Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mare

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o siamo diversi noi che adesso comprendiamo solo il  mare  e la sua fluidità di roccia.Il nostro mare è Milano,
solo il mare e la sua fluidità di roccia.Il nostro  mare  è Milano, l'Italia, e non ci sta davanti ma intorno. La
Non ci sono ricordi. Solo un susurro che è la voce del  mare  fatta ricordo. Nel crepusculo l'acqua molle dell'alba che
pace del  mare  lontano dalle verdi trasparenze dell'onde dalle lucenti
dal silenzio senza richiami - Itti e Senia dal regno del  mare  Itti e Senia si risvegliaro dei mortali a vivere la morte.
i mortali ricurvi alla terra Itti e Senia i principi del  mare  sul suolo triste sotto il sole avaro Itti e Senia si
le parole che conviene venerare Itti e Senia i figli del  mare  e credettero d'amare. E lontani dal loro mare sotto il
i figli del mare e credettero d'amare. E lontani dal loro  mare  sotto il pallido sole avaro per il dovere facile ed amaro
E una sera alla sponda sonante quando il sole calava nel  mare  e gli uomini cercavano riposo al lor ozio laborioso Itti e
riposo al lor ozio laborioso Itti e Senia alla sponda del  mare  l'anima solitaria al suono dell'onde per le sue corde più
corde più profonde intendevano vibrare. E la vasta voce del  mare  al loro cuore soffocato lontane suscitava ignote voci,
E scorrendo l'occhio lontano sulle sponde che serrano il  mare  sulle case tristi ammucchiate dalle trepide cure avare
varcò. Vedo il sole che non cala lento e stanco a sera in  mare  ma la luce sfolgorare vedo sopra il vasto mar. Senia, il
mar. Senia, il porto non è la terra dove a ogni brivido del  mare  corre pavido a riparare la stanca vita il pescator. Senia,
e con l'occhio all'orizzonte dove il ciel si fondeva col  mare  si sentiva vacillare Senia, e disse: «Vorrei morire». Ma
la fiamma selvaggia, abbandona la triste spiaggia e nel  mare  sarai la sirena. Se t'affidi senza timore ben più forte
narrare. Ché a brevi fiate nel tempo passato nel fondo del  mare  mi sono tuffato. A dare or la patria all'esule sirena, la
del mattino, e la spiaggia non fuma e il verdastro del  mare  è meno chiuso in sé, e cielo mare e spiaggia comunicano
fuma e il verdastro del mare è meno chiuso in sé, e cielo  mare  e spiaggia comunicano perfettamente un identico senso del
più vivace, in verità, e sensibile al calore, di cielo  mare  e spiaggia conniventi a mirnare il respiro imperturbabile
la luce da me stesso, lasciami andar oltre il deserto, al  mare  perch'io ti porti il dono luminoso ... molto più che non
del mar lontano, il mar senza confini. Non è il libero  mare  senza sponde, il mare dove l'onda non arriva, il mare che
il mar senza confini. Non è il libero mare senza sponde, il  mare  dove l'onda non arriva, il mare che da sé genera il vento,
mare senza sponde, il mare dove l'onda non arriva, il  mare  che da sé genera il vento, manda la luce e in seno la
mille vite suscita e cresce in una sola vita. Ahi, non c'è  mare  cui presso o lontano varia sponda non gravi, e vario vento
non gravi, e vario vento non tolga dalla solitaria pace,  mare  non è che non sia un dei mari. Anche il mare è un deserto
pace, mare non è che non sia un dei mari. Anche il  mare  è un deserto senza vita, arido triste fermo affaticato. Ed
coste, il vario giogo sì lo lega e preme - il mar che non è  mare  s'anche è mare. Ritrova il vento l'onda affaticata, e la
mia chiglia solca il vecchio solco. E se fra il vento e il  mare  la mia mano regge il timone e dirizza la vela, non è più la
non è lavorare che inerte pende la vela e il vento tace sul  mare  e il mar è a specchio del cielo Per ora - a bordo non è
Per ora - a bordo non è lavorare A sera il sole calerà nel  mare  che senza nubi è il cielo e giù ai confini del mare
nel mare che senza nubi è il cielo e giù ai confini del  mare  l'orizzonte è senza velo A sera - il sole calerà nel mare
mare l'orizzonte è senza velo A sera - il sole calerà nel  mare  Oggi sul ponte dolce riposare che senza moto la nave riposa
dolce riposare che senza moto la nave riposa il riposo del  mare  e non si può camminare Oggi sul ponte dolce riposare Sola
camminare Oggi sul ponte dolce riposare Sola sul dorso del  mare  nel mezzo del cerchio lontano sta sotto il ciel meridiano
pieno di tremore le ultime rondini e a poco a poco nel  mare  caddero i nidi: un giorno non vi fu più nulla intorno alla
rondine di  mare  che ieri, mia dolente, volava sopra il lago, con l'alucce
nave ho abbandonato il porto della sicurezza inerte. Al  mare  aperto drizzata ho la prora per navigare, ed alla sorte
né temuta ho la morte ... Alla punta del golfo donde il  mare  s'apre libero e vasto senza fine tu m'attendi sicura e
dalla punta agognata. Col timone io m'adopero invano al  mare  aperto dirizzare la prora: a chiglia inerte il timone non
All'improvviso un rumore, come di un carro, come di un  mare  in tempesta. Un susseguirsi di tuoni rotolanti in uno
fervore Noi lasciammo la città equatoriale Verso l'inquieto  mare  notturno. Andavamo andavamo, per giorni e per giorni: le
umane E noi volgemmo fuggendo le dune che apparve Su un  mare  giallo de la portentosa dovizia del fiume, Del continente
Laggiù sul mar del pirata De la città abbandonata Tra il  mare  giallo e le dune...
