, commercializzando la Verità e trasformandola in un bene di consumo. La mercificazione della verità implica il suo fraintendimento. I modi di contraffare, rifare
"mercificazione" del corpo femminile - quale lesione della dignità della donna - e dall'altro la valenza caratterizzante della presenza di un testimonial
considerazione della diffusa cultura di mercificazione dei corpi. La qualità di genitore rappresenta il criterio di responsabilità in ordine al ristoro dei
diritti umani ovvero un oltraggio all'identità della comunità stessa. In quest'ottica un aspetto controverso riguardala mercificazione del patrimonio
dottrina della scuola di Bologna e ai suoi autori, ma al commercio librario e alla mercificazione di quella dogmatica e ai loro artefici.
, nel senso di ridurre l'elevato tasso di "mercificazione" del lavoro che si è avuto negli ultimi venti anni. Tutto questo è coerente con i principi
comportamenti delle "corporations", quanto la sovranità statuale, che collabora con le imprese transnazionali per creare nuove occasioni di mercificazione e
oggettuali a sé stanti, sia nel suo aspetto più sottile d’una mercificazione del prodotto e d’un suo divenire a sé stante svincolato e disintenzionato dal
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mercificazione, e - per un altro verso - la feticizzazione dell’oggetto artistico (già ridotto a merce) è già quanto basta per affermare che, se si dà un
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Ma è troppo facile, del resto, e troppo ingenuo scagliarsi contro l’oggetto artistico e la sua «mercificazione», e dunque il suo asservimento al
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Dunque, riassumendo: oggettualizzazione, mercificazione, e spesso feticizzazione dell’oggetto artistico già ormai ridotto a «merce» (a prodotto
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, ipso facto, per tradursi in un prodotto che ha già in sé i germi della «mercificazione» e del «consumismo». E la miglior prova di quanto vengo
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, proprio contro l’eccessiva mercificazione di certa arte programmata, di certe strutture primarie, e di certi multipli che vengono invadendo non solo il
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dell’«arte povera» [Celant]) miravano di solito a combattere l’eccessiva mercificazione artistica sostituendola con delle operazioni prevalentemente
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delle numerose correnti concettuali che - almeno programmaticamente - rifiutano il consumismo e la mercificazione e partono da una base di rinnovato
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Il rifiuto dell’oggetto, la constatazione di quanto repugnante sia o possa essere la mercificazione di qualsivoglia fenomeno, fa sì che si debba
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entrarci con ogni probabilità fintantoché non si sarà appianata la situazione di mercificazione globale alla quale assistiamo.
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È pur vero che ai costanti mutamenti del gusto oggi si deve aggiungere la variabile della mercificazione. Ma ci sono e continuano a esserci opere
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In effetti oggi l’arte visiva è molto implicata, anzi, quasi travolta dai meccanismi di promozione e di mercificazione, tanto che si è diffuso un
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altri materiali trovati. Negli anni Sessanta e Settanta, la vasta espansione dell’ideologia contro la mercificazione delle opere ha portato a
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contraria alla mercificazione. Si pensi che Bas Jan Ader, artista olandese che fu un ribelle già dagli anni di scuola, secondo il suo compagno di studi Ger
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Beuys invece ha scelto questo metodo diretto per lottare contro la mercificazione dell’arte — della sua stessa arte — e contro un’impostazione o
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una nuova mercificazione di opere che avrebbero in partenza voluto evitarla a tutti i costi. Quando, ad esempio — si veda il caso di Richard Long —, si
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un determinato prezzo (che, nel caso di Beuys, ad es., poteva raggiungere i 10.000 DM: come si vede un facile esempio di "mercificazione"!).
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body art) che almeno programmaticamente rifiutano il consumismo e la mercificazione ormai divenute costanti nelle correnti pop e in quelle op.
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declino pittorico (nel senso tradizionale del termine) e della volontà di accostare l’opera d’arte a quella "mercificazione” che i mass media hanno
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mercificazione artistica che erano seguiti alla pop art e all’arte programmata e cinetica; 5) Il ripresentarsi, in una forma nuova e più articolata
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