse, lo |
La fatica -
|
rumori della strada mi torturavano; se vedeva qualcuno che | mi | conoscesse, lo cansava per non essere costretto alla solita |
La fatica -
|
non essere costretto alla solita molesta domanda del come | mi | sentissi; andava allo studio e la malinconia si cambiava in |
La fatica -
|
vedendo i miei lavori, ai quali non poteva por mano, e | mi | sentiva stringere siffattamente il cuore che piangeva |
La fatica -
|
appena erano messi in libertà i colombi, il capo-stazione | mi | mandava un telegramma. Verso l'ora in cui potevano arrivare |
La fatica -
|
venendo da Ancona a Torino, dovevano essere stanchi. | Mi | rammento di un colombo appena arrivato che presi in mano |
La fatica -
|
dopo gettato fuori del balcone, esso si voltò indietro e | mi | volò vicino, portandosi sulla gabbia dove erano gli altri |
La fatica -
|
del lavoro intellettuale, osservata nel dottor, Maggiora, | mi | aveva talmente sorpreso che l'anno dopo al tempo degli |
La fatica -
|
dottor Ignazio Salvioli che quest' anno | mi | supplì parecchie volte, nelle mie assenze dalla scuola, |
La fatica -
|
tutti i fenomeni di malessere cessavano. Il dottor Salvioli | mi | diceva che dopo mezz'ora di lezione in lui succedeva un |
La fatica -
|
Riferisco ora alcuni dati presi dagli appunti che egli | mi | ha favorito. 13 marzo 1891. Alle ore 8,30 del mattino il |
La fatica -
|
| mi | svegliai era giorno fatto, e il piroscafo rullava già nel |
Sull'Oceano -
|
stizza momentanea, ma un temperamento acre e duro, e che | mi | destò un senso di viva commiserazione per il proprietario |
Sull'Oceano -
|
con una cantilena strana, e una modulazione che non | mi | parve potesse essere d'una creatura della nostra razza: mi |
Sull'Oceano -
|
mi parve potesse essere d'una creatura della nostra razza: | mi | venne in mente che fosse la negra incontrata la sera, e il |
Sull'Oceano -
|
CLIV Vol. II, pag. 114. Nelle lettere di Camillo Cavour | mi | colpì una espressione felice che egli adopera parecchie |
La fatica -
|
Sono stato amico suo, e nell' ultimo anno che egli visse, | mi | trovai spesso con lui ed accorsi dei primi al suo letto di |
La fatica -
|
condusse alla morte e della quale raccolsi i particolari, | mi | lasciò la convinzione che egli sia morto per strapazzo del |
La fatica -
|
quel limite oltre il quale non riesce più di ristabilirsi. | Mi | ricordo che mi dava appuntamento alle sette del mattino, e |
La fatica -
|
il quale non riesce più di ristabilirsi. Mi ricordo che | mi | dava appuntamento alle sette del mattino, e per me che |
La fatica -
|
alcuni miei amici che fecero parte del Governo. Uno di essi | mi | scrisse che per lui la fatica peggiore era quella di dare |
La fatica -
|
o il sonno agitato e lamentevole, tanto che mia moglie | mi | ha più volte destato credendo che mi sentissi male. Lo |
La fatica -
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tanto che mia moglie mi ha più volte destato credendo che | mi | sentissi male. Lo stomaco fiacco con assoluta mancanza di |
La fatica -
|
per difendere un suo progetto di legge. Ecco cosa egli | mi | rispose: "Il mio carattere morale si era di motto cangiato, |
La fatica -
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serio, se amici pregati vivamente della mia famiglia, non | mi | avessero costretto ad allontanarmi dagli affari ed andare |
La fatica -
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non l'energia delle forze muscolari; però giunto a sera | mi | pareva di non potere più muovermi delta seggiola. La vista |
La fatica -
|
alcune delle storie cliniche di uomini politici, quali | mi | furono trasmesse dal miei amici. Un Deputato attivissimo di |
La fatica -
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raccogliendo delle osservazioni sulla fatica intellettuale, | mi | raccontò di un Deputato col quale gli accadde di fare un |
La fatica -
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Deputato gli apparve così esaurito nel cervello che egli | mi | domandava se poteva essere una malattia grave del sistema |
La fatica -
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l' effetto di uno strapazzo del cervello. Un mio collega | mi | faceva notare che molti uomini politici soccombono |
La fatica -
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all'alba, nel punto che aprivo il finestrino per respirare, | mi | fece stare in cuccetta tutto il giorno dopo, con un |
Sull'Oceano -
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che il tempo era bello; ma più che il suo decotto, | mi | svegliò il solito concerto mattutino dei gorgheggi del |
Sull'Oceano -
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tometto della signorina della lettera. Fra questi rumori, | mi | ferì l'orecchio una discussione concitata che veniva dal |
Sull'Oceano -
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e passando davanti all'uscio della signora svizzera, | mi | parve di veder scintillare al fessolino un occhio azzurro. |
