Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: ma

Numero di risultati: 360 in 8 pagine

  • Pagina 1 di 8

Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 - Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

51977
Stato 2 occorrenze

precedente, ma debbono essere ripristinate quando il fondo stesso venga a risultare inferiore al limite suddetto.

inalazione di polvere di biossido di silicio allo stato libero, si manifesta particolarmente, ma non esclusivamente, con bronchite ed enfisema e ripercussione

Personaggi e vicende dell'arte moderna

260261
Venturoli, Marcello 48 occorrenze
  • 1965
  • Nistri-Lischi
  • Pisa
  • critica d'arte
  • UNIFI
  • w
  • Scarica XML

Ma la cosa più difficile da fare per Bonnard fu sempre studiare la lezione impressionista senza mandarla a memoria; che ci fosse Renoir e insieme

Pagina 110

aneddoto; ma, senza aver l’aria di liquidare il Bonnard più adulto, in omaggio al Bonnard apprendista degli Impressionisti, vogliamo sottolineare il

Pagina 112

Ma questo è un modo esterno, polemico, di veder l’opera di Picasso. E se i visitatori della Mostra adopreranno umiltà e pazienza, noi siamo convinti

Pagina 138

punto di partenza dell’artista è, questa volta, il vero oggettivo. Ma il visitatore, sulle prime non ammette che un povero gatto che addenta un uccellino

Pagina 145

Ma vediamo ora qualche altra opera di Picasso del primo gruppo, dei due da noi descritti più sopra, e cioè alcuni di quei dipinti che sembrano

Pagina 146

nota quasi una «nostalgia» verso il mondo dei primi Impressionisti, ma senza rimpianti, senza complessi di inferiorità, senza il nobile epigonismo, per

Pagina 169

, senza dubbio tra le più belle della scelta. E lo scultore ci rispose che era sua intenzione continuare sulla via delle donne «con lo spazio nel mezzo», ma

Pagina 175

, contenente la figura, ma come spazio interno, contenuto dalla figura. Lo inserimento del mondo esterno nel mondo interno dell’uomo era già nato col cubismo

Pagina 176

agli anni Trenta; ma fu anche il proseguimento per via umanistica ed erudita, della esperienza nichilista «dada», maturatasi durante la prima guerra

Pagina 179

Il surrealismo fu il primo movimento che reagì a questo conformismo artistico; ma ne ereditò l’eccesso tecnicistico, il gusto umanistico, minuto

Pagina 180

interiore, è da dire che cieli, lune, tetti, porti, non sono ovviamente per l’artista soltanto impressioni della realtà, ma sono anche suggerimenti di

Pagina 191

Ma la lista delle suggestioni di stili altrui passati al comun denominatore astratto-luministico-spaziale potrebbe continuare: noi siamo spinti a

Pagina 192

con impasti pesanti di sabbia, frammenti di vetro ed aggiunta di materie esterne, è storicamente successiva, ma il risultato espressivo è il medesimo

Pagina 197

Che egli non esprima «il giudizio del profeta, ma soltanto del testimonio», come dice Cariuccio, è un fatto; ma la testimonianza dell’artista è

Pagina 201

specchio la delusione della studiosa, di fronte ai medesimi testi, otto anni dopo. Delusione comprensibile, ma involontariamente ingenerosa nei

Pagina 213

Non sono qui raccolte molte delle tempere su Sacco e Vanzetti, eseguite dall’artista intorno al 1930, ma talune si prestano alla messa a punto, fin

Pagina 219

Ma diventammo amici subito; dissi che Giacometti è un grande scultore, ma lo è proprio per le cose che non è riuscito ancora a dire, per quel senso

Pagina 222

sono né grandi né piccole, ma ingrandiscono e rimpiccoliscono, sono immagini sorprese in un transito, in un punto che è quello, ma potrebb’essere un

Pagina 226

trentennio almeno di arte italiana. Tra la generazione dei Maestri, cui De Pisis appartiene a buon diritto, e la nostra, corre quasi un’epoca; ma la

Pagina 231

francese e tedesca del medesimo periodo; ma questo continuo somigliare di Viani agli altri senza rifarne il verso, questo attingere da fonti

Pagina 238

dopo il 1940. Qui l’artista eccelle in tutti i generi, dal paesaggio alla natura morta, al ritratto, all’autoritratto. Ma in questa sala, come nelle

Pagina 245

moda, contro la miseria e le persecuzioni, era un fatto già consegnato alla storia. Parlava di sé con amor proprio, ma senza orgoglio, e mostrava le sue

