ritirarlo rapidamente al minimo contatto. Ma, neanche a farlo apposta, quel giorno, di chioccioline, neppure l'ombra! Ad, Alvise allora venne in mente un
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guardò attorno, stupito. Dove si trovava? Era sogno o realtà ciò che lo circondava? La presenza di Agnolo gli snebbiò la mente. - Così a lungo mi avete
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. Le era venuto in mente che sarebbe stato bello dipingere, insieme con Alvise, il muricciolo dell'orto, e anche (perchè no?...), il muro posteriore
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sè? O qualche dubbio all'ultimo momento era sorto nella sua mente? D'improvviso la sua voce risonò alta, dominando il canto solenne del mare. - Che si
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mente. Si rivedeva, accompagnata da Teodora, varcare la soglia dello studio di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, che doveva diventare la sua guida
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come se volesse richiamare alla mente qualcuno. - Chi mi ha parlato di lui? - È la figlia del pittore Lorenzo Sagredo, fatto prigioniero dai Turchi a
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un'idea le balenò nella mente. Perchè non avrebbe cercato di eseguire qualche quadretto, per venderlo e provvedere così ai loro bisogni?... La felice
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dei rami. Quanti ricordi le tornavano alla mente rivedendo il luogo dove la sua bella infanzia era trascorsa! Non avrebbe mai potuto dimenticare quel
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circostanze, deve ricorrere un abile comandante. Alvise faceva tesoro di quegli insegnamenti, e si può dire che, di ora in ora, la sua mente si arricchiva
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la cintola del padre passata intorno a un rottame di alberatura e stretta poi alla sua persona. Tutto, allora gli tornò chiaro alla mente: infuriare
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