Sull'Oceano -
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un occhio azzurro. Poi m'urtai nell'agente, il quale | mi | disse exabrupto: - Ma sa che quegli sposi mi seccano! - |
Sull'Oceano -
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il quale mi disse exabrupto: - Ma sa che quegli sposi | mi | seccano! - Aveva sentito che la sposa, la sera, diceva le |
Sull'Oceano -
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e voltandomi, incontrai lo sguardo d'un contadino, il quale | mi | fissò sogghignando con un'aria che confermava arditamente |
Sull'Oceano -
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che comprendessero il sentimento rispettoso e benevolo che | mi | animava, e imprudente l'attaccar discorso così di punto in |
Sull'Oceano -
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affermazione, perchè ne trovai un certo numero le quali | mi | dissero che a loro invece l'appetito cresce col crescere |
La fatica -
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che anche la memoria non ci serve bene. Un mio amico poeta, | mi | raccontava che non trova più le rime quando alla sera si |
La fatica -
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Un mio amico che fece un corso sulla poesia drammatica, | mi | raccontava che spesso dovendo lavorare fino ad ora |
La fatica -
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del laboratorio, colla loro varietà, fanno che non | mi | stanchi molto il cervello: perchè studio rarissime volte la |
La fatica -
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volte la notte. Ma se in una settimana di vacanza, io | mi | abbandono alla foga del lavoro per dieci o dodici ore di |
La fatica -
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La sera del terzo o quarto giorno soffro di mal di capo, e | mi | accorgo nel camminare di una leggera incertezza di |
La fatica -
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i muscoli si contraggano spediti come al solito. L'appetito | mi | si conserva buono. Ho caldo alla testa e in varie parti del |
La fatica -
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addormentarmi, il che per me è moltissimo, e dormo male e | mi | sveglio sognando. Alla mattina, alzandomi, ho gli occhi |
La fatica -
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Alla mattina, alzandomi, ho gli occhi rossi e cisposi: | mi | sento stanco, il riposo della notte non è bastato per |
La fatica -
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Stavo scrivendo gli ultimi capitoli di questo libro, quando | mi | colse l'iniluenza e dovetti stare a letto parecchi giorni |
La fatica -
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e dovetti stare a letto parecchi giorni colla febbre. | Mi | ero già alzato da una settimana e benchè non mi sentissi |
La fatica -
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febbre. Mi ero già alzato da una settimana e benchè non | mi | sentissi guarito del tutto, avevo ripigliato a scrivere: |
La fatica -
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correggerlo, del resto nulla. Ma quanto ho sofferto, quanto | mi | sono esaurito, non può iminaginarlo se non chi l'ha |
La fatica -
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l'ha provato. Dopo mezz' ora, gli proposi d'uscire e così | mi | ritirai un momento nella mia camera per riposarmi. Io |
La fatica -
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perchè anch'egli è medico e comprenderà che una volta che | mi | ero messo in capo di fare un' esperienza su di me stesso, |
La fatica -
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ora di questa conversazione, che in altre circostanze non | mi | avrebbe certo affaticato, io ritornai a casa come disfatto |
La fatica -
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di un canapè e far chiudere le imposte; ero così stanco che | mi | parve di soffrire un principio di vertigine. La fatica |
La fatica -
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momento salì sul cassero il genovese, fregandosi le mani, e | mi | disse passando: - Il barometro s'abbassa. Pur di scuotere |
Sull'Oceano -
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però tanto lontano, io, dal prevedere il cattivo tempo, che | mi | divertivo a osservare l'avvocato, il quale, rizzatosi sul |
Sull'Oceano -
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verso il palco di comando. Un gridìo stridulo d'uccelli | mi | fece levar gli occhi in su: erano gabbiani che roteavano |
Sull'Oceano -
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Domandai che cosa quell'atto volesse dire. - Vuol dire - | mi | rispose l'agente - che oggi a desinare ci saranno i |
Sull'Oceano -
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- che oggi a desinare ci saranno i maccheroni al sugo. - E | mi | abbozzò il ritratto di quel signore. Era un negoziante |
