Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mani

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forte con le  mani  all'uscio della prigione): prite! Aprite!
Impertinenti! ... (Il Reuccio e la Reginotta restano con le  mani  aperte e le dita rese. Gridano.)
e la Reginotta si precipitano riconoscenti a baciare le  mani  alla Fata.)
pietanze d'ogni specie, fresche come uscissero allora dalle  mani  dei cuochi. Al getto di tutta questa roba si sente di fuori
notte e nessuno appariva nel palazzo incantato. Solo due  mani  lo precedevano: l'una recando una lucerna, l'altra
da pranzo; Aquilino si sedette a tavola. E le due  mani  cominciarono a recar cibi e vini prelibati. Egli guardava
a recar cibi e vini prelibati. Egli guardava quelle due  mani  isolate, volanti, cercava di afferrarle quando le aveva
prendere dal sonno, s'alzò per andare a dormire. Le due  mani  lo precedettero in una camera di damasco vermiglio, gli
E attraverso le ciglia socchiuse, il Principe vide le  mani  avvicinarsi. Afferrarono le lenzuola e, tenendole tese agli
la foga del gioco crudele. Al primo canto del gallo le  mani  lo sbalzarono nel letto e disparvero. Aquilino si palpava
d'argento. Invece delle quattro zampe aveva due piedi e due  mani  bianchissime di donna. - Principe Aquilino, io sono la
attese ansioso la seconda sera. Mangiò, servito dalle due  mani  volanti, andò a letto, s'addormentò. Si svegliò allo
a letto, s'addormentò. Si svegliò allo schiamazzo: molte  mani  lo ripresero dal letto, sollevarono le lenzuola,
svegliarsi! - Se non si sveglia siamo perduti!... Allora le  mani  lo sbalzarono un'ultima volta, appiccandolo a un chiodo
notte e saremo salvi. Giunse la terza notte. Riapparvero le  mani  più furiose che mai. - Si gioca? - Giochiamo! - Ma questa
perduti! - Siamo perduti! - É l'alba! Siamo perduti! Le  mani  furibonde s'appressarono alla finestra, tesero le lenzuola,
rimase nelle  mani  dei cannibali di Rosas. E sono forse da meno i cannibali
e quando li aveva raggiunti, con una stropicciatina delle  mani  sul viso li impiastricciava di nero, in maniera da farli
mamma non sapeva che mestiere farle apprendere, con quelle  mani  che lasciavano il segno su qualunque cosa toccassero. -
tocco? - Per questo c'è rimedio. Non avere schifo. Ficca le  mani  in questo mucchio di letame, e tiencele finché potrai
che sentirai. Carbonella esitò un momento, e poi ficcò le  mani  nel letame. Cominciò a provare un lieve calore che andò di
Carbonella; sopporta ancora. Pazienza! Le pareva di aver le  mani  tra la brace; si contorceva, ma l'idea di guarire di quel
del letame. Valeva la pena di essersi lasciate bruciare le  mani  a quel modo! O nero, o gialliccio, quelle sue mani
le mani a quel modo! O nero, o gialliccio, quelle sue  mani  disgraziate macchiavano sempre! - Perché mi avete
nessuno che li guardasse. Carbonella pensò di lavarsi le  mani  con l'acqua corrente, e più le stropicciava e più l'acqua
vi restavano tante impronte giallicce, impronte delle  mani  in varii atteggiamenti, e così nette e così precise, che
ma coloro la raggiunsero, l'afferrarono, la legarono con le  mani  dietro la schiena, e la trascinarono, piangente, mezza viva
Le lavandaie rifecero il bucato, ma le impronte delle  mani  non andarono via; e quando i panni furono asciutti, quelle
pelle. - Ah! quelle mani! Le più piccole, le più belle  mani  del mondo! E da quel giorno in poi, il Reuccio fu colpito
da far rivoltare lo stomaco. L'ho vista io; e quelle  mani  che qui sembrano una meraviglia hanno la pelle
la Regina, vedendo Carbone!la così mal ridotta, con quelle  mani  che sembravano bruciacchiate, furono molto contenti; la
