Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli

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Luigi Capuana 47 occorrenze
  • 1895
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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Giorgio era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di scuola lo chiamavano il filosofo, perchè raramente si degnava fare il chiasso

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, stentatini, riguardosi e timidi da non sembrare due bambini, ma una donnina e un omino rimasti con quelle sembianze in virtù di qualche incanto. L' aria

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occhi, tremante come una foglia : — Sciocco, perchè urli ? Che è stato ? — Niente, — egli piagnucolava. — Ero solo! — E avevi paura, al solito! Ma di

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grigie. Era brutto, con la testa grossa, sproporzionata pel corpicino, ma sapevo che crescendo avrebbe mutato piumaggio e sarebbe diventato piuttosto

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occhi neri. — Figurati! È il regno del Signore. - Ma come si campa lassù, se non si mangia ? — riprese Ida che era un po' giottoncina. — Non ce n'è

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ricordava d'un morto appunto in un giorno così lieto. Il camposanto era deserto. Andavo dietro a coloro, camminando lentamente, da visitatore, ma senza

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sempre il doppio di quel che gli si dava. Checchino era buono, e di rado si faceva ripetere la stessa cosa; ma era anche riflessivo e ragionatore più

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milioni di sudditi, ma essi non mi hanno mai dato tanto da fare quanto voi ! Se il Reuccio non dovesse prender moglie per ragione di Stato, gli direi

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dentro e che cosa voleva dire Commissione; ma babbo, mamma e zia avevano sempre risposto: — Quando sarete grandi lo saprete. Perciò la parola

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subito a soddisfare; ma sapeva pure mostrarsi severo, appena il bambino accennava di diventare troppo capriccioso. Bastava un' occhiata, un motto di

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' altro, mi pareva sorta lì improvvisamente per opera della bacchetta d'una Fata, e non rinvenivo dalla sorpresa. Ma di mano in mano che il treno

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calamaio e gli aveva fatto con l' inchiostro due magnifici baffi sul muso. Quel ragazzo dormiva così bene che non s'era svegliato; ma i vicini di banco

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, m'era accaduto il caso d'essere passato, senza neppure voltarmi, davanti a un poveretto che mi aveva chiesto l'elemosina. Mi ero subito pentito, ma non

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camicia a brandelli; l'altra, scalza anche lei, ma un po' più ravviata, col fazzoletto azzurro di cotone, a palline bianche, avvolto attorno alla testa. Il

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, ti piacciono i dolci? — Piacciono anche a te; te li fai tu stessa. — Ma io non ne mangio. — Perchè? Sei in gastigo? Quando sono cattiva, la mamma mi

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... Avevo dimenticato a casa il portamonete! Ma questa volta non risi; e tutta la giornata fui invasato dalla tristezza di non aver potuto fare, così a buon

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calcio dalle bestie, anzi non si rompessero l'osso del collo, pareva proprio un miracolo. Ma i contadini avevano ordine di lasciarli fare; e li

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il commendatore Valenti, ma il tuo babbo al mio, che non vuoi sentirselo dire e ci s' arrabbia. CARLO. Il mio babbo glielo ripete sempre a posta, per

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di quel che udivano, assai più che non della scena di pocanzi tra la zia e il drago; ma timide e rassegnate, quasi si stimassero di chi voleva

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Molte volte la mamma aveva detto a Ernesto : — Non molestare le bestie; sono anch'esse creature del Signore ! — ma era stato sempre come dire al muro

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adattarsi a dormire, vestite, su una materassa distesa sopra le seggiole; letto improvvisato, ma meglio del covile dove le faceva giacere la strega

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. Appena la mamma uscì dal portone in istrada, Bice e Neo non stettero alla finestra come gli altri giorni per vederla svoltare la cantonata, ma si misero

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affaccessero alla finestra per non vedere la zia strega e non essere viste da colei. Si affacciava lui soltanto, per la solita pipata, ma senza guardare in

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la mamma sorrideva, quasi lui non dicesse davvero, o non le importasse niente che egli andasse via. Rimase un po' sconcertato; ma riprese animo e