Sull'Oceano -
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di persone molto vicine a noi, abbassò la voce, e | mi | disse nell'orecchio che guardassi nell'angolo della |
Sull'Oceano -
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intorno a sè, vicino o lontano. Erano madre e figliuola, | mi | disse l'agente; avevano fatto il viaggio con lui l'anno |
Sull'Oceano -
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navaja nel fianco. - E che le pare della figliuola? - Non | mi | pareva nulla: una figura di educanda cresciuta male, senza |
Sull'Oceano -
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con le bambole. - Ah! che granchio! - esclamò l'agente - | mi | scusi. - E mi tirò dall'altra parte della piazzetta per |
Sull'Oceano -
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- Ah! che granchio! - esclamò l'agente - mi scusi. - E | mi | tirò dall'altra parte della piazzetta per parlar più |
Sull'Oceano -
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silenzio e d'[imp]ostura. Io tornai a guardar la ragazza, e | mi | scappò detto: - È impossibile! - Ma l'agente fece un gesto, |
Sull'Oceano -
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del parlare tedesco e di assistere alle discussioni. Ma non | mi | sarei mai imaginato che i lavori del Congresso su cui tanti |
La fatica -
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si direbbe che appare visibile nei tracciati di Siena. Egli | mi | assicurò che stava bene e che aveva appetito, ma |
La fatica -
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diminuita la forza del professor Aducco, quantunque egli | mi | assicurasse di non accorgersi di alcun cambiamento. Dalle |
La fatica -
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alla sera anche i muscoli delle braccia sono stanchi, | mi | venne il dubbio che la fatica alterasse la composizione del |
La fatica -
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e la questione è tanto complessa e controversa che io non | mi | cimento certo a fare un cenno dello stato in cui trovasi |
La fatica -
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a fare un cenno dello stato in cui trovasi attualmente. | Mi | limiterò a riferire alcune osservazioni delle più semplici. |
La fatica -
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fanno resistenti alla fatica, del cervello e dei muscoli. | Mi | sono rivolto ai miei amici militari per avere delle notizie |
La fatica -
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quando imparano a leggere e scrivere. Il colonnello Airaghi | mi | scrisse:"ho veduto spesso soldati robustissimi, all'esame |
La fatica -
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essere assiduo all'ospedale. Un giorno lo incontrai ed egli | mi | raccontò disperato la trasformazione profonda succeduta |
La fatica -
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nella potenza sua al lavoro intellettuale, la quale, | mi | disse, gli era diminuita sempre più, fino al punto che egli |
La fatica -
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che non gli fosse costata nell’età sua migliore. Egli | mi | raccontò come poco per volta aveva dovuto mettere da parte |
La fatica -
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sua nessuno si sarebbe mai fatto caso: ma la ragione che | mi | addusse prova che certo doveva il pensiero scientifico |
La fatica -
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non gli dovevano più bastare le forze del cervello. Egli | mi | disse: "leggo assiduamente romanzi anche di notte, ma se io |
La fatica -
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mano qualche trattato o un giornale di scienza, gli occhi | mi | diventano rossi, e mi dolgono. " |
La fatica -
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o un giornale di scienza, gli occhi mi diventano rossi, e | mi | dolgono. " |
La fatica -
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facendo a lei un saluto diplomatico. L'agente di cambio | mi | comparve accanto, come una larva. - Stia a vedere mi disse |
Sull'Oceano -
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cambio mi comparve accanto, come una larva. - Stia a vedere | mi | disse - una bell'operazione di strategia di bordo. Lei che |
Sull'Oceano -
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passi dietro di lui veniva innanzi l'agente, felice, che | mi | fece di Iontano un cenno della mano aperta, col pollice al |
Sull'Oceano -
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aperta, col pollice al naso. Il tenore s'avvicinò a me, e | mi | disse: - Bel mare, eh? |
Sull'Oceano -
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gambe e delle braccia. Passati alcuni anni dopo che egli | mi | aveva raccontato questo fatto, lo interrogai nuovamente, ed |
La fatica -