quelle che voi credete le più piccole e le più belle  mani  del mondo! Per piccole, erano piccole, ma belle, no
finché potrai. Quel letame scottava, e perciò le mie  mani  sono così bruciacchiate. Ora invece macchio in giallo scuro
che mal: - Ah, quelle mani! Le più piccole e le più belle  mani  del mondo! - Che vorreste farvene, Reuccio? - Voglio
di lui. E Carbonella è così nera, così sciatta ed ha le  mani  così bruciacchiate, che il Reuccio certamente avrà disdegno
nel panno strizzato si vedevano parecchie impronte delle  mani  di Carbonella, dello stesso colore dell'acqua; qua intere,
si destasse da un profondissimo sonno, sorride e tende le  mani  al Reuccio. - Oh, le più piccole e le più belle mani del
le mani al Reuccio. - Oh, le più piccole e le più belle  mani  del mondo! E il Reuccio, caduto in ginocchio davanti a lei,
la grazia pei suoi padroni che erano in carcere. Ma le sue  mani  non macchiavano più gli oggetti toccati. E qui la fiaba
mi portiate un capello di ciascuna strappato con le vostre  mani  e tre setole porcine, strappate con le vostre mani... La
di mia invenzione... E preso il pettine dalle  mani  delle donne, pettinò Doralice. - Ah! mamma, che mi
al luccichìo di coltellacci enormi. Furono legate  mani  e piedi ad un bastone; ogni bastone, sorretto ai capi da
quelle carni maledette, sorrideva, metteva dentro le  mani  alle proprie piaghe e diceva di sentirne refrigerio; sicché
Giacinta. E fu stupita d'aver parlato. Si passava le  mani  sul viso per riscuotersi, e sbirciava di sfuggita il conte
tutta e chiuse gli occhi. Poi, al contatto di quelle  mani  dalla pelle liscia e fredda, al fiato caldo che le alitò
la botteguccia, si metteva a sedere davanti la porta con le  mani  in mano, aspettando gli avventori che non comparivano, e al
ne stava tutta la giornata seduto davanti la porta con le  mani  in mano canterellando: - Il mal tempo se n'è andato, Il bel
e il lavoro chi lo fa? - Lo faccio io. - Stando con le  mani  in mano? - Stando con le mani in mano. Verso sera gli
Lo faccio io. - Stando con le mani in mano? - Stando con le  mani  in mano. Verso sera gli avventori tornavano e trovavano
il lavoro chi l'ha fatto? - L'ho fatto io. - Stando con le  mani  in mano? - Stando con le mani in mano. Un giorno il
fatto io. - Stando con le mani in mano? - Stando con le  mani  in mano. Un giorno il Reuccio, passando a cavallo insieme
sole, rimarreste accecato. - Ahi! Ahi! Il Reuccio portò le  mani  agli occhi; a quelle parole del sarto gli occhi gli s'erano
si trovavano insieme col Reuccio cieco, questi, battendo le  mani  dall'allegrezza, si mise a gridare: - La vedo! La vedo!
si precipita verso la ragazza, le prende ansiosamente le  mani  e comincia a strofinarsele su gli occhi: - Manine fatate,
bene al figliuolo, non se lo fece dire due volte. - Siano  mani  di Reginotta; parola di Re! E gli occhi del Reuccio,
parola di Re! E gli occhi del Reuccio, toccati dalle  mani  della ragazza, tornarono a un tratto quali erano una volta,
un sol colpo i più arrabbiati. Quanti gliene capitano nelle  mani  costringe a professare la nostra fede con la formola
annebbiava la vista, ma non giungeva a prorompere; con le  mani  dolorosamente incrociate, e il petto ansante di angoscia a
... Sarebbe uno scandalo!» «Deve morire come un cane, alle  mani  di gente prezzolata, di Titta e di mastro Vito! ... Questo,
su la seggiola a bracciuoli, cupo, silenzioso, con le  mani  sui ginocchi. Agrippina Solmo lo vestiva, gli lavava la
il cuore vedendogli voltare e rivoltare lentamente le  mani  e osservarle a lungo e tastare le punte delle dita a una a
parola, gli s'inginocchiava davanti, prendendolo per le  mani  che brancicavano i calzoni, e tentava di farsi fissare da
