Carlo è assiso, col capo nelle mani, assorto nei suoi pensieri. Rodrigo entra, parla sottovoce ad alcuni uffiziali che si allontanano immediatamente
(Elisabetta condotta dal conte di Lerma entra nella lettiga. Carlo resta desolato, col capo nelle mani, appoggiato alla roccia ove Elisabetta era
(Margherita si svincola dalle mani di Faust; Faust rimane un istante pensieroso, poi insegue Margherita ch’è scomparsa).
dell’arte. Nasce canzone popolare, poi diventa ballata, poi, passando dalle labbra del popolo alle mani dei poeti, cresce e Widman, Spies, Hoch lo
sulle mie staffe e ne mangio i frutti aromatici, mi piego a destra e a manca e a piene mani faccio bottino di rose, di eliotropii, di fiori dai mille
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, sparuto, come se fosse stato malato un mese. Gli strinsi ambe le mani, ed egli mi pose un braccio al collo, mi strinse al petto e pianse lungamente
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vostro fazzoletto su cui appoggiavate il capo. Io mi chinai a raccoglierlo, le nostre mani si incontrarono e la vostra strinse la mia. Quanto abisso mi
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mani, accarezzandoli, piangendo con essi. Quante passioni, quante speranze, quanti dolori si espandevano senza riguardi in mezzo all'andare e al
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