Pagina 247

Tra la nostra generazione e quella di Gino Bonichi, detto Scipione, corrono appena dieci anni, o poco più, ma questo tratto di tempo, così denso di

Pagina 250

Ma, messa in pratica l’idea di vedere il Mafai astratto come un artista a sé, fuori della sua storia, sentiamo ora il dovere di riprendere il nostro

Pagina 266

Ma in che cosa dunque si diversifica la Raphael dai suoi compagni di battaglia? Prima di tutto nella «cultura»; mentre Mafai e Scipione apparivano

Pagina 270

come dentro una ribalta di Museo, ma non schiacciati da esso: quinte, panneggi, luci, chiaroscuri si configurano infatti in questi dipinti di taglio

Pagina 281

Ma, si dirà, è proprio un errore fatale, questo di Ziveri, di immergersi con tanto entusiasmo nella lettura dei classici, per assimilarne l’altissimo

Pagina 282

Un provinciale, va bene; ma è un fatto che l’impressionismo di Maccari era ieri, e più oggi, una cosa sua personale, era un modo, io credo, di

Pagina 288

Si potrebbe concludere che Maccari «non costruisce?». Ma la sua bonaria corrosione è pure un modo di guardarsi indietro e intorno, non inutile per

Pagina 289

impressionista e il suo geniale interprete; ma questa differenza di caratteri, e, se vogliamo, di stature, non allontana sufficientemente Manzù dalle ragioni

Pagina 304

Ma, come dicevamo al principio di questo scritto, il punto di arrivo di Levi non si motiverebbe fuori del suo punto di partenza. Potremo concludere

Pagina 319

Ma se Capogrossi è forse l’unico tra gli artisti della scuola romana che si è rinnovato in radice, i risultati di questo rinnovamento sono

Pagina 329

pittore romano (che intorno al 1930 aveva visto a Parigi le opere della famosa «scuola» senza poterne connettere un discorso, ma aveva invece — al pari

Pagina 343

pittura per la scultura da parte di Raphael sua moglie una pittura che era «tonale» — dicevano i tonalisti — ma che poco o nulla aveva a che fare

Pagina 343

liriche vanescenze; ma, dopo un lungo ascoltare ed ascoltarsi per percepire l’eco di musiche che non si odono, una smania ci spinge a guardare oltre, nelle

Pagina 352

o sproporzione consapevole tra toraci, quadrati e tumefatti, e gambe filiformi, fra tronchi e teste rimpicciolite; ma, a parte la diversa natura dei

Pagina 374

, invece, l’artista patisce il contraccolpo della radicale astrazione: rimangono i gesti, le pause, le cadenze di un discorso, ma nessuna delle sue parole

Pagina 380

, vien fatto di pensare a Carlo Ramous, e non già perché quest’ultimo si rifaccia al primo, ereditandone i modi, ma perché Ramous comincia dove Negri

Pagina 382

Ma poiché la verità dell’arte è nel suo linguaggio, la risposta all’interrogativo che ci siamo fatti non sarebbe completa se non centrassimo la

Pagina 391

Anche il dipinto «Sogno violento» non è riuscito. E non già perché in esso siano toccati — dall’esterno —1 certi tasti del sadismo, ma perché il

Pagina 395

che il giovane non fu tra i primi a concepire le forme futuriste, ma senza dubbio fra i più limpidi e appassionati a farle proprie.

Pagina 42

Ma il mondo era impazzito da un pezzo per i dada, era, la gigantesca faccenda della guerra, il prodotto di una antica consunzione, della continua

Pagina 56

formalismo di Marc (ma è più raffinato nel colore e sa raccontare nonostante lo stile «difficile»); il grafico Werner Schreib, che condensa diversi

Pagina 68

, una grazia pittorica di immagini nella memoria, ma non tali da avvincere. Preferiamo comunque fra tutte le pitture esposte del Guston «Pittura V» e

Pagina 70

Lardera, i cui dinamismi divertiti raramente si elevano al di sopra dell’oggetto: si, l’opera può anche esser vista nel suo insieme, ma nel ruolo delle

Pagina 78

timida e quasi artigiana rivalsa materica; ma non basta essere l’artista più a Sud di Italia come non figurativo, una specie di sentinella lasciata ai

Pagina 79

Buona e nuova, nelle sue soluzioni non più di spazi plastici, ma di apparizioni di suggestiva forza, la personale di Piero Sadun. Con essa l’artista

Pagina 85

sanguificate, ma assai meno nell’ordine della sua deliziosità; dieci, della produzione ultima, che non vorremmo però dovessero inflazionarsi.

Pagina 86

Cerca

Modifica ricerca