rizzatasi con scatto disperato, nascondeva la faccia tra le  mani  convulse, balbettando: «Che castigo, Signore! Che
comprese il significato, si buttò su una seggiola, con le  mani  nei capelli, singhiozzando: «Figlio, figlio mio!». La
Poveretta!». Ella gli sfuggì per baciare e ribaciare quelle  mani  quasi inerti che avevano ammazzato per gelosia di lei; e
al carro dei potenti non volevano saperne di menar le  mani  e volevano a qualunque costo aspettare la manna dal cielo,
del Mago. Che gli occorreva di trovare? Le più belle  mani  e i più bei piedini. Ed era curiosissimo di vedere in che
di villaggio in villaggio, osservando attentamente  mani  e piedi; era quasi imbarazzato nella scelta. Ma si ostinava
seduta fuori la porta di casa. Quella giovane aveva  mani  così bianche, così piccole, con ditini affusolati, da
piccole, con ditini affusolati, da essere scambiate per  mani  fatte di cera. Il Re rimase per qualche momento a guardarla
scatola dov'erano riposti i capelli, gli occhi, il naso, le  mani  e i piedini da innestare alla Reginotta invece dei suoi. Il
ogni paio di occhi alla sua fronte; ogni naso al suo viso;  mani  e piedi al loro corpo! Vostra Maestà ha avuto la superbia e
occhi nerissimi ... due lampi! Girava, girava ed ecco naso,  mani  e piedi volar in alto! Ppim! ... Ppum! ... Ppam! Tutto
Mi ami ... come? - interruppe il Nebbioso nel pigliargli le  mani  e ansioso gliele stringendo. - Ti basta un amico? - Solo un
Aveva fatto capire che si mise in ginocchio per terra, le  mani  al culetto e il pipì. Secondo le due prime perizie
particolari. Il padre, giovane, pallidissimo, preme le  mani  sulle orecchie quasi rifiutandosi di ascoltare. Alle guance
in cui era paralizzato, stacca le braccia, appoggia le  mani  sulla panca, muove gli occhi. La bambina dorme
in disordine, capelloni li chiama il PM. Si portano le  mani  ai capelli cercando di reprimerli, come se scherzassero.
Ed ora stava distesa là, morta, e pareva dormisse, con le  mani  in croce sul petto, la candela di cera accesa al capezzale,
aiuta con la carità delle buone vicine! - E benediva quelle  mani  che sprimacciavano il letto, le santi mani di Nela; e
benediva quelle mani che sprimacciavano il letto, le santi  mani  di Nela; e benediva le belle mani di Ciccia, che lavavano e
il letto, le santi mani di Nela; e benediva le belle  mani  di Ciccia, che lavavano e stiravano la biancheria; e
che lavavano e stiravano la biancheria; e benediva le  mani  di Carmela, che tenevano cosí ben ravviati i bambini e la
la volta di Ciccia, che disse: - Compare Nino, chi sa quali  mani  vi cercheranno in capo da qui a sei mesi? - Compare Nino
con l'altra; e ci corse poco non rispondesse: - Quali altre  mani  posso trovare meglio delle vostre? - Il giorno dopo però,
con quattro bambini su le braccia; né si preoccupava delle  mani  che gli avrebbero cercato in capo di lí a sei mesi; ma
per terra e inondò la camera, e per poco non venne alle  mani  con Ca rmela, cialtrona, che non era altro, da non averci
averci che fare. E Carmela rispostò con tanto di bocca e le  mani  sui fianchi, urlando che compare Nino era un grullo, e si
biondo imitato dalla Stella Polare, il suo volto, le sue  mani  avevano il candore della neve non ancora caduta, l'occhio
ai balaustri di ghiaccio, chiudeva il mento tra le  mani  e fissava l'orizzonte lontano, sognando. Una rondine ferita
celeste, disteso in terra, trattenuto, agitato ai lembi da  mani  invisibili. Nevina proseguì sbigottita. La terra intorno
tremante. Dov'era? L'aveva perduta per via? Alzò le  mani  al volto, in atto disperato; poi il suo sguardo s'illuminò.