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raccontato questo fatto, lo interrogai nuovamente, ed egli | mi | rispose che in questo frattempo aveva ripetuto |
La fatica -
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Alcuni amici che interpellai sui fenomeni della fatica, | mi | hanno detto che, stando tutto il giorno in piedi allo |
La fatica -
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tutta la Chartreuse della sua dispensa segreta. Il genovese | mi | venne incontro con una faccia truce, e fissandomi in viso |
Sull'Oceano -
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una faccia truce, e fissandomi in viso il suo occhio unico, | mi | disse di mala grazia: - Sa lei che c'è di nuovo questa |
Sull'Oceano -
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- Era nero. E fece per allontanarsi, ma tornò indietro, e | mi | domandò, guardandomi di sbieco: - E quel fritto misto |
Sull'Oceano -
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più d'uno. L'impudenza di quel rinnegato mangiafarina | mi | fece voltar le spalle a tutta quell'uggiosa compagnia. E me |
Sull'Oceano -
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perduta e rinascente, che la burrasca sfuriasse, | mi | parve che durasse più delle altre volte, poi si cangiò in |
Sull'Oceano -
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uno scoppio istantaneo come dello spezzarsi di dieci travi, | mi | faceva dare indietro e ricercar la cuccetta a due mani, col |
Sull'Oceano -
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una riconciliazione più che amichevole; ma subito | mi | disingannò una voce scellerata che fischiò queste parole: - |
Sull'Oceano -
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gorgheggio, interrotto bruscamente da un colpo sordo, che | mi | parve d'una capata. Poi per un pezzo non sentii più voci |
Sull'Oceano -
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scemare del movimento, svoltai nel corridoio principale, e | mi | trovai faccia a faccia col genovese, che veniva avanti a |
Sull'Oceano -
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interrogativa, e poi rientravano in fretta. Una voce, che | mi | parve quella del Secondo, gridò dall'alto della scala: - È |
Sull'Oceano -
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cominciassero a fregarsi gli occhi e a stirare le braccia. | Mi | sentii toccare la spalla: era l'agente, in veste da camera, |
Sull'Oceano -
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fermò davanti al camerino dell'avvocato, ch'era aperto, e | mi | disse di guardare, dando in una risata. Oh mostro non mai |
Sull'Oceano -
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sera stavan seduti vicini, discorrendo. La relazione, | mi | disse l'agente di cambio, era nata da questo: che lui era |
Sull'Oceano -
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parlava; egli l'ascoltava, rispettoso, ma impassibile. E | mi | colpì, e mi rimase nella mente come l'impressione più viva |
Sull'Oceano -
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egli l'ascoltava, rispettoso, ma impassibile. E mi colpì, e | mi | rimase nella mente come l'impressione più viva di quella |
Sull'Oceano -
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di prosciutto, piantata sur un collo interminabile; e | mi | diedero nell'occhio le sue mani, mentre spiegavano il |
Sull'Oceano -
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intime; di una delle quali, vestita di color verde mare, | mi | colpì il viso smunto e pallidissimo, spiccante anche più |
Sull'Oceano -
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d'Argentini, - disse il mio vicino di sinistra. Mentre | mi | voltavo a guardarli, mi sviò l'attenzione la faccia maschia |
Sull'Oceano -
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il mio vicino di sinistra. Mentre mi voltavo a guardarli, | mi | sviò l'attenzione la faccia maschia e bella del mio vicino |
Sull'Oceano -
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grigio. La fronte ardita e gli occhi iniettati di sangue | mi | rammentarono Nino Bixio; ma la parte inferiore del viso era |
Sull'Oceano -
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conosciute nelle pagine indimenticabili di Cesare Abba, e | mi | fissai nel capo ch'egli avesse fatto quella campagna, e che |
Sull'Oceano -
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dalle scatole a molla. Gil domandai se si sentisse male. | Mi | rispose con la pronta familiarità dei malati, a cui si |
Sull'Oceano -
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in un libro una descrizione marina, la saltava a piè pari. | Mi | giurava, infine, che se si fosse potuto andare in America |
Sull'Oceano -
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detto Ia mattina il Commissario. - Ma come lo sa lei?- | mi | domandò. - lo insuperbii della mia facoltà divinatrice. |
Sull'Oceano -
