va bene. Aveva i capelli neri e crespi, come una mora: a | me | i capelli biondi piaccion di più; che so? c'è più grazia. E |
Il romanzo della bambola -
|
tutte le vostre belle parole di onore e di sacrificio! Se | me | lo aveste detto allora, avrei... sarebbe stato un dolore |
Mitchell, Margaret -
|
vedere chiaramente che l'amavate e che desideravate | me | soltanto come... come Rhett desidera quella Watling! Egli |
Mitchell, Margaret -
|
cosa che è morta come Melania. Ho fatto un bel fantoccio e | me | ne sono innamorata. E quando Ashley venne a cavallo, cosí |
Mitchell, Margaret -
|
avere Ashley; ed ora che è morta e potrei averlo, non | me | ne importa piú nulla. Il suo maledetto onore lo spingerà a |
Mitchell, Margaret -
|
biglietto stamattina. Non crediate che esso non fosse per | me | ragione di orgoglio; ma avrebbe potuto cadere in mano degli |
Mitchell, Margaret -
|
incontreranno le altre, non mi guarderanno neppure. Ma non | me | ne importa. E non mi sarebbe importato niente se tutti i |
Mitchell, Margaret -
|
Wilkes. Non ho dimenticato come siete stata buona con | me | durante la guerra, a proposito del denaro per l'ospedale. |
Mitchell, Margaret -
|
rifiutare. - Ma... debbo alla Causa... Non potevo pensare a | me | stessa quando voi offrivate tanto denaro e in oro. |
Mitchell, Margaret -
|
no! Ma una ragazza dorrebbe esser cauta. Stasera, però, non | me | ne importa nulla davvero. - Brava! Ora cominciate a pensare |
Mitchell, Margaret -
|
prima adolescenza di fronte alla vita senza uno scellino, | me | la son cavata discretamente. E credo che il blocco mi |
Mitchell, Margaret -
|
inginocchiato ai miei piedi? Oh, come eri fiero dinanzi a | me | nella tua uniforme grigia! Quando giurasti eterna fede alla |
Mitchell, Margaret -
|
la voglio io. - Va bene. So che è una pazzia, ma non | me | ne importa. Non m'importa nulla di quello che diranno. Sono |
Mitchell, Margaret -
|
Un altro bicchier d'acqua, vi prego!" D'allora in poi | me | la passai, non felice, ma libera da molestie, nè più ebbi a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di vista la speranza di finirla coll'Ordine benedettino. Da | me | pregata, mia madre portossi a Gaeta all'incontro di Pio IX, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di mia madre, latore di quella lettera famosa, da | me | indirizzata al papa sotto la salvaguardia della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
un assegnamento mensile, proporzionato alla somma da | me | versata. Insino allora aveva ricevuto pel mio mantenimento |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
anche quel magrissimo assegnamento mensile di sei ducati! | Me | ne rimasi dunque, come i Toscani dicono, nelle secche di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Melly - disse Rhett dolcemente - vi disturbo? Preferite che | me | ne vada? Siate sincera, vi prego. «Oh!» pensò Melania. «Si |
Mitchell, Margaret -
|
È come una bimba caparbia; non vuole essere aiutata. Né da | me | né da nessuno. Ho tentato di persuaderla a cedere la sua |
Mitchell, Margaret -
|
buono; ma non saremo mai in grado di restituirvelo. - Non | me | n'importa. Non vi adirate con me, miss Melly! Vi prego di |
Mitchell, Margaret -
|
indovinate? - Non posso - replicò nuovamente stupita. - Per | me | non vi è nulla al mondo di piú prezioso di Beau, eccetto |
Mitchell, Margaret -
|
mestizia, mi sembrò un indizio dell'affetto sincero che per | me | nutriva; al quale indizio, per maggior mia sicurezza, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
d'essere sorpresi, i nostri labbri rimasero mutoli. - | Me | ne svincolai, e fuggii. Di là a pochi giorni, l'avo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
comunicarci le idee, essendo cosa oltremodo difficile per | me | il ricevere una lettera, più difficile ancora, per la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
entrambi stancata la sua pazienza. L'essersi seduto a | me | dappresso, malgrado il suo divieto presentava propizia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Paolo, l'amico suo, gli fece osservare che esigeva da | me | cosa superiore alla mia volontà, non essendo presumibile |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
veduto da mia madre, potea vedere i balconi della casa da | me | abitata. Paolo mantenne puntualmente la promessa. Si allogò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Paolo mantenne puntualmente la promessa. Si allogò a | me | dappresso, come l'ombra mia stessa, facendo del corpo suo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Non aveva appena scesa la scala, che mia madre ordinò a | me | e a Giuseppina di prepararci per uscir di casa. "Ma che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