di dirgli di no. Marietta dovette starsene da canto. Con le  mani  nelle tasche del grembiule bianco, battendo nervosamente un
 mani  per lasciar andar l’àncora quando un grido della nostra
sciolti. L'altra volta, egli si era divertito a tuffar le  mani  prima nella cera ancor liquida e poi subito nell'acqua
nell'acqua fredda, e ne aveva cavato la forma delle mani,  mani  gialle gialle che parevano mani di morto. Come le mani
cavato la forma delle mani, mani gialle gialle che parevano  mani  di morto. Come le mani della sua povera mamma malata, che
mani gialle gialle che parevano mani di morto. Come le  mani  della sua povera mamma malata, che andava di male in peggio
anche il vizio di mordere: al Soldato intanto leccava le  mani  quasi intendesse di baciargliele. E sognò viaggi con le
L'hai trovata? - Nooo!- rispondeva Scurpiddu , mettendo le  mani  ai lati della bocca perchè la voce suonasse più forte. -
Non osò d'accostarsele: ma visto che, portate le  mani  al viso, scoppiava in singhiozzi, si slanciò verso di lei e
- diceva con voce soffocata, brancicandogli la faccia colle  mani  tremanti: - Dio Mio! ... Non m'ami piú? Andrea rispose
atto di voler tornare a raccattarlo, gli riafferrò le  mani  e lo attirò verso di sé. Con la testa rovesciata indietro,
del settembre 1943. Un carro armato tedesco è caduto nelle  mani  di un gruppo di bambini armati: giocano ad uccidere, è il
della sua collera, come una lordura, mentre sua figlia, a  mani  giunte, cogli occhi desolati, balbettando, la supplicava di
E mentre quella correva di là, per servirla con le proprie  mani  ed evitare le indiscrezioni delle persone di servizio, ella
finita! - rispondeva la signora Teresa svincolandosi dalle  mani  che tentavano di trattenerla ancora. - Questo è un colpo
di Cristoforo Franchi. _ La statua di rame, colla testa e  mani  di getto in bronzo, rappresentante San Carlo, che sta nella
profaneranno la maggior basilica; sulla tomba del Pescatore  mani  sacrileghe offriranno la gran vittima, e l'Italia sarà per
sant'Ambrogio! Milano, Milano! Le opere di Dio per le  mani  dei milanesi! Date fiato alle vostre trombe. Le odano i
verso dove. I piedi che poggiano sul niente. La pelle delle  mani  che s'incendia - i calzoni che per l'attrito coi pali
veloce. Il tubo si stringe. Diamante si graffia le  mani  contro le giunture, s'incastra, si dimena, si libera, cade
al collo. Intreccia sotto le natiche di lei le grosse  mani  che non sa mai dove mettere e che gli sono sempre
santuario e ch'egli rassettava e spolverava da sè perché  mani  profane non toccassero nessuno degli oggetti appartenenti
povera mamma, spin- to dall'abitudine, aveva già steso le  mani  al paletto per aprire; ma si arrestò, quasi il ricordo
L'aveva abbandonata! E, sotto la coperta, ficcava le  mani  tra i capelli, stringeva forte forte la testa per
Avrebbe voluto piangere; non poteva. E nel portare le  mani  alla faccia, inaspettatamente sentì di nuovo, per la prima
Scivolò tra le lenzuola, abbattuta, prostrata, con le  mani  avviticchiate sul capo, e gli occhi fissi alla volta quasi
proprio in balia di lui. E così, tra le pressioni delle  mani  di Ruggero, che s'avvicendavano ora lievi, ora forti,
che intanto il tepore, le scosse, le con- trazioni delle  mani  le insinuassero per la persona un senso novo d'intimità con
e non sapeva come stornarli. Di tanto in tanto, portava le  mani  alla faccia; una vampata l'assaliva a ogni movimento di
a Ruggero. Egli le si era accostato, supplicandola a  mani  giunte: "Una parola! ... Una sola parola!" E tornava a
ora, come sempre: "No! No!". Dalla faccia portava le  mani  agli orecchi per non udire le fatali parole e non esserne
"Donna Eugenia! ... Donna Eugenia!" E le strofinava le  mani  per farla rinvenire, spaventato dall'idea che Patrizio,
con- traeva le labbra. Poi svincolando con uno strappo le  mani  da quelle di Ruggero, si levò subitamente da sedere e lo
battevano disordinatamente; aveva la testa in fiamme e le  mani  di ghiaccio. La signora Soave gemette: - Purché siate
e l'aperse. - Grazie. Orlandi le aveva afferrate le  mani  e glie le stringeva con passione. La fanciulla non rispose
cosa, e non potendo riuscirvi, strinse leggermente le  mani  che imprigionavano le sue. Orlandi ebbe uno slancio di
quelle parole così nuove per lei, sentendo salire, dalle  mani  del giovane, una ebbrezza in tutte le fibre. - È la prima
forte. - Cara ... non si fida di me? Le accarezzava le  mani  dolcemente, prima sul dorso, poi nel palmo, stringendole le
ma sospirò e tremò per modo e strinse così soavemente le  mani  del giovane, che costui non le chiese altro. - Buona notte.
