mi sposo. E poi, va' subito in cerca di una moglie per me. Gira per il paese, e tutte le piú belle ragazze e principesse che trovi portale qui al
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Negretti! Negretti si svegliò e l'asino disse: — Vuoi venire in Africa con me? Tanto, domani è vacanza. E così il signor Negretti montò sulla schiena
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otto soldi. — Eh, che razza di spilorcio senza coscienza! Otto soldi a me? Non ti vergogni? — Dodici soldi! Nemmeno un centesimo di piú! E tu, Piuma
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venire qui? piange sempre, la povera Rosetta. — Oh, Rosettina mia! — gridò Caterí scoppiando a piangere. — Me l'ero quasi dimenticata. Ma ora abbiamo
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e nessuno ha piú bisogno di me per guardarli. E le bambine imparano da sole a fare la calza. E andrà a finire che anche la terra si zapperà da sé
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? Che cosa avete da dire contro di me? — tempestò il gallo, furioso. — Signori, signori, — disse la topina, — possibile che anche qui si debba
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Pineto pensava: « Bellissima sarà piú bella di me? », e Tit brontolò una risposta che non si capì bene.
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un coraggioso sorriso. — E anche ora, sono io! Sí, sono io, Tit!Guardatemi! Avete mai sentito parlare di me? E mentre quei tre lo guardavano, con un
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, forte, invincibile Tit. Mi rimanderanno al ginnasio. Abbi pietà di me! I denti dei tre briganti battevano per la paura. Caterí ne sentiva il rumore, di
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potesse essere una specie di madre per me, — disse il povero Tit. Caterí congiunse le mani e avrebbe voluto dire: « Sarò io tua madre », ma al solito, non
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china la testa, afferrò il grembiule di Caterí. — Forse perché vuoi restare con me? — chiese Caterinuccia. Bellissima fece: sí. — Oh, cara Bellissima
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ancora cambiato strada. Ricordatevi di salutarli per me.
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. Tanto il Re sposerà me, che sono la piú carina. — Ah! Ah! Non farci ridere! — Nessuna ha le trecce lunghe come le mie. — Ma io ho le scarpe di seta
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tutte le parti. Un giorno prenderò un treno, un aereo, una nave e me ne tornerò in Marocco. E porterò Maristella con me.
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La maestra ha detto alla mamma che sono un bambino orgoglioso. Cercherò nel dizionario il significato di questa parola. A me, invece, ha detto che
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come un angolo di pagina. Io e il mio papà andiamo a trovarlo spesso. Suona benissimo i bonghetti, il tamburo e la batteria Ha insegnato anche a me
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, mi guarda con la faccia chiusa come un pugno, abbassa il vetro del finestrino e sibila tra i denti: - Grazie, il parabrezza me lo pulisco da solo
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. Luca però è uno spilungone e í suoi pantaloni per me erano troppo lunghi. Quando li ho provati Andrea e sua madre hanno cominciato a ridere come due
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brillano occhi immensi. Si siede accanto a me, appoggia la testa sulla mia spalla, chiude gli occhi: - Ti voglio bene, Nadir. - Anch'io. Ce ne stiamo
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Oggi sono interrogato in geografia. La maestra mi chiede i nomi dei pianeti del sistema solare, ma io sono distratto e non me li ricordo. - Giove
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annusando l'aria. - Eppure a me sembra lo scarico. A meno che ... tu ... non abbia ...? - Eh, sì. Deve proprio essere lo scarico — risponde la Nasochiuso
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? - Beh, anch'io, la fama corre. Aziz regala a me un accendino con su dipinta la città di Novara, a Maristella uno con la città di Casablanca. Dalla tasca
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ho mangiato in mensa, mi hanno dato il prosciutto. - È buono, sai? Preferisci il crudo? — mi ha chiesto Luisa la cuoca, che è un po' sorda. A me non
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, l'uomo più ricco del mondo, è un extracomunitario! Questa proprio non me l'aspettavo!
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me e così io cado seduto in una morbida cassata siciliana. Mentre Nerone continua ad ingozzarsi, Maristella ed io ci buttiamo alla disperata ricerca
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Andrea, il mio compagno di banco, corre più veloce di me (io però suono meglio il tamburo). La maestra dice pure che quando apriamo il gas per cucinare
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