Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: me

Numero di risultati: 83 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Ricordi d'un viaggio in Sicilia

168956
De Amicis, Edmondo 2 occorrenze
  • 1908
  • Giannotta
  • Catania
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accompagnato fino all'albergo, chiamandolo per nome, tendendo le mani verso le sue mani e gittandogli delle rose. E dietro quel ricordo me ne venivano

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Pagina 140

era da lungo tempo ammalato, me lo raffiguravo affranto di corpo e di spirito : fu per me un disinganno lietissimo trovarlo in molto migliori

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Pagina 88

La fatica

169330
Mosso, Angelo 18 occorrenze
  • 1892
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
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Vittorio Alfieri, pag. 190. nella sua vita: "deliziosissimi momenti mi furono ed utilissimi quelli, in cui mi venne fatto di raccogliermi in me stesso, e

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Pagina 100

un muscolo affaticato. La fisiologia del muscolo in riposo è per me affatto diversa da quella del muscolo stanco. Infatti non vediamo che, passato il

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Pagina 141

. Accademia dei Lincei, 1885. sulla respirazione, ho pubblicato i tracciati presi su di me stesso durante una distrazione profonda. Si scrivevano i

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Pagina 188

fixais mon attention pendant quelques moments de suite, il fallait me reposer et haleter pendant deux ou trois minutes." In me osservai che la grande

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Pagina 206

pensare. In me la fatica degli occhi precede la fatica del cervello, e non reggo ad un lavoro intenso al tavolino che quattro o cinque giorni di seguito

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Pagina 234

viaggiato, tanto più sentivo in me la mancanza di un fondamento alle mie conoscenze, e mi persuadevo che solo da un viaggio in Italia avrei potuto sperare

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Pagina 238

dipende assai più dal sentire che dal pensare. Cicerone provava questa agitazione più di ogni altro; egli scrisse: "Spessissimo ne fo in me stesso

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Pagina 251

esauriscono meno, sono quelli che seguono il metodo familiare e che si mantengono più in contatto coi giovani. Ho studiato sopra di me i cambiamenti

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Pagina 263

anemia del cervello. Credo non abbia torto, perchè egli si lagnava con me di aver provato qualche volta una leggera vertigine, e un senso di vuoto nella

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Pagina 275

Vie et la corrispondence de Charles Darwin publiées par son fils M Francis Darwin. - Paris, 1888."La scuola come mezzo di educazione fu per me un

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Pagina 305

, et je porte assez bien le vin; mais il ne m'ègaye pas, il me rend féroce, soupçonneux et même querelleur. Le laudanum a un effet semblable, et je ne

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Pagina 316

content, je les déposois dans ma mémoire jusqu'à ce que je pusse les mettre sur le papier: mais le temps de me lever et de m'habiller me faisoit tout

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Pagina 319

, perchè è ammesso da tutti, devo dire che anche a me parve essere la migliore. Ma per quanti studi biografici io abbia letti intorno a Göthe, mi parve

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Pagina 324

. Alessandro Humboldt disse di sè: "Io avevo diciott' anni e non sapevo nulla; i miei maestri poco o niente di buono presagivano di me, ma se mi

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Pagina 330

, dans les salons, à la Cour comme dans la rue, et rendue plus pénible par une foule d'événements douloureux, je me suis senti à bout de forces

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Pagina 345

Ho qui davanti a me le opere di Stenone, di Redi, di Malpighi, di Borelli, di Bellini e dei più celebri medici di quell'epoca. Alcuni volumi sono

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Pagina 46

Gesell. der Wiss. zu Leipzig 1871, pag. 718.. È mio dovere, anzi più che un dovere è una contentezza per me, il dichiarare che furono quelle esperienze che

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Pagina 85

Aducco, siccome lavorarono con me per lo spazio di sette anni circa, conservo tutta la serie delle curve durante questo periodo di tempo, chè non passò

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Pagina 96

Fisiologia del piacere

170571
Mantegazza, Paolo 3 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
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mi si concede il diritto pericoloso di esser giudice di me stesso, io credo che questo libro sia onesto, e che la sue lettura possa ispirare onesti

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zefiri di luglio e agli ardori della canicola. Pochissimi altri, come me, si soffregano allegramente le mani nel veder cadere la neve in un rigido

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Pagina 20

alcuni filosofi di meretrice della vita. Per me la speranza è sempre un angelo consolatore, che ci conforta anche quando ci illude, e che ne' suoi

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Pagina 202

Sull'Oceano

171597
De Amicis, Edmondo 27 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
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Il giorno dopo si doveva passare il tropico del Cancro. Me ne diede l'annunzio la mattina presto il solito cameriere, abbassando gli occhi: poichè

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Pagina 120

'l me senta mi! - A l'è n'onta! - E già, nel serra serra qualche bambino piangeva, ed eran lì lì per menar le unghie....

