Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mendoza

Numero di risultati: 33 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Sull'Oceano

171667
De Amicis, Edmondo 3 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
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lago e il cielo come uno specchio. Aveva fatto parecchie traversate dell'oceano, perchè la sua famiglia era stabilita nell'Argentina, a Mendoza; ma

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circuito, dove tutti i paesi si trovassero a un trar di fucile l'un dall'altro. Buenos-Aires, Tucuman, Mendoza, Asuncion, Montevideo, Entre-Rios, Chilì

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tropicali, alzarsi i canneti di zucchero nei campi di Tucuman, e i vigneti sui colli di Mendoza, e le piantagioni di tabacco nel Gran Chaco, e le case e i

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Giovanna la nonna del corsaro nero

204682
Metz, Vittorio 2 occorrenze
  • 1962
  • Rizzoli
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
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disprezzo. "In fondo cosa ha fatto? Ha inventato la caravella col buco..." "E che dire del signor Mendoza," disse il Corsaro Nero senza lasciarsi smontare

mio nome è Pietro Mendoza..." "Anch'io mi chiamo Pietro" disse il Pirata Col Coperchio... "Pietro Romoletti, ai vostri ordini..." "Benissimo" disse

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La Stampa

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AA. VV. 1 occorrenze

tre sconfitte il promoter Rafael Mendoza ha detto che solo quella con Cayetano Correa (11 dicembre 1982) fu autentica, le altre due (contro Vincente

Carlo Darwin

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Michele Lessona 1 occorrenze

da Mendoza, pel passo del Patille all'andata e per quello Acomagne o Uspallate al ritorno. Egli spese ventiquattro giorni in quelle gite e dice che

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L'uomo delinquente

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Cesare Lombroso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Anche nell'America del Sud, a Mendoza, un rapporto ufficiale dice, che si avevano:

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IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO

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Salgari, Emilio 25 occorrenze

Il figlio del Corsaro Rosso, sempre seguito da Mendoza e dal mulatto, i quali non parevano troppo spaventati per la brutta piega che stava per

regalatogli dal fiammingo. - Non è prudente abusare troppo delle loro forze. - Temete sempre un inseguimento, don Barrejo? - chiese Mendoza. - A quest'ora quel

lontani dall'accampamento dei filibustieri del conte? - chiese il fiammingo. - Fra tre o quattro ore vi giungeremo, - rispose Mendoza. - Non ci smarriremo

reso alla marchesa. Sono come un amico. - E questa è una fortuna! - disse Mendoza. - Se noi ci fossimo presentati, avrebbero potuto prenderci per

Mendoza, che stava dietro di loro, alla ribolla del timone. - Guardatevi da quel guascone: deve essere il nipote od il pronipote di messer Belzebú! Ci

, signor conte? - chiese Mendoza, il quale fumava furiosamente, con le mani affondate nelle tasche e le gambe allargate. - Che con simili uomini, si

quale teneva la barra del timone, Mendoza, don Ercole e il guascone, i quali manovravano i remi. Lo schifo, leggiero come una baleniera moderna

torcia che Mendoza aveva riaccesa quantunque fosse un po' brillo, si era prontamente alzato, chiedendo con gioia: - Se ne sono dunque andati gli

Mendoza? ... Volete offendermi? - Niente affatto, don Barrejo. - Perché i guasconi non tollerano offese. - Lo sappiamo da un pezzo, don Barrejo, - disse il

Né il guascone, né Mendoza e tanto meno il fiammingo avevano risposto. Si erano messi l'uno di fronte all'altro, aiutandosi ad accendere i grossi

- Il bacan tarda questa sera. - Raddoppia la carica della pipa, mio caro Mendoza. Io vi ho cacciato dentro due dita e ora tira magnificamente. Che

seguiti e forse i nostri nemici non sono molto lontani. - Eppure io non ho udito nulla. Neppur tu, è vero, Mendoza? - Io non odo che le rane ed i rospi

loro alcun impaccio, allentarono le briglie e lanciarono i cavalli al galoppo attraverso la silenziosa campagna. Mendoza che già conosceva benissimo

alla mia pelle che alla loro. - Ben detto, - disse Mendoza - E noi siamo uomini da non aver paura nemmeno del diavolo, - aggiunse il guascone. - Se si

combattuto in prima fila, spalleggiato da Mendoza, dal guascone e dal fiammingo ed i tre capi corsari si erano radunati dietro uno dei bastioni, mentre i

attentamente, pur fingendo d'osservare l'Oceano e di quando in quando alzava lievemente il capo per dire a Mendoza, il quale si trovava nascosto dietro

del Consigliere, si era fermato per interrogare Mendoza. - Al mio posto, - gli chiese, - che cosa faresti tu? - Io non metterei i piedi là dentro

, seguito dal guascone, il quale faceva fare alla sua draghinassa dei terribili mulinelli, da Mendoza che brandiva una scure e dai bucanieri, i quali avevano

le sabbie ed ascoltare il rumoreggiare della marea, - aveva aggiunto Mendoza. - Ed io non ho lasciato il Brabante per veder arrugginire le mie braccia

, rivolgendosi verso i due inseparabili amici: il fiammingo e Mendoza. - Un vero filibustiere, - rispose il basco. - Siete mai stato in quella città, signor

sembrava non troppo lieto di quelle risposte. - Capitano, - disse Mendoza, il quale si era accorto del malumore del corsaro - Pueblo-Viejo si trova

la marchesa di Montelimar possa finire tranquillamente la sua colazione e, se insiste, fatelo bastonare dai servi ... Mendoza! Martin! I due marinai

. Resisteva però sempre il forte difeso dal marchese, nel quale erano stati rinchiusi il conte di Ventimiglia, Mendoza, il fiammingo e la figlia del

, s'avviarono verso i quartieri signorili della città, fingendosi tranquilli borghesi a passeggio. Mendoza, come sempre, li guidava, essendo pratico della

acerrimo, poiché poteva essere in giuoco la sua esistenza, avesse fatto arricciare il naso al sospettoso guascone e anche a Mendoza. Il gabinetto del