Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I ragazzi della via Pal

208213
Molnar, Ferencz 10 occorrenze
  • 1929
  • Edizioni Sapientia
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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China: ma le prime lettere di ogni frase erano in rosso. Il testo del proclama era il seguente: PROCLAMA TUTTI DEVONO STARE ALL'ERTA. IL NOSTRO REGNO E

, ma anche gli altri: la fama della guerra si era diffusa in tutta la scuola e perfino i grandi di quarta e quinta s'interessavano alla cosa. Le

Dio solo sa come fecero, ma i soci della Società dello Stucco alle due e mezza già erano in campo. Barabas veniva direttamente dalla tavola perchè

. Doveva forse essere qualche gaia canzone ungherese, ma l'organetto l'aveva trasformata in marcia, tutta suoni metallici, alla militare, e la classe

regali, ma non ne poteva usare. — Il poveretto non mangia; da due giorni possiamo fargli mandar giù appena qualche cucchiaino di latte. Alle tre il sarto

finestra la pioggia cadere temendo che dovesse abolire la battaglia; ma verso mezzogiorno le nuvole erano sparite ed un bell'azzurro s'era diffuso per

ammirazione quel cartone. Cionacos che non frequentava il corso di stenografia ma che era venuto egualmente, per curiosità, osservò: — Bisognerebbe aggiungervi

felicemente e che il presidente dei ragazzi della via Pal aveva restituito la visita alle camicie rosse: ma erano curiosi di conoscere i particolari, le

facile orientarsi in questo labirinto; ma chi riusciva ad orientarsi sbucava finalmente sopra una piazzetta dove c'era una casupola e questa casupola

la propria disapprovazione. Si udivano voci bisbigliare: — Ma parla tu! — Io, no! Tu! — Perchè io? Parla tu! Boka li guardò stupito: — Avreste forse

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I miei amici di Villa Castelli

214255
Ciarlantini, Franco 40 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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vanno lente e gonfie per cielo; tratto tratto lasciano cadere uno scroscio d'acqua, poi si quietano. Allora il sole appare timido ma più caldo del sole

un suono fievole, lontano, e pareva or si or no cessare. Pensò dapprima di esseresi sbagliato, ma poi accorse sulla strada. Allora vide alzarsi più

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state offerte, volle subito assaggiarle; ma quando ne ebbe aperta una coi denti la dovette gettar via. Un bacolino si torceva accanto al nocciolo: ne

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faticosa per il contadino che non deve perdere il suo tempo a riposarsi alla fresca ombra, ma deve vigilare la campagna e prevederne i bisogni senza temere

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per compiere il loro dovere. Ma la maestra ha fatto scrivere su delle striscie di carta delle raccomandazioni, le ha fatte mettere alle pareti e ha

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riposano all'ombra degli alberi folti. Mario e Sèrafo però oggi non son restati con gli altri ma sono andati allo stagno seguiti da «Moschino ». Quanti

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I PROVERBI DELL' ESTATE Anche l'estate ha i suoi proverbi? Ma certo! e come sono allegri! Giugno, la falce in mano e le ciliege....al pugno. Una

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, specialmente d'estate, perchè.... si «beve» non solo con la bocca, ma con tutta la persona. Anzi alcune volte, invece di mandare acqua, al nostro stomaco

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alle bestie golose. Ma non vi sembra che Pietrino sia più colpevole delle galline, dei galli, dei galletti e dei colombi?

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naso!- Il Moscone obbedì, ma si staccò la testa. Poi disse alla Formica: - Stringiti la cintura! - La Formica, obbedì tanto bene.... che si divise in due

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frastagliate. Ma i frutti, ai primi di luglio, non son maturi ancora: fra qualche giorno però!... E quel «però» che i fanciulletti aggiungono vuoi dire tante

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portato all'oste. Ma quando la castagna uscì dal riccio, il contadino la raccolse nei sacchi e la tenne per sè, ringraziando il Signore di avergli

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gli era offerto; figurarsi che balocco di lusso per la bestia! Mario avrebbe voluto levarglielo, ma s'accorse che aveva una certa paura.... Tentò, ma

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chiederà un grappolo d'uva per dissetarsi e la chiederà come sposa. Ma Brunetta non pensa nè alla fata capricciosa nè al principe suo sposo; ella sta

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GIULIO E SÈRAFO Giulio e Sèrafo un giorno avevano bacchiato insieme molte giuggiole, ma poi non si trovavano d'accordo nel dividerle. Giulio ne

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per pesare le parti da assegnarsi; ma tagliò in modo che una riuscisse alquanto più pesante dell'altra. Poste le parti sulla bilancia, e fatta

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nei giuochi senza ch'ella debba imporsi in nessun modo o dire: Voglio. Il suo nome è Maria, ma tutti la chiamano la «Francina».