sulla spalla, fradicio d'acqua, strinse ancora una volta le  mani  della fanciulla e si allontanò. Teresina, nello staccarsi
salute. Era sana ed era felice. Si abbracciava da sé, colle  mani  sull'alto delle braccia, sembrandole di avere nelle carni
apparvero benigni e sorridenti, salutando Piumadoro con le  mani  protese. Questa si risollevò e riprese il cammino
Don Chisciotte prete, si stava scaldando la schiena con le  mani  dietro. Appena mi vide entrare, innanzi di aprire la
ci si metteva. Una certa servotta, la Santina: aveva le  mani  e le guance rosse, e i capelli crespi. Una sera ... Dio me
Una sera ... Dio me lo perdoni ... E si turava con le due  mani  la bocca enorme, e sghignazzava. Il naso lungo e adunco,
un aspetto compunto, abbassando gli occhi e giungendo le  mani  all'altezza del petto; l'altra rimase all'uscio e mi piantò
urli, imprecazioni, strappate di capelli, minacce con le  mani  contro il figliuolo che non era venuto a rallegrare la loro
Se ne stava seduta davanti a la porta del casolare, con le  mani  su i ginocchi, intenta a seguire le operazioni del marito
fiori che sembravano un'irrisione, ma si sentì palpare le  mani  da delicate invisibili manine, e le parve di udir
si arrampicava a un melo, chi a un pero, chi allungava le  mani  ai grossi grappoli di uva bionda e di uva nera del
uno dei Ministri. - Già ... Il Re ha occhi, naso, bocca,  mani  e piedi pari a me! Dice che chi lo vede muore ... - Chi vi
soldati erano stati a guardare e ad ammirare, battendo le  mani  ogni volta che qualcuno dei nemici faceva dei rivoltoloni
posto dov'era stata "La Fiorita", altri a rimuovere con le  mani  la terra e le ragazze, con piccole anfore, ad annaffiare
fiori, si sarebbe sentita, come la prima volta, palpare le  mani  da tante delicate manine, e che, se non tutti, parecchi, o
predica! Scommetto ..." "A proposito!" Giulia prese le  mani  di Eugenia. "Mi lasci vedere. Egli dice che le sue mani
le mani di Eugenia. "Mi lasci vedere. Egli dice che le sue  mani  sono più piccole delle mie. Misuriamole, così, l'una su
le misuri io." Ella era diventata rossa. Il contatto delle  mani  di Ruggero, che adattava palma su palma, dito su dito della
le falde della veste su le ginocchia, gesticolando con le  mani  per aria, facendo scoppiettare le labbra alla fine d'ogni
verso di lei, la guardava con lieve sorriso d'invidia e le  mani  abbandonate in grembo, piena d'ammirazione per tanta
chiuse il libro posandolo sulle ginocchia, incrociò le  mani  dietro il capo e si abbandonò sulla spalliera della
sull'altra, cercando, cogli occhi socchiusi, con le  mani  incrociate dietro il capo, una plausibile spiegazione: -
i polsini dagli enormi bottoni che coprivano fino a metà le  mani  strette nei guanti. Andava proprio a ruba, specie fra i
Un prodigio d'infermiera! - diceva il dottore fregandosi le  mani  dalla soddisfazione, ora che la crisi era superata. - Ma,
in un mese! - diceva a Marietta. E osservandosi le ceree  mani  scarne e coi diti affusolati e le ugne smorte, stentava a
e le ugne smorte, stentava a credere che fossero le sue  mani  di un mese addietro. - Si rifarà presto, piú bella!
ma di desiderio che venga presto l’ora di menar le  mani  e l’ora non è lontana! Essi passeggiano per la Longara
furore che il demonio di prete e l’eunuco avevan già le  mani  intrise di sangue quando si fece innanzi anche il
fuori una corda e cominciò a legare il più grasso colle  mani  di dietro. Chiese poscia ad Attilio altra fune e legò
Manlio, vittime loro, dovevano essere vendicate. Colle  mani  legate dietro alla schiena ed una corda al collo, uno dopo
uova e zucchero. Ella voleva im- pastare da sè, con le sue  mani  regali, le torte per il Principino di cuori, erede del
ghiotto, di una ghiottoneria, che gli faceva allungare le  mani  appena la vista di una pietanza gli stuzzicava il palato,
notizia che erano sparite tutte le torte ma- nipolate dalle  mani  della Regina di cuori, e che dovevano essere mangiate dagli
- Parla. Che cosa hanno rubato? - Le torte, fatte dalle  mani  stesse di Sua Maestà la Regina di cuori. - E chi fu il
Accorse, e trovò il giardiniere che si contorceva con le  mani  bruciate quasi avesse toccato carboni ardenti. - Che è
In quel momento, il Principe, se avesse avuto tra le  mani  lo Stregone, lo avrebbe strozzato! Tutto quel guasto del
slanciò contro la pianta, l'afferrò per la cima con le due  mani  e cominciò a sbattere il vaso per terra. - Babbo, che fai?