che avessero la pazienza di attendermi, finchè con un ago | me | lo riattaccassi. "Inutile!" fece mia madre in collera. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
parte offesa sono io. Può partire o restate a suo agio, non | me | ne curo più, conoscendomi innocente della colpa che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
a marito, sicchè rimasi in famiglia con un'altra, a | me | maggiore d'un anno solo. Giuseppina, bella ed infelice |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
d'un oggetto vago, indistinto, non per anco da | me | stessa determinato. Bastava uno sguardo, un detto per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
dato vederci da lontano; ma la pioggia che qualche volta | me | lo strappava; ma l'ordine di mia madre di accompagnarla in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di mia madre di accompagnarla in qualche visita, erano per | me | occasioni di grave afflizione. Vedero e corrispondere al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
in casa nostra, da taluni giovani, che discorrevano a | me | d'accanto, intesi pronunziare il nome a me caro. Tesi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
discorrevano a me d'accanto, intesi pronunziare il nome a | me | caro. Tesi l'orecchio, ed ascoltai. Dicevan essi che si era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
abbandonarmi, ma hai pure scelto per tua dimora una casa a | me | vicina, acciocchè io ti vegga ognora al fianco della donna |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
un malessere, un turbamento singolare s'impadronivano di | me | con energia crescente. Cercava cambiar posizione, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Da noi le bionde son rare; quasi non se ne vedono. E io | me | ne innamorai, così, senza rifletterci. Facevo il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
Lei resisteva, mi diede un morso al labbro, che credevo | me | lo avesse staccato, ma rideva.... Mi sembra ancora di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
che la fece traballare e cadere a terra, venne difilato a | me | e mi si piantò dinanzi con le braccia incrociate, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
hai saputo insegnar l'onore a tua figlia. — E vòlto verso | me | disse gravemente: - La sposi, va bene; ma quando? - Anche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
sua fiducia nell'avvenire, che non l'impauriva purchè | me | la fossi tenuta a fianco, metteva coraggio anche a me. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
anche a me. Qualche soldo, a forza di faticare col carro, | me | l'ero posto da parte; mio padre m'aveva promesso un'altra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
vantaggiose; e sorridevo a quel destino presso a buttar | me | con la mia famigliuola, quasi tre bimbi, spersi nel mondo. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
quando tu mi fossi andato via soldato; ma ora com'ora, poco | me | ne importa; anzi, non me ne importa affatto; direi perfino |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
via soldato; ma ora com'ora, poco me ne importa; anzi, non | me | ne importa affatto; direi perfino che ci ho gusto di non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
corsi a casa. Il bambino stava peggio. Mi parve che Tinuzza | me | l'annunziasse con tanta indifferenza, che mi misi a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la gatta? Lei alzava le spalle, mostrando di compatir | me | come un esaltato e di non saper che fare alla creatura: gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
isfogarsi; lui si dibatteva, si lamentava, soffocato.... Io | me | lo presi in braccio, e sollevandolo cercavo di farlo star |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
quattro parole al farmacista a proposito del discorso da | me | interrotto, e mi seguì fino a casa. Visitato il piccino, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
uscio di camera di mia moglie, la sora Rosa, tutta turbata, | me | ne tratteneva. - Non entrate, per carità, che fate ? La |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
in cenere quelle vespe e quei calabroni, e insieme con loro | me | stessa. Una volta sdraiatami sul materasso, col povero cibo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
lagrime che già le bagnavano le gote. La tirai pel braccio, | me | la strinsi al seno, le diedi un bacio. In quell'amplesso, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
chiamano chiostri. Un'áncora di speranza era tuttavia per | me | il solo grido di Viva Pio IX, che spesso all'orecchio mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
