Marcello – Rodolfo.
Marcello e Mimì.
Rodolfo, Marcello, Colline.
Rodolfo e Marcello.
Musetta, Marcello, poi Colline.
(Musetta e Marcello partono frettolosi)
Rodolfo e Marcello – Mimì in disparte.
Rodolfo, Marcello, Colline, Schaunard, poi Benoit.
Rodolfo, Marcello, Colline, Schaunard.
Schaunard – Colline – Rodolfo – Marcello
Rodolfo, Colline, Marcello, Schaunard.
(Rodolfo impedisce con energia l’atto di Marcello)
(Musetta porta un manicotto e Marcello una boccetta)
(Musetta esce stizzita; Marcello la segue fermandosi sulla porta)
(mentre si battono, Rodolfo e Marcello ballano loro intorno cantando)
– Va bene, mormorò Marcello, egli è vile come me!
(tutti bevono. Benoit depone il bicchiere e si rivolge nuovamente a Marcello mostrandogli la carta)
(Rodolfo prende un lume, ed apre l’uscio: Marcello, Schaunard e Colline escono e scendono la scala)
(dal Cabaré fracasso di piatti e bicchieri rotti; si odono le voci concitate di Marcello e Musetta)
(appena partito Alcindoro, Musetta si alza e si getta nelle braccia di Marcello, che non sa più resistere)
(Marcello dà un pugno sulla tavola e si alza: gli altri lo imitano: Benoit li guarda sbalordito)
Musetta era diventata un personaggio quasi officiale; – da tre o quattro mesi Marcello non l’aveva incontrata.
«Certo il solo uomo da lei veramente amato era Marcello – forse perché egli solo sapeva farla soffrire – ma il lusso era per lei una condizione di
Un dì che Marcello di nascosto baciava un nastro dimenticato da Musetta, vide Rodolfo che nascondeva una cuffietta – la cuffietta rosa – dimenticata
(Marcello si avvicina a sua volta al letto e se ne scosta atterrito; intanto entra Colline che depone del danaro sulla tavola presso a Musetta)
Marcello – Rodolfo.
Rodolfo e Marcello.
Marcello – Mimì.
Rodolfo, Marcello, Colline.
Musetta, Marcello, poi Colline.
Rodolfo, Marcello, Colline, Schaunard.
Rodolfo, Colline, Marcello, Schaunard.
Rodolfo e Marcello – Mimì in disparte.
Rodolfo, Marcello, Colline, Schaunard, poi Benoît.
Schaunard – Colline – Rodolfo – Marcello.
(Musetta e Marcello partono frettolosi.)
Va bene, mormorò Marcello, egli è vile come me!
(Musetta esce stizzita; Marcello la segue fermandosi sulla porta.)
(Mentre si battono, Rodolfo e Marcello ballano loro intorno cantando.)
(Musetta porta un manicotto e Marcello una boccetta.)
(Rodolfo impedisce con energia l’atto di Marcello.)
(Gli amici guardano con gli occhi pieni di compassione Marcello che si è fatto pallido. Il cameriere comincia a servire; Schaunard e Colline guardano
(Tutti bevono. Benoît depone il bicchiere e si rivolge a Marcello mostrandogli la carta.)
Musetta era diventata un personaggio quasi officiale; – da tre o quattro mesi Marcello non l’aveva incontrata.
(Dal Cabaret fracasso di piatti e bicchieri rotti: si odono le voci concitate di Musetta e Marcello.)
(Appena partito Alcindoro, Musetta si alza e si getta nelle braccia di Marcello, che non sa più resistere.)
(Rodolfo prende un lume, ed apre l’uscio: Marcello, Schaunard, Colline escono e scendono la scala.)
(Marcello dà un pugno sulla tavola e si alza: gli altri lo imitano: Benoît li guarda sbalordito.)
Un dì che Marcello di nascosto baciava un nastro dimenticato da Musetta, vide Rodolfo che nascondeva una cuffietta – la cuffietta rosa – dimenticata
(Marcello si avvicina a sua volta al letto e se ne scosta atterrito; intanto entra Colline che depone del danaro sulla tavola presso a Musetta.)