La mattina del Natale scorso, tra la folla allegra e testante che ingombrava le vie di Roma, incontrai una carrozza dove erano un babbo, una mamma e
voce le disse: — L' anno venturo regaleremo un croccante noialtri alla mamma. — In che modo ? — Lo faremo noi. — Tu sei matto! — rispose Bice. — Chi sa
che un bambino non soglia. Quella sera, a letto, dopo che la mamma gli aveva fatto recitare il paternostro, egli domandò: — Mamma, pane quotidiano non
giocattoli, ma avevano atteso, tranquille, anzi raccolte, il momento di uscire di casa per la visita dei Sepolcri. In quei giorni la mamma le conduceva a
appoggiata su la manina, pareva dormisse tra erbe e fiori. — Farai la novena? — Si, zia. — E come la farai? — Non lo so; me lo dirà la mamma. — Di
. LIA (Quasi piagnucolando). Per me ci vuole il cappellino, il ventaglio e l'ombrellino. ELENA. Se lo sa la mamma, ci sgrida. GINO. La mamma tornerà a
dell'ostinazione del suo babbo e della sua mamma che non volevano fargli smettere la camiciola col cinto e i calzoni a mezza gamba. Sì, vestito a quel modo
rimprovero del babbo per ridurre Lulù tranquillo ed obbediente. E quando il babbo non era in casa, bastava che la mamma dicesse semplicemente: — Va bene
discussioni. Più volte, ora uno ora l'altro, aveva domandato al babbo, alla mamma, alla zia, perchè quei signori della Commissione si riunivano là
! — Di già, mamma? Di già? Chi sa come sono belle! — Guarda. E preso il braccio del ragazzo, gli avvicinò la mano alle ciliege pendenti dal filo. Il
. ARLECCHINO. La mammà? No, la figlia. TARTAGLIA. La fi...figlia... LA REGINA. (impaziente, a Tartaglia:) Lasciatelo dire. ARLECCHINO. La trovammo in cucina. II
radunata in salotto. La mamma lavorava con l'uncinetto, il babbo leggeva il giornale. Masino e Zina si divertivano a guardare le incisioni del Don
prendersele da che non avevano più il babbo e la mamma; prima, della zia; ora, del Drago che le toglieva di mano alla zia. — Come ti chiami? — egli domandò
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Molte volte la mamma aveva detto a Ernesto : — Non molestare le bestie; sono anch'esse creature del Signore ! — ma era stato sempre come dire al muro
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insieme, di nascosto; ed ora che ci voleva soltanto un mese per l'onomastico della mamma, i loro ragionamenti a bassa voce erano divenuti più frequenti
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Il giorno tanto aspettato finalmente arrivò. Al momento opportuno, Neo stava per alzarsi di tavola. — Ireneo, dove vai? — gli disse la mamma
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la sarta, e verrà pure il calzolaio. Intanto infilatevi queste calze e queste ciabatte. E si era messo a calzarle lui, come una mamma; e le bambine
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ritirata. Per alcuni istanti, Lulù aveva tenuto testa a tutte, difendendosi alla meglio; poi aveva ricorso dalla mamma, che si era messa a ridere e
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il Bambino non ne aveva mangiato alcuno. Enrichetta, meravigliata, domandò alla mamma: - Ma dunque non mangia? — Al Bambino Gesù il pasto vien portato
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quanto avrebbe dovuto ; voleva vedere se s'ingannava o no. Il babbo era fuori ; la mamma aveva visite in salotto; nessuno lo avrebbe disturbato
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spalle, senza fatica, stregaccia! La mattina, mettendo il bardo all'asino, aveva continuato a pensare alle due sventurate prive di babbo e di mamma
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cresciuto tutt'a un tratto?... Già toccava il soffitto con la testa... Ah! Ah! Ah!... Se la mamma o il babbo fossero entrati in quel punto, non lo
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Lo spavento della mamma era stato grande. Mentre un servitore correva in cerca del padrone, un altro volava a chiamare il medico nella vicina
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avessero ingoiato un violento vomitivo. Il minore piangeva, chiamando: — Mamma! Mamma! — Il maggiore voleva fare il coraggioso, ma non si reggeva in piedi
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mamma non vuole. — Babbo e mamma sono dei grulli ! — rispondeva irritata la vecchia. — Fuori, fuori! E attrapparono un forte raffreddore, con tosse
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(Silvano esce accompagnando mamma Rosa.)
spezzar il cuore. Il professore s' appoggiò singhiozzando a una sedia lontana dal letto. "Lo senti, mamma", disse Luisa sottovoce, "come ti vogliono bene
quasi resistendo a quelle carezze perché vi sentiva una gratitudine di cui non avrebbe sopportate le parole. "Sì, là, basta. Come va la mamma?". Luisa non
povera mamma compiacendosi che almeno ella fosse in pace, quando sentì esclamare: "Oh, cara Madonna!". Era la süra Peppina che veniva pure da Cressogno
finalmente si udì rispondere "zitto, basta" tacque un poco e poi ricominciò rovesciando all'indietro la sua testolina ridente, proprio per stuzzicar la mamma
parole oscure di mamma Teresa circa la confidenza fattale dal Gilardoni e si domandò quale potesse mai essere l'arcano che non conveniva rivelare a
portata nel letto grande, fra la mamma e il papà e in breve vi pigliò sonno; ma era un sonno inquieto, interrotto da pianti. Franco tenne il lume acceso
singhiozzi nervosi, senza lagrime. Maria, tesoro, amore, gioia! Doveva esser questo, sì. La vide ansante, accesa, vegliata dal medico e dalla mamma, immaginò
, vedendo la mamma così agitata, si dispose a piangere. Finalmente scoppiò in lagrime dirotte: "No papà, no via papà, no via papà!". Franco se la tolse in
colpita fin da bambina, anche perché la mamma se ne inquietava moltissimo e supplicava suo fratello di non dire spropositi. Le era entrato il sospetto che
!", e uscì con lei sulla terrazza per vedere se il papà e la mamma ritornassero. Nessuna barca veniva da Casarico. La piccina ordinò allo zio di sedere
ultime questioni definite dalla diplomazia; perché malgrado la vecchia relazione della mamma Carabelli e della nonna Maironi i giovani non s'erano veduti
sue orazioni. Oh, Franco, tua figlia è ben religiosa nel senso tuo! L'ultima che recita è il requiem per la povera nonna Teresa. "Mamma", dice allora