in pegno questi orecchini. E se li cavò con quelle belle  mani  bianche, delicate, che sembravano mani di principessa al
con quelle belle mani bianche, delicate, che sembravano  mani  di principessa al povero don Mignatta, quantunque egli non
povero don Mignatta, quantunque egli non avesse mai visto  mani  di principessa di nessuna sorta. - Belli! - egli fece,
una settimana. Se la vedeva davanti, seduta là, con le  mani  da principessa che sganciavano gli orecchini, bianca e
sentendo che c'entrava lui.... - Se posso.... con le  mani  e coi piedi, come suol dirsi! Allora parlò la donna, coi
lo stare dietro il pancone della merceria rilevata dalle  mani  di mastro Ignazio Cerasa, con gli scaffali ripuliti a
lattughe, delle cipolle e degli agli rimestati, con le  mani  che sitavano di pecorino o di piacentino col pepe! E, tra
vi ha prestato i quattrini per rilevare la bottega dalle  mani  di maestro Ignazio Cerasa. - Lui? Grazie a Dio, non abbiamo
se durante questo tempo.... - la vita e la morte sono nelle  mani  di Dio - vi farò dire tante messe con quel che rimarrò a
coma le faceva chiudere gli occhi), egli stringeva tra le  mani  convulse le inerti e scarne mani di lei, an- sioso di
egli stringeva tra le mani convulse le inerti e scarne  mani  di lei, an- sioso di sorprendere qualche piccolo movimento
re, curvo, quasi ripiegato per lo scarso spazio, con tra le  mani  i polsi di quella - ora, ricordando o sognando (non lo ca-
guanciali, o mutarla di fianco, per impedire che al- tre  mani  la toccassero all'infuori delle sue e di quelle di
subito indovinato quello che stava per accadere, e portò le  mani  alla testa affondando le dita tra i capelli: "Oh Dio! Oh
era caduto in ginocchio davanti al letto, inebetito, con le  mani  giunte in atto di preghiera; e a quella vista si erano
"No! No! Oh, mamma! ... Perché? Perché?" Portò le  mani  alla gola per tentar di sciogliere il nodo da cui si
piangeva, non diceva nulla, restava là in ginocchio, con le  mani  giunte, opponendo tutta la inerzia del suo corpo affranto
cortile c'erano due guardie di questura. Si attaccò colle  mani  alle imposte per reggersi, e sentì cinque o sei colpi
picchiassero col martello. Chiuse la finestra e colle due  mani  sulle orecchie corse nello stanzino dove dormiva il
che picchiavano all'uscio della scala, pose una mano sulle  mani  del nipote, lo scosse e disse: "Ferruccio..." "Che c'è? che
Ferruccio saltò dal letto, si abbottonò la giacca, ficcò le  mani  nella folta selva dei capelli e disse: "Non aprite, ci
del figliuolo. E senza aspettare che gli mettessero le  mani  addosso, corse a rifugiarsi nello stanzino, affrettandosi a
del tavolo per scagliarsi sull'altro. Lo afferrò colle  mani  alla vita, e puntando un piede al muro collo slancio e col
uscita tra la finestra e il tavolo, col viso e colle  mani  tagliuzzate dal vetro, per spirito brutale di vendetta non
difficoltà a levar dai gangheri l'uscio e a metter le  mani  sul vecchio imprudente. Ma intanto al diavolo si erano
lo doveva avere costruito, con pazienza, ingegno, e  mani  più sottili delle sue: si curvava per vederlo da vicino, e
nella caverna più vicina. Danuta sedette lì accanto con le  mani  tese, ma l' animaletto non accennava ad uscire. Le era
quel suo arnese lucente, e tirò due o tre colpi contro le  mani  di Danuta prima che lei riuscisse a pizzicarlo fra l'
e da vicino, ed era veramente molto grazioso: aveva viso,  mani  e piedi minuscoli ma ben disegnati, e non doveva essere un