banco. - Fan pure finta di piangere... - Già, già... - s'intromise l'Ernesto. - Invece si fregano le mani. Sapete cosa valeva donna Giuseppa in case e
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piedi. Si torse penosamente le mani e faticò a sillabare, con voce stenta: - E... e... cosa gli ha raccontato? - La verità. Che altro? - E lui? - E
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mani. - Questo è il nostro momento. Datevi da fare, ragazzi! Rovistarono un po' dovunque: dentro i cassetti, negli armadi a muro, sulle mensole e negli
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raccomandavano a fior di labbra a tutti i santi del calendario. Ritornarono indietro fin troppo presto, affannate, tremanti, stravolte, annichilite, con le mani
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battiti. - Lei non metterà le mani sulle mie cose, senza prima avermi chiesto il permesso. - Signor...? - cominciò l'infermiera, un po' sorpresa di quella
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, così ricchi e densi che il cucchiaio ci stava dentro in piedi. Dov'erano adesso le mani svelte che per tanti anni avevano sgusciato piselli e fagioli
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dica e in fretta. Gli altri possono pure tornare nelle camere. Alcune mani si alzarono esitanti. - Bene. Vediamo subito. Lei, dottor Pastori, scriva le
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dire "dono degli dei". A me sembra proprio adatto. Voi cosa ne pensate? - È un bel nome - riconobbe l'Ernesto. - Chi è d'accordo? Tutte le mani si
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