Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mani

Numero di risultati: 39 in 1 pagine

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Documenti umani

244604
Federico De Roberto 25 occorrenze
  • 1889
  • Fratelli Treves Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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ginocchio portando le mani alla testa e scompigliando i suoi capelli grigiastri. - Perdono, Costanza; perdonami, sono un pazzo, lo vedi! Ma sei tu che

remoto boudoir che la duchessa preferiva per passare il suo tempo leggendo o lavorando, e dove ora restava, abbandonata, con le mani sul viso, mentre

poltroncina, nella sua stanza da letto, con la testa fra le mani ella chiudeva gli occhi dinanzi al crollo repentino dell'edifizio pazientemente

ripensare al pericolo senza temere d'esserne tuttora minacciato. Franz von Rödrich ascoltava attentamente, coi gomiti sulla tavola e la testa fra le mani

profanato!... Da un'altra parte, come rassegnarsi a distruggere con le proprie mani quei documenti in cui è la prova che si è vissuto? Non sarebbe un

, dalle mani bianchissime mirabilmente modellate che toccavano leggerissimamente i sacri arredi dell'altare, presentava un'intima, una completa

!... Eh,"buon Dio!" voi avete una grande inclinazione per le vie di traverso! Assolutamente, non sapete dove metter le mani!... Bisogna che io completi la

soltanto voi tendete le mani congiunte ad un cielo prima schivato.... Cessi il dolore, scomparisca il pericolo, lo scettico o l'indifferente sorriso

fra le mie braccia quando volevo, carezzare i suoi capelli, baciare la sua fronte, le sue mani, la sua bocca. Io la sentivo parlare, la vedevo andare e

battersi. Guardava per aria, si pigliava la fronte tra le mani, strappava delle foglie dalle piante - e tremava! È vero che la mattinata era rigida

nascose la faccia tra le mani. La luce d'un lampo traversò il mio spirito. Mi sentii morire. Nondimeno tacqui. "Al ballo del generale, qualche sera dopo

Non potè continuare. Anastasio Natali rideva a crepapelle, con le mani ai fianchi, rovesciando indietro la sua forte testa dagli arruffati capelli

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dimenticato il suo disegno, e coi gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani, pareva pendere dalle labbra dell'amico. - L'affetto di mia moglie - riprese

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terrazza s'era rallentata. Ella avanzava ora con le mani dietro la schiena e la testa un po' china. A un tratto rientrò, e seduta al suo tavolino cominciò a

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respirare affannosamente, rovesciando un poco la testa, come in cerca d'aria. Poi, riavvicinandosi alla finestrella, nascondendosi la faccia tra le mani

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mani scarne. Come i passi si avvicinavano sempre più, egli volse un poco il capo, e posando il libro sulle ginocchia, con le mani stese verso

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, possente, fatta di milioni e milioni di vibrazioni sonore che si fondono in una; questo strumento sul quale mani invisibili si esercitano, traendone

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capolavoro; fu l'unico compenso da lui chiesto. Quest'organo gli costò dodici anni di fatiche; uscì tutto dalle sue mani. Quando l'aria s'ingolfa in

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aggrottare neanche le ciglia a quella sferzata. Ma il sangue gli bolliva nel cuore, le sue mani avevano contratto un tremito irrefrenabile, la sua mente

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l'altra sulle mani leggermente tremanti. - Andrea!... Andrea mio!... Guardami, che cosa è stato?... Ma guardami! Più grosse, più spesse, le lacrime

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Qualche volta egli lasciava pesantemente cadere la testa, stringendosi la fronte tra le mani. La baronessa tentava di leggergli negli occhi il

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memoria dei tuoi morti! - Andrea!... Lo giuro! Egli portò le mani alla faccia, quasi per soffocare le proprie parole: - Ebbene, no! non ti credo

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, in cadenza col ritmo della danza. Egli mormorò a bassa voce: - Costanza, ti amo! La baronessa portò le mani al cuore. - È possibile? Mi par di sognare

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congedato, Costanza di Fastalia sentiva ancora sulle mani le labbra di Andrea che baciavano e mormoravano insieme parole di perdono e di amore

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colpito, e quando ho pregato, ho supplicato, ho gridato, mi sono trascinato per terra, mi sono morse le mani, voi avete riso!... La mia vendetta! la mia

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L'indomani

246211
Neera 12 occorrenze
  • 1889
  • Libreria editrice Galli
  • Milano
  • Verismo
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le mani giunte - se io mi fossi sbagliata, se non dovessi comprenderti... La serietà della sua educazione e del suo temperamento sorgeva rigorosa in

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stracciato. Quel brano di lettera bruciava nelle mani di Marta. Quantunque non vi fosse un dato positivo, ella sapeva già a chi era stata diretta, e i

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possibile di amare. Poteva ella lagnarsene? No, no, sarebbe stata una vile ed igrata creatura. Piangeva, tenendo ancora fra le mani le lettere di Elvira

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sorpresa, volendo impadronirsi degli intimi pensieri di suo marito, giocando con abilità la carta che il destino le aveva posta tra le mani. Intanto si era

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di Alberto e faceva luccicare i suoi occhi piccoli e buoni. Egli si fregava i ginocchi colle mani, guardando la coda della cavalla. Marta si

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stessa. Pare impossibile - pensò il dottorone riposando le mascelle e le mani, coll'occhio lucido, il torace prominente - come quella donna cambia ad

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indifferenza alle tempeste della vita, un partito preso di ottimismo ad ogni costo. Aveva i capelli neri, acconciati con cura, le mani piccole e ben tenute, una

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s'era mossa, con le mani incrociate sul grembo, dolcemente. La bambina, accanto a lei, rosicchiava il suo pane con un grazioso rumore di topolino sotto un

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donna più di me? Alberto guardò il soffitto dondolandosi sulla sedia, con le mani appoggiate contro la tavola. - Non mi pare... no, no, ne sono sicuro

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merce con la stessa fisionomia romantica ed incompresa, mostrando, nell'accartocciare gl'involti, le sue mani morbide, famigliari alle pomate, fini

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ancora sotto le coltri finchè Appollonia non le portava il caffè. Lo sorbiva lentamente guardandosi le mani, le braccia, toccando i piccoli ricami della

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, che Appollonia sollevò gli occhi e trasse le mani dal mucchio di ferravecchi, restando a bocca aperta; tra il vergognoso e il meravigliato: finchè

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Edgar

338075
Fontana, Ferdinando 2 occorrenze

Tigrana, Convitati, Cortigiane, uscendo tumultuosamente dalla sala del banchetto, colle coppe nelle mani, mentre alcuni Valletti sostano in fondo.

(i soldati vanno verso la bara, afferrano il corpo che vi giace, ma nelle loro mani non restano che dei pezzi di armatura)

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