lago e il cielo come uno specchio. Aveva fatto parecchie traversate dell'oceano, perchè la sua famiglia era stabilita nell'Argentina, a Mendoza; ma
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circuito, dove tutti i paesi si trovassero a un trar di fucile l'un dall'altro. Buenos-Aires, Tucuman, Mendoza, Asuncion, Montevideo, Entre-Rios, Chilì
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tropicali, alzarsi i canneti di zucchero nei campi di Tucuman, e i vigneti sui colli di Mendoza, e le piantagioni di tabacco nel Gran Chaco, e le case e i
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disprezzo. "In fondo cosa ha fatto? Ha inventato la caravella col buco..." "E che dire del signor Mendoza," disse il Corsaro Nero senza lasciarsi smontare
mio nome è Pietro Mendoza..." "Anch'io mi chiamo Pietro" disse il Pirata Col Coperchio... "Pietro Romoletti, ai vostri ordini..." "Benissimo" disse
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tre sconfitte il promoter Rafael Mendoza ha detto che solo quella con Cayetano Correa (11 dicembre 1982) fu autentica, le altre due (contro Vincente
da Mendoza, pel passo del Patille all'andata e per quello Acomagne o Uspallate al ritorno. Egli spese ventiquattro giorni in quelle gite e dice che
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Anche nell'America del Sud, a Mendoza, un rapporto ufficiale dice, che si avevano:
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Il figlio del Corsaro Rosso, sempre seguito da Mendoza e dal mulatto, i quali non parevano troppo spaventati per la brutta piega che stava per
regalatogli dal fiammingo. - Non è prudente abusare troppo delle loro forze. - Temete sempre un inseguimento, don Barrejo? - chiese Mendoza. - A quest'ora quel
lontani dall'accampamento dei filibustieri del conte? - chiese il fiammingo. - Fra tre o quattro ore vi giungeremo, - rispose Mendoza. - Non ci smarriremo
reso alla marchesa. Sono come un amico. - E questa è una fortuna! - disse Mendoza. - Se noi ci fossimo presentati, avrebbero potuto prenderci per
Mendoza, che stava dietro di loro, alla ribolla del timone. - Guardatevi da quel guascone: deve essere il nipote od il pronipote di messer Belzebú! Ci
, signor conte? - chiese Mendoza, il quale fumava furiosamente, con le mani affondate nelle tasche e le gambe allargate. - Che con simili uomini, si
quale teneva la barra del timone, Mendoza, don Ercole e il guascone, i quali manovravano i remi. Lo schifo, leggiero come una baleniera moderna
torcia che Mendoza aveva riaccesa quantunque fosse un po' brillo, si era prontamente alzato, chiedendo con gioia: - Se ne sono dunque andati gli
Mendoza? ... Volete offendermi? - Niente affatto, don Barrejo. - Perché i guasconi non tollerano offese. - Lo sappiamo da un pezzo, don Barrejo, - disse il
Né il guascone, né Mendoza e tanto meno il fiammingo avevano risposto. Si erano messi l'uno di fronte all'altro, aiutandosi ad accendere i grossi
- Il bacan tarda questa sera. - Raddoppia la carica della pipa, mio caro Mendoza. Io vi ho cacciato dentro due dita e ora tira magnificamente. Che
seguiti e forse i nostri nemici non sono molto lontani. - Eppure io non ho udito nulla. Neppur tu, è vero, Mendoza? - Io non odo che le rane ed i rospi
loro alcun impaccio, allentarono le briglie e lanciarono i cavalli al galoppo attraverso la silenziosa campagna. Mendoza che già conosceva benissimo
alla mia pelle che alla loro. - Ben detto, - disse Mendoza - E noi siamo uomini da non aver paura nemmeno del diavolo, - aggiunse il guascone. - Se si
combattuto in prima fila, spalleggiato da Mendoza, dal guascone e dal fiammingo ed i tre capi corsari si erano radunati dietro uno dei bastioni, mentre i
attentamente, pur fingendo d'osservare l'Oceano e di quando in quando alzava lievemente il capo per dire a Mendoza, il quale si trovava nascosto dietro
del Consigliere, si era fermato per interrogare Mendoza. - Al mio posto, - gli chiese, - che cosa faresti tu? - Io non metterei i piedi là dentro
, seguito dal guascone, il quale faceva fare alla sua draghinassa dei terribili mulinelli, da Mendoza che brandiva una scure e dai bucanieri, i quali avevano
le sabbie ed ascoltare il rumoreggiare della marea, - aveva aggiunto Mendoza. - Ed io non ho lasciato il Brabante per veder arrugginire le mie braccia
, rivolgendosi verso i due inseparabili amici: il fiammingo e Mendoza. - Un vero filibustiere, - rispose il basco. - Siete mai stato in quella città, signor
sembrava non troppo lieto di quelle risposte. - Capitano, - disse Mendoza, il quale si era accorto del malumore del corsaro - Pueblo-Viejo si trova
la marchesa di Montelimar possa finire tranquillamente la sua colazione e, se insiste, fatelo bastonare dai servi ... Mendoza! Martin! I due marinai
. Resisteva però sempre il forte difeso dal marchese, nel quale erano stati rinchiusi il conte di Ventimiglia, Mendoza, il fiammingo e la figlia del
, s'avviarono verso i quartieri signorili della città, fingendosi tranquilli borghesi a passeggio. Mendoza, come sempre, li guidava, essendo pratico della
acerrimo, poiché poteva essere in giuoco la sua esistenza, avesse fatto arricciare il naso al sospettoso guascone e anche a Mendoza. Il gabinetto del