e gli occhi chiari nel doppio raggio del sole e del  mare  - non melodiosa in tutta la persona nel ritmo della danza,
la voce non ti potea svegliare. Come da lungi nel plumbeo  mare  che si fonde col cielo vela bianca non più in mare che in
plumbeo mare che si fonde col cielo vela bianca non più in  mare  che in cielo navigare sembra, così pur l'anima tua stanca
sorgeva un torreggiare Bianco nell'aria: innumeri dal  mare  Parvero i bianchi sogni dei mattini Lontano dileguando
le terrazze verdi ne la lavagna cinerea Dilaga la piazza al  mare  che addensa le navi inesausto Ride l'arcato palazzo rosso
Tra le venditrici uguali a statue, porgenti Frutti di  mare  con rauche grida cadenti Su la bilancia immota: Così ti
lontani franavano Dentro silenzii solenni Chiedendo: se dal  mare  Il riso non saliva... Chiedendo se l'udiva Infaticabilmente
Instancabilmente introna E la bandiera è calata e il  mare  e il cielo è d'oro e sul molo Corrono i fanciulli e gridano
vanito Di catrame, vegliato da le lune Elettriche, sul  mare  appena vivo Il vasto porto si addorme; S'alza la nube delle
sotto i tuoi occhi (non pena non febbre non ombra) come un  mare  al mattino, chiaro. Dove sei tu, luce, è il mattino. Tu eri
campagna ride alla luce amica Amico - mi circonda il vasto  mare  con mille luci - io guardo all'orizzonte dove il cielo ed
mille luci - io guardo all'orizzonte dove il cielo ed il  mare  lor vita fondon infinitamente. - Ma altrove la natura
dita ed il sole racconta a forti tratti le coste cui il  mare  rode ai piedi ed i verdi vigneti su coronano. E giù: alle
il sole bianchi paesi intorno ai campanili e giù nel  mare  bianche vele erranti alla ventura. - A me d'accanto, sullo
dei capelli ed i suoi occhi di colomba tremuli guardano il  mare  e guardano la costa illuminata. - Ma sotto il velo
- Amico io guardo ancora all'orizzonte dove il cielo ed il  mare  la vita fondon infinitamente. Guardo e chiedo la vita la
mia madre insegnommi ad amare. Nel sessantuno ritornò dal  mare  solo l'alato padre; si accovacciava nel nido ogni sera e
un'altra ora. Il frastuono delle cicale nel vespro, il  mare  che manda scintille in fondo al mantello degli ulivi. Il
tua vista, Argia, più fervido l'ardir combatte e sogna il  mare  libero. Notte del 22 settembre 1910
scendo alla riva del  mare  lungo il lido di sabbia minuta, ove tragge la barca sparuta
spose contente e vergognose, che Satana tentolli in riva al  mare  e che ad esse han pensato in sul mattino! Mediterraneo,
forse la signora è partita veramente. Se n'è andata al  mare  e mi ha lasciato qui come un cretino.
ogni vile riposo, ogni timore era morto per me. - Nel  mare  ondoso, sulla brulla costiera solitaria, sotto la forte
sognavano sogni vaghi nella luce bizzarra al vento. Il  mare  nel vento mesceva il suo sale che il vento mesceva e levava
divina antica, l'eterna maga che beando svela i segreti del  mare  e della spica. É la piscina, e non è sugellata, è il