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la quale non avrebbe avuto le sue ossa. Qui s'interruppe, e | mi | disse a bassa voce: - Guardi quel braccio. Accennava alla |
Sull'Oceano -
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quando l'avvocato m'ebbe detto ch'era un Peruviano; poichè | mi | pareva che la forma oblunga del capo e la grande bocca e Ia |
Sull'Oceano -
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più volte delle risate sonore pigliandosi spasso, a quanto | mi | parve, d'un commesso viaggiatore francese dai capelli |
Sull'Oceano -
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essendosene andata barcollando, sorretta da suo marito, non | mi | potei accertare della "grazia maravigliosa d'andatura" che |
Sull'Oceano -
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scrittori di viaggi attribuiscono alle donne del suo paese. | Mi | potei però accorgere, dalla curiosità ammirativa di tutti |
Sull'Oceano -
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punto stesso | mi | svegliò un forte rumore. Non so se avessi dormito tre ore o |
Sull'Oceano -
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e si slanciavano su per le scale. Salii in coperta, | mi | trovai tra una folla. Guardai verso prua: quanto c'era di |
Sull'Oceano -
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il mare. Io non vedevo nulla, un baluardo di schiene | mi | nascondeva l'orizzonte. Interrogai due che passavano: |
Sull'Oceano -
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benevolenza, la vita. - Signore!- intesi dire vicino a me. | Mi | voltai: era la signorina di Mestre che toccava il |
Sull'Oceano -
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la stazione più lontana del mio viaggio. Al ritorno non | mi | restava a vedere che Taormina, che a mezza via fra Messina |
Ricordi d'un viaggio in Sicilia -
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cadere a terra un diamante senza avvedersene? Questo | mi | disse quello stesso custode del Teatro che trovò il |
Ricordi d'un viaggio in Sicilia -
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porta e che lo riportò all'Augusta Signora. Ed egli stesso | mi | riferì con alterezza di cittadino taorminese un motto che |
Ricordi d'un viaggio in Sicilia -
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- Eppure - gli dissi - voi finirete con pigliar moglie. - | Mi | - rispose, toccandosi il petto col dito - piggià moggê? - |
Sull'Oceano -
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intonazione declamatoria: - Questo non sarà giammai! - E | mi | soggiunse nell'orecchio, contento: - Dozze giorni! - ma |
Sull'Oceano -
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in fretta: - Scignoria, bon viaggio! - e strettami la mano, | mi | voltò il popone, e scomparve. |
Sull'Oceano -
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pochi anni alla scienza, soffriva di una grave malinconia. | Mi | ricordo sempre l'impressione dolorosa che provai quando |
La fatica -
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farmi vedere ciò che gli dava maggior molestia nella vita. | Mi | condusse nel suo laboratorio ed aperta la porta della |
La fatica -
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che devo fare per andare alla cattedra, essi ogni giorno | mi | fanno venir voglia di rinunziare all' insegnamento. Quando |
La fatica -
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lo sa e l' ho pregato di starmi vicino fino a che non | mi | sia seduto, perchè temo di cadere". Ma lasciamo questo |
La fatica -
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diede il nome di agorafobia. Ma quando glielo dissi, egli | mi | avvertì che poteva attraversare le piazze e le strade senza |
La fatica -
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facevano scoppiare dalle risa e che capiva lui solo. Egli | mi | diceva: io vedo il foglietto come si vede la falsa riga, e |
La fatica -
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quotidiano. Ne vedrà e ne sentirà di tutti i generi, - | mi | disse -, e la commedia crescerà d'attrattiva fino |
Sull'Oceano -
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crescerà d'attrattiva fino all'ultimo giorno. - Intanto | mi | preparò alla rappresentazione, mostrandomi alcuni documenti |
Sull'Oceano -
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nata dal sentimento della solitudine, era un fatto, | mi | disse il Commissario, che la "popolazione" del piroscafo |
Sull'Oceano -
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| mi | sono rovinato con sette anni di studio, matto e |
La fatica -
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di studio, matto e disperatissimo, in quel primo tempo che | mi | andava formando e si doveva assodare la mia complessione ". |
La fatica -