il voto dell'Ordinario. Ora, il cardinale, per fini a | me | ignoti, si ostinava a contrariarmi; due anni e mezzo erano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
d'una qualche denunzia, che avesse potuto compromettere | me | e qualche mio parente. In questo mentre, la cavalleria si |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
monastica. Questo Breve non era precisamente qual io | me | lo aspettava. La Santa Sede posponeva alle convenienze gran |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di Costantinopoli, e diede ordine che senza indugio | me | ne fossero aperte le porte. E perchè quelle suore |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
separata da' più cari oggetti, e mesta mormorai fra | me | stessa le celebri terzine: «E come quei, che con lena |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
se le ossa erano intatte. - Tu ricordare quando avere visto | me | l'ultima volta? Rossella ricordò la giornata ardente prima |
Mitchell, Margaret -
|
Confederati lasciare 'Tlanta. Il capitano che comandare | me | essere stato ammazzato e non essere piú nessuno per dire a |
Mitchell, Margaret -
|
arrivare yankees; e un militare colonnello, avere visto | me | e avermi preso per badare a sua casa e pulire sue scarpe. |
Mitchell, Margaret -
|
cosí. Ma tutti yankees prima volta che mi vedere, chiamare | me | «mist' O'Hara». E dirmi di sedere con loro come se io |
Mitchell, Margaret -
|
bianchi ed essere troppo vecchio per imparare. E trattare | me | come loro, ma dentro loro cuore, miss Rossella, non avere |
Mitchell, Margaret -
|
tornasse polmonite, come fare? No, badrona! Loro chiamare | me | «mist' O'Hara», ma non essere capaci curarmi. E miss Elena |
Mitchell, Margaret -
|
E non ti piacerebbe restare ad Atlanta e lavorare per me? A | me | occorre un cocchiere e bisogna che sia uno che possa |
Mitchell, Margaret -
|
a me. Non farmi prendere dagli yankees. Lei rimandare | me | a Tara». - Dici che ti cercano? Sanno che sei stato tu? - |
Mitchell, Margaret -
|
quello che ti dico. Sbrigati. Johnnie Gallegher, venite con | me | fino al carrozzino. Attraversò lo spiazzo in disordine e si |
Mitchell, Margaret -
|
Voi mi avete dato qui pieni poteri, e mi avete detto che da | me | non volevate altro se non la maggior quantità possibile di |
Mitchell, Margaret -
|
degli affari vostri e lasciate che io mi occupi dei miei, o | me | ne vado stasera stessa. Il suo viso duro era piú spietato |
Mitchell, Margaret -
|
dal rispetto dovuto agli estinti, alle famiglie, ed anche a | me | stessa. ENRICHETTA CARACCIOLO. Castellamare (Napoli) 1864. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
ch'è terzogenito d'un ramo cadetto, mentre di me, di | me | che sono figlio d'un re, che son principe ereditario d'un |
D'Ambra, Lucio -
|
regno come quello di Fantasia, che sarò re un giorno, di | me | chi si occupa?...». E venendomi davanti, quasi a piantarmi |
D'Ambra, Lucio -
|
le dita agitate: «Me lo sa dire lei chi si occupa di me? | Me | lo sa dire?...». E poichè non glielo seppi dire camminò a |
D'Ambra, Lucio -
|
lessi quelle lettere, poichè s'egli non aveva segreti per | me | in materia galante non aveva per me che segreti in ogni |
D'Ambra, Lucio -
|
non aveva segreti per me in materia galante non aveva per | me | che segreti in ogni altra occasione della sua vita. Ma |
D'Ambra, Lucio -
|
alla stazione principale di Pulquerrima e appena salito con | me | in automobile, incastrò nell'occhio la caramella, mi guardò |
D'Ambra, Lucio -
|
senza averne l'aria, e in una settimana la conferenza fu da | me | redatta in modo che poteva veramente illudere il popolo di |
D'Ambra, Lucio -
|
e non ebbe richiusa la porta. Poi si volse verso di | me | che, levato il volto dal manoscritto sfortunato, guardavo |
D'Ambra, Lucio -
|
principe fermandosi davanti alla mia scrivania e usando con | me | un linguaggio cosi confidenzialmente irriverente che era |
D'Ambra, Lucio -
|
Ecco. Mi siedo qui e la lettura della sua bella conferenza | me | la finisco per conto mio. E si mise a leggere, seduto al |
D'Ambra, Lucio -
|
levar gli occhi dal manoscritto. — La principessa, senta, | me | la sbrighi lei. Mi faccia questa cortesia. Le dica che sono |
D'Ambra, Lucio -
|
dica che la collezione di medaglie non c'è più. È sparita, | me | l'hanno rubata, l'ho venduta, sono impazzito e in una crisi |
D'Ambra, Lucio -
|
coraggiosa che io abbia mai conosciuto. Biasimo soltanto | me | stesso. Si volse nuovamente a guardare dalla finestra; e le |
Mitchell, Margaret -
|
nel Nord. Un vecchio amico che fece il giro d'Europa con | me | prima della guerra mi ha offerto un posto nella banca di |
Mitchell, Margaret -
|
già troppi da voi: vitto e alloggio e perfino abiti per | me | e per i miei. E non vi ho dato nulla in cambio. - Questo |
Mitchell, Margaret -
|