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rimasto un po' sbalordito dell'insolito gastigo, paventando qualcosa di peggio. Ma quando tre quarti d'ora passarono senza che nessuno arrivasse, egli

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, fuori di scuola, per ridere, ma in iscuola no. Come non lo capiva? Così passava per discolo, si faceva mal volere dal Maestro e dai compagni... Da

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tazza di cioccolatte e i biscotti, ma a torto. Dino era un ragazzo allegro, non cattivo; e da quel giorno diventava proprio il modello degli scolari

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il Bambino non ne aveva mangiato alcuno. Enrichetta, meravigliata, domandò alla mamma: - Ma dunque non mangia? — Al Bambino Gesù il pasto vien portato

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Siete allegre, siete tristi? Io non capisco la vostra favella; ma vedendovi tornare e ritornare verso i nidi vuoti, mi sembra che vi dolga di

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due famigliole si riunivano una sur una stecca, e l' altra su l'altra ? Non saprei dirlo; chi poteva riconoscerle? Ma spesso sedevo sei capinere di qua

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piccine; ma non poteva dormire. Aveva la testa al pretore; rimuginava quel che avrebbe dovuto dirgli; e parlava ad alta voce, quasi fosse davanti a quel

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: pensava soltanto alla strega che gli aveva lanciato la sfida: — Fra strega e drago vedremo chi la vince! — Ma questa non gli pareva ragione da dire

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Ma spesso, la notte, appena entrato in letto, gli venivano in mente, insistenti, le parole del pretore: — Perchè volete prendervi questa gatta a

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stacciava, stacciava, ripetendo: - Hai capito? Si prende così, e si scote girandolo torno torno fra le mani. Vediamo se riesci; ma prima avvolgiti un

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Due giorni dopo la stessa scena. — Uh! Il Drago! Le bambine s'erano rannicchiate una accosto all'altra, ma questa volta la maggiore tese timidamente

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egli non aveva parenti vicini nè lontani. Ma non sapeva risolversi; andare dal notaio e mettere in carta le sue ultime volontà gli pareva mal augurio

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tronco, si era arrampicato coi rami ai sostegni di canna; ma ora sembrava sentisse anche lui il soffio di vita che rianimava tutta la casa, e verdeggiava

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cominciato il giro dall'altra punta del paese. Poveretti! Andare attorno con quel freddo e suonare con le mani intirizzite non era un divertimento; ma alla

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La notte di Natale aveva voluto condurle a vedere il presepe e a sentire la messa di mezzanotte. Piovigginava, tirava vento; ma la chiesa era li a

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come una volta; la memoria gli veniva meno di giorno in giorno. Chiacchierava troppo del passato, rammentandosi i più minuti particolari; ma gli

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, nè come si chiamasse. Ma un giorno avevano visto il povero vecchio alzarsi dalla seggiola dov'era stato tutta la mattinata a sedere, e stropicciarsi

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: — Quella stoffa no; questa sì, ma... Sarebbe meglio quest'altra. — Il sarto cominciava a spazientirsi, vedendolo così incerto e così variabile da un istante

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, per uno solo sarebbero state più che sufficienti; ma il pianterreno serviva da stalla, fienile, magazzino di grano, cantina, dispensa e ripostiglio

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Ma quasi tutt'a un tratto non si raccapezzò più... Le gambe gli si piegarono sotto, e gli parve prudente mettersi a sedere... — Oh, Dio! Si vedeva

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mangiare la giuncata o la ricotta calda, o semplicemente una zuppa di pane e latte. Fossero rimasti tranquilli, non sarebbe stato niente. Ma volevano

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testa anche al figlio di mio padre! E i ragazziche erano presenti alla sfuriata, stettero zitti e seri, un po' impauriti della minaccia; ma appena il

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vederli, ma aveva scritto una lettera al giorno. Appena sua moglie entrò in convalescenza, senza preavviso, una mattina capitò alla villa, e pareva uno

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