, andiate in solluchero e in estasi al leggere le pittoresche descrizioni di quelle caccie nel Marco Visconti, in Gualterio Scott e in altri libri
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. Dai quadri mitologici e di storia classica, tutti di stile accademico, era venuto via via a’soggetti presi dalla insurrezione greca, a Marco Bozzari
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Piazzetta e l’edificio della Libreria in costruzione. Il Ridolfi nelle Vite dei pittori veneti narra come nella piazza di San Marco il Vecellio
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pane asciutto hanno, come notava Marco Aurelio Antonino, una certa grazia. Tutto arride alla giovinezza: le modelle procaci fanno spesso credenza, i
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Dello Zezzo, che fece recentemente un grande quadro con dentro due ragazzine, le quali, sedute sullo zoccolo della chiesa di San Marco, giuocano con
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La logica dell’arte è relativa, come la bellezza. In un’altra città la chiesa di San Marco, per esempio, sarebbe troppo matta: ori, mosaici, colonne
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Un gran pezzo il fianco meridionale della chiesa di San Marco, quello che si ammira approdando alla Piazzetta, e che unisce in divina veduta
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costruivano male. La chiesa di San Marco è piantata su pali corti e sottili, con la muratura dei piloni a rottami e tutta impellicciata all’esterno di
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Nella chiesa di San Marco, oltre alle radicali riparazioni esterne ed interne, fu eseguito un utile lavoro, l’asciugamento della cripta, che sino dal
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Savonarola, che nel cortile del convento di San Marco spiega la Bibbia a cavalieri eleganti, a vecchi magistrati, a frati e ad altra gente, i quali lo
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Bartolommeo di San Marco, grande quanto il vivo, che si snoda nelle congenture. Ma quegli eruditi annotatori non hanno forse ragione a pagina 168 del
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una fanciulla in camicia, mentre col pugno sinistro tiene in alto un grosso falcone; la seconda figurava Marco Polo, presentato dal padre e dallo zio
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nel 1495 per la cattedrale di Perugia? La Madonna detta delle bilance, che porta il nome di Leonardo, è attribuita dal Waagen a Marco d’Oggiono, dal
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Trecento in Milano, certo non fu neanche Simone da Orsenico, nè Marco da Campione, nè Giacomo da Campione, nè l’Omodeo, venuto un secolo dopo. Ma non
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, questa pagina de’ Ricordi di Marco Aurelio dipinge al vivo una delle smanie dell’arte nuova. E non c’è nessuna probabilità che nella china dove s’è
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È una scena fantastica in una Piazzetta di San Marco fantastica. I pili del Leopardi sono trasportati sul Molo dinanzi al Palazzo ducale, e il
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bevuto e preso un po’ di cibo, andò a dormire per un’ora. Saranno state le quattro, quand’egli giunse in piazza S. Marco».
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altre, per la Madonna della Vittoria in San Marco, nella quale l’ordine era il seguente: confratelli delle pie riunioni della Madonna, con le loro
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simbolico, non tanto perchè manchi del Libro del Leone di San Marco, quanto perchè, rotta ogni tradizione della forma dei leoni antichi, lo scultore s’è
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Manin fu portato dalle Carceri sino in Piazza San Marco sopra un nudo asse di legno trovato a caso presso il Ponte di Canonica, come poi al Caffè Florian
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giovine, prima della morte del Vinci; Marco d’Oggiono, spesso inelegante e alle volte goffo ne’ proprii dipinti, grande copiatore e ricopiatore del
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, ostinato, ghiotto. Codesto Giacomo era davvero una buona lana. Dopo avere rubato al maestro, a Marco, forse Marco d’Oggiono, a Giannantonio, forse
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del mare, della fièra della Sensa che durava quindici giorni, delle giostre di piazza San Marco, delle processioni, delle cuccagne, delle luminarie
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San Marco, delicatissimo lavoro di Martino Lombardo, ed alla scala dei Giganti di Antonio Rizzo. Ma mezzo secolo dopo queste eleganze del Rinascimento
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