con le lagrime nella voce. - Che vi è successo da quando | me | ne sono andata? Siete diventato duro e amaro come non siete |
Mitchell, Margaret -
|
di un peso che sarebbe stato grave per un uomo, ho visto | me | stesso... inferiore non solo a un uomo ma perfino a una |
Mitchell, Margaret -
|
in condizioni peggiori delle mie; guardateli adesso! Perciò | me | ne vado a Nuova York. - Ma... non vi capisco! Se volete |
Mitchell, Margaret -
|
- Solo per il mio orgoglio maschile, per il rispetto di | me | stesso e, se lo preferite, per la mia anima immortale. - Ma |
Mitchell, Margaret -
|
un altro argomento - a poco a poco potreste acquistare da | me | l'azienda e allora... - Vi ho detto di no, Rossella! - la |
Mitchell, Margaret -
|
- desideri proprio tanto di andare ad Atlanta? Non | me | lo hai mai detto quando si è parlato di andare a Nuova |
Mitchell, Margaret -
|
alcuna possibilità ad Atlanta; e del resto non toccava a | me | fare obiezioni. La moglie deve seguire il marito. Ma ora |
Mitchell, Margaret -
|
dopo di che venni condotta al secondo piano, nella stanza a | me | assegnata presso la chiesa. La città di Napoli, travagliata |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
dilatati i polmoni, rasserenato l'animo. Non vedeva più a | me | davanti quell'enorme muraglia della clausura, che per nove |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
quella fede, dico, la sentii allora quasi rifluire in | me | per gagliardi zampilli nel libero esercizio delle facoltà |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
e libri, non aveva potuto coltivare le lettere che da | me | sola, e di soppiatto. Ora la mia condizione era cambiata; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
della Messa e della benedizione?" "Queste sciocchezze a | me | non si danno ad intendere!" E battendo i piedi, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
ci perveniva un'altra lettera, seguíta da un poscritto a | me | diretto, nei seguenti termini: «Cara Enrichetta, nociva e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
parole, mia madre montò sulle furie, e senza permettere a | me | di dare risposta alcuna, senza prendere in considerazione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
raccomandati dalla badessa, furono proferiti non da | me | stessa, ma sibbene dalla madre, la quale fra le altre cose |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
d'un passato, ch'era in procinto di separarsi da | me | per un tempo non determinato con sicurezza: mi tornarono in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
perfettamente a tutto ciò che avveniva o dicevasi a | me | d'intorno. Mia madre aveva avuto cura di coprirmi il volto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
in luogo di salute!» Non risposi, nè ringraziai. Essendo in | me | ritornata la ragione, per poco smarrita, un'idea trista, mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
sogno. Brent e suo fratello facevano la corte a me. - Sí, | me | lo ha detto. Pare che la maggior parte dei giovani della |
Mitchell, Margaret -
|
buona con me, Miss Rossella - le disse un giorno; - per | me | che sono completamente estraneo. Vi ho dato molto disturbo; |
Mitchell, Margaret -
|
il Sud? Ella ebbe l'impulso di gridare brutalmente: «Che | me | ne importa del Sud? Parlo di noi!» ma tacque perché si |
Mitchell, Margaret -
|
sue mani; ma Ashley le lasciò cadere. - E siete venuta da | me | sperando che io potessi aiutarvi. Ebbene, non posso. Fissò |
Mitchell, Margaret -
|
di ciò che, nella bontà del vostro cuore, avete fatto per | me | e per i miei. Lo capisco ogni giorno di piú. E ogni giorno |
Mitchell, Margaret -
|
non è scoppiata la guerra, la vita è sempre stata per | me | una specie d'ombra proiettata su uno schermo. E la |
Mitchell, Margaret -
|
Ma la guerra m'insegnò che quello era un mondo creato da | me | e abitato da ombre di sogno. M'insegnò che cosa sono |
Mitchell, Margaret -
|
è peggio della guerra, peggio della prigione... e per | me | è peggio della morte... Sono punito perché ho paura. - Ma |
Mitchell, Margaret -
|
non accadrà mai piú, perché prenderò Melania e il bambino e | me | ne andrò. - Andarvene? - gridò ella angosciata. - Oh, no! - |
Mitchell, Margaret -
|
avrei oltraggiato l'ospitalità della casa che ha ricoverato | me | e la mia famiglia, avrei dimenticato la migliore delle |
Mitchell, Margaret -
|
al parlatorio per contemplarmi in quella nuova foggia, e | me | ne rivolse le sue congratulazioni. Ma gli argomenti del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
intorno l'abbandono e la desolazione! "Dio mio! diceva a | me | stessa, non potendo contenere le lagrime: che mai sarà di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