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maestri poco o niente di buono presagivano di me, ma se | mi | avessero educato coi metodi loro, e fossi caduto nelle loro |
La fatica -
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salì sul castello centrale, di dove l'avevo visto, e | mi | passò accanto. Avrei voluto chiedergli dei particolari; ma |
Sull'Oceano -
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chiedergli dei particolari; ma la sua faccia fredda e dura | mi | tenne in là, come sempre. Mentre i primi giorni scambiava |
Sull'Oceano -
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e più temuta nel mondo, il coraggio. Per me, quanto più | mi | scansava, e tanto più desideravo di conoscerlo. Provavo per |
Sull'Oceano -
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ne sentivo un certo scontento e quasi un'umiliazione, | mi | pareva che avrei provato un sollievo a lasciarglielo |
Sull'Oceano -
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angelo consolatore? Io sento ancora i baci che mia madre | mi | improntava caldi e ripetuti sulle mie guancie, sento ancora |
Fisiologia del piacere -
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guardandomi, col dito del comando m'imponeva la gioia e | mi | faceva ridere di mezzo alle lacrime che mi scorrevano a |
Fisiologia del piacere -
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la gioia e mi faceva ridere di mezzo alle lacrime che | mi | scorrevano a rivi. Nè sol questo ricordo. Gli arcani |
Fisiologia del piacere -
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a mia madre, che, come un angelo, dopo avermi data la vita, | mi | ha fatto palpitare ai più generosi sentimenti; che, dopo |
Fisiologia del piacere -
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dopo avermi dato insomma in mano gli strumenti che | mi | dovevano fare operaio della grande manifattura sociale, mi |
Fisiologia del piacere -
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mi dovevano fare operaio della grande manifattura sociale, | mi | ha mostrato la via che guida alla gloria, e mi ha detto che |
Fisiologia del piacere -
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sociale, mi ha mostrato la via che guida alla gloria, e | mi | ha detto che la migliore prova d'affetto ch'io le avrei |
Fisiologia del piacere -
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e la povera vedova dell'assassinato. Via via che sfilavano, | mi | ripassavan per la mente tutti gli accidenti tristi e comici |
Sull'Oceano -
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miseranda sfilata! E immaginazione, come uno scherno, | mi | rappresentava ostinatamente, di là da quella miseria |
Sull'Oceano -
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e splendenti. E provavo un senso d'umiliazione, che | mi | faceva sfuggire lo sguardo de' miei compagni di viaggio |
Sull'Oceano -
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lo sguardo de' miei compagni di viaggio stranieri, di cui | mi | giungevano all'orecchio come ingiurie al mio paese le |
Sull'Oceano -
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e vergogne e dolori. Lo spettacolo durò una mezz'ora, che | mi | parve eterna. Passò fra gli ultimi, lentamente, il frate |
Sull'Oceano -
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Cinqu! Vott! Tucc!- | Mi | riscossero queste grida d'un gruppo d'emigranti lombardi |
Sull'Oceano -
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e sentire una delle sue sentenze filosofiche. Egli | mi | guardò in viso, alzando un po' la lanterna, e, dopo un |
Sull'Oceano -
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- Quando un ommo si trova nella posizione che | mi | trovo mi, di giudicare il mondo com'è che si presenta a |
Sull'Oceano -
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donne che uomini, ma ancora più le donne che gli uomini, | mi | creda, scignore, quello lì si forma un'idea, che non si |
Sull'Oceano -
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affreschi, e ne ho conservata così viva la memoria che | mi | pare di averli veduti ieri soltanto. Forse fu l’ambiente |
La fatica -
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di averli veduti ieri soltanto. Forse fu l’ambiente che | mi | aveva preparato a ricevere tale emozione. Ero solo, verso |
La fatica -
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ancora dalla tomba un saluto alla patria lontana. Dopo, | mi | ero affacciato al balcone in fondo alla chiesa, e mi era |
La fatica -
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Dopo, mi ero affacciato al balcone in fondo alla chiesa, e | mi | era apparsa dinanzi come una visione fantastica quella |
La fatica -
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una sera superba passata in una città del medio evo. Quando | mi | ritrassi da quella contemplazione, passai dinanzi |
La fatica -
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