Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

267741
Dorfles, Gillo 49 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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filosofiche più o meno spurie per giustificare questo o quell’aspetto di un’arte, come la nostra, ancora in divenire. Il mio scopo è soltanto quello di

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Altri artisti, oltre a Dubuffet, hanno avvertito un impulso a far rivivere la figura dell’uomo — o di esseri più o meno trasfigurati — entro i loro

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, molto più degli altri, legati alla “bella pittura” o quanto meno a dei valori pittorici e plastici che — specie oggi a distanza di alcuni anni

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St. Phalle, e J.J. Lebel, il tedesco Daniel Spoerri, l’austriaco Curt Stenwert, e, tra gli italiani che più o meno furono contagiati dal verbo pop

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fotografico più o meno alterato, surrealizzato, o concettualizzato, come Mariani (tendenzialmente surrealisteggiante nelle sue composizioni multiple

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al pop; e anch’essa s’è rivolta al "materico." Il ricorso a materiali inediti, o il ricorso a materiali "trovati” già presentati e solo più o meno

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certamente creare raggruppamenti definitivi e tanto meno imporre delle classificazioni distinte, ma soltanto rendere più veloce e facile una

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concretista più o meno rigoroso e spesso basato su programmazioni algebriche bisogna ricordare lo svizzero Max Bill, uno dei maggiori propugnatori d’un

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Si tratta, in effetti, quasi sempre di forme elementari, geometriche, squadrate, costruite con materiali semplici e spesso rozzi, o quanto meno

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meno nichilistici, da assimilare al Dadà, al cinema underground, ai Concerti Fluxus, mentre, più o meno "tradizionali," correnti pittoriche e

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Forse il più interessante, anche perché il meno ortodosso dei minimalisti si può considerare Richard Serra, la cui opera si estende ormai attraverso

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avuto legami con letterati, scrittori, intellettuali interessati a simili indirizzi mistici e iniziatici; come non fa specie che un legame più o meno

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. Proposizione n. 6, 1972 dadà e in genere dei ready made più o meno "aiutati," modificati, di quel lontano periodo; e, soprattutto, prendeva in

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elementi rituali; cosi Gina Pane nelle azioni sul proprio corpo (interventi più-o meno cruenti con lamette gillette, esibizioni di garze insanguinate

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sulla realizzazione “epigrafica” di alcune massime più o meno lapidarie e spesso fine a se stesse (come Agnetti, Polke, Baldessari, Barry), chi

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(Zoran Popovié; Marina Abramovié, Radomir Damnjanović Damnjan) ecc., tutti, più o meno agenti nel senso della land art, della body art e dell’arte povera

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art — ha indubbiamente avuto un effetto di fustigatrice del costume, e anche di irrisione più o meno consapevole verso la tendenza accaparratrice di

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certe forme artistiche — o pseudoartistiche — oggi divenute dominanti. Naturalmente per far ciò bisogna premettere per lo meno alcune precisazioni

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corporei (fazzoletti insanguinati, lamette da barba autolesionistiche; tamponi vaginali, ecc); conservati come reliquie (più o meno taumaturgiche

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Per tutte queste ragioni un ritorno a forme artistiche meno imponderabili e impalpabili è più che logicamente prevedibile. Naturalmente sono e

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accompagnavano o meno la sistemazione architettonica e urbanistica d'un territorio.

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Anche qui, tuttavia, bisogna distinguere tra gli "opera tori” che hanno mirato alla realizzazione di veri e propri artefatti più o meno permanenti e

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dall’altro (con le relative sottospecie delle strutture primarie), l’artista avvertiva il bisogno di far ritorno ad un oggetto naturale o quanto meno

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fotografici o meccanici quanto l’abilità esecutiva delle immagini realistiche “dipinte a mano"; ed è certamente codesto l’aspetto più deteriore e meno

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possa forse mai venir meno per l’uomo (tanto più quando nuovi mezzi tecnici — fotografia, materie plastiche, raggio laser con effetti tridimensionali

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meno attendibili e più dichiaratamente tendenziose delle altre pubblicazioni). Naturalmente anche la mia scelta è ampiamente "tendenziosa"; e non

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’uso di vaste campiture monocrome (De Maria, Maraniello), di composizioni pressoché “astratte,” dove personaggi più o meno realistici “galleggiano” o

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visiva riuscivano a produrre, con mezzi più duttili e meno ingombranti; a meno che non si voglia — come da qualcuno è stato fatto — considerare “scultura

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stregua sarebbe ingiusto lasciare nel dimenticatoio la presenza ancora viva - seppur meno icastica di alcuni rappresentanti dell'arte povera (Merz

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ecc. Sempre apparentati al concettualismo buona parte di quegli artisti che si valgono ampiamente di performance accompagnate o meno da video, come già

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meno volta all’aspetto scandalistico e provocatorio e molto più al versante noetico, è quella che, a partire dagli anni ottanta, ha dato vita a

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Molti di questi artisti seguiti da un codazzo di epigoni più o meno noti costituiscono i veri protagonisti di tale tendenza che certamente è quella

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La nostra è un’epoca ricca di impulsi artistici (o diciamo meglio "creativi”); certo non meno di quelle che l’hanno preceduta. Il fatto che codesti

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metafisica, avevano significato una resa più o meno modificata della realtà del mondo esterno, e un progressivo abbandono di canoni naturalistici, ma

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’arte concettuale diventa più o meno interessante. Nel passato, lo status “privilegiato" dell’artista lo confinava strettamente a svolgere il ruolo di

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sollecitazioni naturalistiche e solo in un secondo tempo resa più o meno compiutamente "non-oggettivo.”

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libere e meno legate alla strutturazione tipografica delle parole e delle lettere (Isgrò, Carrega, M. Bentivoglio); una corrente della poesia visiva più

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, la cui componente “gestuale" appare meno evidente); altri ancora, come l’italiano Capogrossi, come l’americano Alcopley, giungevano a costituire con

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” era tutta quella pittura che si valeva del colore quanto meno possibile arginato da schemi, da diaframmi, da tralicci compositivi, e in questo senso

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,” le "velature," le "ombreggiature," sono sostituiti da altri non meno sensibili e spesso preziosissimi, incastri di materiali diversi; dall’accostamento

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Un’altra caratteristica distintiva di questa pittura è una certa "indifferenza" rispetto alla presenza o meno di elementi figurali entro la tessitura

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Naturalmente non è in merito a questi "stratagemmi,” né alle dimensioni più o meno grandi delle tele, che l'opera di Pollock doveva acquistare tosto

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e quanto più vigoroso "Bill.” Egli oltretutto, costituisce uno degli esempi migliori di quanto poco importi al giorno d’oggi la presenza o meno

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,” tutto si ridusse da parte degli altri artisti alla creazione di dipinti più o meno “'informali.”

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Non ha invece più importanza — o ne ha molto meno — come sia costituita e strutturata la superficie dipinta (che infatti è il più delle volte

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’espressione della torbidezza dell'uomo) e invoca la presenza del colore puro e della luce-colore, non possiamo fare a meno di chiederci se davvero possa

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riproducibilità in esemplari più o meno numerosi permette una diffusione ben diversa da quella che si ha con le "riproduzioni” (più o meno false e infedeli) delle

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allora ammettere — accanto al sempre più vasto, sterminato panorama di oggetti industrialmente prodotti, fomiti di un più o meno alto quoziente estetico

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vitalità creativa; d’un tipo che forse ricorda più d’ogni altro quella di Klee; ma d’un Klee meno raffinato e decadente, più irsuto e drammatico, già

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