che poi, rientrata, non mi avrebbero di leggieri respinta. | Me | ne persuasi, e risposi sommessamente, che rientrava col |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
era effetto manifesto del campanello di san Benedetto, da | me | stessa inteso qualche ora prima della mia uscita; perlochè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Dato pertanto l'impegno di chiudermi il giorno appresso, | me | ne tornai in casa della sorella, immersa nella più cupa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
mi pentii cento volte di aver detto quel SÌ, ed accusai | me | stessa di fiacchezza. Ma guai a chi è trascinato dalla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
lo stracciai subito. - Non sarebbe meglio, domandai a | me | stessa, confidare alla zia le mie angustie? - Ma ella dorme |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Che dirà il mondo intero? Chiameranno pazzarella te, e | me | più pazza ancora, per averti persuasa a rientrare. E la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
la vocazione che ti manca, e sarò esaudita." Volle da | me | la promessa di non ripetere a chicchessia gl'incidenti di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
benedisse lo scapolare, ed offertomelo di propria mano, | me | l'indossai. Quindi mi prosternai dinnanzi alla badessa. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
gli domandai. "Tre piastre" rispose il bricconcello. | Me | li cedè per una, compresa la gabbia. Pigliati i poveri |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
avea fatto a me. Nel mirarli scappar di mano io diceva a | me | stessa: "Se l'Italia mia risorgesse a vita e libertà, non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
fuori, e per sempre. Quell'abito, non solo mi umiliava a | me | stessa, ma m'annoiava, m'inceppava ad ogni passo. Tutti si |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
in un nuovo palazzetto di faccia alla Croce del Vasto, e | me | n'andai a stare con la vedova, non però senza la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
del palazzo in movimento. Quando intesi voci di persone a | me | note per gente dabbene, preso il lume, mi accostai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Con questo mezzo pervenni non solamente a porre | me | stessa in istato di difesa, ma pur anco a poter trattare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
nera dal commissario. Per dare un esempio del metodo da | me | tenuto nel deludere la vigilanza delle spie, basti dire, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di rimanervi. A dritta e a manca dello stesso piano, da | me | abitato, stanziavano perpetuamente due birri maschi; al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
uomo si trasse di tasca una lettera che mi consegnò. Io | me | la riposi in seno, non però senza accorgermi ch'era stata |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
aiutante d'Ajossa, il quale con esimia garbatezza volle da | me | sapere: quando, e dove, e per mezzo di chi avessi fatta la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
ed in questo intervallo non avevano giammai scorta in | me | la benchè minima inclinazione per un prete, per un monaco o |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
altrui suggerimento, fosse per ispontanea riluttanza, non | me | lo diede. Fatto sta che quel poveretto erasi ben bene |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
duro sì, ma inevitabile." "Parlate! Legge suprema sarà per | me | il vostro consiglio." "Le celie di quelle donne sono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
non giudicar la mia salute tanto rovinata quanto piaceva a | me | di rappresentarla; non esservi, d'altronde, esempio che una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Sarò tanto sola senza di te! Morirei se tu non fossi con | me | quando... quando arriverà il bambino. Sí, sí, so che c'è |
Mitchell, Margaret -
|
dà ai nervi... Non mi lasciare! Sei stata una sorella per | me | e poi... - e sorrise debolmente - hai promesso ad Ashley di |
Mitchell, Margaret -
|
Ma la zia morirebbe al pensiero di non essere accanto a | me | quando nascerà il bambino; e so che non vuole andare a |
Mitchell, Margaret -
|
sciroppo sui cialdoni. - Lo fa per guadagnare del denaro. | Me | lo ha detto lui. Non gl'importa nulla della Confederazione |
Mitchell, Margaret -
|
poteva già io reputarmi arbitra sicut in quantum di | me | stessa: oltre di che, possedendo più d'una pensioncella, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
del tempo che mi restava ancora da patire. Diceva fra | me | stessa: - Ora il corriere consegna la mia supplica: ora Pio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
