; e spesso si distingue tra un'arte di corte, con la sua “maniera grande” e un'arte borghese, con la sua maniera dimessa e descrittiva, identificando
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dell'autorità o del potere. La “maniera grande”, che poi non è se non l'estensione dell'ideale del monumento a tutte le manifestazioni dell'arte, diventa
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col sentimento del “grande” e col disprezzo del “particolare” o del meschino: esattamente nel modo che si chiamerà, in tutta Europa, “maniera grande
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proiettare la propria intenzionalità d’agire in uno spazio e in un tempo più estesi che lo spazio e il tempo del presente e del contingente, la “maniera
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