spettacolo. La gente, frettolosa ma allegra, entrava nelle botteghe e ne usciva carica d'involti. I pizzicagnoli avevano messo in mostra delle forme di cacio
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Attilio le fece quel tiro, non avrebbe potuto davvero far nulla per lei. Ma gli fu grata almeno dell'intenzione: l'amor del prossimo è una virtù così
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più; e per amministrare la giustizia bastano i giudici e i tribunali. Ma almeno noi altri poveri burattini che, sui teatri, facciamo la parte di
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Ma non era scritto nel libro del destino che la Giulia dovesse finir così: perchè anche le bambole, come noi e come le bestie, hanno, a quanto pare
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Ma dove andavano e quanto lontano, così sballottati ora qua or là? Per quali vie passavano? Nè la Giulia nè il suo buon amico lo potevano indovinare
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Ma l'ottava s'arrestava a mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la Giulia appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due in un
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portava sempre in braccio una bambola, simile alla Giulia. La Giulia, allora, si figurò quella pupattola accarezzata e ben vestita, e sognò ancora. Ma non
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molto spazio; ma la Marietta, indovinando che lì dentro doveva esserci una gran bella cosa per lei, aveva voluto mettersela su le ginocchia, e badava
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qualche enfatica ottava. Ma la contadinella non l'avrebbe capito; ci vuole il burattinaio per interpretar, bene o male, il sentimento dei fantocci verso
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sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e
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accappattoio di crespo della China color limone; poi le tolse di capo la reticella, le disfece le trecce, ma per quanto si provasse e riprovasse, non seppe
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ancòra vestita da ballo, avrebbe voluto fare la parte sua per aiutar la Marietta. Ma in quale modo? Il suo corpo non aveva potere di muoversi quando
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Marietta. Questa prese in braccio la bambola e cercò; cercò anche la madre; ma la spilla non c'era più; s'era perduta là giù nel prato, chi sa dove
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così bello e gradito: anche perchè, tanto per la buona condotta quanto per gli studi, non se lo sarebbe meritato: lo capiva ella stessa. Ma il suo
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venuta lì a cercarla per portarla con sè, come prima. Ma no; la Marietta passava senza nè anche voltarsi, spesso canticchiando; e quando la porta
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inutile. Camilla stava là zitta a udir tutto. Era avvezza non soltanto a non chiedere mai nulla, ma neppur quasi a desiderare cosa al mondo; anzi, s'era
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di quaderni con de' libri scolastici. Ma c'era in questa cameretta tant'ordine e tanta pulizia che la si guardava con piacere; non un atomo di
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, col cappello pure di velluto e penne di struzzo... - Va bene, va bene - l'interruppe il compratore - questo lo vedrà e lo ammirerà la mia bambina. Ma
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Ma, in vece, Camilla, che non era affatto ghiotta, pensò subito di comprare con quel soldo una cosa alla Giulia. Che cosa? Questo era il difficile
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davvero una creatura umana. A quella piccola voce la bambina sorrise; e sorridendo e premendosi la bambola, s'addormentò; ma la tosse le seguitava nel sonno.
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delle mie creature malata come la sua, non so che cosa farei! La Cerchi si morse le labbra, ma si contenne. - Io faccio quello che posso per Camilla
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piccola malata. - Sì, Camilla non è cattiva, non dico; ma, io vorrei non aver figliuoli - disse la signora Amalia, che appunto poco prima aveva finito
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quando, un rumor di voci e di passi giungeva fino a lei, dal resto della casa. Ma subito le voci s'affievolivano; s'allontanavano i passi; non era, no
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franchi. Dunque, dieci lire. - Ma non l'ho mica rubata, io, la roba! - seguitava a sbraitare la signora Amalia. - Neanche io rubo la moneta - rispose
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protestò, non pregò, ma rifece lesta le piccole scale e si mise subito a rimendar solette. Ne' due giorni che la fanciulla dovè fare il suo còmpito
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le era rimasto un gran desiderio d'affetto: ma un affetto che non poteva aver che fare con la Rachele. - Fortuna che non dovrò mai dire t'amo a
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recenti disgrazie, non osava interrogare il nuovo venuto. Ma questi, senza punto scomporsi, incominciò:
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- Ahimè! mi ci mancava questa, adesso, di capitar con un matto! - pensò la Giulia malinconicamente. Ma l'altro, non udendo risposta: - Insomma - urlò
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lei, per selve, per monti, per piani; ma ogni cinque passi, tàffete! eccotene un altro che mi si parava davanti per impedirmi il cammino. Erano, si
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tirava buccie di cocomero, in segno d'ammirazione; ma, in tanto, Angelica fuggiva, e non c'era più verso di rintracciarla. - Un profondo sospiro s'esalò
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sola corona di Carlo Magno valeva di più. Girammo ancor qualche mese per la Ciociaria, per i castelli romani: ma cosa vuoi? Il nostro padrone non c'era
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bellezza nè d'altro. Il burattino non fece parola, ma rifletteva di certo alle parole della bambola: alla fine, quasi rispondendo piuttosto a' suoi stessi
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