tempo, a rivederci! Ah! ma queste due giornate saranno per | me | più lunghe di due secoli!! Frattanto il canonico non sapeva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di lagnarsi coll'abbadessa delle sciocche persecuzioni a | me | fatte soffrire dalle monache, dicendole in conclusione: "La |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Allora, con questo velluto | me | ne faccio la guarnizione d'un mantello per me - finì col |
Il romanzo della bambola -
|
velluto me ne faccio la guarnizione d'un mantello per | me | - finì col dire la Cerchi. Quasi di tutto era così: |
Il romanzo della bambola -
|
a un tratto Camilla, additando la bambola. - Ah! E io che | me | n'ero scordata! O chi l'ha messa qui? - disse la Marietta |
Il romanzo della bambola -
|
disse, con un sorriso: - Sì, sì, dagliela, io non so che | me | ne fare! Due piccole braccia tremanti dalla gioia strinsero |
Il romanzo della bambola -
|
venuta da te. - Miss Melly, tu dover venire a casa con | me | stasera. - La voce di Mammy era ansiosa. - Forse mist' |
Mitchell, Margaret -
|
Non voler lasciare seppellire bambina. Avere detto questo a | me | un'ora fa. - Ma non può... Non è... - Perciò io dire che |
Mitchell, Margaret -
|
dove lui stare tenendo miss Diletta, lei dire: «Dare a | me | mia bambina che tu avere uccisa». - Oh no! Come ha potuto, |
Mitchell, Margaret -
|
dire freddo: «Dovere stare in camera mia». E poi voltarsi a | me | e dire: «Tu, Mammy, badare che rimanere qui finché io |
Mitchell, Margaret -
|
essere domani, Mammy». Ed essere passata davanti a | me | come un fantasma. E mio cuore avere cominciato a battere |
Mitchell, Margaret -
|
mamma essere levatrice, e avermi abituata per fare anche | me | levatrice. Tu lasciar fare a me. Rossella respirò |
Mitchell, Margaret -
|
scuse del disturbo: potrei avere un po' d'acqua per | me | e per il mio cavallo? - A volte erano le voci profonde dei |
Mitchell, Margaret -
|
vi fossero i pidocchi e la dissenteria. Dove andiamo? Non | me | l'hanno detto, ma mi pare di aver capito che si va verso il |
Mitchell, Margaret -
|
Rossella era ancora con te, Melania. - È naturale che è con | me | - rispose Melania affettuosamente. - Non ti preoccupare per |
Mitchell, Margaret -
|
a Melania, ma quando è stato il momento di dirglielo, | me | n'è mancato il coraggio. Quindi lascio l'incarico a te. - |
Mitchell, Margaret -
|
vanno esenti i chiostri. Non lo avrei mai creduto se non | me | l'avesse insegnato la propria esperienza. Perlochè cosa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
non trovò più la tonaca sulla sedia ove l'avea posta. - A | me | fu involato una piletta d'argento per l'acqua santa, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
del letto. Dovetti perdere quel ricordo di famiglia a | me | prezioso, e non far cenno di nulla per non crearmi di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
largo pizzo; ma, come io era già sulle tracce della ladra, | me | la fecero ritrovare nell'angolo d'un corridoio: aveva le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
stessa comprato un medicamento a quattro carlini la libbra, | me | lo facevano spietatamente smerciare alla famiglia a dodici |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
un altare, ne feci atto di restituzione alla Chiesa, che | me | l'aveva dato venti anni fa. VOTUM FECI, GRATIAM ACCEPI. Da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
non contiene comunemente alcuna distinzione, divenne per | me | il titolo più proprio, più bello ancora dell'antico civis |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
fermezza del carattere, si cattivarono il mio rispetto, e | me | lo fecero fin dal primo istante reputare di gran lunga |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
che nelle membra. Cento tristi pensieri, cento timori, a | me | ignoti fino a quel punto, presero a funestarmi lo spirito, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di folle resistenza. - Dove andrò? Che farò? domandai a | me | stessa. Girerò il mondo fuggiasca e alla ventura? Non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
piú dei galeotti. Tutti quanti si sono scagliati contro di | me | per questa faccenda. La mia maestranza riguarda me sola... |
Mitchell, Margaret -
|
di me per questa faccenda. La mia maestranza riguarda | me | sola... Ma non mi avete ancora raccontato che cosa avete |
Mitchell, Margaret -
|
inutile. Sono certo che a lui non è dispiaciuto morire e a | me | non dispiace che sia morto. - Dite delle cose atroci, |
Mitchell, Margaret -
|
suo padre che egli biasimava. Piú tardi il suo biasimo per | me | divenne antipatia; ammetto che io non feci nulla per farlo |
Mitchell, Margaret -
|
nulla per farlo mutare. Tutto ciò che egli pretendeva da | me | mi annoiava terribilmente. E finalmente mi mandò fuori di |