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Pagina 122

nemico. Oh perdio! Me l'han fatta ieri; non me la faranno più oggi. - In fatti la signora faceva mille moine al marito, gl'infilava il braccio sotto

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Pagina 155

comandante, alla fine, si lasciò scappare di bocca la sua frase d'ammonizione : - Quella scignôa a me comença a angosciâ Quella signora mi comincia a

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Pagina 215

Ma la gioia senza causa di quella folla, su quel confine d'un nuovo mondo, in quella solitudine, di notte, mi fece più pietà che non me n'avesse mai

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Pagina 220

, sono diviso dall'universo abitato, son sicuro di non vedere altri miei simili che quelli che ho intorno, i quali sono per me tutto il genere umano

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Pagina 23

particolari; ma la sua faccia fredda e dura mi tenne in là, come sempre. Mentre i primi giorni scambiava con me qualche parola, ora faceva appena un cenno di

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Pagina 248

primi giorni non me ne sarei potuto fare un'idea. Bisognava aspettare che si fossero un poco assettati e ritrovati, che fossero nate le relazioni, le

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Pagina 26

dell'equatore. Di fronte a me, chiacchieravano senza un riguardo al mondo l'avvocato e il tenore, e intesi che parlavan della Grecia. Udii esclamare

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afferrava con tutt'e due le mani al braccio della signorina, non dicendo più che: - Oh me fieul! Oh me pover - e scotendo il capo in atto di desolazione

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Pagina 285

, la me diga? Mi diceva anche che avevo torto di lamentarmi delle tasse perchè più che le tasse son forti, tanto più il contadino lavora, e così tanto

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Pagina 287

, come per disporsi in semicerchio, e in disparte comparve il viso di cera del frate. Nello stesso momento sentii un fruscìo dietro di me, e voltandomi

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Pagina 303

le spalle a tutta quell'uggiosa compagnia. E me n'andai a prua.

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Pagina 311

capo sul tavolato. Sua madre, credendolo morto, gli si gettò sopra disperatamente, e strettolo fra le braccia, cominciò a urlare come una pazza: - Me

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Pagina 321

un'altra madre di là dall'oceano. Ed era inutile che cercassi di ragionarmi, analizzando il mio stato d'animo, per dimostrare a me stesso che non c'era

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Pagina 324

Io mi ricordo bene che, osservando più che gli altri me stesso, stavo aspettando con una certa curiosità psicologica quando e come mi sarebbe entrato

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Pagina 335

I lampi spesseggiavano, il tuono brontolava più forte, i buoi muggivano. Guardai intorno a me: c'eran già dei visi pallidi. Ma in alcuni la curiosità

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Pagina 336

m'agghiacciò il sangue: - Se non uscissi più di qua dentro? - E mi sentii in una solitudine immensa, come se mi fossi chiuso da me nella tomba.

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Pagina 338

ridevano a tutti i propositi con le labbra ancora senza sangue. II marsigliese diceva: Je me suis enormément amusé. E il mugnaio fingeva di legger

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Pagina 352

avvenimento che era accaduto. Ma nessuno intorno gli badava. E quella fissità di tutti in un pensiero solo fruttò a me pure di poter girare un pezzo

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Pagina 368

E la terra non spuntava! Ma già io non avevo più alcuna impazienza. Ed ero stizzito con me stesso perchè, dopo averla tanto sospirata

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Pagina 391

esclamazioni proruppero intorno a me. - Estàmos a casa! - Ghe semmo finaïmente! - Quatre heures, vinticinque minutes! - esclamò il marsigliese, guardando

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Pagina 392

, ch'era accanto a me. - Siamo nel fiume. L'emigrante e i suoi vicini si voltarono a cercar l'altra riva, e non vedendo che la linea netta dell'orizzonte

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Pagina 397

. Tutti voltarono gli occhi in là, con un senso di ribrezzo, come alla vista d'un assassinio. E io me n'andai subito verso prua, senz'aver più il

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Pagina 410

da me con una espansione affettuosa e sincera, che mi fece rimanere. E fra molti altri interveniva Ia stessa cosa. Il marsigliese fu cordiale: mi

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Pagina 413

Di là andai sul castello di prua, che era pieno di gente. Salendo, intesi dire accanto a me: - Già, vegnen chì al teater. Quel vegnen era per me

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Pagina 90

condotto dov'era il figliolo: 'I me Carlo. Con quelle indicazioni, vecchio, malato, ignaro di tutto, era partito per l'America! - Ho gran paura -, disse il

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Pagina 93

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