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riposo. Ma quando saranno divenuti vecchi, stanchi e malati, sapranno come sia dolce riposare in pace.

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novembre porta pochi frutti ai bambini delle campagne; essi mangiano le castagne e qualche volta anche le nespole; ma gli altri frutti sono assai rari

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sono irrequieti e vorrebbero giocare anche nel breve spazio; ma i giochi sono pericolosi accanto alla fiamma e la mamma non li permette.

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gira rota? -Ho altro per il capo, bimbo mio- risponde la buona mamma che deve accudire alla cucina. Ma il bimbo insiste e la mamma che non sa dire di

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, guardò e tirò di lungo. Però non tardò molto a pentirsene e ne fu addolorato per tutta la strada. Ma passò Amalindo ed ebbe compassione della

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che riguardano la campagna. Il suo nome di battesimo è Raffaello, ma tutti lo chiamano Lello: si vede che, essendo lui troppo lungo, gli amici e i

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VILLA CASTELLI Mario dice tra sè ch'egli il suo paese lo conosce benissimo; ma chissà se è vero! Egli sa dov' è la chiesa col suo campaniletto che

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IL GIORNO DI NATALE Questo Natale non c'è neve, anzi splende il sole, ma il sole è pallido pallido e non scioglie il gelo per terra. In tutte le

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appena una camicina di velo e un fiocchetto rosso sui capelli. Ma non c'era di meglio in quel luogo, anche ad aver molti danari. Pensava il buon

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chiese: - Di dove vieni? Ella Io guardò un momento, poi rispose: - Non so. - E allora dove vai? - Ma la bambina scosse il capo e disse ancora: - Non so

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paesi ancora si accendono dei fuochi, in campagna, coni rami secchi che nessuno ha raccolto nei mesi scorsi. Ma c'è unproverbio che dice: L'Epfania

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: Perdona molto a tutti, ma niente a te. L'ordine è pane, il disordine è fame. Punti lunghi e mai tirati, oggi cuciti, domani strappati. Chi sa ha dieci

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che non ne sa più; ma i bambini si mettono a protestare ed ella con pazienza ricomincia. In una domenica di gennaio, ella raccontò una bellissima

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libri dei botanici si chiamano vischio bianco, ma il popolo le chiama «le lacrime della Madonna».

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CARNEVALE Il Carnevale comincia sempre il 7 gennaio ma in campagna chi s'accorge del Carnevale? Appena appena negli ultimi giorni, quando esso sta

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A CASA Mario entra in casa contento; egli ha tante cose da raccontare alla mammaa; ma non sa trovare le parole e decide di parlare un altro giorno

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basso, nero, con le zampe e il muso bianchi. È piccolo «Moschino» e certo è vecchio, perchè scodinzola di rado e appena appena: forse è un po' sordo, ma

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breve tempo di centinaia e centinaia di frutti. Ma il peso di questi lo tirò al suolo, rotto e quasi sradicato.

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e sussurri. Ma quando il sole si alzò luminoso dietro la montagna e i suoi raggi si diffusero dappertutto scacciando le nebbie e le ultime ombre, gli

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qualche gioco. Per un poco esitò, poi tirò la giacca al padre e gli indicò la bestiola: ma il babbo sulle prime non capí il desiderio del figliolo e

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? - la margherita. - Bravo! Ma per essere proprio bravo interamente dovresti sapere anche i colori dell'arcobaleno. - Li so! - disse Nello un po

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. Mario è coi suoi compagni, ma ci sono anche i bambini della prima classe e i ragazzi della terza e della quarta. Di fronte a loro schierano le

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vilucchio. I conigli, affamati, si fanno coraggio e escono dalle loro tane; ma basta il più piccolo movimento dei ragazzi perchè scappino a rintanarsi subito

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