Mitchell, Margaret -
|
non mi aveste restituito quello che vi prestai, sarebbe per | me | una gioia richiedervelo adesso e mettere il vostro |
Mitchell, Margaret -
|
il tempo in cui avrete ancora bisogno di farvi prestare da | me | del denaro. Mi chiederete di finanziarvi, ad interesse |
Mitchell, Margaret -
|
poco su quei quattrini. - Quando avrò bisogno di denaro | me | lo farò prestare dalla banca, - ribatté Rossella |
Mitchell, Margaret -
|
il fio delle azioni poco oneste. Avreste dovuto giocare con | me | a carte scoperte. - Siete proprio un gentiluomo! Cosí ricco |
Mitchell, Margaret -
|
di questa discussione, non avrete mai piú un centesimo da | me | per nessuno dei vostri progettini cosí poco signorili, mia |
Mitchell, Margaret -
|
molto denaro, sarò gentile e dolce quanto vorrete. Allora | me | lo potrò permettere. - Vorrete permettervelo, ma non vi |
Mitchell, Margaret -
|
d'una volta ei mi aveva detto che aveva tenuto parola di | me | col principe. Una mattina, adunque, ridendo e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
ma finalmente mi venne aperto. Scorsero allora per | me | momenti d'esaltazione e d'entusiasmo, nei quali ebbi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
pistola, oggetti appartenenti ad un mio cognato, e da lui a | me | dati in deposito sin da quando io dimorava nel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
mamma, questa vita che voi mi deste, altro non è più per | me | che un supplizio. Che vale l'esistenza, se è cieca di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
che dovessi morire, in un accesso di demenza, omicida di | me | medesima. Vissi, piansi, patii ancora; e ne sia lode alla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
molte le mie ristrettezze. Obbligata a farmi tutto da | me | stessa, benchè non assuefatta, per un'estate intera mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
schiera su per le pareti, o in diverse tribù affollandosi a | me | d'intorno, facevano a gara l'una coll'altra per la briciola |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
l'avvenuta infrazione, e costui fu il primo che salì da | me | sbruffando fuoco e fiamme. Lo ricevei seduta ridendo, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
vuol bene come a una sorella. Rossella, è un tormento per | me | il pensiero che se io fossi ucciso, Melly non avrebbe |
Mitchell, Margaret -
|
della morte! Dite una preghiera, presto! - Ditela voi per | me | e accendete qualche cero - rispose egli sorridendo del |
Mitchell, Margaret -
|
mentre voi siete cosí forte, Rossella! Sarà un conforto per | me | pensare che qualunque cosa possa accadermi, voi due siete |
Mitchell, Margaret -
|
che qualunque cosa possa accadermi, voi due siete insieme. | Me | lo promettete? - Oh sí! - ella esclamò, perché in quel |
Mitchell, Margaret -
|
ubriaco stasera. Se è ubriaco non mi crederà, riderà di | me | e mi spezzerà il cuore.» Aperse uno spiraglio della porta e |
Mitchell, Margaret -
|
a cui ero attaccata fin da bambina. E credo che non | me | ne sarei mai interessata se lo avessi veramente conosciuto. |
Mitchell, Margaret -
|
con Diletta. Avrei lottato tanto: nessuno sapeva meglio di | me | quali pene avevi attraversato, ed io volevo farti cessar di |
Mitchell, Margaret -
|
non valsero a nulla. E ti amavo tanto, Rossella. Se tu | me | lo avessi consentito, ti avrei dato tutta la tenerezza e |
Mitchell, Margaret -
|
ornerò abbastanza spesso per impedire i pettegolezzi. - Che | me | ne importa delle chiacchiere! - esclamò con impeto. - |
Mitchell, Margaret -
|
di un oggetto rotto per incollarli insieme e dire a | me | stesso che l'oggetto riappiccicato vale quanto l'oggetto |
Mitchell, Margaret -
|
vivere con te e mentirti; e non potrei certo mentire a | me | stesso. Non posso mentire neanche adesso. Vorrei potermi |
Mitchell, Margaret -
|
mio fianco, che per urgente servizio, e, meno esperta di | me | sulla pretesca simulazione, andava immaginando, per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
ride!» Mia madre, del pari, fu inconsolabile, avendo da | me | saputo che ad altre monache, meno sofferenti, meno |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
così buona! Non si vede, nè si fa sentire:" rispondeva per | me | l'ipocrita badessa, solita sempre a lodare le persone nella |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Mi manca solamente la catena al piede: ordinatela." "Non | me | lo permette l'interesse che sento per voi. Pur nondimeno |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
anch'io vicina a diventar pazza. Le speranze, riposte da | me | nell'animo liberale di Pio IX, andavano frattanto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
