CARDELLO
! - La giovane moglie del burattinaio lo aveva interrogato anche lei nei giorni avanti: - Come ti chiami? - Calogero; ma mi dicono Cardello - Perchè? - Se
CARDELLO
d'inframmettersi, l' Orso peloso si rivoltava: - Che volete voi? In casa mia faccio quel che mi pare e piace! - E la gente andava via, stringendosi nelle spalle
CARDELLO
Il giorno dopo, si presentava all'impresario piemontese: - Vorrei lavorare ... . - Colui gli guardava le mani. - Ma voi non siete operaio. - Mi metta
CARDELLO
settimana, un mese. Mi hanno assicurato che è un buon ragazzo, svelto, intelligente; quel che ci vuole per vossignoria. E arriva proprio in tempo. - Che
CARDELLO
lume. Saltò giù dal letto. Il Piemontese era già in piedi. - Si sente male? - Ho una grande arsura, mi sembra di aver la febbre. - Perchè non mi ha
CARDELLO
qua? - Che mi prende? - rispose un giorno Cardello - Mi prende che io me ne vado e le bacio le mani. - Perchè, don Calogero? Perchè? Vi par poco il
CARDELLO
volta Cardello - È stata la mia disgrazia! - Avete la febbre? - Che importa! Se il Signore mi volesse! Ma prima dovrebbe far morire questa creaturina
CARDELLO
padrone avesse bisogno dell'opera di mi ingegnere, lui che aveva murato da sè il piccolo forno riuscito a meraviglia. - Ma che bisogno ne ha lei che sa
CARDELLO
disgrazia è stata di non essere andato a scuola! Se avessi saputo leggere bene, se mi avessero fatto studiare! Ci ho perduto gli occhi in quel suo libro
CARDELLO
dov'erano. - Perchè mi dà questa mortificazione? - aveva risposto Cardello con voce piena di lacrime - Le accetto, per pochi giorni - riprese il Piemontese