che di mano in mano svanivano in sul nascere, andava per | me | spuntando un diverso, e più chiaro lume di salvezza. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di arrivare nel Texas e li mi fermerò. Ashley è stato con | me | a Jonesboro e mi ha detto di venire da voi. Ho bisogno di |
Mitchell, Margaret -
|
Se non mi dite tutto, mi metto a urlare. - Aspettate che io | me | ne sia andato, poi urlate quanto vi pare. Vi dirò tutto |
Mitchell, Margaret -
|
nella faccenda di Tara, ma io gli ho detto che spettava a | me | perché Sally era la moglie di mio fratello morto. E abbiamo |
Mitchell, Margaret -
|
di averti disgustato tanto! - Vattene! - Non ti arrabbiare. | Me | ne vado. E ti prometto di non disturbarti mai piú. Questa è |
Mitchell, Margaret -
|
non esiteresti un minuto a divorziare... - Te ne vai? - Sí, | me | ne vado. Sono venuto a casa per dirtelo. Vado a Charleston |
Mitchell, Margaret -
|
mi impedirai di portarla a Charleston a vedere sua nonna? - | Me | ne infischio di sua nonna! Non permetterò che tu la porti |
Mitchell, Margaret -
|
- Tu, Melania... mia cognata... non vorrai leticare con | me | a causa di quella sfacciata... - Anche Rossella è mio |
Mitchell, Margaret -
|
che ella ha fatto per me, io non lo dimentico. Rimase con | me | durante l'assedio mentre avrebbe potuto andare a casa sua, |
Mitchell, Margaret -
|
fece il tremendo viaggio da qui a Tara portando seco | me | e Beau, quando le sarebbe stato facile lasciarmi in un |
Mitchell, Margaret -
|
del noviziato fu per | me | un anno di calma, se non voglio dire di morale depressione. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
di ragunare le monache nel coro col suono del campanello: | me | ne disimpegnai sollecitamente. Il resto della giornata me |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
me ne disimpegnai sollecitamente. Il resto della giornata | me | lo passai o chiusa nel mio camerino, o nella stanza del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
lagnanze della conversa e degli sguardi in cagnesco che a | me | lanciava; dal che risultò che un orribile cancro aveva rósa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
il camerino alla mia signora!" Mi tacqui per rispetto a | me | medesima, benchè sapessi non esser le padrone di quella |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
ma che poi tu ti ci muri dentro è un altro par di maniche! | Me | lo dici, dunque, sì o no, che t'ha preso? Forse... ti dà |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
finalmente a dire — se tu avessi un briciolo di cuore, | me | lo dimostreresti in quest'occasione! - Sì, carissimo, to lo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la prima volta in vita sua! Questa è carina da vero, e non | me | l'aspettavo. Ma sentiamo, dunque, il tuo romanzo, perchè |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
contento di sè: - Il primo passo è fatto, e secondo | me | proprio da grande stratega. Senti: sai di quel romanzo di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
si ritrovò solo con l'amico. — T'ha ella parlato di me? - | Me | ne ha parlato. - Le ha fatto buon effetto l'invio anonimo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
L'antica serva ricominciò ad asciugarsi gli occhi: - Non | me | ne sono mai dimenticata, bella mia. Ma stavo tanto lontano, |
Il romanzo della bambola -
|
- Come d'oro. Era qui, dove sei tu e ha fatto le carezze a | me | e alla... Non finì il racconto della visione luminosa, |
Il romanzo della bambola -
|
andare a cicalarne col pizzicagnolo e col macellaro. - Se | me | lo permettete, ritorno dalla bambina - disse la serva alla |
Il romanzo della bambola -
|
- No, cara. Ma sono amici tuoi, non miei. - E critichi | me | perché ricevo il governatore? Messa con le spalle al muro, |
Mitchell, Margaret -
|
dovuto vendere il pianoforte, e qualche oggetto di valore. | Me | ne tornai dunque in Napoli, e presi stanza nel convento di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Rassicurata dalle parole dell'eccellente missionanario, | me | ne ritornai a casa alquanto confortata dalla speranza che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
deserta, il mio solito cameriere che sapeva ancor meglio di | me | tutt'i miei gusti e tutt'i miei disgusti. Mentre mi |
D'Ambra, Lucio -
|
di Effemeris e di Zarzuelopoli. E quand'ebbe saputo da | me | che gli ultimi comunicati parlavano chiaro e che già un |
D'Ambra, Lucio -
|
mia stretta di mano non fu inutile; fece almeno piacere a | me | e dandola provai una profonda ed improvvisa simpatia per |
D'Ambra, Lucio -
|
quadro bianco d'un cinematografo-réclame. Sentivo attorno a | me | qualche voce domandare: «E il Re? Del Re non si hanno |
D'Ambra, Lucio -
|